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Negli States in elettrico: il viaggio di Christian

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La Chevrolet Bolt (a sinistra) noleggiata da Christian negli Stati Uniti.
Negli States in elettrico: Christian, un lettore, ha voluto fare questa esperienza noleggiando una Bolt. Ecco un bilancio, utile per chi sta facendo un pensierino. 
gli states in elettrico
Il documento con i consigli di ricarica fornito dal noleggiatore

Gli States in elettrico, noleggiando una Chevrolet Bolt

“Vi racconto l’esperienza di una breve vacanza negli Stati Uniti con destinazione Miami-Orlando, dove abbiamo scelto di noleggiare una vettura elettrica. Prima nota di demerito a Hertz. Contattata mesi prima per chiedere delucidazioni in merito all’utilizzo delle vetture elettriche, non ha risposto alla banale domanda: se noleggio una Tesla posso usare i Supercharger? Spoiler: sì, ma l’ho scoperto una volta arrivato là. Alla fine abbiamo optato per una Kia e-Niro noleggiata con Dollar. Anche qui un po’ di malcontento quando ci hanno consegnato una Chevrolet Bolt, che è sì della stessa categoria, ma più corta e più stretta, anche se alla fine ci siamo stati. La cosa che ho notato, arrivando in uno stato simbolo di eccessi e sprechi, è che accanto ai numerosi pickup e muscle car si individuavano parecchie EV. In particolare Tesla, ma anche Chevrolet, Kia, Hyundai e Polestar.

gli states in elettricoPer le ricariche come app ho scelto ChargePoint: funziona in Europa e negli USA

La Bolt nel complesso si è comportata bene, un po’ scattosa perché non ha (o non ho trovato) modo di regolare la modalità di accelerazione. Però dispone della possibilità di attivare/disattivare la modalità one pedal drive. Trovo un po’ macchinosa l’idea della levetta sul volante che non serve a regolare l’intensità della frenata rigenerativa, ma a chiederne di più all’occorrenza. Bastava legare la funzione al pedale del freno, come fa Tesla, per rendere il tutto più semplice. Non ho trovato neppure modo di visualizzare la % di carica al posto dell’autonomia stimata. Per le ricariche abbiamo scelto ChargePoint: ha il vantaggio di essere attivabile in Europa e funzionare anche negli States. Aspetti positivi: ho potuto utilizzare il telefono come RFID (funzionalità che mi risulta abbia solo EnelX). Aspetti negativi: 1) non sono mai riuscito ad attivare le colonnine in roaming, ma solo quelle di Chargepoint. 2) la tessera che avevamo non ha mai funzionato. 3) ogni tanto indicava colonnine come libere anche se erano occupate.

Abbiamo fatto 769 miglia con 69 euro: fa circa 0,06 euro al km

Tirata d’orecchie invece a ShellRecharge (molto presente negli USA), ma che evidentemente ha una versione dell’app solo europea. E non trova le colonnine americane (non ha nemmeno tra le opzioni le prese USA). Le altre app suggerite da Dollar non erano scaricabili in quanto richiedono uno smartphone americano (cosa che si potrebbe ovviare acquistando una SIM locale, ma noi non l’abbiamo fatto). Come accennavo, una volta ritirata l’auto mi è stato consegnato un foglio che diceva che con la Tesla avrei potuto ricaricare ai SUC. E le ricariche sarebbero state addebitate sul saldo finale del noleggio…averlo saputo prima! Non ho un conteggio preciso dei km percorsi, mi sono dimenticato di fotografare il cruscotto al termine del noleggio, ma ho fatto un conto. Abbiamo percorso circa 760 miglia spendendo €69 (0,09 €/mi, ovvero 0,06 €/km). Più una piccola ricarica fatta presso la casa che avevamo affittato (circa 10%) e un’altra ad Orlando ad una AC gratuita (anche qui circa il 10%), per un totale di 191kWh.

negli states in elettricoNegli States in elettrico: le fast sono poche e distanti tra loro

C’è stato qualche problema con le ricariche, perché le fast sono poche, distanti tra loro e spesso occupate con auto in fila (situazione piuttosto significativa). Considerando anche che eravamo costretti ad usare solo le ChargePoint. Le AC, invece, non erano comode (non ne avevo vicino al resort, e spesso non c’erano neppure presso i supermercati). Stupidaggine mia, perché presso il Kennedy Space Centre invece c’erano 4 bellissime AC gratuite con pannello, ma me ne sono accorto solo al momento di andarmene. Invece devo fare l’ennesima tiratona di orecchie alla Disney, perché è imbarazzante che, in parcheggi da oltre 10k posti, siano presenti solo 4 colonnine di ricarica. Ovviamente tutte occupate. Ultimo suggerimento: per viaggiare senza patemi ho attivato Sunpass-mini, dispositivo simile al Telepass che acquisti a 5$ presso alcuni supermercati e farmacie. Si attiva online (servono numero e indirizzo americani) e si ricarica come una prepagata: in totale abbiamo speso $35. Hertz chiede 10$ per ogni giorno di utilizzo più i pedaggi, o $14/d – $70/w pedaggi inclusi: da valutare per chi pensa di spostarsi parecchio“.
– Davvero negli States di auto elettriche non se ne vedono? Guarda il VIDEO-SHORT di Paolo Mariano da New York

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Phoenix
Vesper
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13 COMMENTI

  1. Anche io sono stato meglio usa te settimane fa. Ero da mio fratello(che ha una Bolt e una Volvo diesel) quindi non ho noleggiato, ma osservavo con occhio curioso da guidatore elettrico anche io. Molte colonnine presso distributori, poche nei parcheggi, tante auto elettriche piccole e grandi (ho visto tante Rivian, non me l’aspettavo, ed un cybertruck)

  2. Ciao, solo una precisazione: nelle Tesla il pedale del freno comanda solo i freni, non aumenta la frenata rigenerativa che è gestita completamente con il pedale dell’acceleratore (se non si vuole la massima frenata rigenerativa basta non rilasciare completamente l’acceleratore)

    • Non ne sono sicuro, ho fatto delle prove (ho una Model3) e l’impressione è proprio che aumenti la rigenerazione: ero convinto di aver letto questa cosa su qualche sito e la mia sensazione lo confermava, ma non riesco a ritrovare il riscontro.
      Mi sarò sbagliato.

  3. Ho noleggiato auto almeno 50 volte e non mi ricordo nemmeno una volta che l’auto assegnata fosse quella riportata come ‘esempio’ sul voucher di noleggio. Ti danno una auto ‘simile’ (stessa categoria) e fine. Assolutamente normale, mi sarei stupito del viceversa. Grazie per il resoconto!

  4. Furbi gli americani … prenoti la Kia E-Niro e ti rifilano la Bolt … comunque, perdonami, ma la foto della tua auto parcheggiata tra 2 favolose muscle car (che negli USA si affittano per 2 spicci e che da noi sono introvabili) non si può vedere, è una pugnalata al cuore … se fossi negli USA noleggerei al 100% un V8, Dodge o Chevrolet, poi probabilmente finirei nei guai con gli autovelox locali, però, dai …

    /// le fast sono poche, distanti tra loro e spesso occupate con auto in fila (situazione piuttosto significativa) ///

    Quando ti dicono “eh ma che fa che a ricaricare l’auto ci sta 20 minuti? Che hai, la prostata d’acciaio?”. Ok ma se ma devo aspettare anche le auto in fila faccio prima ad andare in pensione …

    P.s.: comunque bel report, grazie per aver condiviso la tua esperienza

    • Quella foto è stata fatta per divertimento: diciamo però che non le affitti proprio per 2 spicci, se le fanno pagare, e poi paghi anche il carburante che metti nel serbatoio che va via come il pane… e allora l’autonomia di un’elettrica non ti sembrerà più così limitata 😀

    • Ahhahahahahah quando ho visto la miniatura mi sono detto: “Caspita che mezzi, allora negli US li fanno anche elettrici…”, poi leggendo l’articolo salta fuori che l’auto noleggiata è quella piccolina tra le due e mi sono fatto una risata…
      Senza nulla togliere alla review del lettore che trovo valida e ben articolata!
      Mi piacerebbe conoscere la situazione HPC in California, comunque dalla recensione implicitamente salta fuori che Tesla grazie ai SuC permette una flessibilità che altre non hanno

  5. Grazie Christian per il suo resoconto. Non ho capito una cosa e le chiedo una delucidazione: quando scrive ” Trovo un po’ macchinosa l’idea della levetta sul volante che non serve a regolare l’intensità della frenata rigenerativa, ma a chiederne di più all’occorrenza. Bastava legare la funzione al pedale del freno, come fa Tesla, per rendere il tutto più semplice.” cosa intende? La Bolt non attiva la rigenerazione ogni qualvolta si preme il pedale del freno? Lo troverei abbastanza strano. Grazie.

    • Ciao Astuto, corretta la tua osservazione: sì la attiva, diciamo in una quantità sufficiente a rallentare, ma se hai bisogno di maggior recupero (per aumentare la frenata e quindi ridurre lo spazio di arresto) allora usi quella levetta. L’ho provata in un paio di occasioni ed effettivamente fa il suo lavoro, ma l’ho trovata macchinosa.
      Tesla, per fare la stessa cosa, ha legato quella funzione al pedale del freno, se inizi a frenare la prima cosa che fa è aumentare la rigenerazione (e quindi a rallentare di più) se vai ulteriormente avanti con il freno attiva anche le pinze.

      • Ribadisco anche qui, dopo l’osservazione di LucaBot, che probabilmente su Tesla non funziona così.

      • Sulla totalità delle auto ibride ed elettriche il pedale del freno prima usa la frenata rigenerativa, poi se questa non basta il sistema frenante tradizionale. Mi pare strano che esistano auto che non funzionano così, non ne ho mai sentito parlare, ma questo non significa che potrebbero esistere, per questo ho chiesto. Grazie mille per la precisazione e buona giornata.

        • Nelle Tesla, tutte indistintamente, il pedale del freno è esclusivamente meccanico e la frenata rigenerativa è esclusivamente sul pedale dell’acceleratore, più rilasci e più rigenera, cioè frena: da qui il termine “One pedal” perché in effetti è raro usare il freno (in città, in estate, possono passare svariati giorni senza che lo tocchi) il piede sta solo sul pedale acceleratore.

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