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Mobilità urbana, la versione (e i nuovi progetti) di Erik Buell

Riecco Erik Buell. Dopo quasi un anno di silenzio, il vulcanico ideatore di veicoli a due ruote, prima termici, oggi elettrici, svela nuovi progetti in cantiere e ne illustra la filosofia  inviando alla stampa specializzata il primo di una serie di articoli sulla sua visione della mobilità urbana. Nè le bici elettriche nè le moto elettriche, sostiene, rispondono appieno alla necessità di spostamento nelle metropoli del futuro. E’ necessario perciò immaginare veicoli diversi, ibridi, che sommino e miscelino le caratteristiche di entrambe. A questo sta lavorando con la sua nuova creatura FUELL, aggiungendo altre proposte alle due già in catalogo: la e-bike FUELL Flluid e la moto elettrica FUELL Fllow (leggi).

E-bikes più potenti e moto elettriche più leggere

Quel che ha in cantiere l’ha svelato al sito americano Electrek. Si tratta di biciclette e ciclomotori elettrici ad elevate prestazioni e motocicli elettrici leggeri.

 

Uno dei nuovi prototipi è un aggiornamento al FUELL Flluid noto come Flluid.2 (nella foto qui sotto). Trasforma il tradizionale telaio a diamante del Flluid originale in qualcosa di molto più simile a un ciclomotore elettrico.

E’ molto innovativo dal punto di vista del design, come nella tradizione di Erik Buell. Che spiega: «Le e-bike devono iniziare a integrare più qualità, più potenza, più autonomia e più utilità.  Un passo fondamentale nel progresso delle e-bike è la connettività e i sistemi di sicurezza che fanno parte dell’ambiente smart city».

Un secondo prototipo affronta il tema dei tricicli elettrici da lavoro, le cosiddette cargo e-bike o delta-trike.

 

FUELL, infine, è al lavoro su un nuovo ciclomotore elettrico (qui sopra) privo di pedali e più vicino ai  motocicli elettrici leggeri. L’obiettivo è sempre quello di ampliare le funzionalità tecnologiche nel veicolo. «Questo sarà il principale veicolo di mobilità urbana in molti paesi» sostiene Erik Buell. Ma è necessario «raggiungere un nuovo livello di progettazione per cambiare veramente le cose».

FUELL sta andando in questa direzione combinando un telaio a conchiglia in magnesio con un imballaggio unico della batteria e un motore nel mozzo a coppia ultra elevata. Intende così realizzare «un veicolo leggero stabile e agile con una guida incredibilmente sportiva per un pendolarismo quotidiano divertente».

 

Novità in arrivo anche per la motocicletta elettrica urbana Fuell Fllow che debuttò debuttò lo scorso anno in due versioni con motori diversi: 11 kW (14,8 CV) o 35 kW (47 CV). Ora Fuell lavora per alleggerirla e dotarla di una ricarica più veloce che consenta di fare il “pieno” in soli 30 minuti a 22 kW. Pensa così di raggiungere una praticità d’uso simile a quella dello scooter nei contersti urbani, offrendo al contempo le emozioni di guida di una superbike.

Ed ecco l’Erik Buell pensiero

Il testo integrale dell’articolo inviato alla stampa

di Erik Buell

Erik Buell

Le città stanno diventando più grandi e più piene. Eppure la gente vuole  libertà di movimento. Non vogliamo essere intrappolati e limitati. Vogliamo andare dove vogliamo, quando vogliamo. Quando guardo al futuro, penso che esista una soluzione convincente per il trasporto urbano / suburbano. Due in realtà: due ruote con energia verde. Che si tratti di una bicicletta a pedali umani, di una bicicletta elettrica a pedalata assistita o di una moto elettrica, le due ruote sono soluzioni chiare per la mobilità urbana.

Su un veicolo a due ruote, praticamente occupi lo stesso spazio in cui cammini. Guidare una macchina o guidare un Uber è come camminare per strada con le braccia distese, prendendo gran parte della strada per te. 

Il trasporto pubblico funziona in una certa misura, ma non è solo un’esperienza piacevole e ti porta solo vagamente vicino al luogo in cui vuoi essere. È anche uno sforzo molto costoso che grava sui bilanci delle città. A volte questi enormi veicoli costosi sono pieni e talvolta quasi vuoti. In entrambi i casi continuano a correre dal punto A al punto B a Y nonostante il fatto che sia necessario passare da C a D a Z.

In Europa, dove le strade sono più piccole, il supporto e l’infrastruttura per le due ruote stanno esplodendo. Anche negli Stati Uniti sta iniziando. In Asia, le due ruote sono sempre state la soluzione, e ora la crescita sta nel renderle più verdi, meno inquinanti, meno rumorose. Sostituire i 60 milioni di nuove due ruote a benzina vendute ogni anno con l’elettricità crea un impatto enorme sulla qualità della vita.

Cosa sta succedendo adesso?

Questi ultimi mesi hanno decisamente rafforzato l’importanza dello spazio personale e della sicurezza. In tutto il mondo, il movimento per cambiare le nostre abitudini sta accelerando. Il trasporto urbano dovrebbe essere uno strumento personale comodo che ci consente di vivere meglio le nostre vite multitasking.

 Il trasporto urbano personale deve incorporare dispositivi di comunicazione e sicurezza, in modo che l’esperienza crei una connessione tra ciclista, veicolo e ambiente (città, periferia, spazi aperti all’aperto).

Un veicolo a due ruote davvero ben progettato diventa un tutt’uno con il pilota, con velocità e autonomia ben oltre le sue capacità. Quei fantastici veicoli a due ruote ti fanno sentire come se avessi dei superpoteri!

Dobbiamo fondere questo sentimento con le esigenze di oggi e di domani. Quindi, francamente, l’innovazione è fondamentale: non puoi costruire un nuovo futuro aggrappato ai vecchi modi. I nuovi veicoli elettrici urbani non devono solo sentirsi accessibili ma anche integrarsi con l’ambiente e la tecnologia digitali che fanno parte della nostra società.

 L’obiettivo non è autonomo a due ruote. Sappiamo che i ciclisti non vogliono rinunciare al controllo: se lo facessero, sarebbero in metropolitana a leggere un libro. Ciò che i ciclisti vogliono, infatti, è un maggiore controllo. Vogliono dispositivi di sicurezza innovativi e discreti. Vogliono che la prossima ondata di tecnologia sia integrata nei loro veicoli personali per la mobilità urbana.

 E oltre?

 Possiamo immaginare molti altri fattori in arrivo sul mercato con l’evoluzione della tecnologia, delle esigenze e delle normative. Si può pensare a 3 e 4 ruote elettriche compatte, ma bisogna prima pensare all’importanza delle due ruote in linea, laddove possibile, per ridurre al minimo l’uso dello spazio. Non siamo in grado di risolvere facilmente l’ingegnerizzazione, ma invece dobbiamo spingere, spingerci per innovare nel formato a due ruote. E questa innovazione deve includere una completa integrazione con le città intelligenti (i famosi protocolli V2V e V2X per connettere tutte le infrastrutture e i veicoli) e ulteriore assistenza per la sicurezza. Oggi siamo a una svolta. L’unica domanda è: da che parte andremo?

 

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