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Tesla e le cinesi, il mondo EV è affar loro

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La Tesla Model Y, auto elettrica più venduta nel mondo in giugno.

 

Tesla e le cinesi, la classifica delle vendite di auto con la spina nel mondo continua ad essere affar loro. Distanziati i modelli europei: solo 8° la VW ID.4.

Tesla e le cinesi, con VW e Hyundai a inseguire

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I 5 gruppi che guidano il mercato globale delle auto con la spina. Unica europea Volkswagen, pur tra mille difficoltà
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La VW ID.4, unica europea nella top 20 mondiale.

Tesla primeggia un po’ in tutto le classifiche, sia a livello di marca, sia come modelli più venduti. Questo nonostante le sue auto non siano proprio economiche, con prezzi che in Italia partono da oltre 57 mila euro. E in generale, in un mondo in recessione, le auto ricaricabili continuano ad aumentare vendite e quote di mercato. In giugno le immatricolazioni globali sono aumentate del 54% rispetto allo stesso mese del 2021, con un nuovo un record di 913.000 unità. Le statistiche sono state realizzate per Cleantechnica dallo specialista Jose Pontes, secondo il quale settembre “potrebbe essere il primo mese in cui il mondo raggiunge il milione di immatricolazioni di veicoli plug-in!“.  Questo grazie anche al fatto che la Cina ha superato le difficoltà produttive legate a nuovi lockdown. Già in giugno, comunque, le elettriche pure sono arrivate al 12% di quota sul mercato globale. Considerando anche le ibride plug-in, siamo al 16%.

Si consolida il primato del Model Y, leader globale

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Le 20 auto con la spina più vendute al mondo in giugno, in un grafico tratto da Cleantechnica.
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Un’immagine dall’alto della Tesla Model Y.

Quanto ai modelli più venduti, la top 20 mondiale di giugno pubblicata da Cleantechnica è un florilegio di nomi cinesi più o meno conosciuti. Dietro ai due soliti noti, Tesla Model Y (98 mila consegne) e Model 3 (53 mila). Come si diceva, un solo nome europeo compare in classifica ed è la ID.4, che si conferma l’unica world car del Gruppo Volkswagen, in grado noi far numeri anche in Cina e USA. Un buon risultato è anche il 20° posto della Hyundai Ioniq 5, considerato il prezzo non certo economico del Suv coreano. Resta da chiedersi che cosa succederà se e quando la truppa di modelli cinesi che popolano la top 20 arriverà in Europa. Anche se al momento l’interesse dei costruttori sembra più concentrato sull’enorme mercato interno, più che sull’export. Infine va segnalato l’ottimo risultato nel semestre delle 500e, limitata dal fatto di essere disponibile solo in Europa (non tutta, peraltro).  Nei primi 6 mesi del 2022 se ne sono vendute 32.315.

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6 COMMENTI

  1. Non ho capito una cosa.. Ma al momento tutte quelle auto cinesi elettriche che costano relativamente poco non sono importabili in italia/europa??

  2. Ecco lasciamolo a loro, non mi piace elettrico il motore come unica alternativa, preferisco andare a cavallo.

  3. Per le case europee è un bel dilemma. I volumi sulle EV oggi sono in Cina però per essere competitivi in quel mercato bisogna avere il prodotto giusto e andarlo a produrre là. Questo vuol dire investimenti aggiuntivi che pochi hanno il coraggio di fare.
    La 500e potrebbe anche avere successo se prodotta e venduta in Cina.

  4. Alla fine i dati danno ragione alle case automobilistiche. Meglio puntare prima su vetture premium, poi si vedrà. Credo che i primi modelli veramente popolari arriveranno dalla Cina e a quel punto le case europei dovranno per forza presentare modelli con prezzi più accessibili innescando una seria concorrenza che porterà finalmente a maggiore offerta e incremento delle vendite. Questo spiega perché in Italia ad oggi le vendite non decollano nonostante dai sondaggi una percentuale importante dei consumatori si dice interessato all’acquisto di una BEV. Semplicemente ora tra crisi energetica, listini salati, scarsità di incentivi e mancanza di offerta di prodotti entry level non è il momento per una conversione di massa

    • Anche io sarei interessato all’acquisto di una Bentley. Sfortunatamente in questo momento non posso permettermela.

  5. Si è visto chiaramente che per fare veicoli elettrici si parte tutti da zero indipendentemente dalla storia pregressa e dalla capacità produttiva.
    E proprio da queste premesse lodo l’operato di Herbert Diess: ha capito che l’unico modo per correre era aumentare gli investimenti di più e prima degli altri e infatti l’unico modello europeo in classifica tra i primi 10 è suo.
    Ma ci è arrivato partendo da zero, come Tesla nel 2003, non partendo dai 100 anni precedenti che sono un’altra storia. Vincerà chi pomperà più denaro e avrà i cervelli giusti al posto giusto.

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