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Tempi ancora lunghi per i nuovi incentivi

Ancora non arriva la forma del ministro Adolfo Urso sugli incentivi 2024 (foto dal sito del Mimit).

Tempi ancora lunghi per i nuovi incentivi: anche febbraio se ne va, ma i costruttori non vedono vicina l’entrata in vigore dei bonus promessi dal governo.

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Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae.

Tempi ancora lunghi, i costruttori lamentano: “Mercato bloccato dall’attesa”

Ormai sono passati due mesi da quando il ministro Adolfo Urso annunciò la revisione dei bonus, con contributi molto più generosi. Addirittura oltre i 13 mila euro per chi rottama una vecchia auto e ha un ISEE entro i 30 mila euro. Ma l’Unione dei produttori, l’Unrae, non vede la fine del tunnel: il mercato è fermo, ma sul fronte governativo non ci sono segnali. “Siamo in trepida attesa della pubblicazione del DPCM con il nuovo schema degli incentivi 2024. E del relativo aggiornamento della Piattaforma Invitalia per rendere operativi gli incentivi stessi”, lamenta il Direttore Generale, Andrea Cardinali. “I tempi appaiono però ancora lunghi e l’attesa dei nuovi incentivi sta generando una paralisi del mercato. Confermata anche dai modesti dati sulle immatricolazioni di vetture elettriche e ibride plug-in in gennaio”.

Cardinali chiede anche che per le elettriche venga eliminato il limite massimo di prezzo per ottenere i bonus (ora 35 mila euro più Iva). O quantomeno  che vanga allineato al limite previsto per le ibride plug-in, pari a 40 mila euro più Iva.

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“Programmiamo fin d’ora il 2025, basta con gli stop&go”

Altra richieste dell’Unrae è che “che in corso d’anno i fondi residui degli incentivi 2023 vengano interamente allocati sulla prima fascia o sulle prime due”. Ovvero sulle elettriche e le plug-in.

Ma Cardinali chiede anche che si programmi al di là del 2024: “Per evitare il ripetersi di uno stop & go e del suo effetto distorsivo sul mercato, è inoltre indispensabile conoscere già oggi quale sia il piano del Governo per il 2025. Operatori e consumatori non possono permettersi di scoprire fra un anno se ci saranno o meno gli incentivi”.

Secondo i costruttori “resta comunque urgente  intervenire sul regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che da decenni penalizza le imprese italiane rispetto alle loro concorrenti europee. Auspichiamo che tale revisione venga realizzata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale. Un’occasione irrinunciabile per rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco circolante”.

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