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L’auto elettrica conviene? Se non ho il garage…

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conviene auto elettrica
La Tesla Model 3 Standard Range in ricarica nel garage di casa di Marco.

Per Corrado l’auto elettrica conviene solo a chi dispone di un garage per ricaricarla. Vale a dire a un piccolo numero di automobilisti italiani.  Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrio.it.

Quanti italiani hanno questa possibilità?

punto interrogativo“Buonasera, ogni tanto mi capita di leggere i vostri articoli oltre che le opinioni dei lettori e da estimatore di auto a tecnologia elettrica però avrei alcuni quesiti che so benissimo che sono stati discussi più volte però alla fine la domanda sempre ritorna.

Ma se una persona non ha il garage o un posto auto come fa anche solo a pensare di comperare un mezzo elettrico?
Mi potete sempre dire che ci sono abbonamenti o magari convenzioni speciali con i gestori, ma la corrente di casa costa 0.23/0.25 mentre da quello che capisco e leggo le migliori condizioni di mercato al momento viaggiano intorno ai 0.50 quindi il doppio di quella domestica.
So benissimo che avete risposto molte volte dicendo che al momento l’elettrico conviene a chi a un garage e meglio ancora se avesse l’energia fornita dai pannelli, però siamo sinceri quanti italiani hanno questa possibilità?

auto elettrica convieneSenza un garage nemmeno pensarci

Poi ci chiediamo come mai l’elettrico non interessano come all’estero, si il prezzo d’acquisto incide e non poco come la paura per l’autonomia in molte persone ma a mio parere uno dei fattori principali è la non possibilità di caricare presso la propria abitazione.
2 anni fa ho avuto la necessità di cambiare auto ed avrei voluto fortemente l’elettrico ma il non avere un box auto mi ha fermato nell’acquisto, provate a spiegarmi voi come si potrà risolvere questo problema anche perché tra qualche anno si ripresenta quasi sicuramente.
Alla fine mi sono dovuto accontentare di acquistare una Honda jazz full Hybrid che per mia fortuna è molto parsimoniosa nei consumi arrivando a fare senza grossi problemi 23/24 km/l in inverno ed i 28 in estate. Corrado

Non per tutti, ma non per pochi

punto interrogativoRisposta-Gentile Corrado, proviamo a riformulare dal principio la sua riflessione, partendo da quelli che paiono essere punti fermi per noi e per lei.
a) chi dispone di posto auto e può caricare a domicilio con contratto domestico può passare all’auto elettrica con un vantaggio economico indiscutibile.
b) ciò è tanto più vero per chi autoproduce energia a costo zero con un impianto fotovoltaico.
c) chi non può contare sulla ricarica domestica ed è costretto a ricorrere sempre alle colonnine pubbliche con le attuali tariffe ha costi di ricarica quasi doppi.

auto elettrica conviene

Punto a- L’Istat ha censito in Italia poco più di 13 milioni di abitazioni ad uso residenziale. Di queste, il 68% dispone di posto auto privato. In valori assoluti fanno 8,8 milioni. Pur considerando che non tutti sono idonei all’installazione di un impianto di ricarica e molti sono stati riconvertiti a cantine o depositi, possiamo dire che fra la metà e un terzo lo sarebbero. Se è così possiamo stimare fra 3 e 4,4 milioni gli automobilisti che già oggi potrebbero trarre un beneficio economico passando dall’auto termica a quella elettrica. Perché le auto elettriche circolanti in Italia sono solo 215.000 mila?
Punto b-In base ai dati Terna gli impianti fotovoltaici residenziali di piccola taglia allacciati alla rete sono 1,05 milioni, quindi un milione di famiglie possono disporre di energia elettrica a costi irrisori. Dei rimanenti 210 mila impianti di media e grande taglia, il 90% sono installati sui capannoni industriali, di proprietà delle aziende che a loro volta potrebbero alimentare le loro flotte aziendali elettriche a costi irrisori. Anche qui abbiamo un grande potenziale di utenti elettrici del tutto inespresso. Perché?

Tariffe, una scommessa impossibile

Punto c-I forti aumenti delle tariffe alle colonnine scattati in estate hanno indubbiamente ridimensionato, se non annullato, il vantaggio del pieno di elettroni rispetto a quello di gasolio o benzina.  Viceversa due anni fa, quando lei rinunciò a passare all’auto elettrica, il vantaggio c’era ed era consistente collocandosi le migliori offerte sul mercato attorno a 0,30 euro al kWh. Questo vantaggio si è protratto per tutto il 2022. Quindi, se oggi le sue perplessità sono giustificate, non lo erano ieri e non c’è motivo per scommettere che lo saranno domani.

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69 COMMENTI

  1. Ho comprato una Cupra formentor VZ hybrid , e una Plug in 55 km in elettrico, andata e ritorno dall ufficio sono 44 km, ho casa con giardino pertanto ho portato una linea elettrica fino ai parcheggi di casa e ho piazzato il caricatore di serie con shuco impermeabile dentro una cassetta di legno a mo di colonnina , che contiene anche il cavo , arrivo scendo attacco ed entro a casa , la ricarica la faccio lenta (1 o 2 kw h) e a partire dalle 23 più che abbondante per trovare l’auto carica e alla temperatura che desidero, il concetto di autonomia insufficiente è talmente relativo che fare del clamore per le ‘scarse” percorrenze delle elettriche mi lascia sempre perplesso , possibile che tutti facciano più di 500 km ogni giorno ? Mah è se ne fanno meno perché lagnarsi? Se ti metti la colonnina a casa l’autonomia francamente diventa un argomento decisamente meno importante , perché quelle 6 volte all anno che fai in viaggio superiore ai 200 km e 2 volte da 500 km e quindi non ti basta la.carica per il rientro Ti organizzi un percorso, decidi quando e dove riaricare e puoi fare anche ricariche veloci e parziali che non è un dettaglio da poco e come mettere 10 o 20 euro di benzina quando ti veniva meglio oppure a caso, come si è sempre fatto in anni di auto termiche e finisce li, puoi ricaricare verso fine andata e meno al rientro ad esempio.
    Io faccio da casa alla villetta al mare 167 km totali a/r , parto carico in ibrido con percorso inserito, l auto usa la.carica in modo intelligente e distribuisce l’intervento elettrico, vado e torno senza caricare, bene, il consumo medio per 167 km è di 22 km litro, ma dico una media di 22 a litro fa così schifo ? Per il resto posso andare a lavoro solo elettrico, ma francamente mi piace anche godermi la guida sportiva quindi l’ibrido in mappa sport o Cupra inverte la sua funzione da risparmio passa a “booster” e da davvero gusto.
    tirando le somme, vado e torno elettrico tutto l’anno, le rare volte che vado oltre faccio medie da dieselino guidato a filo di gas , se voglio divertirmi posso , insomma ho un range ampissimo in versatilità e prestazioni, mai avuta prima, per quanto riguarda le colonnine in giro, io carico max a 3,2 kw quindi se carico lo faccio nei centri commerciali dove sto almeno 1/2 ore ma per il.costo elevato a volte non mi pongo nemmeno il problema di usarle, rientro ibrido con percorso impostato e mi usa fino all ultimo kw che termina al cancello o quasi .questa la mia quotidianità con una Plug in con solo 12,8 kv di batteria . E si Devin poter ricaricare a casa , Ps per la villetta che affitto metterò una colonnina 11kw per chi arriva con full elettrico,ovvero basta una dormita e hai la tesla pronta per farti 600 km ogni mattina costi ragionevoli niente stress o ansie

    • Ma secondo lei tutti hanno la possibilità di piazzare la colonnina a casa? Fate discorsi talmente triti da risultare peggio delle castronerie degli antielettrici. Lo vada a dire a chi abita in appartamento al 3 piano di ricaricare l’auto in salotto e che i discorsi sull’autonomia sono relativi.

    • Non si può generalizzare: io vorrei tanto passare all’auto elettrica ma abito a Bologna in un appartamento all’interno di un unico condominio da più di 160 appartamenti (divisi ovviamente in più civici, da dieci piani l’uno) dotati di un’unica centrale termica. Ad ogni appartamento corrisponde un box. Tutti i box affacciamo su un unico corsello interrato, obbligatorio quindi il CPI (da tre anni in discussione con i VVFF per il rinnovo e relativi adeguamenti). Non è così semplice poter prevedere una wallbox privata in queste condizioni (al momento siamo a zero in tutto il condominio) e, sempre se le dimensioni dell’auto le consentissero le manovre necessarie per entrare nel box, non posso nemmeno utilizzare la linea attualmente esistente nel box, collegata al mio contatore, senza adeguamenti che richiedano autorizzazioni condominiali (molto complesse da ottenere, come potete immaginare). Il mio condominio è inserito in una via residenziale dove sono presenti altri 6 o 7 complessi molto simili. A 200m da casa sono presenti DUE colonnine Be Charge in strada (sempre più spesso occupate). Per ora sono uno dei pochi che risultato “con box” ma nel novero dei “eletrrico non per tutti”. Non siamo in pochi ad abitare in situazioni analoghe alla mia.

  2. Il mio amico con moglie favorevole all’Ev, villetta a schiera con garage e fotovoltaico da più di 10 anni, Km percorsi annui per lavoro meno di 5000 + qualche viaggietto, ha preferito prendere una ibrida che costava di più di una EV.
    Non sono sicuro che il problema, in generale, sia il garage.
    Ha anche una seconda auto a metano.
    Personalmente la considero una scelta errata ma almeno nella sua situazione per lavoro viaggia sempre in elettrico.
    Gli costa solamente di più la gestione dell’auto.

  3. Roberto fidati io sono tre anni e mezzo che ricarico con il carichino a 2, 2 kWh dalla solita spina shuko,senza mai un problema, poi da recente fattura mese ottobre novembre kWh utilizzati 805 non proprio pochi, con un consumo medio notturno di 300/400 Wh puoi caricare l’auto e dormire sereno

  4. Vivo in un paese di collina delle prealpi friulane. Qui su 1500 residenti in 9 frazioni ci sono solo 4 palazzine, 2 delle quali con garage privati, il resto tutte case indipendenti o villette. Grazie al contributo regionale un impianto fotovoltaico domestico fino a 6kW può beneficiare del 40% di rimborso a fondo perduto cumulabile con la detrazione fiscale del 50% per un totale del 90% di agevolazioni. Gli effetti si vedono eccome perché moltissime famiglie stanno installando impianti fotovoltaici sul proprio tetto e il comune si sta attivando per creare una comunità energetica. Insomma i fattori per la conversione del parco auto in elettrico ci sarebbero eccome eppure a guidare una BEV siamo solo in 3.
    Pertanto che anch’io ritenga fondamentale l’avere un parcheggio privato per ricaricare l’auto a casa, mi sembra che i veri motivi dell’astio verso le auto elettriche siano altri e ben più gravi.
    P.S. il cortile in cui parcheggio e ricarico la mia auto è accatastato come vigneto quindi ufficialmente casa mia rientra nel 32% senza posteggio privato. Chissà quanti casi simili nelle zone rurali…

  5. Ci tengo a sottolineare che fino a quando tutti non avranno le stesse possibilità di ricarica( colonnine a bassa potenza sui pali luce lungo i marciapiedi lato strada ecc ) magari dove si possa usare il proprio contratto sono contrario a mettere obblighi!!

    • Hai perfettamente ragione, Iorio, ma… permettimi di ricordarti che mancano ancora 11 anni al 01/01/2035 e che a quella data le BEV, almeno nella recalcitrante Italia, saranno il 20% del parco circolante a essere ottimisti, per cui non si può pretendere che tutto sia già pronto adesso.

      Partendo dal dato che quest’anno in Italia si venderanno circa 1.600.000 auto (su un parco circolante di 40.000.000), di cui circa 65.000 BEV (circa il 4,0%), puoi vedere anche tu che da qui al 2035 le BEV in circolazione da noi aumenteranno sicuramente, ma ad un ritmo talmente lento che c’è tutto il tempo per adeguare la rete di ricarica.

      • Per la loro pochezza, questi numeri avrebbero consigliato l’obbligo di vendita esclusiva di BEV già da questi anni.
        Con la sostituzione di 1.600.000 auto all’anno (forse pure meno) fra 13 saremo solamente alla metà.
        Poi lo so anch’io che sarebbe stato complicato anche se ci fosse stata sia la volontà politica, che industriale che della popolazione, ma a pagarne le conseguenze saremo comunque noi cittadini… sia i favorevoli che i contrari.

  6. Avere il box è la cosa migliore anche per chi ha un’auto con motore endotermico e non avere neppure il posto auto sotto casa o sul posto di lavoro è un disagio anche per chi ha un’auto con motore endotermico

    • Esistono nazioni per cui non puoi nemmeno comprare l’auto se non dimostri di avere un posto dove parcheggiarla (ovviamente ad alta tensione abitativa come Giappone o Singapore). Non è scontato che parcheggiare per strada ed occupare suolo pubblico sia una soluzione accettabile, sia per le auto che per le persone che ci abitano. Consideriamo che chi ha il box o posto auto lo ha pagato, non arriva gratis.

  7. Posto che non mi affiderei a stime e statistiche, prendo il dato fornito da Vaielettrico cioè che tra 1/3 e la metà del famoso 68% che ha fortuna di disporre di posto auto o garage, potrebbe quindi permettersi di ricaricare a casa e mi domando: quanti tra questi 2 milioni potrebbero sobbarcarsi la spesa dell’installazione di una wallbox? Che ricordo dipendere da tantissimi fattori: ho amici che hanno speso 2k e altri più di 5k e ancora quanti potrebbero installare il fotovoltaico (che non è necessario ma aiuta) e quanti potrebbero sopportare anche quest’altro investimento?
    Secondo me non si possono sparare e stime e dati per sostenere questa o quell’altra tesi: è tutto troppo soggettivo.
    Se intendete valutare l’acquisto di una EV, prima ancora di acquistate il veicolo, fatevi fare una stima chiara di quelli che sono i costi di approntamento del vostro box/rimessaggio e domandatevi in quanto tempo riuscirete ad ammortizzarli.
    NB io per lavoro sono spesso in città dove non ho possibilità di ricarica domestica, quindi per 4-5 giorni a settimana ricarico su strada. Avendo una colonnina letteralmente sotto casa, con abbonamento spendo circa il 35/40% in più rispetto a quando ricarico a casa ma complessivamente mi è comunque abbastanza comodo e tutt’ora più conveniente rispetto a quando viaggiavo con la termica.
    Come dicevo: è soggettivo. Evitiamo di scadere nei luoghi comuni da ambo le parti, nel box/non box e utilizziamo tutto il materiale presente per capire se l’elettrico fa o non fa per noi: Ne potrebbero venire fuori delle sorprese.

    • Correggo qualche dato: gli automobilisti presumibilmente in grado di ricaricare in garage sono 3-4 milioni anziché 2; l’installazione di una wallbox può costare da 500 a 2.000 euro. L’adeguamento di un intero impianto condominiale anche oltre 5.000, ma non sarebbe a carico del singolo automobilista.

          • Dividiamo la cosa, se il condominio intero decide per l’adeguamento a beneficio comune allora ok il costo è da dividersi a millesimi ma se l’adeguamento è su richiesta di un singolo condomino l’assemblea può dare o meno il consenso ma le spese sono tutte a suo carico
            Non scherziamo su queste cose

      • Si ma il concetto resta. Circa tre/quattro milioni di cittadini potrebbero avere la possibilità di ricaricare a casa, quanti potrebbero anche permettersi la spesa di un’infrastruttura di ricarica? Perché seppur sia vero che tendenzialmente chi installa una colonnina affronterà una spesa tra i 1.500 e i 2000€ conosco chi 5/6k (abbondanti) li ha versati di tasca propria.
        Lungi da me polemizzare, ma ritengo siano valutazioni doverose da fare prima di acquistare un veicolo elettrico che non possono essere snocciolate così in generale.
        Anche perché ripeto, esisterà anche qualche caso tipo il mio, seppur limite che avendo a disposizione diversi stalli di ricarica pubblici lungo il perimetro di casa, se la cava comunque benissimo senza ricarica domestica risparmiando parecchio rispetto a quando viaggiavo con motorizzazione endotermica.

        • Mi sfugge il senso del suo intervento. La ricarica in garage ottimizza l’uso dell’auto elettrica. Falso dire che è un privilegio per pochi, perchè 3-4 milioni di italiani potrebbero permettersela. Gli altri? Alcuni (tanti-pochi?) hanno accesso a una rete di ricarica pubblica comoda e capillare. Come nel suo caso. E, pensi un po’, anche nel mio. Quindi?

          • Il senso è che da quei 3-4 milioni che stimate andrebbe escluso chi andrebbe incontro a spese di installazione troppo alte per le proprie tasche e quindi a parer mio come non è corretto affermare che chi non ha un box non potrebbe gestire un’auto elettrica, non è corretto nemmeno affermare il contrario. Tradotto: Snocciolare numeri in questo caso serve a poco, è tutto troppo soggettivo: Acquistare un EV non è questione di avere o non avere un posto auto con possibilità di ricarica (per quanto comodo) quanto che si possano verificare tutte le condizioni per una ricarica agevole. Ritengo importante passi questo concetto perché così come sento la frase trita e ritrita “se non hai un box, non puoi avere un’auto elettrica”, allo stesso modo conosco chi (più di una persona) acquistando un EV senza preventivare le spese di approntamento box, si è trovato con preventivi da oltre 5k tutto a loro carico. Nel caso delle mie conoscenze non è stato un problema ma vista la variabilità del costo installazione, ritengo sia qualcosa che va considerato. Prendiamo quei 3.5 milioni e togliamo chi ha spese di approntamento troppo onerose per le proprie tasche: Quanti ne rimangono? Probabilmente ancora tanti ma io onestamente non saprei stimarlo e credo nemmeno voi. Aggiungiamo chi non ha un box ma può comunque ricarica agevolmente su strada, quanti saremo? Sicuramente l’elettrico non è per tutti come non è per pochi, ma chi decide di essere pioniere (si può ancora dire?) va ancora incontro a valutazioni troppo soggettive.

          • Chieda ai suoi conoscenti , addirittura più di uno, come sono arrivati a 5 mila euro di preventivo, partendo da una wallbox che costa fra 500 e 2.000 euro. A noi non è mai capitato

          • Come sempre si parla di persone che possono acquistare un’auto elettrica ma poi non hanno soldi per adeguare il box auto, cioè spendi 20k (almeno) per un’auto ma non ti puoi permettere di montare una wallbox?
            L’adeguamento del box auto è un intervento che prima o poi andrà affrontato, ogni situazione è ovviamente diversa ma se non si pianifica di cambiare casa prima o poi bisognerà montarla perché le auto elettriche saranno in futuro sempre più comuni. Anche in caso di vendita, sopratutto in condominio, avere un box auto con wallbox nei prossimi anni diventerà un parametro discriminante nella scelta di acquisto.

          • Ma guardi Massimo Degli Esposti, le confermo di due casi per quello che sono le mie limitate conoscenze, dove i costi di installazione sono stati folli e tutti in capo al singolo cittadino. Se me lo concede credo di potermi far inviare senza problemi dei preventivi di messa in opera che potrei mandare in redazione indicando in dettaglio le casistiche specifiche. Potrebbe essere interessante anche per voi che siete del settore essendo costi di adeguamento che almeno a me, hanno fatto schizzare gli occhi fuori dalle orbite. Non escludo che in tutto questo periodo di transizione ci possa anche essere chi se ne approfitta. Mi faccia sapere.

    • Riporto un caso reale, il mio a Bologna. Aprile 2022 acquisto Dacia Spring, Aprile 2023 acquisto Tesla M3 SR. Nel 2022 faccio potenziare l’impianto elettrico del mio garage (età 30 anni, dimensionato per 10A): 60 metri di cavo dimensionato per 6 kW (deciso per il lavoro non aveva senso micragnare sul cavo), presa CEE blu e ammenicoli necessari. Costo 1600 euro con detrazione 50% in 10 anni. Novembre 2023 installazione wallbox con bilanciamento carico. Costo 1200 euro ridotto a 400 grazie al bonus colonnine. Totale 1600/2 +400 =1200 ed è una tantum cioè per sempre……. Qualcuno dirà: “si, ma ne hai sborsati 2800 e poi con il tempo te ne tornano indietro 800+800”. Risposta: gli 800 della colonnina dovrebbero arrivare a giorni, gli altri in 10 anni ma….. Intanto dopo 17000 km con la Dacia ne ho risparmiati 1700 solo di carburante senza conteggiare: bollo, tagliando, parcheggi gratis. La colonnina è stato un “lusso” che mi sono concesso per non fare saltare il contatore (o un obbligo essendo il mio box in garage condominiale con CPI? Non l’ho ancora capito, in un altro forum c’è stata accesa discussione tra esperti, io non lo sono, su tale obbligo e non credo si sia giùnti ad una conclusione d’altronde siamo in ItaGlia no?). Tutto questo “pippone” per dire che viviamo in un mondo complicato e, come si dice da noi, la “pappa pronta” non te la fa nessuno. Bisogna informarsi, documentarsi e cogliere le occasioni (vedi bonus colonnine della cui totale assenza di pubblicità bisogna ringraziare il Governo….) e le cose diventano accessibili più di quanto sembri all’ inizio. Poi massimo rispetto per chi anche queste cifre possono essere un problema per il suo bilancio familiare ma in tal caso anche l’acquisto di una ICe sarebbe ugualmente problematico

  8. ….sono sempre più sicuro di una cosa: chi abita in città o contesti ad essa assimilati è convinto che l’Italia sia tutta fatta come quello che vedono fuori dall’uscio,ovvero condomini multipiano senza box o con box realizzati per contenere una 500(prima serie) . l’Italia è in larghissima parte fatta di paesi e paesini e frazioni, pertanto i ragionamenti sulle colonnine vanno limitati a 1)chi prende la metro per andare al lavoro e usa l’auto per andare all’Ikea 2)chi fa tanti km al giorno e necessita di rabbocchi 3)chi compra macchine oscene e estende il proprio modo di pensare a tutti gli altri

  9. È vero che attualmente non conviene caricare dalle colonnine ma…Sono tre anni e mezzo che ricarico tranquillamente con i classici tre chili senza problemi…che problema c’è se ricarica lentamente mentre si dorme?…ultimi dodici mesi 3230 kWh x 508 euro TOTALI ( 0,1575€/kWh)di spesa con un solo pannello fotovoltaico…il contratto che ho fatto io lo potevano fare in tanti…proposto alla luce del sole… mica solo a pochi eletti!! Qui da me almeno l’ottanta x cento può caricarsi l’auto a casa!! Ma quasi tutti se la ridono compresi quelli che hanno decine di kw fotovoltaici istallati…ovviamente si lamentano x la situazione economica ecc. eccc ma , se gli chiedi, in tanti ma veramente tanti, a proposito di energia,non sanno dirti se sono nel mercato libero o tutelato ma capacissimi di fare a ME i LORO conti in tasca…con tutte le balle diffuse ad arte su certi mezzi d’informazione A me pare evidente anche da certi commenti che si danno giudizi e si giunge a conclusioni sul sentito dire o su quello che si vuole sentire e troppo spesso a SPANNE!

    • A te pare bene, caro Iorio.
      Le tare italiane le conosciamo benissimo perché sono ben radicate:
      – L’ italiano “medio” si sente più furbo di tutti, ma quando deve fare qualcosa di diverso o contro corrente si sente stupido.
      – La previdenza non è un nostro punto di forza. Facciamo “gli inchini” perché fa figo ma abbandoniamo le navi solo dopo che si sono incagliate.

  10. Possessore strafelice di Jundai 5 e di impianto FV , sconsiglio anch’io come già detto da altri nei commenti l’acquisto di un’auto elettrica a chi non ha possibilità di ricarica domestica .

  11. Fatto un balzo verso la BEV (da attuale proprietario di una Audi A6 del 1995 non rottamata) non per il tablet centrale, il parcheggio 3D o l’accellerata ma per un discorso prettamente economico trovandomi in una situazionedo di Confort Zone assoluta.

    Tesla Model 3 RWD in Campania ad euro 39.700.00 incentivo incluso (32.300.00 con Iva al 4%)..mettici pure la Rottamazione e fate Bingo.
    Non ci compri neanche un Classe B o un GLA ( con tutto il rispetto per la Mercedes) Base…. con cerchio da 16, interni in stoffa ecc… Ah si ti danno i vetri elettrici.
    Ciò detto…. Senza Ma non esiste proprio Comprarsi la BEV.
    Almeno per il mio tram tram quotidiano trq impegni familiari e di lavoro… Invece di sfruttare la notte (nel box) per ricaricare dovrei sbattere per andare io verso la colonnina e fare il palo finché non si ricarica? Non scherziamo proprio.
    Le BEV rimoiazzeranno le Termiche.?
    Per me mai almeno in Italia e non per una scelta politica.

  12. 1) L’auto elettrica costa troppo e non è per tutti.
    2) La ricarica domestica è lentissima, anche con 6 kWh, inoltre per averli l’impianto deve essere adeguato e non tutti ce l’hanno.
    3) Se tutti quelli che hanno un garage acquistassero l’auto elettrica le attuali colonnine non basterebbero per tutti e ci sarebbero code interminabili alle ricariche.
    4) Attualmente il prezzo alle colonnine non è conveniente, non me ne frega niente se magari in futuro tornerà competitivo, io l’auto la compro oggi per usarla oggi, non fra qualche anno.
    5) L’auto elettrica usata subisce una svalutazione pazzesca rispetto alla termica e molti concessionari non le permutano perché hanno già i piazzali pieni di quelle invendute.
    6) Mettiamo che in futuro l’auto elettrica prenda piede in Italia e milioni di vetture dovranno ricaricarsi. Mi spiegate dove prenderemo l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno del paese? Da centrali eoliche, idroelettriche e pannelli solari? Saremo costretti ad acquistarla da paesi che hanno il nucleare, pagandola di più annullando di fatto il vantaggio economico.

    I comuni stanno togliendo il posteggio gratuito per le auto elettriche, gli stalli da 4 diventano 2, le assicurazioni aumentano, molti traghetti non le accettano a bordo, insomma, non mi sembra che l’Europa e soprattutto l’Italia facciano molto per incentivarne l’acquisto, anzi, direi esattamente il contrario, quindi di cosa vi stupite se la maggior parte degli italiani preferisce ancora l’auto termica?

    • 1) è quello che è appena stato ribadito. Le segmento D costano meno delle termiche e rappresentano il 10% del mercato, quindi ci si aspetterebbe vendite in proporzione: non ci sono, perchè?
      2) se hai 6kW puoi caricare di notte a 5kW e almeno a 3kW durante le ore non notturne. Dalle 20 alle 23 a 3kW e dalle 23 alle 7 a 5kW fanno 50kWh a notte. Non bastano?
      3) se hanno il garage, perchè gli servirebbero le colonnine… ? Tutti a fare il rappresentante, tutti a fare 300 km tutti i dannati giorni?
      4) quindi se fra 2 anni la benzina costa 2,5€ al litro cosa dirà?
      5) questo è vero, ma solo perchè il mercato italiano è totalmente sbagliato: negli altri stati europei questo non succeda (provi a consultare i siti di vendita auto usate esteri: è facile, si usa lo stesso sistema con cui ha scritto questo commento)
      6) siamo ancora a questo punto? Ancora? Lei scrive in italiano corretto, quindi ha un livello di istruzione almeno sufficiente: veda di usarlo.

    • Tutti argomenti superati dal fatto che l’auto elettrica è necessaria. Il problema è italiano perché siamo arretrati nella nicchia del conservatorismo ed invece di cercare delle soluzioni critichiamo e rimaniamo arretrati. Evidentemente l’accenno a che l’Europa non spinge per una motorizzazione sostenibile, non necessariamente elettrica, la dice lunga sulle sue posizioni ideologiche s cui non si può rispondere. Siamo purtroppo in un nazione che non accetta le sfide, pure Orban è riuscito nell’impresa di avere la BYD in casa. Noi vogliamo diventare in controfase l’hub del metano per una Europa che lo vuole dismettere nei tempi necessari per sempre.
      L’unico appunto che farei all’articolo è che dove si va a lavorare si deve avere l’opportunità di caricare e in seguito con il V2H se ne avranno vantaggi consistenti anche a breve, visto che stanno uscendo delle BEV tra i 20 e i 25000 euro senza incentivi.
      Al commentatore chiederei come intende risolvere il problema. Un’accenno all’energia elettrica importata oggi la compriamo sottocosto.

      • Energia elettrica importata: circa il 10%
        Petrolio importato: quasi il 100%
        Quella dell’ import è una fallacia logica in purezza.

    • Wow! Le ha infilate tutte Gianfranco!?
      Inizio a pensare che sia più che giusto che chi non ha la capacità di vedere le cose in prospettiva si compri un’ altra termica, per provare direttamente come sarà tra cinque anni il mercato petrolifero e come cambierà l’approccio dei governi alla riduzione della CO2: quella si che sarà una vera scommessa.

    • Una bella sfilza di luoghi comuni mescolata a qualche cosa condivisibile:
      1) Dipende dalla categoria. Nella fascia superiore del segmento C e per il D i prezzi sono equivalenti. Stiamo comunque parlando di auto che non sono economiche, questo sì.
      2) Questa è una bufala, dipende dal fatto di considerare una EV come una termica. Se hai la ricarica domestica, la macchina la colleghi tutti i giorni, 3 ore a 4kW sono sufficienti a fare mediamente quasi 100km, che sono il triplo della percorrenza media di una macchina. Se dopo un viaggio arrivi a casa al 10%, nella peggiore delle ipotesi il mattino dopo la batteria è al 60%, abbastanza per fare 250km.
      3) Se hai la ricarica a casa, le colonnine pubbliche le usi 3/4 volte all’anno.
      4) Vedi sopra, se anche 3/4 volte in un anno paghi di più, sul totale risparmi comunque parecchio. Diverso, ovviamente, il discorso se la ricarica deve essere fatta sempre ad una colonnina.
      5) Dipende dall’auto, controlli quanto costa una model 3 usata ed una nuova.
      6) Il consumo elettrico è in calo da anni, -2% anche nel 2022 nonostante le 250000 auto elettriche sulle strade. Se tutte le macchine diventassero elettriche il consumo totale aumenterebbe del 20% arrivando ad essere poco superiore al picco di consumi del 2008. Si può fare e si dovrà fare con le rinnovabili.

      Solo una compagnia norvegese (con 2 navi da 8 posti auto) ha dichiarato di non accettare ev, ma il tam tam dei social ha ingigantito la cosa. Che in Italia si incentivi poco l’uso delle EV è invece vero.

      • Commento solo la parte relativa al divieto di trasporto delle auto elettriche su nave , che è relativo SOLO ad una compagnia di navigazione: secondo chi scrive di questo divieto, e auto Tesla che arrivano dalla Cina con cosa credete che arrivino? A dorso di mulo?

    • Un lungo elenco di falsità:
      1) Il prezzo delle elettriche è in discesa, la differenza di prezzo con la stessa auto termica oggi è molto più bassa e si rientra della spesa aggiuntiva con i vari risparmi. Anche le rate degli ultimi finanziamenti sono in linea con la controparte termica.
      2) La ricarica domestica è sufficiente per caricare il 99% dei casi, 10 ore a 6kWh sono 60 che è molto di più della capacità della maggior parte delle auto attualmente in commercio.
      3) Se hai un garage perché dovresti fare la fila alle colonnine? Mano a mano che l’utilizzo medio delle colonnine aumenterà le aziende ne pianteranno altre, semplicemente perché ci guadagnano.
      4) Ognuno fa i suoi conti, qui nessuno la obbliga a comprarla.
      5) Tutte le auto svalutano, tempo di firmare il contratto ed anche una termica vale già il 30% in meno e le concessionarie non permutano più nulla a prezzo conveniente se non hai contratti di pay per drive o leasing. Sull’invenduto mi pare un dato totalmente inventato, se ci sono auto BEV km0 sono certamente un numero irrisorio.
      6) Ci sono già numerose previsioni che indicano un aumento dei consumi elettrici per la ricarica dei veicoli irrisorio rispetto al consumo interno della nostra nazione, a questo va aggiunto che le aziende stanno ricorrendo a pannelli solari per diminuire i propri consumi tanto è che nel 2022 e nel 2023 i consumi elettrici italiani sono diminuiti nonostante l’aumento di auto elettriche, di pompe di calore e piastre a induzione e la generale elettrificazione dei consumi. Il CEO di enel ha stimato un aumento dei consumi elettrici inferiore al 10% da qui al 2030.
      Inoltre la sostituzione di quasi 50 milioni di auto impiegherà almeno 30 anni, al ritmo attuale di installazione di rinnovabili (Quasi 6gWp nel 2023) avremo energia in abbondanza.

      L’unica cosa vera che ha scritto è che l’Italia sta ostacolando la transizione, perché siamo ostaggio delle OIL company che con il passaggio all’elettrico sono destinate a morire o cambiare modello di business dopo 150 anni.

    • Mi spiegate dove prenderemo l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno del paese? Da centrali eoliche, idroelettriche e pannelli solari? Saremo costretti ad acquistarla da paesi che hanno il nucleare, pagandola di più annullando di fatto il vantaggio economico.
      Questa Gianfranco se la poteva risparmiare, e’ degna dei Salvini Boys.

      • Non concordo con Gianfranco, però bisogna essere anche obiettivi su alcune tematiche: si parla di ricaricare a casa con 4, 5 o 6 Kw… non li hanno tutti e soprattutto serve anche per altro: la pompa di calore per riscaldamento e acqua calda è sempre attiva e quindi tira via una parte di energia (a regime da 500 a 1000 watt), piu il consumo ordinario notturno (nel mio caso 300 watt); di giorno neanche parlarne: tra computer, televisori,, piano cottura, forno, elettrodomestici di vario genere, si satura presto il limite dei contratti standard a 3kw. Molti dicono che vanno bene anche 3 Kw… non riuscirei proprio ad incastrare anche la ricarica auto in 3 kw se non la notte a 1.5 kw. Secondo voi è sufficiente?

        • sino a 6 kw di potenza mi pare lo si può avere sempre su ogni utenza, basta una richiesta on-line al gestore

          mi pare che è dai 7 kw in su che può essere complicato o meno

        • Roberto fidati io sono tre anni e mezzo che ricarico con il carichino a 2, 2 kWh dalla solita spina shuko,senza mai un problema, poi da recente fattura mese ottobre novembre kWh utilizzati 805 non proprio pochi, con un consumo medio notturno di 300/400 Wh puoi caricare l’auto e dormire sereno

    • Visto il fuori tema dell’instancabile Gianfranco

      approfitto per ricordare che in Europa la crescita delle energie rinnovabili (eolico e solare) è invece molto rapida, perché sono economiche, a bassissime emissioni, e donano vera indipendenza energetica a chi le installa

      le previsioni sono di avere già in pochi anni in Europa abbondanza di energia e a prezzi che lentamente scendono; vale anche per l’Italia, anche se noi siamo alcuni anni in ritardo, anche visto il governo attuale che sembra frenare le rinnovabili

      guardare questo grafico del mix energetico europeo negli anni, le rinnovabili in soli 4 anni sono passate dal 33% al 46% del mix, è un ritmo di crescita pazzesco;
      i consumi delle EV in confronto sono briciole

      https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&legendItems=10&interval=year

      in italia purtroppo abbiamo in corso una campagna pubblicitaria finanziata e ingannevole che cerca di pubblicizzare il nucleare, con vari canali youtube e web-promoter e troll che cambiano nick-name più spesso delle mutande, quando è da 20 anni che è una tecnologia fuori mercato, perchè esageratamente cara in caso di nuovi impianti, oltre che problematica; cercano con la pubblicità ingannevole di scucire finanziamenti pubblici

      guardare qui sotto la differenza enorme di costo LCOE (calcolato senza sussidi),
      le fonti economiche sono le rinnovabili, infatti sono queste che vengono installate; Bloomberg (settore energia) e Lazard (banca di investimenti) sono noti analisti:

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
      https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
      https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

    • @Gianfranco
      Ma lei in questo portale ci è arrivato per sbaglio oppure sa scrivere ma non leggere?
      Non si offenda eh, ma quanto è noioso rileggere sempre gli stessi luoghi comuni anno dopo anno. Ma veramente non imparate mai nulla?

  13. Tutto condivisibile, però…
    Abito in Liguria, sulla costa in una frazione a 5 km dal mare. Casa indipendente, garage e tre posti auto miei. Ho il fotovoltaico. Quando nel 2021 ho avuto l’occasione di rottamare un’auto a benzina con 20 anni di vita non ci ho pensato un attimo ed ho comprato un’auto elettrica. Veniano ai però: nel paese dove abito a parte noi pochi “fortunati” abitanti della cintura esterna non esistono parcheggi privati o garage. Il grosso delle persone vive nei carruggi, le macchine sono tutte lasciate fuori per strada o nell’unico parcheggio pubblico esistente. La prima colonnina di ricarica sta a 5 km di distanza, Enel X.
    La mia auto, una Twingo ze carica a 22 kW, percorrendo una 30ina di km al giorno casa lavoro bisognerebbe caricare due volte a settimana . Ammesso di non arrivare a zero e al 100% per la salute della batteria, cosa dovrei fare? Perdere 40 minuti o più due volte a settimana per andare a caricare? E a che prezzo? Per questo capisco perfettamente chi dice che per chi non ha un garage l’auto è rappresenta un problema. Se aggiungiamo il costo di acquisto per ora ancora più alto di una equivalente ICE e l’autonomia minore mi pare ovvio che il mercato resti al palo. Un’ultima considerazione, tanto per fare capire l’aria che tira : ho comprato nel 2021 un Niu per andare a lavorare tutti i giorni. Ogni tanto qualcuno mi chiede come va e varie info, e le domande sono sempre le stesse: quanto costa ( si, siamo in Liguria, le palanche al primo posto) , che velocità fa ,quanta autonomia ha, quano impiega a caricarsi. Risposta: con l’incentivo lo ho pagato 3200 €, fa 70 kmh e ha circa 80 km di autonomia se vai a 45 kmh. E per caricarlo del tutto ciò vogliono quasi 4 ore. Inevitabilmente mi dicono se sono pazzo… Effettivamente con Symphony 125 che avevo prima, costato 2300 € arrivavo a 100 kmh, avevo circa 150 km di autonomia e non andando a 45 kmh ma anche qualcosa in più e a ” caricarlo” ci mettevo 1 minuto e ovunque, con questo mi dovrei scarrozzare un caricabatterie enorme e avere una shuco disponibile. Si, spendo un po’ meno ma gli svantaggi sono troppi. E la maggior parte delle persone non vuole spendere di più per avere svantaggi.

    • A) Avete chiesto di installare due punti di ricarica pubblici nell’unico posteggio esistente?
      B) La batteria del suo Niu è rimovibile e pesa 7 kg. Si ricarica di notte in casa o in qualsiasi presa domestica. Dove sarebbe il problema?

      • Hanno installato colonnine in centro l’anno scorso, nemmeno una attiva, tutto fermo. E non si sa quando lo saranno. Qui non installano nulla, non hanno portato nemmeno la fibra perché economicamente non conveniente. Al comune non interessa, parola di amministratori . Il mio niu lo ricarico tutti i giorni in garage… Se vuole fare finta di non capire ok, però: con lo scooter a benzina quando devo andare per lavoro nella sede a 45 km da casa ci andavo tranquillamente, col niu non posso. Non posso portarmi appresso le due ( non una) batterie a caricare perché non è consentita la ricarica di nulla, non posso portare appresso un caricatore grande come una scatola da scarpe, non posso aspettare ore per potere caricare ( ammesso di trovare qualcuno che mi permettesse di farlo). Lei continua a guardare il suo orticello pensando che tutti vivano nella sua situazione, e tutti abbiano le sue esigenze, i suoi tempi. Spiacente ma non è così. Non voglio fare nessuna polemica, cerco di guardare le cose come sono perché in ogni caso leggendo tutti i giorni i commenti in questo sito gli scettici sono tanti, molto più degli entusiasti. Comunque non sono certo io che deciderò i destini del mercato elettrico, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Qui da noi bev in giro non se ne vedono. E nelle due ruote è un disastro. Personalmente mentre per l’auto prima o dopo passerò definitivamente alla bev con le due ruote no, probabilmente a primavera renderò il niu e ritornerò, dopo 3 anni, ad un classico benzina 125 4 tempi: ho bisogno di un mezzo che sia al mio servizio, non io al suo

        • Stia calmo. Io sono proprietario di un Niu che ricarico a casa e in ufficio rimuovendo la batteria. Questo è l’uso corretto di questo veicolo. Le non lo sapeva prima di acquistarlo?

          • Sono calmo. Calmissimo. Ok, il suo ufficio dista 45 km da casa sua? Non credo. Neppure il mio, tutti i giorni vado nella sede a 20 km ma mi capita più volte in un mese di dovere andare in quella più distante. E nella mia amministrazione è vietato, con direttiva scritta del dirigente introdurre mezzi alimentati da batterie . Quindi pure batterie. Tanto più caricare, scadrei nel danno erariale. Quindi ricarico a casa, ok, per l’uso generico ci siamo ma sto solo cercando di farle capire che a fronte di un prezzo di acquisto più alto si hanno tanti svantaggi, compensati solo in parte dal risparmio ( abbastanza esiguo). Comunque non è una mia sensazione, in una zona come quella dove abito, invasa da scooter e moto estate ed inverno, per via del clima mite e dei problemi di traffico e parcheggio quelli elettrici sono mosche bianche. Quindi devo dedurre che io sono l’unico furbo e gli altri tutti idioti. Sarà certamente così

          • I dati tecnici del suo scooter, l’autonomia in particolare, sono arcinote. Perchè l’ha acquistato pur sapendo che non avrebbe potuto ricaricare al lavoro e nemmeno fare andata e ritorno senza ricarica?

          • @Ilario:
            “E nella mia amministrazione è vietato, con direttiva scritta del dirigente introdurre mezzi alimentati da batterie . Quindi pure batterie.”
            Oibò, quindi non sono ammessi nemmeno telefoni, tablet e portatili?
            Sono contento che nessuno di voi faccia uso di sigarette elettroniche.
            A questo punto nessuno con un’auto può accedere per via della batteria a 12v.
            Non oso poi immaginare il povero corriere che dovesse recapitarvi della merce, nemmeno il suo mezzo può accedere?

          • Rispondo @ Athos. Non c’è da fare spirito, se vogliamo parlare seriamente. Non si può entrare con mezzi elettrici, quali scooter, e-bike, monopattini ecc. Ovvio che nessuno mi contesta se metto il notebook a caricare visto che lo uso per lavoro. Per quanto riguarda le sigarette negli uffici pubblici e vietato fumare da un pezzo, anche le sigarette elettroniche, e poi comunque io non fumo.
            @Massimo. Lo ho acquistato perché in anzitutto non devo andare tutti i giorni nel luogo più distante, poi per curiosità, un po’ per verificare se effettivamente si spende meno, ed anche perché inquinare di meno male non fa. Adesso che lo guido da quasi 3 anni posso sicuramente dare un giudizio, soggettivo ovviamente: sicuramente non lo ricomprerei, per quanto mi riguarda gli svantaggi superano i benefici. Probabilmente per lei non sarà così, ma le esigenze sono diverse. E viste le vendite…

          • Le mie esigenze sono quelle compatibili con le caratteristiche del mezzo. Avessi avuto le sue esigenze avrei acquistato uno scooter elettrico con autonomia di 100km, batterie non rimuovibili ma più capaci. Mi permetta di aggiungere: il sua datore di lavoro è un miserabile.

    • Io per un paio d’anni ho avuto una vespa e ho speso non so quante centinaia di euro in manutenzione, quindi l’aspetto economico secondo me gioca pienamente a favore dell’elettrico.
      La mia bici mi fa percorrere circa 60km in piano prima di avere la batteria completamente scarica, ma dal momento che il mio tragitto giornaliero è di 25km non lo vedo come un problema: ogni sera ricarico e poco importa se ci mette 1 ora o 5.
      Capisco che una batteria di bici pesa sui 3 o 4 kg mentre una di uno scooter forse anche 10 e se uno deve parcheggiarlo a 500m da casa e fare 4 rampe di scale non sia la soluzione adatta.

    • E’ tempo sprecato non accettano uno che espone tesi diverse lo bollano subito di troll.
      Vivono il loro punto di vista pensando che tutti hanno soldi per auto segmento D e case con garage e fotovoltaico.
      A proposito chi ha il fotovoltaico la ricarica non è a costo zero a meno che lo abbiano installato con il 110 percento e non sono la maggioranza .
      Ma il dato di fatto è che le auto elettriche per ora si vendono poco ci sarà un perché che va oltre la visione della maggioranza dei lettori di questa rubrica.

  14. Installare una wallbox per ricarica nel proprio box condominiale comporta l’adeguamento del CPI per tutto l’edificio con costi che potrebbero superare facilmente il valore dell’ auto elettrica stessa , altro che risparmio!

    • Grazie il quesito, vediamo se posso aiutare:

      – molti condomini non hanno l’obbligo del CPI

      – aggiornare il CPI costa tra 800 e 2000 euro

      =====================
      pare che il CPI in un condominio è obbligatorio solo in questi casi (normativa aggiornadta dal 2017):

      – area autorimesse superiori a 300 m2
      – altezza totale cantine-palazzo 24 metri
      – presenza di caldaia centralizzata superiore a 116KW

    • In sintesi: niente assolutismi, dipende dalle dimensioni del condominio, dalla linea esistente etc. etc.
      Se io dovessi cambiare casa a parità di altre condizioni scarterei appartamenti che già non siano dotati di wallbox o punti di ricarica condominiali. Esattamente come scarterei una casa che non sia coibentata e che abbia una caldaia a gas. Quello che risparmi oggi, lo spenderai NECESSARIAMENTE domani, si chiamano investimenti.
      12 anni fa ho cambiato appartamento. Il primo anno ho usato 2.000 metri cubi di gas per riscaldarlo (con una spesa di circa 1800€). Il secondo anno ho usato 1.000 metri cubi di gas (-900€ di gas) e pompa di calore (i normali split, ne ho uno in ogni stanza), più 200€ di corrente. Saldo del “giochino”: 700€ risparmiati, ogni anno.
      Una Wallbox mica si consuma: aggiunge valore. Mettiamoci in testa che il futuro è BEV, perchè l’energia elettrica è l’unica forma di energia che si può avere gratis dal sole (o dall’acqua o dal vento) e che già oggi arriva in qualsiasi casa e cambiare l’impianto elettrico pensando di usarlo per il piano cottura, l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e la mobilità permette di spalmare il costo su TUTTO il consumo di energia anzichè usarne varie forme, individualmente più economiche ma con l’insignificante effetto collaterale di spingerci all’estinzione.

    • Ma non diciamo minc…eresia per favore!

      Tornando seri… mio condominio, 15 box, l’unico con auto elettrica dal 2021 e prima plug in dal 2017 sono io.

      Il problema non sono le infrastrutture o i box, sono gli italiani… allergici al cambiamento e/o male informati, come il sig. lorenzo qui sopra.

    • Dipende dal tipo di condominio e di garage, come hanno già indicato altri.
      Nel mio condominio (2 palazzine attaccate, ciascuna di 12 appartamenti su 4 piani più soffitta, garage al piano terra e ognuno collegato al contatore del rispettivo appartamento), sentito l’amministratore, non ho dovuto fare altro che far adeguare i cavi che vanno al garage ai 6 kWh a cui ero passato, metterli sotto un magnetotermico dedicato, installare la wallbox e certificare il tutto. Costo per adeguamento compresa certificazione : 400€.

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