Torqeedo, la Tesla bavarese dei motori marini elettrici come la definiscono i media tedeschi, è stata acquisita da Deutz, uno dei leader mondiali dei motori diesel per l’industria, l’agricoltura e i veicoli commerciali che ha comprato di recente anche l’italiana IML Motori. Una fusione tra l’era che fu, il diesel, e il futuro che sta prendendo forma con l’elettrico. Questa la convinzione dei manager delle due società.
E’ un matrimonio d’ interesse tecnologico che annuncia la nuova era quello che ha portato all’altare il leader dei motori elettrici per le barche Torqeedo e il gigante dei sistemi diesel Deutz. Oltre il dato finanziario, lo scambio di fedi tra i due marchi è basato soprattutto sul trasferimento di tecnologia elettrica dall’ azienda specializzata nei motori marini alla Deutz, specialista in motori da 19 kW a 620 kW utilizzati in macchine per l’edilizia, agricole, attrezzature per la movimentazione, veicoli commerciali e ferroviari.
Tranquilizziamo subito gli estimatori di Torqeedo: l’azienda, i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Commerciale Selva, conserverà il suo marchio e continuerà a navigare nel suo core business, seppure come controllata indipendente di Deutz. L’impresa bavarese in 12 anni di vita ha tagliato numerosi traguardi: un tasso di crescita medio annuo del 35%, vendite nell’ultimo esercizio per 25 milioni di euro con una crescita superiore al 40%, occupazione che ha raggiunto le 130 unità nelle sue sedi a Gilching vicino a Monaco di Baviera, Crystal Lake (Illinois, USA) e Bangkok (Thailandia). Una realtà ad alto tasso di innovazione, ma con necessità di irrobustimento finanziario.
Il fondatore Christoph Ballin al giornale tedesco Manager Magazin che lo ha definito l’Elon Musk della mobilità elettrica, ha spiegato bene la filosofia aziendale: “Se avesse investito meno in ricerca negli ultimi anni, Torqeedo oggi potrebbe essere redditizia; tuttavia, questi investimenti hanno reso Torqeedo interessante per Deutz”. Insomma più che ai guadagni a breve ci si è concentrati sullo sviluppo del know how tecnologico. Una scelta aziendale che oggi premia il lavoro di ricerca degli uomini di Torqeedo.
Deutz ha puntato sulla Tesla marina per spingere l’acceleratore sulla componente elettrica delle sue produzioni; vuole anche investire 100 milioni di euro sviluppando soluzioni ibride ma anche totalmente elettriche. Un obiettivo che ha necessità del capitale umano e tecnologico di Torqueedo come ha sottolineato ai media Frank Hiller, presidente del consiglio di amministrazione di DEUTZ: “L‘acquisizione di Torqeedo ci consentirà di ottenere competenze elettriche molto più rapidamente rispetto ad una soluzione autonoma. Questo ci darà un notevole vantaggio in un contesto molto competitivo in rapida evoluzione”.
Questa fusione dimostra che sviluppare la tecnologia elettrica per la mobilità ha ricadute positive in più settori come come ha rimarcato Christoph Ballin: “Che Torqeedo costruisca casualmente i motori per l’acqua e non per l’aria o la strada è di importanza subordinata“. Conta la tecnologia che sarà poi trasferita anche in altri ambiti. Per la comunità elettro-nautica mondiale il matrimonio è positivo: Torqeedo avrà a disposizione più risorse economiche per finanziare la ricerca tecnologica e lo sviluppo del marchio ovvero conquistare nuovi consumatori e accelerare la conversione all’elettrico della nautica. Deutz in questi ultimi mesi ha fatto shopping anche in Italia dove ha acquisito IML che opera anche nel settore dei motori marini e si attendono sviluppi nel segmento elettrico come ha annunciato il manager italiano Roberto Brovio: “Lavoreremo in modo ancora più integrato e ciò permetterà di migliorare ulteriormente la nostra penetrazione sul mercato italiano, anche nel segmento marino“. Un mondo in evoluzione.