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Sorpasso sul diesel vicino: Europa sempre più EV

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Sorpasso sul diesel vicino in Europa: a luglio le vendite di elettriche sono salite del 60,6%, al 13,6%. Diesel invece in calo del 9,1%, al 14,1% di quota.

sorpasso sul diesel
Nel grafico ACEA quota di mercato delle motorizzazioni in Europa in luglio.

819 mila elettriche vendite nei primi sette mesi 2023

Solo in Italia l’auto elettrica stenta ad affermarsi: in Europa le vendite corrono, come conferma il nuovo report dell’Associazione dei costruttori, l’ACEA. In luglio le vendite in Europa hanno raggiunto le 115.971 unità, salendo al 13,6% del mercato. La maggior parte dei mercati dell’UE è cresciuta  con incrementi percentuali a doppia e tripla cifra, compresi i due maggiori, Germania (+68,9%) e Francia (+32,4%). In particolare, il Belgio ha registrato le vendite più elevate con un’impressionante crescita del 235,9%. Cumulativamente, segnala l’ACEa, “le vendite di auto elettriche a batteria hanno registrato un significativo aumento del 54,7% da gennaio a luglio. Con 819.725 unità immatricolate”. In crescita, ma più contenuta anche le vendite delle altre auto con la spina, le ibride plug-in, aumentate del 14,5% a 67.060 unità nel mese. La quota di mercato è rimasta comunque stabile al 7,9% a luglio, ben al di sotto delle elettriche.

sorpasso sul diesel
È soprattutto Tesla a trainare la vendita di auto elettriche in Europa.

Sorpasso sul diesel vicino: EV 13,6%, gasolio 14,1%

Il trend delle vendite indica chiaramente che è vicino il sorpasso delle elettriche sul diesel,  già concretizzato su molti mercati, ma non ancora in Europa. La vendita di auto a gasolio continua a diminuire (-9,1% a luglio) e rappresenta ora una quota di mercato del 14,1%. Il calo rispetto al luglio dello scorso anno è del 17,9%, attenuato dal fatto che in alcuni mercati (tra cui l’Italia e ora la Germania) il diesel resta una motorizzazione popolare. Tengono invece le vendite di auto a benzina, cresciute del 5%, raggiungendo le 304.903 unità. La quota di mercato è però scesa anche qui dal 39,3% al 35,8% rispetto allo scorso luglio. Questa crescita è stata trainata principalmente da una solida performance nei principali mercati, Francia (+16,4%) e Germania (+12,5%). Nei primi sette mesi di quest’anno sono state vendute oltre 2,3 milioni di auto a benzina, con un sostanziale aumento del 14,3% rispetto al 2022.

  • “È vero, l’auto elettrica è il prodotto peggiore…”. Guarda la VIDEO-PROVOCAZIONE di Paolo Mariano

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40 COMMENTI

  1. Diciamo che le diesel diminuiscono per imposizione, non per convinzione, dove lavoro gli ultimi 10 ad aver cambiato auto hanno preso 1 diesel ( un irriducibile 😁) 7 ibride a benzina e 2 GPL, ma senza limitazioni future la maggior parte avrebbe scelto il Diesel.

    • Senza il difetto della cancerogenesi anche il fibrocemento (amianto per i geologi, eternit per gli amici) era perfetto: economico, efficiente, lavorabile. Poi si smise di usarlo non per convinzione ma per imposizione. 30 anni dopo che era stato dichiarato illegale e se ne conoscevano gli effetti, si vedono ancora muratori che disinvoltamente con protezioni ridicole lo maneggiano: le imposizioni nascono proprio per proteggere chi non ha capito cos’è il darwinismo selettivo e chi purtroppo ha la sola colpa di essere lì accanto, scomodo umarell spettatore (e nel parallelo, il bimbo in carrozzina che scalpita mentre la mamma aspetta il verde pedonale e un bel furgone la cui targa comincia con AF sfumacchia più della città di Londra in “Macchine mortali”)

      • Paragone francamente campato in aria, senza contare che l’auto elettrica non emette direttamente fumi di scarico, che tuttavia vengono emessi dalle centrali che per generare l’elettricita che serve utilizzano metano/ idrocarburi… l’importante è non abitarci vicino.

        • Non serve che faccia l’avvocato delle cause perse: l’amianto è stato rimosso dalle nostre costruzioni man mano che si deteriorava e diventava pericoloso (e smaltito spendendo dei gran bei soldi!) memtre le.fabbriche venivano chiuse.
          Ora stiamo pian piano sostituendo le auto che emettono sostanze tossiche con altra tecnologia che non ne emette, e nel frattempo stiamo chiudendo le centrali fossili in favore di una produzione decentralizzata da rinnovabili. Magari di questa cosa non se ne rende conto perché non la tocca da vicino, ma sta avvenendo a una velocità che sta sempre più aumentando.

        • @Marco
          un preconcetto diffuso ma errato è pensare che le emissioni di Co2 o di polveri delle centrali elettriche per poter ricaricare un’auto elettrica siano le stesse quantità di quelle che avresti mettendo il carburante direttamente in un auto termica, cioè in rapporto 1 (elettrica) a 1 (termica); invece no

          – per le polveri

          consiidera che il mix energetico nostro si basa in grossa maggioranza sul metano che ha una combustione relativamente “leggera” come residui e (per ora in seconda posizione, un domani in prima posizione) sulle fonti rinnovabili; inoltre le centrali hanno un’alta efficienza (rapporto tra kwh prodotti ed emissioni) e dei sistemi di filtraggio più evoluti di un’auto e monitorati 24/24

          – per le emissioni di Co2

          i gr. di Co2 emessa al km da una elettrica in via indiretta ( per la costruzione della batteria e poi per fornire la corrente per la ricarica) è ad oggi circa 1/3 rispetto alle emissioni di un auto termica (soprattutto dirette allo scarico e in parte anche indirette nella filiera di trasporto e raffinazione del carburante)

          più in dettaglio, il calcolo ad oggi (2023, mix elettrico italiano/europeo) :

          – 1/2 emissioni Co2 per uso in autostrada
          – 1/3 in uso medio (tipico)
          – 1/4 in uso in città

          e tra qualche anno, con il migliorare del mix energetico, la stessa auto elettrica messa in strada oggi, emetterà indirettamente sempre meno gr di C02 al km, si arriverà ben prima del 2050 a valori di 1/10

          – aggiungo il vantaggio per la bilancia economica dello Stato, dovendo aquistare molti meno idrocarburi, potrà ridurre la fiscalità diretta o indiretta; in un modo o in un’altro, per il guidatore ricaricare ad elettroni non avrà mai il costo/la tassazione che hai ora sui carburanti classici, anzi le previsioni sono per un calo dei costi attuali del kwh nei prossimi anni (man mano che aumentano le fonti rinnovanili installate, che producono kwh a prezzi molto bassi)

          Se vuoi controllare/vedere come fare questi conti, vedi ad es. nei commenti qui:

          https://www.vaielettrico.it/estrarre-e-raffinare-il-petrolio-quanta-energia-richiede/?unapproved=132927&moderation-hash=213c526c8d12e4adeafa2c82f0822107#comments

          Se li trovi validi ( e conti simili ne trovi anche altri on-line su siti istituzionali autorevoli), concorderai che una diminuzione delle emissioni a 1/3 o 1/10 è meglio che 1/1, e che la decisione di passare alle auto elettriche ha una motivazione razionale molto solida (sia per la Co2, che per le polveri) nonostante le varie teorie cospirazioniste/ideologiche che pure sappiamo che ancora girano (sempre meno per fortuna)

    • Comunque per ora limitazioni, anche future a medio termine, per un diesel nuovo non ne conosco, magari sbaglio, ma di solito vengono annunciate con molti anni di anticipo, mi pare non hanno mai messo limitazioni su auto più recenti di 8-10 anni, almeno mi pare ripeto, come amministrazioni sono stati attenti sui tempi proprio per non generare stress eccessivi e costi nel cambiamento, che ha senso

      Unica stana eccezione che notavo l’altro giorno, la giunta del Piemonte che ha anticipato di 2 anni rispetto ai programmi le limitazione per i diesel euro 5; a sorpresa per me, visto l’orientamento politico della giunta, ma poi offrendo la scappatoia della scatola nera che permette di usare anche diesel molto più antichi

      Mettiamo anche che il prezzo del carburante diesel non è più cosi vantaggioso come in passato ( ad oggi chi si sente elettro-compatibile e fa molti km su una segmento D, potrebbe guardare all’elettrica per risparmiare parecchio), e i diesel moderni sono molto più delicati, se fai un pieno contaminato rovini la pompa alta pressione, se giri in città le rigenerazioni parziali annaquano l’olio già fine di suo e fondono le bronzine a bassissimi chilometraggi, anche su auto premium

      E tra 3 anni, con le scomodotà attuali delle ricariche ridotte da infrastruttura più matura, quanto varrà un usato diesel comprato ora?

      Magari li abbandonano per “calcolo” di convenienze varie più che per “obbligo” 😉

      Che poi come dice Guido se ci mettiamo l’aspeto ambientale non è sbagliato abbandonareli dopo tanti decenni di “successo”

      ricordo che in italia decenni fa, con la mitologia del popolo dei motori sportivi che giravano ad alti giri, persino quelli delle utiliatarie fiat dovevano tassativamente avere un buon allungo ed essere più brillanti dei motori esteri, il diesel non lo voleva nessuno, era da camion, trattori, al limite taxi;

      poi negli anni ’90 era stato “spinto” molto abbassandone il costo del carburante, per spingere a sostituire il parco auto con uno nuovo, e un po’ alla volta fu faticosamente creata una nuova mitologia, del diesel “sportivo e potente”, alla fine lo digerirono persino gli alfisti che sono un po’ dei feticisti delle automobili; il plus era che permetteva di mantenere auto “più grandi” spendendo meno in carburante rispetto al benzina, almeno con i prezzi dell’epoca vantaggiosi

      però il diesel anche moderno fappato continua ad emettere polveri ultrafini, certo meno di prima in teoria, però di nuovo in modo massiccio durante le fasi di rigenerazione (emissioni x 1000 volte rispetto a quando non fa la rigenerazione) e questa fase non è compresa (di proposito) nel ciclo omologativo delle emissioni Euro 6, e non è trascurabile perche un diesel moderno fa rigerenerazioni per 4 km ogni 50-60.km, il conteggio emissioni sballa completamente, rimane un problema nei territori molto urbanizzati come la pianura padana

      tra le modifiche per le future norme Euro 7 era stato proposto di includere anche le fasi di rigenerazioni, ma i costruttori la hanno subito mandata in caciara, non so come finirà per l adifinzione di Euro 7, puntano a lasciare invariato rispetto ad Euro 6;

      comunque diventa faccenda marginale, anche se possono fare un po ‘di fugni sulle polveri sottili, finiranno lo stesso penalizzati dalle emissioni di Co2, che è poi ancora più urgente come questione,

      e ormai sappiamo che a breve, pochi anni, le ultime scomodità (e costi di aqusito) delle elettriche vanno a risolversi, la soluzione semplice sarà la spontanea sostituzione del parco auto;

      sostituzione lenta, i nostalgici possono stare tranquilli e tenersi l’auto se ci tengono, non solo i naftoni che in passato servivano a spendere poco, ma anche le auto d’epoca Euro 0, a cui magari si è davvero affezionati non per risparmiare nell’uso intensivo, che anzi costiccihiano; per i giretti domenicali, magari con la scatoletta GPS che verifica i km, e con il costo del carburante benzina/diesel che tra qualche anno forse costicchierà alche lui, a scoraggiare l’uso intensivo di veicoli non elettrici

      • Qui il report tecnico di 57 pagine commissionato a Ricardo (Studio Ingegneria-Inghilterra) che ha esaminato indettaglio 2 modelli Euro 6 temp, e da cui ho preso le informazioni:

        https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwi0wbG3lOeAAxVaRPEDHWjOALoQFnoECA8QAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.transportenvironment.org%2Fwp-content%2Fuploads%2F2021%2F07%2F2020_01_New_diesels_new_problems_full_report.pdf&usg=AOvVaw2bae7OO0r0hiqGH1DRl0-y&opi=89978449

        Buon per te s e latua asuto ha intervalli piìù lunghi, magari fai molta autostrada con marce lunghe o hai un modello particolare;oppure non noti una serie di mezze rigenerazioni parziali più frequenti che gli euro 6 fanno come strategia normale senza indicarlo a cruscotto, e hai omesso di dire per quanti km dura la rigenerazione

        la frequenza delel rigenerazioni la ho letta confermata anche sui forum, da chi usava applicativi software che analizzano questa funzione in dettaglio

        A proposito di Ricardo Engeniiring, sono consulenti inglesi indipendenti utilizzati per misurazioni dettagliate dagli enti europei, dotati di strumentazione molto precisa;

        sono loro ceh hanno fatto le misurazioni ceh hanno portato al diesel gate 1,
        e anche questo report (ti holinktao la versioen da 57 pagine, ma ne esiste una versione nacora più tecnica da 100 pagine) è praticamente un diesel gate 2,

        spiega perché l’euro 6 è stato un migliortamento, ma rimane una mezza presa in giro, al contrario di una serie di articoli fatti uscire sullastampa ad hoc negli anni passati per spargere la convinzione che fossero stati risolti i problemi dell’utilizzare un carburante che di suo ha per forza una combustione sporca

        comunque non voglio disprezzare la tua auto, il discorso polveri ormai è quasi inutile discuterne ancora, verrà superato dall’urgenza di aquistare le prossime auto nuove con motorizzazione elettriche per ridurre le emissionidi CO2 (e i costi di gestione anche)

  2. Scusate ma la quota delle bev lo scorso mese era al 15 (vado a memoria, non ho controllato) adesso è al 13.6. Le quota PHEV è costante. Quindi MoM (mese su mese) le elettriche perdono circa un punto e mezzo percentuale rispetto alle altre alimentazione e anche la cannibalizzazione tra auto alla spina (le elettriche lo scorso anno sono cresciute solo a spesa delle PHEV) questo mese si arresta.

    Corretta anche la precisazione sulle mild Hybrid diesel. Cito, a titolo di esempio, la Kia xceed diesel passata da diesel pura a mild Hybrid (praticamente è la stessa auto, cambia davvero pochissimo), aldilà dei dati wltp nessuno si aspetta performance e consumi sensibilmente differenti.

    Ma proprio il caso diesel dimostra che comunque l’utente è limitato dall’offerta: eliminando dai listini le diesel (ed evitando spesso di proporre le mild Hybrid diesel) si sposta il consumatore su altro, costringendolo tra benzina ed elettrico. Ho un conoscente che vorrebbe comprare una Levante diesel e non c’è più a listino e sta valutando l’usato o altro brand (ottima mossa Maserati, contenta tu). Ma è chiaro il trend: con la contrazione dell’offerta si obbliga il consumatore ad andare su altro. Peccato che l’attuale contrazione delmpotere di acquisto non favorisce le elettriche e le auto alla spina in generale.

    • Ciao,
      IMHO i confronti che contano per capire i trend sono quelli stesso mese Ed (luglio) o ancora meglio stessi gruppi di mesi (trimestri o semestri) confrontati anno su anno (2023 vs 2022 vs etc)

      mese su mese di un singolo anno puoi trovarci dentro di tutto come oscillazioni minori (es rimbalzi su vw o consegne Tesla con nasi trimestrali, etc) che perturnbano il trend e basandoti sul mese su mese ogni mese ti faresti un’opinione diversa mai stabile

      c’è da dire che le riviste stesse spesso usano il mese su mese precedente appositamente per montare su un po di hipe sul nulla ogni mese invece di perdere tempo a fare un banale grafico che mostra gli andamenti nel tempo in un attimo ma toglierebbe la suspance:)

      PS:
      Diesel disponibili credo in generale ce ne sono tanti a listino, cilindrate da 1.5 a salire;
      tutti marchi tedeschi, anche Stellantis (es Tonale ddiesel 1.6) e i francesi,

      Dal caso della Levante non ne trarrei una regola generale,

      c’è già tanta retorica esagerata sul fatto che gli automobilisti sarebbero “obbligati”,

      ma a me pare che obiettivamente sono solo disincentivati dal sapere che le diesel sono vetture che potrebbero svalutare a breve, e spesso costano già ora più delle elettriche in mantenimento e rischi di manutenzioni costose, anche se hanno la comodità del rifornimento un 3 minuti, ciao!

      Sulle auto termiche alto di gamma “recenti” diesel, ma anche sulle ibride benzina, ormai la manutenzione è un rischio da bancarotta, siamo ormai anni luce in complicazione nel vano motore rispetto ai motorini da utilitarie Fire Benz / M-Jet Diesel euro 2- euro.3 che si spendeva poco

      volani bimassa da cambiare, collettori asprirazione da cambiare quando si riempono di morchia, pompe delicate, turbo e accessori, etc 2000-3000-5000e ogni volta.. cinghie distribuzione costi lievitati.. etc

      almeno parlo per me, non potrei permettermi di mantenere un’auto con questo tipo di riparazioni, seguo i vari forum di motori, se sono modelli fortunati orientali che non si guastano ok, ma altrimenti ogni stupidata sono migliaia di euro tra pezzi e officina, mai vista in vita mia una cosa del genere (e per hobby in famiglia facevamo restauri da decenni), è costoso ed esasperante, forse le auto recenti periodo 2012-2013 che si sono compeltamente “inbarocchite” anceh nel vano motore, non solo nelle finiture “startificate” che pure quelle mi lasciano perprlesso, sono il miglior incentivo a passare in elettrico,

      per paradosso andando in elettrico si torna indietro parecchio come semplicità (mio punto di vista da “quasi” professionista meccanico diciamo, quasi perchè non lo ho fatto per “fatturare” ma per hobby per passare del tempo insieme al babbo e divertirsi)

      • Molto corretta la tua osservazione del mese su mese contro mese/anno vs mese/anno precedente. Hai ragione (che poi è la cosa bella del confronto che nasce nei commenti).

        Condivido anche le “preoccupazioni” sui motori di nuova generazione ma anche lì, proprio usando i forum e documentandosi un po’, si spera di limitare i danni. Tra l’altro non facendo troppi investimenti e riusando i motori di qualche anno fa qualche indicazione di massima sull’affidabilità dei modelli meno giovani si può trarre. Ad ogni modo uno dei motivi che mi spinge all’elettrico è proprio la manutenzione soprattutto sui veicoli più prestanti, manutenzione che può crescere nel tempo dopo un certo chilometraggio soprattutto con un uso sportivo del veicolo. Per quanto anche per le elettriche leggo di braccetti che fanno fatiche con certe masse … Nel mio caso infatti devo rassegnarmi al rischio, se già le case fanno pochi test per un utilizzo normale figuriamoci per un uso intensivo … c’è da incrociare le dita e sperare … Il punto è che anche quando trovi un prodottino promettente, come la Ioniq 5N elettrica, è certo che se lo prendono pagato a peso d’oro … Quindi o i soldi li cacci prima (sperando di ridurre il rischio) o risparmi all’acquisto e li cacci dopo in riparazioni …

        • Guarda, in famiglia abbiamo avuto l’hobby dei motori, mio padre e poi io, appunto nei momenti liberi restauvamo auto e moto d’epoca, e passione per la storia del design industriale e della progettazione

          Se hai la passione per la tua auto fai bene a toglierti lo sfizio, e con manuntezione da persona “precisa” e che si informa, dovrebbe restare in salute; quando sarà tempo di cambiare (o integrare con un avetura per fare il grosso dei chilometri) valuterai, anche in base al costo dei carburanti ( petrolio vs elettroni) è il bello della fase di mezzo tra le due motorizzazioni

          Mio padre soprattutto ha vissuto un’epoca spensierata, per stipendi e una serie di fattori; la nostra società praticamente andava a debito economico e ambientale spostato nel futuro, si poteva scialare, levarsi tanti sfizi superflui, come avere tante cose inefficenti, tante auto colorate di proprietà, e altri hobby costosi

          Anni 80-90 sono stati belli (?) e assurdi, era considerato bello e macho respirare le diossine delle gomme che fumano in un parcheggio o le vernici in carrozzeria o intengere le mani nell’olio motore in officina senza usare guanti o i vapori di olio trasudati dal motore in autostrada, ma non si vive di nostalgia, nuovi tempi (economia più difficile), nuove consapevolezze, urgenze (cambiamento climatico), esigenze, nuovi hobby, piaceri e priorità

          Abbiamo questa novità delle rinnovabili e delle auto elettriche, potenzialmente ci sono margini anche per far girare meglio la bilancia economica generale (energia a basso costo), io tecnicamente sono ammirato, ed ho fatto solo poche prove di auto elettriche di amici; oltre alle informazioni reso accessibili e veloci via internet, e tante novità, non vedo davvero perchè arroccarsi a trattenere a forza il passato, a volte sembra come una “malattia” in cui siamo incollati mentalemnte, in alcuni paesi esteri sono più svelti diciamo a seguire la corrente, adatarsi, vivere il momento, anche a fare famiglia più giovani per dirne una

          e le auto prodotte dal 2012-2103 in poi per me già erano un segnale, un arroccamento, livello di complessità crescente, un po’ per le normativce ambientali, un po’ per giustificare una corsa al rialzo dei listini

          l’ultima auto termica che mi era piaciuta a livello di meccanica era la subaru brz boxer di una decina di anni fa, cofano motore quasi vuoto, niente turbo, pochi pezzi, tutto semplice;
          e come utilitarie devo andare ancora più indietro per trovare qualcosa di semplice, che fosse al servizio del proprietario, anche per uso gravoso e spensierato come fanno in campagna, e non il contrario, con mille attenzioni da dedicare

          penso che dall’elettrico ne verrà fuori molto di buono non solo a livello ambientale, ma anche per rimettere al loro posto le auto, meno invasive; ci saranno ancora gli appassionati di ingengeria/guida che come te cercano le auto sportive, ma anche chi le userà in modo più semplice, anceh piacevole, senza mitizzarle troppo

          poi un’auto d’epoca in garage, tutta meccanica senza elettronica, almeno per mio padre farsi il giretto la domenica, anche con la benzina che andrà a 3-4 euro al litro, la terremo, ma ti parlo di auto molto vecchie, euro zero benzina, appunto per nostalgia / hobby, non per uso quotidiano

          Poi non escludo che se si risolveranno i problemi normativi, la potremmo elettrificare, allora per usarla anche tutti i giorni, anceh i mdoo più semplice, e lasciare un pizzico di nostalgia (però un pizzico appunto, senza farne una malattia), affezionati più che per i motori chr ne abbiamo smontati e rimontati abbastanza da toglierci lo sfizio, più per il design del passato, il resto dellì’auto insomma

          Per dirti, dei conoscenti stanno elettrificando una lancia fulvia coupé; rimane il cvambio e la frizione, anche se poi in città si possono anche non usare lasciano inserita un’unica marcia;

          a prima vista uno pensa “eresia”, poi ci ripensi su un ‘attimo, e l’idea piace, per quanto fosse raffinato il suo motore, la piacevoleza in elettrico, che si mette in moto anche a solo 1 km/h in mezzo alla gente in città senza sfrizionare o fare casino o fumo, finisce per esaltare il design e l’uso dell’auto,

          avevo visto anche una ferrari convertità elettrica, e dopo un momento di reset mentale (perché per decenni ti dicono che il motore enorme e complcato e molto rumoroso è come un’opera d’arte, ma un amico mi ha fatto fare un viaggio su una 360 e non era cosi piacevole arrivare completamente frullati e bolliti dal rumore dietro ai sedili), la trasformazione in elttrico la avevo trovata un buon restomod, un’esaltazione della sua funzionalità ed estetica, migliorata come design e forse come piacere di uso (inutile dire che avevano usato componeti presi dalle tesla più veloci, e su internet visto fare lo stesso con Land Rover e altre auto d’epoca, praticamente rinascono)

          • -subaru brz boxer –

            Ho avuto la Toyota gt86. Sto ancora elaborando adesso il lutto della vendita

          • @Alessandro

            azz..se ti capisco..è stato il canto del cigno del motore boxer, dopo 90 anni di evoluzione..

            mi consola che anche le elettriche hanno i motori messi molto ben bilanciati e messi ben in basso, dove dovrebbero stare sempre 🙂

          • Anch’io vivo con due anime distinte, quella attuale quotidiana a emissioni zero e quella saltuaria del passato a euro zero e socio ASI.
            La passione non muore mai ma i tempi cambiano ed è giusto adeguarsi. E non è una sconfitta, anzi.
            Bisogna comprendere che ogni cosa ha un tempo ed un luogo, dopodiché impegnarsi per organizzare al meglio le priorità, anzi il garage…

            P.S. Sarebbe possibile conoscere la versione estesa di R.S.? Scusa ma preferirei identificare uno stimato interlocutore con nome e cognome

          • Ciao, Roberto Salfi, piacere mio, ogni tanto tu ed altri mi fate piegare dal ridere con le battute o la sintesi che io non ho, ci vuole ogni tanto 🙂

            come dicevo sotto, spero di regalare a mio padre una conversione elettrica di una sua auto d’epoca, anche se fanno pochissimi km, quella che usa fissa fa meno di 1000.km all’anno, più che altro si diverte passando il tempo ad aggiustarla, è un hobby

            per ora bisogna affidarsi a delle filiere che sono care, circa 12.000e, a spanne ho stimato che siano circa 6000e di materiali e lavori (usano dei kit motori molto economici, più le batterie in modica quantità, 10 o 20 kwh a scelta) e altrettanti 6000e circa li ricaricano perché riescono a risolvere il discorso omologazione

            sto curisonado anche presso un gruppo di persone che sta provando perdivertimento a far da se, e si scontreranno con il problema omologazione, spero ce la facciano cosi poi vado magari in scia 🙂

        • Eh, forse ci vorranno alcuni anni per avere quel sistema cambio/frizione/coppia motore simulati che ti piace, disponibile su più modelli, per una questione di brevetti

          Per i braccetti, o meglio per le boccole in gomma dei braccetti,

          c’è da considerare che vengono dimensionati sul peso dell’auto, per es, in fase di progetto si stabilisce che debbano durare 180.000.km ( o altro numero a seconda del brand, su alcune Alfa durano 60.000.km, per Toyota per es. sono durevoli quasi a vita del veicolo) mediamente, indipendentemente dal peso dell’auto, e vengono dimensionati in tal senso;

          poi però devono essere dimensionati anche sulle prestazione dell’auto; un’auto sportiva da 1800.kg, avrà boccole dimensionate in pratica come una auto normale che fosse ancora più pesante

          Ecco che un’auto elettrica con 300-500-etc cv (Tesla/Hiunday, etc), poi però per il 95% del tempo viene usata nel traffico a basse prestazioni, e allora le boccole in gomma dei braccetti, dimensionati anche per quando fa forte, praticamente se li guardi visivamente sono gli stessi per taglia e foggia di una Ferrari o di una Giulia v6, dureranno parecchio, chiaro se non fai pista o sterrati ogni settimana

          Per assurdo una Tesla dovrebbe avere braccetti che possono arrivare a 300.000.km (come racontava nei video del tassista intervistato su internet, a circa 300.000.km hanno preso un po di gioco e li ha cambiati davanti e dietro; ps: la batteria stava bene, conta di arrivare a 600.000.km) che pure qualche giro in pista ogni tanto lo fa), mentre una Vw o una Stellantis con motore da 150-200cv magari li dovranno cambiare prima, se sono state progettate come le termiche d pari peso, che si prevede che comuqnue ogni tot km almeno qualche ricambio (ammortizizzatori, braccetti) lo devi sostituire

          Stesso discorso per giunti trasmissione e scatola riduttore, quelli della prima gewnerazionr vw non duravano, erano dimensionati su 150cv; ora invece già meglio; le tesla poi, con la coppia mostruosa che hanno, la trasmissione dovrebbe durare quanto l’auto, perché se avessero lesinano per fare osolecsenza progarmmata sulle parti meccaniche ( e non mi sembra il caso delle testa, hannouna filosofia diversa, l ameccvanica “deve” fuznionare per una questione di immagine, al limite in futuro ti faranno desiderare dei nuovi optional/fuznionalità) si romperebbe quando spremuta a piena potenza

          comunque i braccetti sono roba facile e tutte le auto prima o poi, per ritrovare una guida precisa, li cambiano

          ormai a me pare che si sta capendo che sulle elettriche più che motori e batterie, che sarebbero affidabili, ci sarà da dare un ‘occhio a ricaricare l’impianto aria condizionata (e fin qui niente di particolare), e se proprio va male anche fargli qualche riparazione nel corso di 10 anni di vita, è praticamente una pompa di calore di tipo evoluto e gestisce tutta l’auto, forse l’unica parte rimasta un pò complicata “meccanicamente” ?

          e se si guasta non è necessario cambiare tutto il gruppo (che costicchia) ma magari un suo componente, in qualche video ho visto è capitato

          es. un video di vaielettrico in cui intervistano un signore che ha fatto 300.000.km con una e-golf del 2017, batteria da soli 35.kwh che sta ancora all’85%; la e-golf come impostazione è come una termica a prestazioni moderate, si logora un pochino, il giusto diciamo, mi pare ha cambiato cuscinetti ruote, ammortizzatori, qualche braccetto, una ricarica clima, e appunto una riparazione alla pompa di calore ( sui 500e nel suo caso )

          poi, chi è smanettone e ha tempo, può anche mettere il naso sul capite i tanti/vari aggiornamenti sofware, oppure chi non ci tiene non preoccuparsene

  3. Dopo un periodo in cui non commentavo perché le risposte (spesso anche della redazione) sono state troppo sopra le righe e poco educate, mi tocca riscrivere ancora.

    Poi ovviamente qualcuno arriverà filosofeggiando, ma la realtà è che la statistica dice che quel 14,1% di auto diesel sono quelle senza alcuna componente ibrida. Auto che di fatto stanno sparendo dai listini perché i diesel classici sono via via soppiantati dai Mild-Hybrid, che di ibrido nella realtà hanno ben poco. Quindi il sorpasso sul diesel è ancora molto lontano.
    quindi quel 14,1 va sommato a uno 0,X*25,6% delle ibride (che aprendo il report è inidcato come somma di Full Hybrid + Mild Hybrid).
    Questo modo di fare report a mio avviso ha poco senso sull mild hybrid, che ndrebbero scoporate in Mild_Diesel e Mild_Petrol.

        • Ahahaha avevamo bisogno del paladino che ci faceva notare che le diesel fake hybrid si nascondono tra le ibride vere.
          Una vittoria di Pirro mica da ridere eh… ora stai a vedere che è colpa di Vaielettrico che i produttori barano con le classificazioni delle auto che producono.

          Resto in attesa del dieselgate 2

    • E quante e quali sarebbero queste mild diesel di grazia? a parte mercedes chi le ha a listino?
      Cmq grazie che si è scomodato a risponderci e illuminarci sig. Dubbioso.

        • Certo, le Fake hybrid che di ibrido non hanno nulla e solo per quello meriterebbero di restare nei saloni dei concessionari o meglio ancora in qualche aula di tribunale (metaforicamente).

      • Tutte le bmw, tutte le Audi, tutte le VW, Skoda, seat, Jaguar, tutte le nuove diesel del gruppo Stellantis, Ford, Kia, hiundai, etc etc etc praticamente ci sono più modelli diesel mild hybrid di benzina mild hybrid, che soppiantato il diesel “classico”, MA DI GRAZIA ROBERTO, mi scomodo con piacere a illuminarvi mentre ve la raccontate da soli.

        • Per me va bene la precisazione, su come i dati ACEA potrebbero venir aggregati diversamente, poi non so perche usino questa convenzione e non quella suggerita da lei, forse per questioni legate ai valori co2 in mologazione, non so;

          magari senza dare la colpa a vaielettrico, la notizia resta e meritava un articolo e le nostre relative discussioni 😉

          inoltre la prendo in parola, mi conferma che partendo da B-suv e berline C praticamente ogni modello ha il suo diesel a listino

          Possiamo dire che nessuno sta “obbligando” a non comparli togliendoli dai listini (a parte il famoso e per me famigerato pandino diesel 1.3; ora il 1.3 diesel è rimasto ma sui furgoni) ,

          motori diesel da 1.5 a salire ce ne sono a listino per ogni modello di auto a larga diffusione, al limite sono stati lievemente ibridizzati;

          Questo perdire che il trend in discesa è il mercato stesso, succede quallo che si aspettava, c’è una banale dinamica di competizione tre le varie motorizzazioni termiche ed elettriche su costi di aquisto, di manutenzione, valore futuro, semplicità e funzionalità, etc

          Uniche “distorsioni” a abbastanza modeste ( a compensare i fastidi delle rete di infrastrutture di ricarica ancora in sviluppo e la difidenza verso un prodotto “nuovo”):
          – veicoli sotto una certa cifra gli elettrici hanno incentivi più alti di 2000e rispetto ai termici
          – bolli agevolati
          – in alcune città parcheggi agevolati in centro (complensibile per il discorso polveri)

          Per il resto IMHO le auto elettriche si stanno facendo strada da sole in libera competizione, per le qualità intrinseche, come ci si aspettava per la una nuova tecnologia, praticamente ogni anno migliorano circa un +10% in autonomia e scendono di prezzo

          Ancora un annetto, quando più automobilisti le reputeranno anchr economomicamente convenienti, e scavalliamo anche un pò delle ultime polemiche residue di tipo più ideologico 🙂

          • Le informazioni possono essere date in tanti modi, non c’è scritta mica una fesseria nell’articolo, ma è un’informazione incompleta (ingegnuamente o volutamente?).
            La stessa ACEA presenta una statistica poco trasparente secondo me, perché le mild hybrid non portano nessun vantaggio sulle emissioni.
            La tecnologia MILD ha il solo scopo di fornire più spunto in accellereazione ai bassi regimi e possibilità di veleggio più prolungato in certe condizioni.
            Ti faccio un esempio: ho avuto un’Audi A5 Quattro 40TDI del 2019 non mild, aveva una emissione dichiarata di CO2 di 137g/km minimi. La versione restyling MILD ha emissioni minime di CO2 di 136 g/km a parità di motorizzazione.
            Se prendo un qualsiasi Diesel EURO6D Temp con e senza mild hanno esattamente le stesse emissioni o variano di pochissimo per naturale ottimizzazione negli anni che le case apportano. Prova a carcare.
            Ecco perché dico che il titolo dell’articolo è fuorviante.

            Sul resto concordo con te, io stesso ho sempre sostenuto che comprerò una BEV quando sarà più adatta alle mie esigenze (non perchè l’auto è un iphone).

  4. Ci si dimentica di dire che le diesel, nei bassi segmenti (A,B,C) stanno sparendo dai listini ! E’ ovvio pertanto che le immatricolazioni via via diminuiscano.

    • ma è anche da già da un po i diesel moderni (euro 4 euro 5 euro 6) non erano più adatti all’uso in città, non credo che ne vendessero molti sulle utilitarie (A e B)

      gli ultimi (per me un po’infami) diesel molto diffusi su utilitarie erano i 1.3 fiat di 10 anni da

      penso che se si guardassero i dati disaggregati per segmento li vedresti calare anche nei segmenti E.. dove infatti si vendono più elettriche perché sono già molto competive in quel segmento..

      niente di strano se ci si pensa

    • E meno male che spariscono, speriamo che spariscano da tutti i segmenti per il miglioramento della salubrità dell’aria che respiriamo

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