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Polestar, meno emissioni (9% nel 2023) e net zero nel 2040

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Polestar ha ridotto le emissioni di gas serra per auto venduta del 9% nel 2023 e ribadisce la roadmap climatica per il 2040, quando arriverà ad emissioni nette zero.

Nel suo report di sostenibilità 2023 appena pubblicato (questo è il  link al documento), il brand  svedese di auto elettriche ad alte prestazioni annuncia “progressi significativi“. In termini assoluti le emissioni di CO2 per auto venduta sono diminuite del 3,4 tCO2e rispetto al 2022.

polestar emissioni
La road map di Polestar per arrivare a emissioni nette zero nel 2040

Questo risultato è il frutto di tre azioni principali:
-l’impiego di materiali attentamente selezionati con un minor impatto climatico;
-l’uso di elettricità rinnovabile nella produzione di automobili e batterie;
-l’adozione di misure per migliorare l’efficienza energetica durante l’utilizzo.
I risultati ottenuti nel 2023 e le ambizioni future dimostrano che è possibile separare la crescita dall’aumento delle emissioni” commenta l’azienda.

Fredrika Klarén, responsabile della sostenibilità di Polestar, conferma l’obiettivo di «accelerare la transizione verso i veicoli elettrici». «È importante riconoscere – aggiunge – che nel nostro settore c’è ancora ampio spazio per miglioramenti concreti». Questo rende  «la nostra roadmap climatica più tangibile, avanzando verso il nostro obiettivo climatico del 2040».

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La gamma Polestar in una foto dal sito medio della società.

Nel 2023, Polestar si è anche concentrata sul potenziamento delle sue pratiche di tracciabilità e all’espansione del monitoraggio di minerali a rischio per le batterie. Ora ha la possibilità di tracciare il litio e il nichel utilizzati nelle batterie della Polestar 3, integrando così il monitoraggio del cobalto e della mica avviato rispettivamente nel 2020 e nel 2021 tramite la tecnologia blockchain.

Sempre nel 2023 Polestar ha introdotto una piattaforma digitale per ottimizzare la raccolta dei dati relativi alla sostenibilità al fine di sostenere la trasparenza e la conformità agli standard e alle regolamentazioni.

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4 COMMENTI

  1. Nel grafico a istogramma di Volvo, vengono sommate le emissioni di Co2 per produrre le loro auto e le emissioni di Co2 he verrano poi emesse indirettamente durante l’uso ricaricaricandole con elettricità del mix elettrico

    Per semplificare, vediamo un singolo modello Volvo, il Suv EX 30:

    – nel 2023 Volvo dichiarava che per costruire in Cina il Suv EX30 ( pesantuccio, circa 1800 kg) venivano emesse 18 tonnellate di Co2, che per Volvo è un risultato migliore rispetto ai sui modelli precedenti; molto a spanne (facendo una media, perché se si ragiona al kg, l’intensità carbonica della batteria è un po’ più alta di quella della scocca) siamo a circa 1 tonn Co2 emesse per ogni quintale di auto BEV fabbricata

    – in Europa facciamo qualcosa meglio (avendo un mix energetico migliore), a spanne credo tra 12 e 15 tonn di Co2 per la produzione di una auto bev da 1600-1800kg; la differenza in più rispetto ad una ICE di pari categoria, pare essere ormai limitata entro 4,5 tonn di Co2, in pratica dovute produzione della batteria

    a parte i numeri, la parte importante, che si visualizza bene nel grafico Volvo, è che le emissioni di fabbricazione stanno scendendo ogni anno, e anche abbastanza rapidamente

    le 18 tonn di Co2 per produrre 1800 kg di Bev i Cina, mi pare che siano già scesi sotto alla quantità di emissioni che erano necessarie un po’ di anni fa per fabbricare una più leggerina Vw Golf termica in Europa

  2. Tutto molto bello, chiaro l’intento di essere la Tesla dei buoni.
    Sarebbe il caso di iniziare a vendere peró…

    • Io ero veramente convinto sulla p.2, specie dopo averla provata, ma abbiamo guardato altrove: costa già 10k più di una Model 3, ma soprattutto consuma molto di più, con valori inaccettabili per una sedan: noleggiata una settimana in Sicilia a capodanno, con temperature miti e guida rilassata da vacanza, eravamo sui 180w/km. Se la soluzione per recuperare autonomia è passare alla long range, il delta con Tesla diventa 20k euro.
      Oltre ad ottimizzare la produzione devono anche introdurre powertrain molto più efficienti, montare mega batterie come fanno ora non è una gran soluzione.

      • Sono d’accordo, da volvista (termico fino al prossimo acquisto).
        Credo comunque che nei modelli 24 l’efficienza sia stata migliorata, nella prova di Quattoruote non ha sfigurato e per quanto riguarda i prezzi trovi noleggi a prezzi competitivi, credo sia uno di quei casi in cui il prezzo di listino non sia così indicativo.

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