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La fregatura delle auto elettriche secondo Castellucci

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Fabio Castellucci, ingegnere, feroce critico della svolta elettrica nelle automobili..

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La fregatura delle auto elettriche secondo Fabio Castellucci, un ingegnere che spopola in rete con discutibili teorie. Altri due lettori ci chiedono un commento. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it 

La fregatura delle auto elettricheLa fregatura delle auto elettriche, teoria che spopola al bar del mio paese: come replico?

“Sono possessore di una MG4 di cui sono molto felice, ci sono arrivato dopo 2 anni di auto ibrida (Yaris 4°serie), e anni di auto benzina e gasolio. Da che mi sono convinto a passare all’elettrico ho letto, visto, documentato su pro e contro e resto sempre più convinto della scelta fatta. Mi trovo, nel mio paesino di 1.000 abitanti, a parlare con persone che mi chiedono lumi sulla scelta fatta e analizzano insieme a me il loro usare l’auto e l’eventualità del passaggio. Ma anche persone che, dopo aver visionato video, parlato al bar, consultato forum sono sempre più convinti della ‘fregatura delle auto elettriche‘. Documentandomi anche tramite video (vedi un’intervista all’ing. Fabio Castellucci sui vari aspetti della transizione all’elettrico. Vengono spiegate la conversione dell’energia (confronto benzina-.elettrico), la questione dell’inquinamento (locale-globale) e sicurezza (incendi), la disponibilità delle colonnine. In contrasto con l’intervista a Nicola Armaroli dove risponde botta su botta ai negazionisti a tutti i costi… Ciro Cunato

La fregatura delle auto elettricheLa fregatura delle auto elettriche: il video è finito ovunque, i miei colleghi chi li convince?

“Guido una Volkswagen ID.3 e mi trovo abbastanza bene.  Oggi mi è arrivato sul gruppo di lavoro un video che non riesco ad inviarvi per via delle dimensioni e per la mia scarsa capacità informatica. Comunque lo trovate su TikTok, il protagonista è un ingegnere di nome Fabio Castellucci. Nel video in sintesi asserisce che il rendimento complessivo delle auto elettriche è più basso delle termiche, se si parte dall’inizio della produzione dell’energia. Il problema è che il video è finito un po’ ovunque e  considerate che io sono l’unico di 300 autisti che guida un’elettrica. Vorrei una mano per smentirlo davanti ai colleghi e far capire loro come stanno le cose. Grazie per tutti i contenuti video che posta Paolo Mariano. Biagio.

Questo video è l’antidoto contro chi le spara grosse

Risposta. Chi parla male dell’auto elettrica, in un Paese allergico alle novità e alla scienza, guadagna subito un sacco di clic. E questo Castellucci, su cui ci hanno chiesto notizie molti altri lettori, non è da meno. Abbiamo cercato in rete un profilo che ne accrediti lo spessore scientifico, senza trovare nulla. E abbiamo rapidamente visionato i suoi video, sentendo cose che non stanno né in cielo né in terra. Tipo: l’energia elettrica in Italia si fa all’80% con il metano. Una sciocchezza, i dati forniti mensilmente da Terna  ci dicono che le sole rinnovabili coprono ormai più del 38%. E sono in costante crescita. A questo vanno aggiunte altre fonti, tra cui le importazioni di energia (da nucleare), sul 14%. Noi preferiamo rifarci a scienziati di provata credibilità, come il citato Nicola Armaroli, direttore di ricerca del CNR e autore di infinite pubblicazioni. Ergo: per confutare Castellucci, consigliamo agli amici di Ciro e Biagio di guardarsi il Video qui sopra, riassunto in questo articolo. Ma non lo faranno, preferendo il sentito dire al bar.
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119 COMMENTI

  1. Ma solo una domanda. Al di là del video girato e rigirato dappertutto, qualcuno sapeva dell’esistenza di questo “ingegnere” Fabio Castellucci?
    Le uniche notizie che trovo su di lui sono quelle relative al video di cui sopra. Praticamente un signor nessuno che in cerca di visibilità abbia trovato un modo per guadagnare sparando idiozie a muzzo. Ma concretamente chi cavolo è e chi se lo fila? Vabbè che in Italia un po’ di fessi fisiologici li trovi sempre, ma sono scontati. Castellucci? Mah…

  2. Leggo sempre un’enorme mole di dati, anche interessanti, ma mi pare che nessuno metta in evidenza quello che serve veramente per la riduzione delle emissioni: la sostituzione uno ad uno delle termiche con le elettriche e non l’affiancamento di una Bev alla termica di famiglia. Fino a quando l’elettrica si limita a sostituire la seconda auto di famiglia e rimane il diesolone per i viaggi, stiamo parlando di qualcosa di interessante per chi produce e vende auto, ma di poco utile in ottica ecologica. In un commento di qualche tempo fa avevo cercato le statistiche della stessa Norvegia e verificato che, in controtendenza con la strategia dell’elettrificazione e con i redditi altissimi, circolano ancora parecchie auto vecchie (ovviamente termiche) ed anche lì potrebbero venire dubbi che i norvegesi le usino in modo complementare con le elettriche. Dubbi, non certezze. Però non mi pare credibile dire che il consumo della Norvegia non sia significativamente diminuito anche per colpa dell’aumento della popolazione che è stato di 30-40 mila unità annue (pari a meno dell’0,8% della popolazione): qui siamo alla pura fantasia.

    La statistica che qualcuno dovrebbe fornirci e che io non ho trovato (magari per colpa mia) è quella della progressiva incidenza della percorrenza elettrica su quella totale, ripartita per nazioni, nonché l’eventuale aumento o diminuzione della percorrenza totale.

  3. Io credo che al momento attuale una “fregatura” innegabile ci sia.
    Il prezzo delle vetture elettriche è veramente troppo alto e, soprattutto, una vettura elettrica usata è oggi quasi invendibile (nessuno infatti si fida di acquistarla usata col rischio batterie non efficienti o anche guaste la cui sostituzione potrebbe costare più del valore dell’auto usata stessa; peraltro è già così anche per le biciclette a pedalata assistita). Inoltre, le vetture elettriche in vendita oggi probabilmente non le vorrà nessuno, anche perché nei prossimi tre anni la tecnologia sarà completamente diversa e migliore.
    E’ quindi praticamente impossibile (oggi) rientrare dagli extra costi. Ma questo è tipicamente il prezzo da pagare per chi vuole essere tra i primi ad usare le nuove tecnologie (solo che qui il prezzo è veramente per pochi).
    Per quanto riguarda il fare un impianto solare serio con pannelli efficienti nel tempo ed abbastanza robusti per ridurre il rischio rottura da grandine, e magari con un po’ di batterie per poterne avere un beneficio anche di notte (a me interesserebbe), anche qui i costi sono ormai talmente alti che anche considerando il 50% di detrazioni (sempre che uno ne abbia la capienza fiscale), non bastano 10 anni per rientrare dagli investimenti (quando cioè si rischia di dover rinnovare l’impianto).
    Però dobbiamo pensare ai nostri figli e ci dobbiamo almeno pensare, anche se per fare una transizione “veloce” servirebbe un piano Marshall.
    Ma se le risorse economiche mai si trovassero, io avrei un dubbio: prima di pensare tanto alle auto forse dovremmo pensare agli impianti di riscaldamento che pesano per quasi il 18% di CO2 e di oltre il 64% di PM2.5 oltre che per il 50% di PM10 (dati Ispra).

    • Lei è sicuro che nessuno abbia mai pensato agli impianti di riscaldamento? Ha sentito parlare del Superbonus 110%?

      • Gentile Massimo,
        mi risulta che il 110% non sia più disponibile per nuove pratiche.
        Ci sono state, se non sbaglio, meno di 60.000 pratiche su oltre 12 milioni di abitazioni.
        Sulla possibilità di usufruirne e sulla sua implementazione è meglio non aprire la discussione…

        E sta parlando con una persona che già 35 anni fa supportava il riscaldamento elettrico (come fatto in vari paesi del nord Europa) al posto di portare tubi del gas ovunque.
        Ma serviva il nucleare…

        • I firmatari dell’Accordo di Parigi (197 Paesi), l’Unione Europea, il Pniec approvato dal Governo Italiano e Vaielettrico (nel suo piccolo) credono che la decarbonizzazione e la transizione elettrica dell’intera economia siano un obiettivo raggiungibile attraverso lo sviluppo di fonti rinnovabili. L’orizzonte temporale è il 2050, le risorse finanziarie sono state quantificate e in parte stanziate, gli strumenti normativi si stanno mettendo a punto. Questo per dire che l’auto elettrica fa parte di un progetto molto più ampio

      • E’ una semplice coincidenza che fiocchino commenti da parte di commentatori di livello superiore (dal punto di vista lessicale, logico, argomentativo) che postano uno o due commenti e poi magari spariscono, curiosamente pro-nucleare?

        Rinnovo la richiesta di passare alla possibilità di inserire commenti solo previa registrazione con conferma via mail, così si eviterebbero i simpaticoni con mail inventate, almeno che facciano la fatica di aprirsene una.

        Signor MTREV, nulla di personale nei suoi confronti, però, sa com’è, a volte le coincidenze non sono tali.

        • Buongiorno, un sano dubbio è sempre lecito.
          Ma, se ha notato, parlavo di 30 anni addietro.
          Non è che a quel tempo ci fossero grandi alternative.
          Oggi non sono più aggiornato sul tema; personalmente quindi non sarei in grado di poter discutere su quali potrebbero essere le reali prospettive di richiesta e di generazione dell’energia in futuro.
          Comunque capisco che un partecipante occasionale possa non essere gradito.
          Mi ha fatto capire che ho sbagliato.
          Vedrò dunque di cancellarmi ed eviterò di partecipare in futuro.
          Grazie.

          • No, un partecipante occasionale è sgradito se è del tipo che entra con le scarpe sporche di fango, si stravacca sul divano e digerisce sonoramente: categoria che purtroppo frequenta questo sito (e non è certo lei), insieme all’altra categoria che sottilmente si sta insinuando. Due approcci molto differenti, il primo è solo rumoroso, cafone e irritante, il più preoccupante è il secondo perché entra più o meno in sordina e infila distorsioni frammezzate a verità, difficili da cogliere e difficili da contrastare, sono gruppi organizzati veri e propri con documentazione a supporto, noi siamo individui separati che fanno ricerche google. La disinformazione professionale è purtroppo realtà e l’unica forma di difesa è la cultura: come dire che in Italia non c’è speranza, vedi cosa è successo con Trump, eletto dalle categorie che lui discrimina, abilmente manipolate, o la Brexit.
            Qualcuno di noi è “vigile”.

  4. Io mi stupisco sempre del fatto che ancora si stia ad ascoltare questa mandria di ca@@ri prezzolati.
    Siamo davanti ad una manica di trogloditi termici che se potessero girerebbero con la clava ed una Uno diesel trascinando la loro femmina (sia ben chiaro, femmina, per loro, non moglie) per i capelli.
    Gli antielettrici purtroppo li conosciamo tutti e sappiamo anche, parlandoci, che da più soddisfazione parlare di fisica quantistica con un pioppo.
    Sparano numeri ad min@@iam o ad ca@@um, raccontano fesserie sentite su canali di plurismentiti, di pluripregiudicati e pluribannati o lette su “autorevoli” organi di stampa come La Verità, Libero, Panorama o Il Giornale, buoni solo per raccogliere le deiezioni del cane in giardino, ora che è vietato incartarci il pesce. Magari ascoltano persino Porro. E qualcuno vorrebbe fare capire qualcosa a tali soggetti? Tempo sprecato.
    Quindi io faccio come il sommo Poeta diceva. Non mi curo di loro, ma guardo e passo. E se stanno facendo benzina a 2 euro al litro, rido…

  5. Il primo punto contro é che l’autotrazione rappresenta il 14% della produzione di gas serra. Quindi una parte irrisoria che anche portata a zero non risolverà I problemi ambientali. Cosa di fa per il restante 86%?
    Il secondo punto é che il rendimento delle centrali termoelettriche é di poco superiore a quello dei motori endotermici. Quindi alla fine per sviluppare 1kwh elettrico o termico si consuma circa la stessa quantita di combustible é si emette la stessa quantita di gas serra.
    Il terzo punto é che, fino agli anni 60 o meglio fino al disastro del vajont l’Italia aveva un piano di generazione di elettricita mediante centrali idroelettriche. La percentuale di rinnovabile é ferma da allora e si situa a circa il 30% del totale. Ben poco é stato fatto da allora e se oensiamo che in Italia l’auto elettriche sia veramente green ci sbagliamo di grosso
    La domanda finale é quanta energia elettriche dovremmo produrre per far circolare tutte le nostre auto in elettrico? Quali piani esistono per la creazione delle relative centrali?

    • Ma quante volte ancora dobbiamo leggere queste baggianate?

      1) Errore 1: le emissioni verranno ridotte su tutti i comparti non soltanto sulle auto elettriche
      2) Errore 2: il rendimento delle centrali è superiore al motore endotermico, in particolare se ciclo combinato o cogenerazione. Inoltre il combustibile è diverso (no petrolio ma gas)
      3) Errore 3: la percentuale di rinnovabili è rimasta al palo perché la politica è stata di andare a gas considerato a basso impatto. Evidentemente ci siamo fatti imbrogliare bene. Porremo rimedio.

    • Tutti i paesi, qualcuno più velocemente altri meno, si stanno muovendo per eliminare l’uso dei combustibili fossili in tutti i settori: riscaldamento, mobilità di merci e persone (in qualunque forma), produzione di merci, ecc. Non esiste settore che non sia coinvolto in questo processo. Pensare che solo le automobili siano coinvolte significa non essere molto informato. Conviene documentarsi.

    • La domanda finale è se lei ha vagamente letto Vaielettrico prima di ora.
      “Cosa di fa per il restante 86%?” già risposto millemila volte
      “il rendimento delle centrali termoelettriche é di poco superiore a quello dei motori endotermici” assolutamente falso, le turbogas superano il 60%, il miglior veicolo alle ruote riesce a far arrivare meno della metà nelle migliori condizioni teoriche (regime di coppia), cosa che può fare solo se è un ibrido serie: cioè mezzo elettrico.
      “La percentuale di rinnovabile é ferma da allora e si situa a circa il 30% del totale.” Le è sfuggito che negli anni 60 di rinnovabile esisteva solo l’idroelettrico e oggi, con i consumi ben più alti, la quota di rinnovabili del 2021 è stata del 42,5% ? https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche
      La domanda finale è: provi a farsi un giro sul sito di Terna e troverà le risposte alle domande retoriche trite e ritrite.

      Redazione: la sezione delle FAQ…

    • Fabio ti rispondo per punti. Non è necessario portare a 0 la co2 prodotta, basta diminuirla mantenendola all’interno di un certo range. Tutti i comparti sono chiamati a collaborare. La stessa auto elettrica non azzera la co2, la diminuisce dei 2 terzi circa (perché una parte di co2 sopravvive nella produzione dell’auto/batteria e nella produzione dell’energia). Quindi è vero che l’auto elettrica da sola non risolverà i problemi ma il mondo si sta muovendo su più fronti, chiamando tutti a collaborare. Ad esempio con la produzione di energia in modo sostenibile (la produzione di energia da fonti green si è impennata negli ultimi anni) ma anche intervenendo ad esempio sul riscaldamento degli edifici, puntando sull’efficientamento energetico nei prossimi anni.

      Sul rendimento delle centro termoelettriche hai ragione, hanno un rendimento superiore a quello dei motori delle auto ma se l’energia venisse prodotta tutta così in effetti non ci sarebbe questo gran risparmio. Ma in realtà l’energia sempre più, come scritto, viene prodotta dalle rinnovabili (anche perché è il modo più economico di produrla ad oggi). Non serve che il 100% di energia sia prodotta da rinnovabili ma se si arrivasse al 50% e oltre già sarebbe un bel risultato. Nel piano RePowerEU la Commissione europea propone di innalzare l’obiettivo per le fonti rinnovabili al 45 % entro il 2030 e incrementare il risparmio energetico dal 9 al 13 % rispetto allo scenario di riferimento dell’UE del 2020.

      Sull’ultimo punto: se tutte le auto oggi presenti in Italia (o in Europa, se preferisci) fossero elettriche, servirebbe un 10% di produzione di corrente in più. Un dato sicuramente a portata di mano anche perché non è che domani mattina per magia tutte le auto diventeranno elettriche, sarà una trasformazione graduale da qui al 2050 (visto che nel 2034 si potranno ancora acquistare auto nuove a benzina e diesel …).

    • Il 14 % non è importante ? Ma stai scherzando ?
      In Africa dicono che se devi mangiare un elefante prima lo fai a pezzettini .
      Se hai un grosso problema devi scinderlo in tanti piccoli .
      Poi er gli edifici si stanno valutando le pompe di calore .
      Per i trasporti la trazione elettrica.
      Secondo punto , le centrali termoelettriche , lo dice anche il tuo amico Castellucci rendono il 55. 60% contro il 25 30 di un motore , mi sembra che siano numeri un po’ diversi , se poi apri app di Terna e scopri che il 38 % dell’ energia viene da rinnovabili hai aumentato notevolmente la resa della soluzione elettrica .
      Se poi consideri che il petrolio lo estrai tutti i giorni e lo butti mentre il litio una volta sola e lo ricicli .
      Mi piacerebbe ci si documentasse un po’ di più ,altrimenti sono solo discussioni da bar

    • Gli scenari più semplici e più economici per lì’italia prevedono:

      1) crescità del fotovoltaico (x picco diurno) + attuali centrali a gas + idroelettrico (per picco serale, allungando tramite accumulo energia il picco diurno del fotofoltaico);

      2) con non troppi anni di ritardo sul fotovoltaico, crescità dell’eolico off.shore nel mediterraneo (x carico base anche notturno)

      3) quando le istallazioni rinnovabili saranno abbastanza, riduzione delle centrali a gas (es 20% del mix energetico), mantenute come back-up delle intermittenze delle fonti rinnovabinili

      4) crescita sistemi di accumulo giornalieri (e stagionali, filiera idrogeno verde) per ulteriore riduzione del metano nel mix (es. 10%)

      Già ora la Germania genera di notte 20.Gw di potenza dal solo eolico, e hanno appena iniziato, ne vogliono installere molto di più; 20.Gw coprirebbe il nostro fabbisogno nazionale notturno

      Integrati, come scritto, nei momenti di irregolarità, dal back-up velocemente modulabile fornito da una quota di centrali a gas (il cui utilizzo risulta ridotto sul numero di ore annue)

  6. Sono contento che sia venuto fuori l’articolo di Vaielettrico sul video dell’ing. Castellucci.
    In effetti avrei voluto segnalarlo alla redazione per farne un articolo e per commentare le affermazioni di detto ingegnere.
    Primo dato farlocco è la % di generazione dell’elettricità con il gas metano, e questo lo si legge già sui resoconti di Terna che tutti abbiamo visto nelle nostre bollette.
    Credo però che il miglior modo per confutare le conclusioni dell’ingegnere (ho visto l’intervista completa fatta da Massimo Mazzucco di Contro.tv a Castellucci, che dura circa un’ora) sia commentare punto per punto le sue affermazioni e confutare quelle errate.
    Alcuni dei dati che riferisce sono esatti o comunque mi tornano corretti:
    -il rendimento del motore termico (inferiore al 30%, che mediamente si attesta al 20%)
    -le perdite di distribuzione di rete per l’elettricità (5%, possiamo anche fare il 10%, dato TERNA)
    -forse anche la perdita per raddrizzamento della corrente della colonnina Fast ed Ultrafast in corrente continua: quest’ultimo dato lo avevo verificato personalmente in un viaggio, calcolando la corrente che mi veniva fatturata misurata dal gestore, in rapporto a quella misurata in ingresso alla batteria, dato riferito dall’auto: le perdite oscillavano tra il 10 ed il 25% di perdita per ogni ricarica in corrente continua, mentrel le perdite per la corrente alternata era al massimo dell’1-3% (carica lenta a 11KW)
    Il dato della perdita dipende dal tipo di colonnina: le Alpitronic per esempio, risultavano più efficienti (10% circa), quelle di vecchia generazione (tipo le Enel-x con 3 cavi, per intenderci, di cui uno era un cavo ChaDeMo) lo erano in misura inferiore: il dato peggiore lo misurai co una colonnina di un gestore strano locale che aveva perdite del 25% a Montegrotto Terme.
    Ma il dato che mi ha impressionato, menzionato nel video dell’intervista, e che non mi torna tuttora, è il RENDIMENTO del 37% tra corrente in ingresso e corrente in uscita: come dire che la batteria DA SOLA tra carica e scarica dissiperebbe il 63% dell’energia erogata! (la dissipazione di inverter e motore p molto bassa, nell’ordine di pochi punti percentuali).
    Bene, lui dice che l’energia viene dissipata in calore e in modifiche strutturali della batteria.
    Sul calore nelle ricariche rapide un po’ se ne genera perchè la ricarica rapida con correnti da 250-500 Amperes (calcolando 100-200 KW di potenza massima) un pò di calore lo dovrà pur produrre, ma che se ne produca così tanto tra carica e scarica mi sembra esagerato: le auto elettriche non hanno i radiatori delle auto termiche, buona parte del calore emesso dalle termiche esce con il gas di scarico. Quindi se carico la mia macchina in garage il mio garage dovrebbe essere sempre BEN CALDO, cosa che non mi risulta affatto vera.
    Chiedo a chi ne sa di più di riportare dei dati corretti
    Sapevo che l’efficienza di una batteria al piombo era circa del 90% tra carica e scarica, mi si vorrebbe raccontare che le litio facciano così schifo se paraconate agli accumulatori al piombo?

    • Ciao,
      le perdite della sola batteria al litio, e del tipo più curato usato sulle auto, è poca, circa 2%

      poi in carica veloce, se si scalda di più per effetto delle resistenza interna (specie chimiche più datate, maggiore resistenza interna) dotrebbe salire un po’; idem hai più perdite se usi l’auto a piena potenza, la batteria sottrarrà un pò di energia in resistenza scaldandosi un poco

      il solo cavo, se scalda, introduce una perdita del 1%; il resto delle perdite lo hai, oltre che per il cavo e la batteria, per il caricatore di bordo AC , oppure la colonnina DC

      Comunque, il dato che tu vedi ricaricando tra “lordo e netto”, mi pare che includa le perdite della colonnina (o del caricatore di bordo se ricarichi in AC), del cavo e della batteria (il software dei consumi su strada ti mostra i kwh utiiizzabili in uscita dalla batteria, non quelli stoccati dentro), per cui non devi impazzire a quantificarli uno per uno

      I dati che hai misurato, confrontando con forum e test che ho cercato, sembrano un po’ sottostimati per la ricarica AC e un po’ eccessivi per quelle DC (su alcune delle colonnine che hai trovato)

      In generale, ricaricare in AC o in DC, ha gli stessi passaggi, solo che in AC il raddrizzamento delle corrente e il suo adattamento di voltaggio vengono fatti dal caricatore di bordo

      > la ricarica AC ci sono un po’ di dati concordi su un’efficenta complessiva di 8-10%, oppure 6-7% i migliori (es. Tesla); la differenza la fa il caricatore di bordo; poi avevo letto anche qui che caricando a bassissima potenza (1.kw) e su alcune utilitarie poco efficenti (almeno sino a qualche anno fa), si può sforare il 10% per il consumo dell’elettronica stessa e/o per cavi lunghi e di sezione non adeguata tra casa e box

      > la ricarica DC ci sono dati discordanti, dipende da più parametri; alcuni hanno trovato (forse a potenze non esagerate e su colonnine fast efficenti) effiecenze simili ad AC, cioè 9-10% (al solito Tesla fa qualcosa meglio, e in questo caso anche Hiunday grazie agli 800 volt), ma ho letto chi riporta per esperienza 15% empiricamente

      Perdite di rete:

      Terna misura una media di 5%, credo solo sulla parte alta tensione (a spanne e “mediamente”: 2% cabina di elevazione dalla centrale tramite autotrasformatore, 1% trasmissione, 2% cabina primaria con autotrasformatore di abbassamento a media tensione);

      Poi c’e anche la trasformazione a bassa tensione (perdite sino a 4%.) e dispersioni negli ultimi collegamenti/tratti

      Aresa deve calcolare e fornire questo valore agli operatori di rete, la stima aggirnata è stata 10,0% per arrivare sino al contatore in bassa tensione; evidenziato e addebitato in bolletta

      Sorgenia specifica che un allacciamento invece in bassa tensione avrebbe solo 4% di perdite, ma guardando sopra, contando anche una tratta non trascurabile, direi più 5%

      NB: Colonnine DC Fast non sono sicuro, ma forse alcune sono allacciate direttamente alla media tensione, incorporerebbero uno stadio di riduzione che altrimenti avresti sulla rete, per cui avrebbe senso se l’efficienza complessiva arriva a 15% in questi casi (+ solo 5% rete)

      per arrivare ai tuoi dati massimi in dc, abbastanza levati, forse è intervenuto pre-riscaldamento batteria /temperature fredde (più resistenza interna) e/o colonnina non efficente + un po’ di errore sulla misura..non sò

      In generale, riassumendo, forse ci siamo assumendo 20% di perdite tra rete e ricarica

      (in bassa/media potenza su alcune auto può essere anche 17-18%, mentre in casi auto e colonnina e situazioni particolari rari in DC Ultrafast potrebbe essere un po di più)

      Se ci sono errori o informazioni aggiuntive aggiungetele

      • Effettivamente non era ancora comparso un terrapiattista novax su Vaielettrico.

        Redazione, non so se sia un buon segno (state diventando appetibili per disinformatori professionisti e attirate anche troll appassionati o perditempo e terrapiattisti), però la qualità dei commenti ne risente inevitabilmente se si perde il tempo a smentire l’ovvio anzichè dedicarlo ad approfondimenti.

        • Caro Guido, abbiamo esitato a lungo prima di parlare di questo Castellucci, ma in questi mesi c’erano arrivate talmente tante mail di lettori che ci chiedevano di occuparcene che alla fine ci siamo decisi a scrivere qualcosa (contenendoci nella risposta, proprio perché non vogliamo dare spago ai terrapiattisti). Ma ti assicuro che non è di questi temi chi ci vogliamo occupare e di cui ci ci occuperemo. Buona settimana a tutti.

        • Come nella mia risposta precedente, io DESIDERAVO che venisse pubblicato e commentato questo video di Castellucci, in quanto solo analizzandolo e smontandone una ad una le parti “FAKE”, con l’aiuto delle persone più competenti ed informate di me, si può fare corretta informazione. Altrimenti il suo verbo diventa vangelo.

    • Le mascherine in realtà funzionano, solo bisognerebbe conoscere la differenza tra una mascherina chirurgica e le altre per capire che hanno funzionalita e scopi differenti.

      • Caschi male se speri che gli italiani si affezionino ad attività faticose come “capire”, “conoscere”, “distinguere” etc.

        Un noto filosofo italiano riassumeva così gli interessi, gli obiettivi e le aspettative dei suoi concittadini: “Frittatona di Cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero!”

  7. Mi limito ad osservare che il metano NON è un carburante fossile ma rinnovabile; infatti esso è il prodotto della decomposizione di materiale organico. Chi non mi dovesse credere è invitato a seguire un corso di chimica organica.

    • Ho studiato chimica organica, ma posso dirLe senza tema di essere smentito che la produzione di metano per usi energetici con la decomposizione di materiale organico in tempo reale NON è sufficiente per sostenere il ritmo a cui lo stiamo consumando.
      Qello che stiamo usando si è formato in milioni di anni, con le stesse reazioni chimiche, e lo chiamiamo FOSSILE perchè è FOSSILE, come le ossa dei dinosauri che ritroviamo qua e là.
      Non per nulla il noto youtuber Matteo Valenza chiama la benzina “succo di dinosauro”.
      L’energia rinnovabile (si, anche il metano prodotto nelle fattorie dai liquami degli scarti animali) si intende tale se viene rimpiazzata da una uguale quantità nel medesimo tempo in cui viene consumata. E mi pare che ciò non stia avvenendo , altrimenti che ce ne facciamo del fotovoltaico o dell’eolico?

    • verità parziale, visto che al momento il peso del metano prodotto da impianti di decomposizione è irrisorio in base al fabisogno.

    • Che burlone che sei

      A) metano dei giacimenti sotterranei – fonte fossile
      aquistato all’estero e bruciato in quantità nelle centrali

      B) bio-metano ottenuto da materale organico – rinnovabile
      ricavato e bruciato in quantità più risicate

      Petrolio e metano dei giacimenti (fonti fossili) derivano anche loro da decomposizione organica anche se molto antica

    • E dove hai letto questa coglionata? Perché ci sono voluti milioni di anni perché l’ organico vegetale delle foreste in assenza di ossigeno , nel sottosuolo si sia mineralizzato e trasformato in lignite, carbon fossile e petrolio fossile nonché in metano. Infatti il metano è intrappolato nella parte superiore dei suddetti giacimenti. È possibile produrre metano dai rifiuti organici ma se non viene fatto è perché il rapporto costi/ benefici è troppo alto.

      • in realtà ,
        il biogas è prodotto e qualcuno lo usa e vende ,
        è spesso venduto come elettricità grazie ai coogeneratori ,
        l’unico motore termico che avrà un senso nel prossimo futuro

        il biogas o biometano è un sistema intelligente per aiutare l’agricoltura e
        l’industria del riciclo organico,depurazione delle acque , mai partita in maniera sistematica e SERIA in italia
        il biogas può anche essere considerata una forma di accumulo energetico estivo

        quando l’energia termica per scaldare le stalle degli allevamenti non serve
        e sarebbe meglio accumularlo

        inverno coogenerazione ,termica elettrica ,estate accumulo
        è di questo che dovrebbero occuparsi Eni e Snam nei prossimi decenni
        non di cercare fossile dove non c’è o non conviene

    • Beh se per questo anche il petrolio. Ma per saperlo basta un po’ di cultura generale, per la quale non esistono corsi.

        • Infatti, come ho detto anche io più volte (attirandomi le ire di quelli che non ascoltano quelle che esce dalla loro bocca/penna/tastiera), la cosiddetta “energia rinnovabile” non esiste.

          L’espressione “energia rinnovabile” è usata come sciatta abbreviazione di “fonte di energia rinnovabile”, evidentemente non comprendendo il processo che c’è dietro.

          Usiamo l’espressione “fonte di energia rinnovabile” semplicemente perché le fonti di cui si parla sono molto grandi (dove “rinnovabile” è riferito a “fonte”, non a “energia”; giornalisti e persone superficiali lo leggono frettolosamente come aggettivo di “energia”).

          Infatti, se una risorsa è molto grande è facile reputarla infinita.

          Ad esempio, il Sole, la nota stella a 8 minuti luce da qui, dovrebbe spegnersi tra circa 5.000.000.000 di anni.

          Come si confronta quella durata con la vita media di un essere umano che possiamo approssimare per eccesso a 100 anni?

          Essendo il rapporto tra i due numeri “molto grande”, psicologicamente la reputiamo, all’atto pratico, come infinita e quindi una “fonte rinnovabile”.

          Ma tutta questa cortina fumogena pubblicitaria sulla questione “rinnovabilità” (che vuole solo dire, appunto, molto grande tanto da non preoccuparci che finisca), in realtà nasconde il vero problema della scelta della fonte da selezionare.

          Il vero problema – metodicamente ignorato anche qui su VaiElettrico – è il vero nocciolo della questione energia, ovvero quali forme di energia scegliamo come forme di energia di partenza per poi trasformale in forme di energia che ci tornano utili.

          • Non ci pare che Vaielettrico ignori il tema della scelta della fonte di energia. Semplicemente pensiamo che scegliere sia un non problema, dal momento che le fonti rinnovabili non hanno alternative nel medio-breve periodo. Si può discutere semmai su come realizzare la transizione nel modo più rapido ed efficace possibile.

  8. https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche
    2022 28twh/22 GW pv; 20 TWh eolico in/11 GW(tot 48TWh 17% TOTALE) produxzione a pot di picco circa 5/6 h /gg (ovvero un quarto di 24H);Idro 47 TWh (2021 16% TOTALE) e 30TWh (2022) differenxza coperta da termico 200TWh (2022)(72% tOTALE). Totale prod 275 TWh (2022)
    PV ED EOLICO molto incentivatI da danaro pubblico.
    La domanda che vi rivolgo , sperando senza suscitare LE SOLITE reazioni polemiche è “perchè in Italia siamo ancora al di sotto del 4 % come quota elettrico e sotto il 7% in Europa e nonostante la forte incentivazione a carico dei contribuenti (diciamo le accise sui combustibili da fonte fossile).
    E mi chiedo, visto che ne sento parlare (FR e GE), quando il bilancio tra incentivi statali e introiti di accise sarà ridotto al punto di non garantire gli incentivi, (quando le auto elettriche magari diventeranno il 70/80 % del totale, cosa accadrà? (E mi limito solo a questo perchè le questioni sarebbero tante, meccanici, riparatori, conversione delle produzioni, smaltimento, carenxza di metalli rari, dipendenxza da Cina etc).
    A proposito, è una fake quella che i consumi di carburanti fossili in Norvegia, nonostante la grande % di elettriche sia rimasto invariato?
    E le navi, potremo mai azionarle solo con batterie, cosa che da una rapida analisi sembra impossibile(a parte ibridi per uso in shore)?
    Grazie

    • Ma quante volte oggi vuoi scrivere dati pasticciati con nick-name diversi?

      Sotto ad un link vero di Terna,
      hai mischiato le percentuali nazionali della produzione elettrica con quelle della produzione termica, e una serie di altre panzanate

      Ma quanto tempo dedichi a questa attivtà di trollaggio? almeno sei retribuito?

          • Mio caro Degli Esposti, le consiglio di cancellare anche le false accuse di trollaggio fatte al mio riguardo, da R.S. di cui ho lo screen shot.

            Riguardo poi l’accusa di aver inserito dati falsi che invece sono solo il sunto degli allegati di Terna, mi faccia sapere cosa ci sarebbe di falso.
            E ancora, il mio intervento era solo finalizzato a capire i motivi profondi che ancora, nonostante gli incentivi, rendono così poco appetible il mercato delle auto elettriche e non altro.

            Grazie

          • Alberto, in che senso “così poco appetible il mercato delle auto elettriche”!?

            Negli ultimi otto mesi, solo in Cina, sono state vendute oltre 4 milioni di auto con la spina su un mercato di oltre 13 milioni di veicoli nuovi.

            https://www.reuters.com/business/autos-transportation/china-car-sales-return-growth-aug-tesla-nearly-doubles-ev-share-2023-09-08/

            Tu “4 su 13” lo chiami “poco appetibile”!? Ti voglio nel mio team marketing! (◔_◔)

            Siamo solo noi italiani che stiamo “evolvendo” dedicandoci alla gioiosa conversione dei garage in caverne, grazie a quei grandi patrioti, Giorgia, Matteo, Matteo Trivella…

          • Gentile E(nergumeno)

            Non conosco e non ho fonti sulla Cina, io parlavo di Italia ed europa, in termini di elettrico puro, (non ibridi che a mio avviso sono altro e necessitano di combustibili fossili) qui un aricolo del SOLE dove si evince una percentuale sul totale circolante in EU dello 0,76% (sebbene sembra in crescita molto rapida la tangente della curva).
            E ribadisco che essendo il gettito delle accise sui carburanti in Italia pari a 26 miliardi circa, se non ricordo male un 50% da auto, ad un certo punto, augurandoci un successo totale dell’elettrico entro il 2035, forse accadrà che tale gettito in qualche modo dovrà essere recuperato sull’elettrico (o sulle forniture specifiche o sul costo dell’eelettricità in generale con forti aggravi delle bollette) sotto varie forme pena gravi buchi di bilancio e esplosione del ebito pubblico.
            Ma in questa condizione l’auto elettrica dovrà reggersi da sola e senza incentivi con forte diminuzione dei costi di produzione.

            Non vogliatemene se eespongo queste mie preoccupazioni proprio qui, credo che sia utile porsi questi problemi.

            Se i paesi nordici vanno meglio di noi in termini di vendita elettriche è anche perchè le loro capacità fiscali sono migliori e di molto delle nostre.

            A mio avviso consiglio Degli Esposti (ma forse già lo fa e non lo so avendo iniziato da poco a leggervi) a pubblicare statistiche a livello mondiale separando le elettriche pure da altre tipologie ibiride anche per osservare bene come procede il mercato.

            https://www.infodata.ilsole24ore.com/2023/02/03/in-europa-meno-di-unauto-su-cento-e-elettrica/

    • No, ma il perché è spiegato qui:
      https://www.rystadenergy.com/news/norway-fuel-demand-electric-car-bus-truck-gasoline-diesel?utm_campaign=Chart+of+the+week+

      Qui un riassunto dello studio di Rystad Energy:
      https://www.greenme.it/mobilita/auto/norvegia-auto-elettriche-consumo-carburante-non-calato/

      Riporto il passo più saliente:
      «Le auto elettriche hanno effettivamente contribuito a ridurre il consumo di carburante, ma la crescita della popolazione e l’uso limitato di veicoli a motore termico in alcuni settori [autobus, camion e furgoni. Ndr] hanno mantenuto stabile il consumo complessivo di carburanti. Senza la diffusione delle auto elettriche ci sarebbe stata una chiara tendenza all’incremento dei consumi di carburante, che invece non si è verificata.»

    • Perdonami il commento, ma nel tuo post hai fatto un frullato di dati che a colpo d’occhio risultano incomprensibili inserendo affermazioni le più disparate, ti cheido di ripostare i dati in maniera da renderli più fruibili e commentabili, altrimenti ci credo che ti diano del troll.
      I dati della produzione di rinnovabili in Italia oscillano tra il 31 ed il 38% in base alle precipitazioni atmosferiche (con la siccità si produce meno corrente da idroelettrico).
      Posso dire che in Italia siamo sotto al 4% di vendite di auto elettriche per vari motivi:
      -perchè siamo diffidenti verso il nuovo;
      -perchè i vari Nicola Porro & C. non aiutano certo a promuovere l’auto elettrica.
      -perchè sull’auto principalmente miriamo al risparmio immediato sull’acquisto che una valutazione del costo totale del veicolo comprendente manutenzioni e riparazioni
      -un sistema di incentivazione attuale che fa ridere i polli , se l’attuale fosse stata quella di 3-4 anni fa avremno numeri di immatricolazione diversi, ma 3000 € che diventano 5000 con la rottamazione, mi paiono più uno sconto da Casa automobilistica sul listino che un vero e proprio incentivo, nulla che possa veramente spostare l’attenzione del compratore.
      In Germania nello stesso periodo dell’anno scorso hanno vendutoo 6 volte pià auto elettriche che da noi.
      Ricordiamo anche una cosiderazione, rimarcata da Paolo Mariano in uno dei suoi video, se in Italia abbiamo 30.000.000 circa di automoblili e se ne vendono 1.000.000 all’anno (vado a braccio, le cifre non me le ricordo esattamente), ci vogliono 30 anni per trasformate il parco attuale in elettrico. E questo a partire dal 2035, anno del ban delle termiche.
      Quidni ce auto elettriche in Italia siano ancora poche non mi meraviglia.

    • Sempre su terna esiste questa bellissima dashboard https://app.powerbi.com/view?r=eyJrIjoiOWVlOTYxYTctY2M3YS00N2IyLWFkMzEtNjViMzIwODY1OGRiIiwidCI6ImVjY2Q3MzRlLTcwMjItNDcwOS1hYmE1LWE1ZGQ3NzkyOWUyNyIsImMiOjh9&pageName=ReportSection (più leggibile ai più sull’andamento della produzione elettrica in Italia dal 2000 al 2022).
      Ammesso che produciamo meno energia di quella che consumiamo, si può vedere che per il 2022 il 50,6% dell’energia prodotta era da termoelettrico non rinnovabile, mentre il rimanente da rinnovabili ed in particolare il 20,3% da fotovoltaico, 18,8 idroelettrico, 9,6% eolico ed uno scarso 0,7 dal geotermico.
      Visti i tanti impianti fotovoltaici (esclusi quelli residenziali) che si stanno installando, avremo in pochi anni una riduzione del peso del termoelettrico ed un’incremento della capacità produttiva con riduzione delle nostre importazioni.
      Passando al dato delle vendite faccio notare che nell’intera UE da gen-Lug il peso delle BEV è stato del 13% e non del 7% (dati consultabili al link https://www.acea.auto/pc-registrations/new-car-registrations-15-2-in-july-battery-electric-13-6-market-share/) .
      Aggiungo anche che se si consultano i dati della UNRAE per il mese di Agosto il peso delle BEV in Italia è stato del 5%.
      Passando ai consumi di carburanti, riporto per semplicità un link del consumo di benzina in cui viene mostrato come l’andamento sia discendente (a meno di fluttuazioni) https://www.theglobaleconomy.com/Norway/gasoline_consumption/#:~:text=The%20average%20value%20for%20Norway%20during%20that%20period,from%202022%20is%2016.82%20thousand%20barrels%20per%20day.

      Il problema è sempre il solito, cercare fonti certificate e saper leggere i dati che vi sono riportati.

    • Aggiungo alla mia risposta precedente, per spiegare perchè in Italia si arrivi al 4% di venduto di auto a batteria, che la scelta finale di un’automobile nuova mediamente viene fatta, dopo aver visto qualcosa su riviste o siti Internet, entrando in una concessionaria di automobili.
      Lì il venditore ti propina quello che a lui fa più comodo propinarti (dopotutto vive di commercio).
      A parte Tesla, che vende praticamente online, gli altri vendono le macchine che hanno a magazzino , o talvolta le ordinano.
      Le aziende produttrici per ora non hanno interesse a spingere l’elettrico, la loro capacità produttiva in tal senso è scarsa, e la genet che acquista le auto spesso ha fretta di riceverle, quindi spesso compra quelle che ci sono in concessionaria.

  9. Scusate ma chi è questo Castellucci e perché bisogna rispondere alle sue salvinate?
    Che ci importa? Se uno è contento della scelta fatta usando un’auto elettrica che motivo ha di perdere tempo con chi la pensa diversamente? E se non è contento cambia auto. Qualcuno ha scritto “non ti curar di loro ma guarda e passa”…

    • Se uno si suicida di fianco a me, potrei essere così cinico da fregarmene. Nessuno però, nemmeno il più bastardo, accetterebbe che quello accanto a lui si suicidasse facendosi esplodere: collateral damage.
      Ecco, ignorare chi ostacola fraudolentemente la transizione equivale a permettergli di continuare a suicidarsi coinvolgendo anche me e i miei discendenti (soprattutto).
      La storia dovrebbe averci insegnato qualcosa.

      • ma magari
        invece c’è attenzione molesta e spasmodica sui forum di BEV da parte dei NO-BEV

        è strana questa cosa no? che siano affittati per fare i troll?

  10. Lo hanno postato sui forum di motori, qualifica “ingegnere” / youtuber

    Non cliccare il suo video, per non dargli altro vantaggio nell’algoritmo di youtube,
    se uno è curioso, meglio i video che gli rispondono

    E’ postato sui forum in fianco ad altra documentazione no-bev e no-fonti rinnovabili, simil-scientifica, di Qanon e di centri Trumpiani, che hanno nomi che fingono di essere università (es Manhattan istitute) e generano pubblicazioni, finti articoli simil peer-review pieni di dati falsificati e titoli già ingannevoli (di solito ci si ferma ai titoli)

    ma devi aprire i PDf per capire che sono fuffa, non peer-review, e nelle note leggi finanziate dall’unione delle miniere di carbone americane, non scherzo, non è una barzelletta !

    non hanno neppure pudore di essere più paludati, giocano sulla quantità/ripetizione continua e sulla visualizzazione distratta, magari via smartphone

    non si può arginare più di tanto, a parte il signore che potrebbe anche essere un hobbista da bar, è una industria di ideologia finanziata, è un lavoro, produce in continuazione, youtube, telegram, fb,

    ce li teniamo finché le elettriche non aumentano di numero, al massimo si può parlare e ragionare con i propri conoscenti

    • Comunque Castellucci è pro auto elettriche (ma se ha visto la sua intervista lo saprà di sicuro) a patto di caricarla con energia prodotta sul posto o proveniente da altri produttori locali, ovvero che non abbia subito aumenti di voltaggio per trasmissioni su lunga distanza. Ne fa una questione di efficienza e perdite varie. Dovrebbe essere alla base dei nostri ragionamenti, come evitare il più possibile ricariche veloci. Anche limitare le potenze di picco non farebbe schifo.

      • //… energia prodotta sul posto o proveniente da altri produttori locali, ovvero che non abbia subito aumenti di voltaggio per trasmissioni su lunga distanza.//

        Bravo ingegnere, applichiamo anche all’elettricità gli stessi stringenti criteri che sono applicati al petrolio: solo petrolio prodotto sul posto o da produttori locali.

        • Non riuscire a mantenere l’attenzione sul focus per più di 5 minuti… ah si, si chiama adhd. Senza offesa, ma è ovvio che nel calcolo del rendimento del termico ci vada pure tutta la parte di approvvigionamento, trasformazione e distribuzione. A me piace documentarmi prima di parlare. In questo caso ho visto un’intervista di un ora a Castellucci. La invito a fare altrettanto per evitare uscite infelici. Un saluto.

          • Emanuele,
            con tutto il rispetto, le perdite di distribuzione utilizzando in Friuli energia prodotta in Sicilia sono inferiori al 3%.
            Parlare di produzione locale è o malafede o ignoranza, scelga lei cosa motivi Castellucci.
            Si legga qualche studio sul well-to-wheel recente e automaticamente capirà il nostro scetticismo nei confronti del personaggio.

          • Beh quel fenomeno è lo stesso che dice che l’ elettricità si produce a partire da olio pesante, cioè lo zero virgola.
            Mi spiace ma dire che è pro auto elettriche non mi pare affatto corretto, e neppure che l’ efficienza diminuisce in modo così importante se la si trasporta, per rimanere in tema. Forse sarà anche ingegnere meccanico ma dice che i raddrizzatori sono meno efficienti dei trasformatori e che dentro il caricabatterie del cellulare c’è un raddrizzatore, quando in realtà c’è un circuito decisamente più complesso (tra cui anche qualcosa che raddrizza la corrente, certamente). Chissà perché vent’anni fa usavamo ancora trasformatori (con i raddrizzatori, quelli veri) per alimentare i dispositivi a corrente continua e scaldavano, anche quando la potenza era molto bassa mentre ora non scaldano più e erogano ampere su ampere. Mi sa che l’ingegnere meccanico si è dimenticato di studiare la parte elettronica che ha reso le auto elettriche possibili soltanto negli ultimi anni ed è convinto che siano ancora fatte come quelle che hanno perso la competizione con le auto a combustione un centinaio di anni fa.
            Evidentemente è troppo impegnato a raccontare verità parziali per qualche buon tornaconto o per ideologia.

          • La ringrazio per aver offeso quanti soffrono realmente di adhd citandola per dileggiarmi. Questo la qualifica senza ombra di dubbio.
            Anche a me piace documentarmi, ma presso fonti più qualificate rispetto alll’ingegnere in questione. Un saluto.

      • Trovato su https://it.wikipedia.org/wiki/Trasmissione_di_energia_elettrica
        “La rete italiana, ha disperso -secondo TERNA- circa il 6,2% dell’energia elettrica richiesta nel 2007, il 6% nel 2008 e nel 2016 […]”
        Quindi un rendimento complessivo superiore al 90%.
        Mi sembra molto buono e senza nemmeno confrontarlo con il rendimento dal pozzo petrolifero al serbatoio di un auto termica utilizzando navi e camion cisterna per la distribuzione.
        IMO, ovviamente.

        • Attenzione, la dispersione indicata è quella globale che include il tratto a bassa tensione. Per l’alta tensione è inferiore al 2% e siccome uno dei temi è la produzione locale necessaria per via delle perdite…

    • Non è pro-elettrico, è un argomento retorico:
      ” sono a favore, però.. ci sono questi 37 problemi, meglio le auto termiche ”

      rinnovo l’invito a non cliccarlo per non dargli visibilità, non è divertente ed è FUD

      =====================

      vado a memoria, ne avevo visto una parte su un forum, e mi sono sganciato appena capito il genere

      usa aggettivi qualitativi svalutativi, poi usa dati quantitativi sbagliati per rimbalzare une serie di bufale e dubbi dell’argomento

      in più li mischia con concetti tecnici verosimili, chi è a digiuno di nozioni tecniche potrebbe pensare che sia affidabile; è un tipo di disinformanzione anche questa, molto in voga ad esempio tra i negazionsti climatici

      per esempio:

      – sfagiola la classica bufala che i trasporti su strada sarebbero trascurabili rispetto alle emissioni di Co2 degli altri settori, creata anni fa da un articolo scritto in modo ingannevole dal Sole24ore, per sostenerla cita dati errati mischiati con altri verosimili

      – lo stesso fa per i vari coefficenti di trasformazione energetica, li canna tutti a sfavore della trazione elettrica sino a ribaltare i risultati, e ce ne vuole

      fatti due domande sul fatto che si dichiari un “esperto del settore”

      i rendimenti delle centrali che dichiara, ma neanche le peggiori tra le precedenti (perché le hanno ammodernate di recente) centrali a carbone cinesi, di ricerche ne avevo già fatte per mio interesse;

      lo stesso castronerie anche sui rendimenti motori a combuistione, queste più scusabili, è abbastanza comune sparare numeri a caso, però di nuovo, non ti spacci per un esperto

      – anche questa cosa della corrente per ricaricare che varierebbe molto se vicino o lontana, alta tensione o bassa tensione, è una sua/tua opionine personale, ci sono effetti ma sono piccoli numericamente, non modifica il succo dei conti, passare in elettrico si risparmia una paccata di Co2

      Terna dichiara sui report annuali un valore medio in Twh annui persi del 5%, conversioni e trasmissione a distanza (che fa perdere meno delle conversioni)

      da verificare, mettiamo che il dato non copra tutti passaggi sino all’ultimo miglio, ma se calcoli 10% stai già largo; non stiamo parlando dell’idrogeneo che deve essere consumato in loco sennò hai una serie di dispersioni e costi

      se guardi nelle bollette, il gestore indica una quota del 10% aggiuntiva (abbondante a loro favore) che ci fa pagare per coprire le conversioni e dispersioni, compreso l’ultimo miglio sino alle uscite 220v dal contatore

      Se fai uno schema dei passaggi di tensione e conversioni DC/AC dalla centrale sino alla batteria delle macchina (compresi gli apparati di bordo dell’auto sul percosro sino alla batteria), in pratica hai più o meno gli stessi passaggi e la stessa dispersione, sia che carichi da bassa tenzione, sia che cariche da colonnine ultra-fast, e sono tutti singoli stadi ad alta efficenza

      Hai un caso partiocolare, con più dispersioni, se la colonnina si appoggia ad un megapack (accumulatore) invece che alla linea, qui hai dei passaggi in più non trascurabili, ma rimane trascurabile se confronti con differenza massiccia di effiecnza della filiera petrolifera e motore a combustione, e magari il megapack permette di sfruttare meglio la disponibilità dalla rete

      Letture sparse, ci sono informazioni da “specialisti” che dovrei studiarmi per essere più preciso,
      per chiudere il conteggio di efficenza delle filiere (elettrica vs petroio), che mi sono già fatto molto in dettaglio, lasciando imprecise solo le perdite di rete

      Di solito conteggio:
      – 20% tra perdite di rete e di ricarica della batteria stessa dell’auto,
      credo copra con margine (abbonante in caso di una Tesla e di alcune altre auto) sia ricarica a bassa tensiona che colonnina Fast

      Il risultato che trovo è che con il mix elettrico di oggi (2022), e con la batteria costruita in cina,
      un’auto elettrica emette Co2 al km sul ciclo di vita:

      – 1/2 di un auto termica in autostrada
      – 1/3 di una termica in uso misto (valore tpico)
      – 1/4 di una termica in uso città

      Con queste frazioni cosi importanti, anche se ritocchi i valori percentuali di dispersione, il risultato non cambia, questo volevo dire

      I conti rifatti con dati dei mix 2030 invece di 1/3 restituiscono 1/5, poi 1/6, etc

      Con il riciclo dei materiali delle batterie (dal 2040) si arriva a 1/9, 1/10

      Potrei aver cannato, ma i conti di vari enti (tedeschi, europei, americani, etc) hanno gli stessi risultati, e ripercorrere i passi dei calcoli mi è servito a capire meglio

      • Prendiamo 20% come dispersione/perdita dal sito di produzione fino all’interno della batteria. Questo valore andrà moltiplicato per il rendimento della fonte da cui produci energia, 100% nel caso di rinnovabili o n% nel caso in cui sia necessaria una trasformazione (fonti fossili). Chiedo: ti sei fatto un’idea di quanto sia l’efficienza media italiana considerando il mix rinnovabili fossili? Come detto, non sono un troll, mi piace conoscere diversi punti di vista. Grazie.

        • Lei forse non sarà un troll, anche se ha cambiato nick e indirizzo mail una mezza dozzina di volte in due anni. Tuttavia ripropone domande a cui Vaialettrico ha risposto decine di volte. Faccia il piccolo sforzo di leggerci

      • @Eanuele C
        Oltre ad altri errori concettuali che lei fa c’è anche quello di considerare il 100% di efficienza delle energie rinnovabili: il fatto che attingano da fonti “virtualmente” infinite non ha nulla a che fare con l’efficienza. D’altra parte anche il conteggio dell’energia primaria con le rinnovabili è oggetto di discussione e revisione da parte degli studiosi.
        Quello che mi chiedo è perché sia così difficile credere a quello.che dicono in proposito gli studiosi (quelli veri, che lo fanno per mestiere da anni) e così facile essere raggirati da, chiamiamoli, “opinionisti”?

  11. Mi sono visto il video di castellicci ed oltre ai miei commenti ho chiesto la storia della resa 0,37 asserita .
    Da dove esce questo dato , ?
    Ovviamente zero risposte

  12. Aggiungo una cosa rispetto a quanto scritto nell’articolo qui sopra: “… l’energia elettrica in Italia si fa all’80% con il metano. Una sciocchezza, i dati forniti mensilmente da Terna ci dicono che le sole rinnovabili coprono ormai più del 38%”
    Il 38% si riferisce a luglio 2023. Ho aperto il link che avete riportato per avere questa informazione. Ma quante persone lo fanno?
    La media annuale a quanto scende? Sicuri che non sia circa del 20% rinnovabili (tra cui si conteggiano le biomasse) come sostenuto dall’ing. Castellucci?

    • Sicuri sì, guardiamo tutti i mesi le rilevazioni mensili di Terna. E ci sono Paesi come la Spagna, il Portogallo o la stessa Germania e altri in cui questa percentuale è ben superiore: se si parla di auto e di emissioni bisogna avere uno sguardo anche al di là del cortile di casa.

      • Ma non può essere 38% su base annua. I dati Terna citati nell’articolo parlano del 38% a luglio con il fotovoltaico che rende al massimo (quasi) e l’idroelettrico aiutato dalle tante piogge. Alcune fonti parlano del 31% ma è difficile trovarne prive di conflitto di interesse.
        Per riguarda la Germania, qualche anno fa erano al 50% della produzione di energia elettrica fatta da carbone. In quel periodo le Tesla in Germania andavano al 50% a carbone. È un’osservazione mia, basata sui dati pubblici e accessibili a tutti, ma che mi fa dire che la priorità non dovrebbe essere quella di abbassare la co2 a tutti i costi senza curarci di tutti quegli inquinanti che fanno ammalare e uccidono animali, piante e persone. E lo fanno ben prima di quando le temperature renderanno questo posto meno vivibile.
        Un saluto.

          • Ma cosa stai dicendo? Commento saltuariamente, non sono un troll. E torno a ripetere, voglio il caspita di numero seguito da una percentuale perché io non lo vedo scritto. Percentuale di produzione da rinnovabile in Italia su base annua. Non lo trovo, aiutatemi per cortesia. E smettetela di dire che sono un troll perché alla prossima scatta la denuncia a voi e a chi non censura i commenti diffamatori.

          • @Emanuele C.

            sei lo stesso che qualche messaggio più sopra invitavi più volte a riguardare il video sostenendo che era a favore delle elettriche?

            che davi intendere di avere un’auto elettrica (“dobbiamo stare attenti a dove come ricarichiamo, etc”), salvo poi palesarti ostile

            e ti atteggi a finto ingenuo offeso dalle risposte

            Se ti sei sentito offeso, fai pure la denuncia indicando me

            così dai un tuo documento, con nome e cognome, e la polizia postale dovrà risalire alle connessioni IP, conservate per 5 anni dagli internet provider, mie e tue

            vediamo se c’è qualcuno che effettivamente usa più account e che tipo di messaggi ha postato nel tempo, se ha impersonato su internet più persone, che già può essere reato, e se per caso i messaggi abbiano contenuti e intenti diffamatori verso marchi, aziende o persone, e magari se sono riproposti anche in altri forum

    • Le risposte alle sue domande sono nel medesimo articolo di Terna linkato dalla redazione: riporto qui la parte centrale e finale.

      “Nei primi sette mesi del 2023, la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia risulta in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-4% il dato rettificato). Variazione negativa anche dell’Indice IMCEI, che registra un -5,7% nei primi sette mesi dell’anno.

      Nel dettaglio, luglio ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile sostanzialmente stabile rispetto a luglio 2022 (-0,3°). A livello territoriale, la variazione tendenziale di luglio 2023 è risultata differenziata: negativa al Nord e al Centro (rispettivamente -6,1% e -2,3%), positiva al Sud e nelle Isole (+1,6%).

      Nel mese di luglio, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,6% con la produzione nazionale e, per la quota restante (14,4%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 25,9 miliardi di kWh, in diminuzione del 2,7% rispetto a luglio 2022. Le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 11,6 miliardi di kWh, coprendo il 38,4% della domanda elettrica (a luglio dello scorso anno è stato pari al 31,3%). La produzione da rinnovabili a luglio è stata così suddivisa: 38,4% idrico, 33,6% fotovoltaico, 12,4% biomasse, 11,7% eolico, 3,9% geotermico.

      Secondo le rilevazioni di Terna illustrate nel report mensile, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi sette mesi del 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 2.956 MW, un valore superiore di circa 1.515 MW (+105%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

      Proseguono il recupero della produzione da fonte idrica (+32,4%) e la crescita del fotovoltaico (+12%). In aumento anche la produzione da fonte eolica (+31,8%). In flessione la produzione da fonte termica (-13,6%) e in leggero calo il geotermoelettrico (-1,5%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -8,8% per un effetto combinato della diminuzione dell’import (-6,2%) e dell’aumento dell’export (+53,1%).”

      • L’avevo già letto. Non c’è il dato su base annuale. 12 mesi. Da gennaio a dicembre o da agosto a settembre. Non fa differenza. La produzione da rinnovabili non può essere costante durante tutto l’anno. Ho un impianto fotovoltaico e so come produce. L’idroeletteico segue logiche diverse ma non può produrre allo stesso modo lungo un periodo di 12 mesi.

  13. Ho visto un’intervista all’ing Castellucci dove lui iniziava dicendo che non è uno scienziato ma un tecnico che opera nel settore dell’industria dell’energia da decenni e questo lo porta a conoscere i coefficienti reali di rendimento e company. Non vedo perché in questo paese dobbiamo per forza screditare chi non ricopre cariche istituzionali o simili. Ricordo che in Italia abbiamo piaghe sociali quali la vendita dei titoli di studio, concorsi truccati, corruzione a tutti i livelli e persone piazzate ad hoc per svolgere determinate funzioni in ruoli chiave o strategici.
    Una tecnica bieca e infame è sempre stata quella di attaccare personalmente una persona per screditare la sua idea. Non fatelo, per favore, confutate passo per passo i dati che porta nella discussione. E portate dati, anche dove lui (ing Castellucci) non l’ha fatto.
    Grazie, un vostro lettore.

    • Bastano poche parole per inquadrare il personaggio. Numeri sparati a caso, tipo appunto l’80% dei consumi italiani con energia prodotta dal gas: sciocchezze, sia che le dice un ingegnere, un tassista o un professore, non fa differenza.

      • Eh ma non lo dico io bensì l’incipit del vostro articolo che appare “denigratorio” per mancanza di titoli. Ma oltre questo valore iniziale (80% gas), che messo all’inizio dell’equazione fa tantissimo e non lo nego, qualcuno è in grado, dati alla mano, di contestare i coefficienti che utilizza? Perché il succo (la Luna) sta lì. Non guardiamo il dito altrimenti non raggiungeremo mai un confronto vero, ma ci limiteremo ad urlarci contro.

        • una volta inflitta la “nomea”, il resto (qualcuno è in grado, dati alla mano, di contestare i coefficienti che utilizza?) non conta più

          • Si che siamo capaci.
            Ma siccome è lui che ha dati notevolmente differenti da quelle di svariate analisi (tra cui la nostra ENEA) che sono precedenti al suo video casalingo e sono ricerche di valenza internazionale, forse è lui che deve spiegare da dove ha tirato fuori quei numeri che partono con la premessa delle rinnovabili completamente sbagliata. Sa com’è, in un prodotto se sbagli un qualsiasi fattore sbagli anche il risultato, c’è poco da discutere, se poi sbagli svariati fattori stiamo nel campo delle opinioni e non dei fatti.

    • Personalmente non voglio screditare nessuno, che sia ingegnere, muratore o ragioniere, purchè riferisca dati corretti e non spari cavolate.

    • sappiamo bene e abbiamo evitato di infierire sul personaggio. Avremmo preferito non parlarne, è tutta pubblicità gratuita a un tizio che non la merita, ma ci sono arrivate un sacco di mail e alla fine qualcosa bisogna pur dirla.

      • Io ci metto la faccia, quella sopra al collo. Lei cosa ci mette, a parte attacchi personali (pure sbagliati)?
        Smentisca un dato. Uno. Forza. Vediamo chi è Carlo. Avanti, stiamo aspettando, signor Carlo, ci faccia sognare.
        A proposito, nel frattempo, dato che l’attesa non sarà breve, vado a letto, buon riposo, con un occhio aperto: la lobby JudoMassèPlutoPaperinBEV è potente e non accetta provocazioni, le prendiamo molto sul serio.

        • Non si senta punto nell’orgoglio, vede in ambito scientifico la prima verifica che si fa, e che io faccio sempre come prima, è verificare se il tuo interlocutore è accreditato (lo si fa per esempio per tutti gli articoli del SAE se parliamo di mondo automotive).
          A valle di questa verifica si decide se proseguire o meno con l’analisi della tesi/dati in questione, mi spiace ma nel suo caso ci siamo fermati al primo step.

          • Armaroli direbbe le stesse cose di Guido, o meglio Guido dice le stesse cose che dice Armaroli. Vogliamo scomodore Armaroli per debunkare quel signore? Ma per favore! 🤭

            Adesso vado a vedere se Carlo è accreditato: chi la fa l’aspetti, dicevano una volta. 🧐

          • Signor Carlo,
            se vale il principio di autorità, il signor Coltelli, insieme a Puente (Open) Attivissimo (Il Disinformatico) e Quattrociocchi (CSSLab) è stato persino consulente del Governo Italiano sulla diffusione delle Fake News nel 2017.
            Lei, Carlo? Ci fornisce il suo nome e cognome completo affinchè possiamo controllare le sue competenze?
            Quante volte ha qui visto scrivere ad un Enzo che non aveva le competenze? Quante volte Enzo ha scritto a noi che non le avevamo? Si è sempre risposto NEL MERITO e mai NEL PERSONALE.

            Io sono fermo qui: “Smentisca un dato. Uno. Forza. Vediamo chi è Carlo. Avanti, stiamo aspettando, signor Carlo, ci faccia sognare.”

            Facciamo che io non parlo con gli sconosciuti che si nascondono dietro l’anonimato e che sono solo chiacchiere e distrattivo?

          • Evidentemente non mi sono spiegato bene, in una discussione di opinioni ognuno può dire quello che crede.
            Le sua rimane un’opinione come quella di tutti gli utenti, nessuna valenza superiore o inferiore.

          • Carlo
            Qui si ciurla nel manico alla grande.
            Castellucci dice che l’80% dell’energia è prodotta da Metano, CHIUNQUE può verificare sul sito di Terna o del GSE che è una balla clamorosa, ma siccome è una opinione ha lo stesso valore che citare il dato esatto.
            Carlo, lei ha ragione. Lei ha assolutamente e totalmente ragione.
            Tutte le opinioni hanno lo stesso valore, anche quelle che sono totalmente, indiscutibilmente, documentate come false, perchè tanto sono opinioni.
            Vorrebbe sapere l’opinione che i lettori si sono fatti su di lei, dato che tanto sono solo opinioni?
            Chiacchiere e distrattivo.

          • Guido, guardi, mi sono limitato a spiegarle come funziona la discussione di dati/tesi.
            Questo è un fatto non un’opinione.
            Per tutto il resto buono lavoro.

      • Sorry, ex gioiellere però no, sono la settima generazione a guidare la nostra attività, premiata dalle Camere di commercio come la più antica d’Italia con alla guida sempre la stessa famiglia. Disegno e progetto gioielli da quando avevo 25 anni, il mio negozio è regolarmente aperto ed è anche facile da trovare online. https://gioielleriacoltelli.com/

  14. Ormai ho rinunciato a rispondere a certe argomentazioni. Mi limito a rispondere che io mi trovo molto bene e sto risparmiando. Se loro vogliono credere ad un tizio che afferma che un motore termico ha un rendimento migliore di uno elettrico io non posso farci nulla se non consigliargli di fare qualche ricerca. Al limite gli chiedo quanto spendono per tagliandi e quanti km fanno con 50€ e solo se me lo chiedono loro gli dico quanto spendo .
    Chi vuole ascoltare lo capisci subito, chi vuol solo far polemica anche e io cerco di evitare questi ultimi.

  15. Come mai chi ritiene che l’auto elettrica sia migliore della termica non infanga l’auto termica ma si limita a parlare bene di quella elettrica….

    ….mentre….

    chi ritiene che l’auto termica sia migliore dell’auto elettrica continua ad infangare l’auto elettrica?

    • Bravissimo,l ho sempre pensato anche io,su YouTube ci sono migliaia di prove di auto termiche,ma i commenti sono mi piace o non mi piace la macchina,su prove fatte di auto elettriche,il 50per cento sono commenti contro l elettrico in generale,senza mai entrare nello specifico,odiano solo la tecnologia,poi se la macchina è bella o brutta,non gliene frega niente

  16. Volete vivere sereni non date caso ha cosa vi dicono , quando mi pongono dubbi sull’auto elettrica io rispondo con tranquillità “”ognuno fa ciò che vuole col suo denaro tu pensa e fa quel che vuoi ma non rompermi i M… con il tuo diesel “” vivi serenamente consapevole di aver fatto la scelta giusta.

    • È la seconda volta in pochi giorni che sento questa storia sulla Norvegia. Qualcuno deve averla messa in giro con la convinzione che la maggior parte dei suoi lettori non vuole o non sa usare Google.
      1) Digitare Norway oil consumption 2022, 2) vergognarsi di avere diffuso questa bufala.

    • Si legga però anche la spiegazione del perché il consumo di carburanti non è diminuito. Piccolo spoiler: la benzina è drasticamente calata, il gasolio, no.

    • Ho solo 2 commenti:
      Ho un nipote che è un Youtuber in Francia con oltre 2 milioni di follower. Di recente mi ha spiegato come guadagno. 50% del reddito della pubblicità viene divisa tra Google e il creatore.
      Basta capire perché ci sono tante persone che “sfruttano” la rete per cercare di ottenere dei “clic” e fare cassa. Non importa quello che pubblicano. E ci sono tanti ma soprattutto tanti che seguano e ci cascano.
      Per la notizia, il mio nipote di appena 32 anni insieme con la sua compagna influencer hanno 10 dipendenti. Avete capito come funziona e perché…. la disinformazione “gratuita”.
      Purtroppo la rete non ha un sigillo di qualità.

      Secondo commento, leggo ogni giorno informazione sull’elettrico dallestero, soprattutto anglo sassone. Usa, Australia, Regno Unito.
      Da nessuna parte trovo articolo con questo livello di disinformazione come in Italia. Mi chiedo perché. Sicuramente il bassissimo livello di penetrazione dell’elettrico in Italia, confronto a quasi tutte le altre nazioni Europee, sarà in parte il risultato di questa compagna di disinformazione.
      Ma perché la gente ci casca così facilmente? Livello educativo? Ignoranza? Influenzabili?
      Non lo so, ma continuo a farmi queste domande.
      Ci sarà anche alcuni lobby organizzati.
      Mi ricordo i tempi quando Agnelli influenzava il parlamento con leggi ad hoc per proteggere la Fiat. Sembra la stessa situazione.
      Che tristezza. Sopra quando leggo che in Europa mediamente la vendite di auto elettriche sono a un buon livello e non si fermerà più
      Solo l’Italia, da sola, rema contro. Tristezza.

      • L’Italia del dopo guerra è storicamente passata da monarchia a oligarchia, con il sostanziale beneplacito del Vaticano e degli USA, quindi non ha mai sviluppato una classe sociale diffusa e significativa ben educata e non abbindolabile, ma solo ampie masse lavoratrici poco educate e con spirito critico atrofizzato che abboccano al pifferaio di turno, quando non vivono vendendo il voto o cedendo i giovani alla malavita.

        Gli italiani non sanno neppure “dove sono”, figuriamoci se riescono a capire che cosa succede veramente: l’altro giorno ho sentito in TV un camionista bloccato perché non poteva attraversare il tunnel del Frejus dire “E’ l’unico modo per andare in Europa” 😮

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