Uno stabile di tre piani con autorimessa comune aperta e posti auto non assegnati: che procedura seguire per installare una wallbox, ci chiede Fabio? Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
“Sto valutando il noleggio di un veicolo elettrico ma ciò che al momento mi frena è capire cosa fare a livello burocratico.
Mi spiego.
Vivo in uno stabile di tre piani dotato di una autorimessa (così progettata dal costruttore nel 1965) condominiale posta al piano terra ed alla quale si accede dal cancello automatico posto a livello strada. La rimessa è aperta, non ci sono posti assegnati (ognuno parcheggia dove può) e non ci sono box.
Tutti i contatori degli appartamenti sono nel locale rimessa.
L’estensione del locale è di 230 mq.
Questa la situazione di fatto.
Penso sia un mio diritto, ma che passi devo compiere?
Quali sono i passi da compiere per le installazione della wallbox?
Persistono dubbi sul se questi locali siano soggetti al certificato prevenzione incendi (sembrerebbe di no letta la circolare del ministero interno del settembre 2022 nonché l’allegato I del….).
Nel qual caso sarebbe sufficiente incaricare in azienda certificata per l’installazione, che a fine lavori rilascerà una relazione e i certificati di conformità, sottoporre la questione all’assemblea il cui parere non mi sembra sia vincolante ed installare la wallbox.
Queste le mie conclusioni non da tecnico.
Sarebbe gradita una vostra considerazione al proposito. Vi ringrazio per l’attenzione e per il lavoro che fate in termini divulgativi/scientifici.„ Fabio Pesce
Perché non approfitta del bonus wallbox condominiali?
Risposta-Nella situazione che lei descrive, Fabio, ci pare che una delibera dell’assemblea condominiale sia indispensabile. Se infatti i posti auto non sono assegnati, la sua wallbox verrebbe collocata, pur a sue spese, in uno spazio comune. E riguarderebbero spazi comuni anche i lavori di posa dei cavi di collegamento fra il suo contatore e la wallbox.
I casi, secondo noi, sono due. O l’assemblea decide di assegnare alla sua auto un posto fisso che lei attrezza per la ricarica e solo lei può occupare, oppure la stessa assemblea delibera di dotare l’autorimessa di una wallbox comune a disposizione di tutti i condomini possessori di auto elettriche (presenti e futuri). In questo caso l’impianto dovrà essere collegato al contatore comune e attrezzato per identificare l’utente (un codice o una carta) e poi suddividere la bolletta in base ai kWh prelevati da ciascuno. Per adottare questa soluzione il condominio potrebbe avvalersi dell’incentivo wallbox condominiali che copre l’80% dei costi fino a 8.000 euro.
Chieda all’amministratore se lo stabile è soggetto a prevenzione incendi. Ma che lo sia o no non cambia molto: è comunque richiesta la certificazione dell’installatore.
Ma ricaricare da una comunissima presa, magari sita in uno spazio privato come una cantina, tirando un cavo quando necessario? A casa non è necessaria una wallbox, sono anni che carichiamo da una comunissima presa shuko a bassa potenza senza problemi e con grande soddisfazione.
Non e’ stato spiegato se l’autorimessa permette la sosta contemporanea di un veicolo a tutti i condomini. Se lo permette non credo sia un problema assegnare il posto con wallbox a chi la fara’ installare. Piu’ complicato nel caso opposto
La risposta della redazione è corretta.
Quella del nostro amico Fabio probabilmente è la situazione peggiore possibile.
Sia da un punto di vista tecnico, sia dal punto di vista del codice civile.
Sto seguendo una situazione assolutamente identica all’interno di un condominio di mia “competenza” e fondamentalmente se ne viene a capo solo ed esclusivamente se tutti i condomini prendono conoscenza del fatto che un servizio di questo tipo è potenzialmente una seria valorizzazione dell’immobile.
In pratica, o si è tutti d’accordo (a maggioranza almeno) di procedere per step verso un obiettivo, oppure difficile ottenere un risultato concreto.
La mia “bravura”, chiamiamola così, è stata quella di “spacchettare” il lavoro in step più piccoli e meno costosi, prospettando bene le singole spese di ognuno (interessati ad averlo subito, interessati ma più tardi, non interessati ma consci della valorizzazione, etc) in modo da non “spaventare” nessuno.
Il risultato è che il condominio è seriamente intenzionato a procedere con un’installazione “leggera” e ampliabile in futuro, con un progetto che va a stabilire quelli che sono in linea di massima gli step di spesa da affrontare tutti assieme nell’immediato e quali (via via) quelli da affrontare quando ogni singolo condomino vorrà “allacciarsi” all’impianto che stiamo progettando.
Ci metteremo anni, non lo nego, ma sempre meglio che partire da un “no” per partito preso.
Lunga da spiegare, lo ammetto.
Ma stiamo mettendo regole chiare per una road map che ci possa evitare discussioni in futuro e ingiustizie nel presente.
Purtroppo davanti al naso ho qualche settimana un po’ pienotta, ma sarebbe da scriverci un articolo in modo da spiegare il caso scuola.
Non accampare scuse: scrivi l’articolo e ti organizzo la prova in pista della Lacama…
😂😇
Sicuramente i condomini non elettrici andranno ad occupare i posti dove c’è la colonnina pur di non farla ricaricare. Per invidia e ignoranza.
In bocca al lupo mi auguro possa riuscire nel suo intento e spero di sbagliarmi.