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Tempi di ricarica, stop agli spot Toyota e Hyundai

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La Toyota bZ4X, prima elettrica della marca giapponese.

Tempi di ricarica: il regolatore britannico della pubblicità ha fermato le campagne di Toyota e Hyundai, con affermazioni ritenute esagerate. 

tempi di ricarica
L’articolo pubblicato on-line dal Guardian sulla decisone dell’ASA.

Troppo ottimismo su tempi di ricarica e capillarità delle colonnine

Altrettanto fuorvianti sono state giudicate dalla Advertising Standards Agency (ASA) anche le affermazioni sulla disponibilità delle stazioni di ricarica. Il quotidiano inglese The Guardian riferisce che le due marche sono state entrambe costrette a interrompere la pubblicazione dei loro annunci. L’ASA si è mossa dopo alcuni reclami di automobilisti che lamentavano tempi di sosta per rifornire più lunghi di quanto annunciato. E anche che le aree delle ricariche ad alta potenza sono meno capillari di quanto enunciato. Toyota, in particolare, ha lanciato una campagna sul web per il lancio del suo Suv elettrico bZ4X, con lo slogan Making Electric Easy (Rendere Semplice l’Elettrico). Affermando che il Suv può essere caricato fino all’80% in circa 30 minuti con una colonnina DC da 150. kW. Assicurando che “si trovano facilmente punti di ricarica rapida nei luoghi pubblici“, soprattutto nelle zone in cui “è più probabile che i clienti ne abbiano bisogno“.

tempi di ricarica “Omesse informazioni critiche sui tempi reali”

Anche Hyundai ha realizzato una campagna pubblicitaria simile sul web e con un video su YouTube, utilizzando come testimonial i giocatori del Chelsea. In un grande display digitale installato a Piccadilly Circus, Londra, spiegava poi che la Ioniq 5 può passare dal 10 all’80 % di carica in 18 minuti su una colonnina HPC da 350 kW. Interpelllate dall’ASA, e due aziende hanno spiegato che queste prestazioni sono legate a condizioni ideali. Ma, secondo l’Autorità, molti fattori come l’età dell’auto, le condizioni della batteria, la  temperatura delle celle o quella esterna, potrebbero influenzare i tempi effettivi. Allungandoli. Le stesse affermazioni sulla facilità di trovare caricatori rapidi in tutto il Regno Unito sono state contestate. “Abbiamo concluso che gli annunci omettevano informazioni critiche sui fattori che potrebbero influenzare in modo significativo i tempi di ricarica pubblicizzati e le limitazioni sulla disponibilità delle stazione di ricarica rapida“, ha sancito l’ASA. “Le affermazioni erano fuorvianti“.

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2 COMMENTI

  1. Presumo che in Inghilterra pubblicità su detersivi e prodotti per l’igiene siano diverse da quelle italiane…
    Ovvio che la pubblicità (e i venditori) parlino di condizioni ideali, vogliamo fare un test a banco di un’auto di 10 anni se ha le stesse prestazioni di un’auto nuova?
    Servono informative complete da parte dei produttori, altro che queste cavolate.

    Ancora ci sono troppe info non disponibili: la batteria netta, la dispersione del sistema di ricarica, la potenza di riscaldamento e raffreddamento, dati sui consumi di climatizzazione delle batterie e altro.

    • Sulle auto non saprei, ma sulle moto test al banco su motociclette usate di 10 anni alcune riviste li facevano, e quasi sempre le prestazioni erano persino migliori, con potenze massime più alte di qualche cavallo.

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