Site icon Vaielettrico

La wallbox è uno spreco/2? Tre buoni motivi per rispondere no

sperimentazione arera

La wallbox è uno spreco? E’ veramente indispensabile agli elettronauti? Ed è giusto  incentivarne l’installazione con denaro pubblico? Il dibattito sollevato da Alberto continua ad appassionare i nostri lettori come dimostrano gli intereventi di Leo, Roberto, Gian Carlo e Filippo. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it.

LEGGI ANCHE: La wallbox giusta? Trovala sul nostro aggregatore

Un caricatore domestico bidirezionale Quasar di Wallbox

Con la mia wallbox spendo 2 auro per 100 km

Secondo me, felice possessore di un’elettrica da poco più di un anno, è la soluzione più comoda.
Ogni mattina la macchina è “piena” e in 26.000 km ho rifornito “attendendo” alla colonnina meno di 10 volte.
Statisticamente molto meno che con la macchina che avevo prima.
I costi di infrastrutture sono minimi, ricarico 20kw in F3 dalle 23 alle 6, pari a circa 100 km, ed un costo di circa 2€. Potrei arrivare al doppio della ricarica con la sperimentazione GSE, molto maggiore della percorrenza media dei più.  Leo Traldi

C’era una volta l’incentivo all’80%…

Buongiorno, ho letto già da tempo che il governo finanzierebbe l’installazione di wallbox/colonnine per utenti privati rimborsando l’80% della spesa. Non ho trovato però le modalità per usufruire di questo rimborso. Il mio interesse nasce ovviamente perché ho acquistato un’auto elettrica che mi sarà consegnata ad Aprile 2023. Grazie per l’attenzione. Roberto Filanti

Ma ho trovato poca sensibilità nei condòmini

Provo a dare il mio contributo al “quesito di Alberto”. 

Ho posto la questione di dotarci di allacciamento sotto contatore personale della presa “di potenza” presente in ogni box in tre assemblee di diversi condomini (due in Torino ed una in Liguria) con scarso interesse in tutte e tre…
In uno di questi condomini l’amministratore ha preso sul serio la questione essendoci aspetti sia di corretta ripartizione dei costi (sembra che alcuni stiano già caricando la loro “plug in Hybrid” dalla presa nel box ma allacciata al contatore condominiale, sia di sicurezza essendo i cablaggi in essere dimensionati su assorbimenti “individuali” inferiori ai 500 watt medi.
Una famiglia di mia conoscenza con auto BEV ha scelto il cablaggio individuale portando il contratto a 6kWh ed è molto soddisfatta perché di fatto la mattina si trova l’auto carica senza alcuna preoccupazione di trovarsi lo stallo di ricarica vicino a casa occupato mantenendo la sicurezza e il confort (temperatura mitigata soprattutto in inverno) del box individuale.
La wallbox Daze Max per usi semi pubblici, è integrata all’impianto fotovoltaico condominiale o aziendale
Indubbiamente l’incertezza sulla urgenza di ridurre drasticamente le emissioni quindi di attuare chiare strategie di elettrificazione della trazione per veicoli privati non favorisce una diffusa presa di coscienza … basti notare come ancora troppe siano le auto in sosta col motore endotermico acceso per rinfrescarsi (anche quando la temperatura esterna è mite) o riscaldarsi in inverno. 
Cordiali salutiGian Carlo (un giovane nonno di 71 anni)

Perchè una wallbox a chi non ha l’auto elettrica?

È uno spreco soprattutto perché con il bonus installano la wallbox anche a chi non ha la vettura elettrica. Filippo Russo

Il risparmio, la sostenibilità, il mercato

RISPOSTA- Installare una wallbox in garage o nel proprio posto auto non è  una spreco, come ci confermano le testimonianze in diretta di Leo e Gian Carlo.
Non è una spreco per il singolo automobilista, che risparmia tempo e denaro e semplifica la gestione di un veicolo molto diverso da quello termico a cui è abituato.
Non è uno spreco per la comunità, che incentivandone l’installazione crea le condizioni per sviluppare una mobilità più sostenibile e più pulita.
Purtroppo, come sottolinea Gian Carlo, la coscienza dell’emergenza anbientale non è troppo diffusa in Italia. E pochi hanno l’esatta percezione del contributo che la mobilità elettrica potrebbe dare alla riduzione delle emissioni globali di gas serra. Semisconosciuto, e a volte addiritture negato, è anche il beneficio che veicoli a zero emissoni potrebbero garantire alla qualità dell’aria nelle nostre città.
I caricatori Prism di Silla Industries installati in una autorimessa condominale
Non c’è consapevolezza, infine, dell’evoluzione del mercato auto che oggi, in Italia,  relega le auto elettriche a una nicchia numericamente quasi trascurabile, ma che in prospettiva avrà numeri molto significativi. Il Piano Nazionale Integrato per l’ Energia e il Clima (PNIEC) stima infatti fino a un milione di nuovi vecioli all’anno a fine del decennio, per un totale di 6 milioni di veicoli circolanti fra BEV e PHEV. Questo, caro Filippo, avrà ripercussioni sul mercato immobiliare, che pretenderà la predisposizione alla ricarica elettrica in ogni posto auto condominiale, a prescindere dal fatto che il proprietario possegga già un veicolo a batteria o meno.

Gli incentivi? Uno slalom fra le scadenze

Un’illustrazione tratta dalla sezione Ecobonus del sito del Ministero Trasporti.
In conclusione: installare wallbox nelle pertinenze private e condominiali non è affatto uno spreco. Anzi, condomini e amministratori di condominio avrebbero tutto l’interesse ad approfittare degli incentivi previsti nell’ambito dei progetti di ristrutturazione finanziati con il Superbonus 110% (pagati dallo Stato, in sostanza). Purtroppo sono in scadenza (ultimo giorno utile è domani 25 novembre), e saranno poi rivisti e ridimensionati al 90% negli anni a venire.
In alternativa, possono aderire all’incentivo dell’80% di credito d’imposta (fino 1.500 euro per i privati e 8.000 per i condomini)  pubblicato in  Gazzetta Ufficiale il 4 ottobre scorso. Ma ancora, caro Roberto, incredibilmente in attesa dei regolamenti attuativi. Attendiamo fiduciosi che i regolamenti siano emanati, si spera a giorni visto che i fondi di 40 milioni sono già a bilancio per il 2022.

– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico-

Exit mobile version