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Mercato due ruote di settembre. Un +11% che non risolleva il morale

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Il mercato di settembre chiude con un +11%: aumentano le immatricolazioni di scooter e ciclomotori. Il bilancio annuo resta comunque negativo.

Il 2023 per il mercato delle due ruote elettriche pare essere l’anno del “MA”. Mese positivo, MA il bilancio annuale è molto negativo. Gli incentivi ci sono, MA non bastano. C’è una offerta crescente, MA ancora sono tanti i dubbi.

La speranza è che sia un anno di svolta: dopo un’iniziale boom dovuto alle flotte e alla foga dei primi entusiasti, ora siamo in un momento di “riflessione” e poi il mercato si normalizzerà. Anche qui un MA, perché in realtà è molto difficile capire quali siano le ragioni di un bilancio annuale così negativo: – 19%.

Possiamo consolarci almeno con un buon settembre che ha fatto segnare un +11,28% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le immatricolazioni sono state 1.006 con scooter (+13,37% e 619 unità) e ciclomotori (+10,79% e 349 unità) in grande crescita. Le moto invece segnano una flessione dell’11,6%, ma  -come scriviamo spesso – i numeri sono così bassi che bastano 5 moto invendute per dare questo risultato.

Il mercato elettrico in controtendenza rispetto al benzina

Il mercato complessivo delle due ruote (benzina ed elettrico) segna invece un ottimo +20,8% a conferma di un 2023 in forte crescita con un trend gennaio-settembre che si attesta oltre il 17%. Gli scooter primeggiano nelle vendite con 147.455 immatricolazioni, ma le moto non sono lontane con 123.118. Calano invece i ciclomotori che segnano un -12%.

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3 COMMENTI

  1. Suggerisco un’idea per quello che potrebbe essere uno spunto interessante.
    C’è modo di avere il censimento degli scooter equivalenti ai 50 e ai 125 che possono ricaricare alle normali colonnine?
    Perchè secondo me parte del “busillis” sta in questo dato.
    E lasciamo perdere per un istante il discorso che in molti scooter (per non dire quasi tutti) si può estrarre la batteria e caricarla mentre si lavora.
    Un po’ perche abbiamo visto su queste stesse pagine che a volte potrebbe essere cosa diversamente gradita dalle policy aziendali, un po’ perchè non tutti fanno un tipo di lavoro dove la cosa può essere fattibile con facilità.
    Quindi siccome i dati secondo me avvalorano anche soloin parte quanto appena detto, mi viene da commentare “no colonnina, no party” (o “non parti”, scegliete voi)

    Ripeto: solo uno spunto di riflessione.

    Le moto vere… vabbè, per adesso sono un caso disperato. 😀

    • Che io sappia di 50ini (equivalenti) con ricarica alla colonnina non ce ne sono e anche quelli più grandi sono davvero pochissimi (BMW, Hurba…). Essendo le batterie dei cinquantini da 2-3 kWh sarebbe certamente comodo fare il pieno nel tempo di un cappuccino. Credo che, come al solito, sia una questione di costi. Implementare una funzionalità così importante su un mezzo che di base ha prezzo basso lo porterebbe fuori mercato.

      • Ci mancherebbe.
        Però se potessero ricaricare alla colonnina saranno anche fuori mercato… ma non è che così come sono adesso li vendano a vagoni.

        Che poi non è questione di avere alte potenze di ricarica. La differenza la farebbe il poter ricaricare tout court alle colonnine.
        Cioè di fatto la differenza fra poter ricaricare e non poterlo fare.
        Con tutto ciò che ne consegue in termini di appetibilità.

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