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Lo sfondone dell’onorevole Sardone

Un frame del video pubblicato dall'on. Sardone su Instagram.

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Lo sfondone dell’onorevole Silvia Sardone: anche la parlamentare europea della Lega si è dato allo sport di denigrare l’auto elettrica. Ma con argomenti fasulli.

Un altro frame del video su Instagram.

Lo sfondone dell’on. Sardone: dai costi della ricarica domestica…

Non bastano i giornali a scrivere sciocchezze. Pochi giorni fa abbiamo segnalato un articolo uscito su Il Tempo in cui si sosteneva che attrezzarsi per ricaricare un’elettrica in garage costa da 3.500 fino a 80 mila euro. Parlando addirittura di colonnine ultra-fast ad uso domestico. Purtroppo ora anche l’ineffabile on. Sardone, 41enne rappresentante della Lega al Parlamento di Strasburgo, in un video su Instagram ripete la stessa balla. Accompagnandola con altre amenità per dimostrare che quella elettrica “è una rivoluzione con pochi vantaggi, ma tantissimi punti deboli.  Per esempio: la parlmentare leghista sostiene che anche le utilitarie da città hanno un costo elevatissimo: tra 30 e 37 mila euro. È un altra fandonia: la Dacia Spring ne costa 21.450, che diventano 18.450 grazie al bonus statale (confermato con la Lega al governo). O 16.450 euro se si rottama una vecchia auto. La Renault Twingo parte da 24.050, la Smart da 25.210...

Silvia Sardone con il leader della Lega, Matteo Salvini.

… ai prezzi delle auto elettriche, piccole e grandi

Altra bugia: per acquistare auto con 600 km di autonomia “bisogna spendere 60/70 mila euro”. La Tesla Model 3, che è una della EV più venduta al mondo, ne costa 49.990 e denuncia una percorrenza di 623 km con un “pieno” di energia. E ancora: secondo l’ineffabile on. Sardone riparare un’auto elettrica in caso di un urto costa il 46% in più (come fonte viene citata Federcarrozzieri). Omettendo di dire, però, che tutti gli studi internazionali validati dalle principali società di assicurazione dicono che l’incidentalità è meno frequente. Per il semplice motivo che in media in auto elettrica si va più piano. Ma il problema di fondo è un altro: è che in questo Paese sempre impaurito dalle novità parlando male dell’auto a batterie si riscuote consenso. Genera clic sui social, come insegnano le “lezioni” con dati un tanto al chilo di Fabio Castellucci. E frutta consenso in politica, come ha capito la compagna di partito di Matteo Salvini.

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