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Nasce IPlanet, rete 50% IP e 50% Macquarie

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Nasce Iplanet, Joint Venture paritetica per elettrificare le aree di servizio tra IP   e Macquarie Capital, un investitore specializzato nelle energie rinnovabili.

nasce iPlanetNasce IPlanet: colonnine da 150 e 300 kW in 510 stazioni di servizio

Iplanet installerà le colonnine nelle aree di servizio sulla viabilità urbana ed extraurbana. La nuova società inizialmente sarà composta da 510 aree di servizio IP in tutta Italia, dove i distributori di carburante saranno integrati con ricariche elettriche. La trasformazione dell’intero portafoglio dovrebbe essere completata entro il 2032. Lo sviluppo delle infrastrutture avverrà in prossimità di aree commerciali o densamente trafficate. L’obiettivo, attraverso le innovative tecnologie fast+ (150 kW) e ultrafast (di almeno 300 kW) a disposizione sulle stazioni IPlanet, è di consentire ai viaggiatori un rifornimento in 15 minuti circa. L’energia elettrica sarà fornita da pannelli solari installati in loco, e gestita da sistemi di stoccaggio a batteria. Nel gennaio 2021 IP firmò un accordo per ospitare le ricariche Enel X nelle sue stazioni, accordo oggi evidentemente superato.

nasce Iplanet
Ugo Brachetti Peretti, presidente di IP.

Il n.1 di IP: “Elettrico, biocarburanti e idrogeno nei nostri distributori”

Con IPLANET prende forma la nostra visione della stazione di servizio come infrastruttura chiave della transizione”, spiega Ugo Brachetti Peretti, presidente di IP. “Un hub multi-energia e multiservizi pronto a soddisfare le diverse esigenze di mobilità degli italiani. Questo accordo, insieme all’acquisizione degli asset italiani di ESSO, conferisce al Gruppo dimensione e capacità operativa necessarie per diffondere la mobilità sostenibile. Dall’elettrico ai carburanti tradizionali sempre più puliti, dai biocarburanti all’idrogeno”. Aggiunge Roberto Purcaro di Macquarie: “Entro il 2030 l’Italia punta ad avere 6,6 milioni di auto elettriche in circolazione e oltre 160.000 punti di ricarica EV in tutto il Paese.  Continuiamo a supportare le aziende nei loro piani di transizione energetica. Attraverso la joint venture con IP, intendiamo avere un ruolo chiave nel raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi, per la decarbonizzazione dei trasporti”.

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9 COMMENTI

  1. Accidenti è esattamente quello che auspicavo e ho sempre sostenuto. Ricariche hpc da 150 o 300 kW che consentiranno alle auto elettriche del futuro di ricaricare con tempi simili alla benzina e poi ci sarà spazio anche per l’idrogeno.

    Indovinata la previsione sulle HPC presso i distributori ne faccio un’altra. Penso che, magari non subito ma a regime, IP arrivi a una tariffa mista tempo + kWh così da “premiare”/”spingere” le auto elettriche che ricaricano più velocemente. Per il business della ricarica il fattore tempo è cruciale ed è totalmente insensato che il pagamento tenga in considerazione esclusivamente i kW erogati. Ovviamente nessuno sarà d’accordo con me, me lo aspetto, ma la mia previsione è che a regime le colonnine forniranno più informazioni tecniche su ampere, voltaggio, etc e introdurranno una tariffa che considererà anche il tempo di occupazione dello stallo di ricarica.

    • C`é un problema di fondo nel suo ragionamento nel premiare la ricarica veloce.
      la velocitá di carica non é solo legata alle capacitá di ricarica delle auto. ma anche alle condizioni. percentuale residua e sopra a tutto alla temperatura.
      ad esempio qui in Finlandia con il freddo fino ad oggi non sono mai riuscito a superare i 100kWh di potenza mentre con il caldo sono arrivato anche a 176 KWh.
      in media sono sempre tra i 60 e gli 80 Kwh e la colonnina mostra il seguente messaggio
      “potenza di ricarica limitata dal auto”. generalmente tutte le EV comprese le Tesla mostrano una potenza di ricarica simile alla mia. in linea di massima potrebbe sembrare una buona idea quella di premiare chi carica a massima potenza ma praticamente inutile perché allo stesso tempo poi li penalizzi in determinate condizioni.
      Per le colonnine nei distributori.
      qui la compagnia ABC da qualche anno installa ricariche nei suoi distributori ma in generale sono sempre posti dove é possibile mangiare e fare spese.
      in molti di questi distributori sono anche disponibili biodiesel e etanolo.
      A circa 25 km da casa mia (colonnine o distributori piu vicini). hanno avuto un approccio particolare .
      in origine il distributore aveva 8 pompe per rifornimento. ogni pompa erogava tutti i tipi di carburante e 3 colonnine da 22kw.
      da questa estate invece sono state eliminate 6 pompe carburante e aggiunti 4 stalli di ricarica compatibili con 150kw/400v e 300kw/800v.
      quindi 4 HPC , 3 fast. e 2 pompe carburante.
      Direi che é un approccio interessante da parte della compagnia.

      • Intanto vedo che le stazioni si stanno attrezzando con 150 e 300 kW che è quello che ho sempre pensato perché con l’arrivo di batterie 4C e 6C la modalità di ricarica svolterà abbondantemente. E infatti IP va dritta lì, senza passare per le AC perché giustamente un distributore di energia non è un parcheggio su un lungomare.

        Io mi metto dal punto di vista dell’imprenditore (pur senza esserlo): il mio interesse è ricavare il massimo dalla vendita di energia senza arrivare a spennare l’utente, anzi, cercando di offrirgli un prezzo più basso rispetto alla concorrenza. E’ chiaro che se alla mia colonnina arriva una Ioniq 5 che ricarica super velocemente e poi arriva una ZOE che si attacca alla DC ricaricando ad un quinto della velocità, col modello di business attuale io guadagno lo stesso importo a parità di kWh erogati pur avendomi la Zoe occupato lo stallo per il quintuplo del tempo: lato impresa è meglio avere 5 Ioniq 5 cha una singola Zoe, quintuplico i ricavi perché a parità di tempo avrò venduto il quintuplo dei kWh.

        Anzi, da imprenditore oggi al posto di IPlanet partirei subito con questa tariffa: in questo modo chi carica in HPC molto velocemente verrà da me per trovare anche un risparmio nell’offerta, mentre chi carica più lentamente tenderà ad andare altrove perché penalizzato dalla componente tempo. In questo modo tenderò nel tempo a cumulare gli utenti che ricaricano più velocemente, quelli che saranno sempre di più visto che ormai le batterie 4C il prossimo anno saranno il nuovo standard di riferimento.

        Si introduce anche un circolo virtuoso perché, per risparmiare, l’utente avrà uno stimolo in più a preriscaldare le batterie, a caricare nei momenti in cui il clima è ideale (quindi non troppo tardi, quando è troppo freddo) e a ottimizzare la carica puntando ad un biberonaggio veloce finché la curva non inizia a scendere troppo velocemente evitando così i casi di ricarica al 100%, liberandomi la colonnina per un’altra ricarica veloce per un utente in attesa. Questa politica farà sì che gli utenti a loro volta saranno molto attenti alle curve di ricarica in estate e in inverno dei modelli che acquistano, obbligando i costruttori ad impegnarsi ad ottimizzare tali curve. E’ una logica win-win: l’utente viene ricompensato nella sua attenzione ad effettuare la ricarica il più velocemente possibile (scegliendo il modello adeguato, preriscaldando la batteria, evitando le ricariche con curve di ricarica lente), in compenso la colonnina potrà servire più utenti, riducendo l’attesa ma anche la spesa nell’investimento delle colonnine stesse. Con un meccanismo di bonus-malus (ovvero premiare gli utenti fast e penalizzare quelli slow) vincono tutti. Inoltre modulerei la tariffa nel tempo andando ad incrementare ogni anno la componente tempo e a scontare la componente kWh (anche perché oggi nel 2023 le auto che caricano velocemente sono ancora poche).

        La tua elettrica del 2021 non carica più velocemente di 110 kW? Eh, pace, paghi qualcosa di più … Sei stato previdente e hai comprato un’auto a 800 volt che carica come una scheggia? In futuro risparmierai e l’auto perderà meno il suo valore …

        Questo quello che farei io e questo quello che penso prima o poi i più svegli inizieranno a fare. Magari non subito …

        • non so se si riferisse alla mia o in generale comunque al mia auto carica fino a 176kw ed é del 2022
          comunque da quello che so anche le Ioniq 5 soffrono le temperature. come le Tesla e tutte le altre.
          anche preriscaldate non necessariamente riescono ad arrivare oltre i 100kw
          ovviamente parlo per i climi nordici .
          Powerpass ha abbandonato la politica del prezzo al minuto. per altro applicato solo in Finlandia e Austria. per un evidente motivo. non é remunerativo .
          e l imprenditore fa i conti con il presente non va in rosso oggi perché sa che tra 10 anni ci saranno abbastanza auto con carica super fast.
          possibile che in un futuro con un super affollamento delle colonnine possa essere praticabile ma al momento é una opzione non remunerativa.
          e non trovo neanche giusto bastonare chi non ha in auto una ricarica da oltre 100kw anche perché invece di bastonarli basta semplicemente invogliare l utente ad andare alle colonnine piu idone alla sua potenza di ricarica.
          ad esempio io utilizzo la powerpass solo nei lunghi viaggi e con abbo mensile massimo. altrimenti ricarico in casa e se ho necessità su strada solo da ABC e K-Lataus con prezzi da 33 a 35 cent il KW per HPC senza abbonamenti .
          É anche il motivo perché qui al nord si usano 10 app di ricarica.
          se non vuoi pagare 1 abbonamento che copra un po’ tutte le colonnine del paese comunque piú caro o spendere 70 cent a KW .

        • dimenticavo con la tariffa KW+min applicata da powerpass era necessari essere per forza sopra i 100KWh per avere un prezzo accettabile altrimenti il prezzo era esagerato.
          1 anno fa feci una prova di ricarica per verificare il funzionamento della tessera e
          per 6 minuti di ricarica ho immesso 4.01 KWh pagandoli 2.86 € quindi 0.71€ per KWh mentre il prezzo alle colonnie ABC da 150 KWh era di 0.30 € senza abbonamenti .

  2. come si dice dalle mie parti CI FACCIO DENTRO ma sono anni che sostengo e auspico questa opportunità finalmente ci stanno arrivando tutti, un po’ tardi, ma meglio tardi che mai speriamo che non perdano tempo meno tempo perdono e più persone avranno la possibilità di usufruire delle BEV, in assoluto tutti anche i rappresentanti, non ci saranno più scuse .

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