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Non scherziamo sui prezzi: basta con le offerte civetta

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Non scherziamo sui prezzi: basta con le offerte civetta che non si concretizzano mai. Il mercato delle auto elettriche merita più trasparenza. E anche qui Tesla dà il buon esempio. E’ l’appello del professor Abbotto che, smesse le vesti accademiche, sta ancora cercando la  BEV giusta per ampliare la flotta elettrica di famiglia.  

di Alessandro Abbotto

Mi soffermo per un istante incantato dai LED che si accendono e spengono ritmicamente. Poi, deciso, apro la porta ed entro. Mi si avvicina subito un addetto alle vendite con un largo sorriso.

Offerte civetta/ immaginatevi se in camiceria…

«Desidera
«Buongiorno, ho visto la camicia esposta fuori, a 39 € anziché 59 € di listino. La vorrei comprare. Grazie»
«Oh, mi dispiace. Quella offerta era valida solo fino al mese scorso e solo per poche camicie. Già tutte vendute. E poi comunque solo se portava una camicia vecchia di cui disfarsi. Ma, aspetti un attimo… Lei è fortunato. Il mio computer dice che ne è rimasta solo una. Ma solo se l’acquista entro oggi. Poi nulla. Se desidera vi sono altre camicie, tutte quelle che vuole. Ma vanno ordinate»
Deluso rispondo: «Va bene, costano molto di più? Bisogna attendere molto?»

Il venditore, come se già vedesse la sua preda cadere pian piano nella trappola, risponde sicuro:
«Prima del prezzo mi lasci elencare le caratteristiche, non come quella in promozione che, diciamolo in tutta onestà, è proprio la versione ultrabase, che io sconsiglio. Abbiamo camicie
coloratissime, di tessuto più pregiato, con colletto e bottoni a scelta. Consegna in 6-8 mesi. Le va bene?»

Ma io volevo quella della vetrina, non altre. Rassegnato, chiedo il prezzo.
Il signore davanti a me, riguardando il computer e dopo cinque minuti di calcoli che solo lui vede, proclama:
«Guardi, un vero affare. Ma solo fino alla fine della settimana. Pensi, solo 55 €, con ben 4 € di sconto sul prezzo di listino. Più imballaggio, carta regalo, adesivo per chiuderla e nastro rosso: solo 59 €».

Ero entrato con l’idea di acquistare una camicia a 39 € e mi trovo, sempre una camicia, certamente più accessoriata (ma che a me non interessava) al prezzo di listino pieno.
Rispondo educatamente che non sono interessato ed esco.

offerte civetta Offerte civetta/ La norma per chi compra un’auto  elettrica

La storia che vi ho raccontato qui sopra non accade mai, fortunatamente, se dovete acquistare una camicia, un paio di scarpe, un profumo, un paio di jeans, una maglietta. Guardate il prezzo in vetrina, entrate e acquistate.

E’ invece la situazione tipica che incontrate quando vi accingete ad acquistare un’automobile, in particolare se elettrica.
Le pagine web delle case automobilistiche, delle stesse reti di concessionari (nel caso venisse il dubbio che un concessionario non voglia applicare l’offerta della casa madre), di venditori di
automobili, di Facebook, per non parlare delle pubblicità in TV o sui giornali, sono pieni di offerte straordinarie di veicoli elettrici.

L’ultima, che ha attirato la mia attenzione, è quella di un’importante rete di vendita lombarda che pubblicizza un modello elettrico con uno sconto, sul nuovo rispetto al prezzo di listino, del 44%. Ma è solo un esempio tra tanti. Tutte le offerte sono invariabilmente unite dalla stessa caratteristica, ovvero quasi mai realizzabili e riscontrabili una volta che si arriva dal concessionario.

Nella mia esperienza di automobilista elettrico ho visitato decine di autosaloni attirato da queste allettanti offerte.
Le risposte sono sempre, e invariabilmente, le stesse:

-“L’offerta è valida solo per il modello base (grazie, non lo avevo capito…) che comunque noi sconsigliamo

-“L’offerta era valida fino al mese scorso, anche se è ancora pubblicizzata sia sul nostro sito che su quello della casa madre

-“L’offerta era valida per pochissimi veicoli, che si sono esauriti in poche ore” (nel caso siate così testardi da voler proprio il modello base pubblicizzato)

-“L’offerta è valida solo per un ultimo veicolo rimasto, ma solo se decidete di acquistare (e spendere migliaia e migliaia di euro, aggiungo io) entro oggi, massimo domani”.

offerte civettaOfferte civetta/ Le mille scappatoie per non applicare lo sconto

Il punto – è chiaro – non sono i costi accessori obbligatori, ovvero le spese di immatricolazione e consegna, imposte IPT e contributo per lo smaltimento pneumatici fuori uso, anche se in genere raggiungono e, spesso volentieri, superano i 1000 €. No, il punto vero è che queste offerte nella mia esperienza pluriennale non sono mai state, dico mai, rispettate dalla rete di vendita.

Uno dei problemi principali risiede, a mio parere, nel promuovere quasi esclusivamente offerte che a) comprendono sempre la rottamazione (quindi riservate solo a certi acquirenti), e b) escludono le concessionarie che non aderiscono all’offerta (il che andrebbe bene se fosse accompagnata dall’elenco di quelle che aderiscono anziché comportare una caccia al tesoro in giro
per l’Italia).

Come è noto la differenza tra l’incentivo statale con rottamazione e senza rottamazione è di 2.000 €. Dal momento che questi rappresentano soldi netti che entrano nelle tasche di chi vende,
sarebbe lecito attendersi – per chi non ha un usato da rottamare – che l’offerta rimanga comunque valida ma con una differenza di esattamente 2.000 €. Invece no. Nel caso di assenza della rottamazione tutta l’offerta viene comunque invalidata e sostituita da proposte di acquisto che comportano differenze di prezzo significativamente superiori a 2.000 €.

Si è più volte scritto e discusso che la mobilità elettrica rappresenta un nuovo paradigma nel mondo dei trasporti. Questo nuovo paradigma, tuttavia, non può essere limitato solo all’atto della guida, ma deve includere anche tutto il processo produttivo e di vendita. Oggi così non è.

Offerte civetta/ Tesla dà il buon esempio

Il mio invito, che mando alle case automobilistiche e alla rete commerciale,  è quello di rivedere le strategie di vendita. A partire dalla “vetrina”: il prezzo che leggo deve essere quello che trovo in negozio (al netto delle imposte e spese accessorie obbligatorie che, comunque, non sarebbe male riportare con precisione e per completa trasparenza già in “vetrina”).

In particolare, tutte le offerte dovrebbero essere presentate nella versione accessibile a tutti, ovvero “senza rottamazione”. Per chi ha un usato da rottamare semplicemente si aggiunge una detrazione aggiuntiva di 2.000 €. Non è poi così difficile.

Oggi solo un’azienda presenta in questo modo, e in aggiunta già sul sito web, le sue offerte: Tesla.
E, guarda caso, il mercato risponde. Quindi, non solo è possibile, ma paga.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Insegna Scienza dei materiali all’Università Milano Bicocca, è presidente della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana, coordinatore nazionale dei Giochi e Campionati Internazionali della Chimica della Società Chimica Italiana, co-chair del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (Milano, 26-30 agosto 2024).

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15 COMMENTI

  1. Quella di Tesla non è una quotazione ma un modo elegante di fare capire che le interessa prendere in carico l’auto…

  2. Tutta questa scarsa trasparenza è presente anche all’acquisto di una normale vettura termica.

    Finanziamenti obbligatori a TAEG vicini al tasso d’usura, vetture con prezzo base che se le acquisti il volante te lo devi portare da casa e parabrezza e sedili vanno pagati a parte.

    Sono tutte prese in giro che sono ben presenti per le vetture termiche, quindi per quanto riguarda le vetture elettriche, mi sentirei di affermare, nulla di nuovo sotto il sole.

    • Certo. Infatti il discorso è proprio questo: stanno applicando il vecchio modo al nuovo mondo. C’è un brand che in Francia vende con due modelli più di BMW o Audi con millemila modelli in qualsiasi motorizzazioni che si permette di avere un unico prezzo e di variarli 3 volte nel corso dell’anno con variazioni che arrivano al 15%, in crescita o in calo. E cosa fanno i brand storici? Niente, tutto come prima. E il mercato ristagna e loro stanno rimandando il problema: si vede che intendono affrontarlo quando sul mercato ci sarà rimasto il 50% della torta, con il resto che se la sono mangiata Tesla e “i Cinesi ‘ (includendo Volvo/Polestar e MG)

  3. Buongiorno a tutti e buon anno riporto la mia esperienza: vado in concessionario ad accompagnare un amico che deve comprare un’auto nuova curioso anche io chiedo prezzi delle elettriche mi viene detto che hanno diverse auto in pronta consegna immatricolate nel 2022 o 2023 con pochissimi km trovo un auto con 4000 km listino 36.000 prezzo offerta 21.000 (auto test drive) l’offerta è assolutamente vincolata a un finanziamento e il finanziamento ha una durata di 3 + 5 anni alla fine riesco a estrapolare al venditore il contratto senza ovviamente firmarlo…taeg 17% !!! impossibile avere il piano di ammortamento (grandissima mancanza di trasparenza). In ogni caso sul contratto c’è scritto che si tratta di un ammortamento alla francese (quindi si pagano la maggior parte degli interessi all’inizio) il finanziamento va tenuto da contratto almeno per 12 mesi quindi finiremo per pagare un sacco di interessi e pochissima quota capitale
    …a conti fatti la macchina se va bene La si paga a 25/26000€ non meno che ci potrebbe anche stare ma ovviamente una mancanza di trasparenza e una modalità di questo tipo fa ben pensare al cliente (almeno al sottoscritto) di non acquistare. Cercherò una camicia di base con l’anno nuovo cercando di sfruttare i nuovi incentivi e speriamo non se ne approfittino troppo

  4. Buongiorno e buon 2024 a tutti voi. La mia esperienza è stata diversa, probabilmente dipende dalla concessionaria. Premesso che mi sono informato al tutto per tutto su quello che avrei voluto acquistare, sono arrivato la che forse ne sapevo più di loro sul prodotto. Comunque, gentilissimi e disponibili come sempre ci siamo messi d’accordo in 10 minuti. Non avevano auto disponibili, solo da ordinare. La ho scelta della versione e del colore che volevo senza nessuna costrizione,tempo di consegna massimo previsto 90 giorni. Ho portato indietro un’auto con 20 anni di vita per la rottamazione,dal prezzo di listino, 24.400 € alla fine tra incentivi e vari sconti sono arrivato a pagare 13.000. Ho deciso io di fare una piccola quota col finanziamento per usufruire della garanzia estesa a 5 anni, una rata molto piccola per poco tempo, tutto sommato gli interessi sono pochi, ho già finito di pagare. E dopo solo 70 giorni l’auto era già a casa mia. Credo che se tutti i concessionari lavorassero così l’auto bev sarebbe più diffusa, nessun ostruzionismo per venderla. Occorrerebbe solo che i costruttori veramente abbassassero i prezzi, la mia Twingo ze è diversa da quella a benzina apparentemente solo per l’assenza della marmitta, quindi tranne il powertrain tutto il resto proviene dalla produzione di serie del modello a benzina. E il powertrain è ripreso da quello collaudatissimo della Zoe quindi non è che ci sia da recuperare chissà quale investimento, considerato anche che la batteria è una misera 22 kWh. Stando al listino la 1.0 benzina stesso allestimento che ha comprato mia figlia costava 14.400 € mentre la mia, identica ma bev 24.400. Direi che 10.000€ in più sono veramente troppi, ne fosse costata 17.000 si sarebbe venduta alla grande senza incentivi

  5. Io sinceramente queste offerte straordinarie devo ancora vederle sinceramente. Se le vedrò sarò sicuramente estremamente diffidente, perchè purtroppo le case automobilistiche, lasciando perdere i media che vorrebbero farci credere che i prezzi della BEV si sono ridotti, non si sono ancora convinte che per vendere le BEV in modo rilevante come numeri, devono dimezzare i loro prezzi di vendita.
    Se non lo capiranno, saranno comunque costrette a farlo nel giro di pochissimo tempo, perchè prima di tutto queste BEV commercializzate finora sono già diventate obsolete, strasuperate su vari livelli.
    Oltrettutto avanza in modo considerevole l’usato di queste auto, con prezzi sicuramente meno esosi rispetto a quelle nuove.
    Le auto elettriche saranno come gli smartphone, come i prodotti elettronici, nel giro di un anno diventano tutte obsolete, e se non abbasseranno radicalmente i prezzi dovranno venderle nel mercato km0 scontatissime. E’ un mercato quelle delle BEV che nei prossimi anni sarà notevolmente effervescente, pieno di novità, pieno di modelli d’auto, e se la Cina riuscirà a penetrare nel mercato europeo superando i dazi e altro, non c’è storia, si dovranno obbligatoriamente adeguare con i prezzi.
    Le auto con autonomia sotto i 500km non verranno nemmeno più prese in considerazione dalla quasi totalità dei potenziali acquirenti.
    Se saltano fuori finalmente poi le batterie a stato solido, ci sarà una svalutazione fortissima per le precedenti.
    Prima che arrivi la DWPT, l’induzione sulle strade, che in quel caso potrebbe a quel punto dare molta meno importanza all’autonomia delle batterie, passeranno almeno 10 anni.
    Conclusione, arrendetevi o dimezzate i prezzi oppure dimezzerete i fatturati.

    • Spero che l’induzione sulle strade non arrivi mai, così come le stazioni di rifornimento per idrogeno.
      Sono un incubo da mantenere e non hanno economicamente alcun senso.

    • La tecnologia dei BEV è in rapidissima evoluzione, per le batterie ma anche per il resto. Probabilmente siamo in una situazione paragonabile a quella vista agli inizi del XX secolo per il motore a combustione interna. Sarà molto interessante e stimolante, per chi ci sarà nel 2035, vedere come si saranno sviluppati prezzi e tecnologie

  6. Giusto, infatti sono 10 anni che non acquisto più sul nuovo per evitare discussioni sui sistemi di vendita attuali (prezzi ribassati solo a fronte sottoscrizione finanziamenti, assicurazioni e servizi non richiesti – se lo stesso criterio lo applicasse il mio panettiere non mi venderebbe il pane senza appiopparmi un etto di prosciutto e una bibita !). Vado sull’usato principalmente da privati o in questo caso anche dalle concessionarie ma con opportuna scrematura delle stesse e comunque con margini di trattativa. Tre mesi fa ho acquistato una BMW i3 con 22.500 km ad un ottimo prezzo chiavi in mano con treno gomme nuovo (nessun finanziamento né assicurazioni). e il prezzo lo abbiamo discusso insieme al fine che l’affare fosse valido per entrambi.

  7. io per lavoro ho una concessionaria di scooter e nonostante mi sia presentato, più di una concessionaria mi ha chiesto 500 di ipt (praticamente il doppio), 500 per r i pneumatici fuori uso (praticamente invece dello smaltimento mi davano 2 ruote di ricambio) e… 1000 euro di welcome pack: probabilmente alla consegna dell’ auto è prevista la banda musicale (pagata da me)???
    l auto l ho comprata a Campobasso, a 160 km, da un venditore più onesto e professionale.

  8. Tesla può farlo perchè vende senza intermediari, quindi non ha interesse a sparigliare il mercato con le solite offerte civetta, che rialzano il prezzo di vendita reale delle vetture.
    Se scomparissero i concessionari delle marche classiche e rimanessero solo punti vendita diretti (stile Tesla) si potrebbe arrivare alla medesima situazione nel mercato globale, anzi credo che progressivamente si arriverà alla riduzione se non alla scomparsa dei concessionari.

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