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La ricarica in Europa? Tre milioni di colonnine entro il 2030

Saranno necessari circa 3 milioni di punti di ricarica in Europa per alimentare 44 milioni di veicoli elettrici nel 2030. Lo sostiene il gruppo Transports & Environment (T&S) in un nuovo studio pubblicato l’8 gennaio. Questo l’obiettivo minimo per  l’UE, se vorrà  diventare “carbon free” entro il 2050

La rete va moltiplicata per quindici

Sarà necessario in sostanza moltiplicare per 15 i 185.000 caricatori pubblici attualmente disponibili nell’UE. Un numero sufficiente per alimentare l’attuale parco elettrico europeo, ma non per stare al passo con un mercato in forte crescita da quest’anno in poi.

In Italia almeno 300 mila punti di ricarica

Per l’Italia si tratterebbe di passare dai poco più di 10 mila punti di ricarica attuali a 300 mila: dieci volte di più rispetto al piano triennale da 30 mila colonnine in corso di attuazione  da parte di Enel X.

La  priorità è dotare di stazioni di ricarica gli edifici abitativi e i luoghi di lavoro, mentre una quota fra il 20 e il 30% dei nuovi impianti va riservata alle aree disagiate e meno popolate. Aree cosiddette a fallimento di mercato, dove gli investimenti vanno sostenuti dal pubblico perché altrimenti non sarebbero sostenibili economicamente. Tuttavia è necessario garantire a tutti la possibilità di contribuire alla riduzione delle emissioni nei trasporti convertendosi alla mobilità elettrica.

Le priorità secondo T&S? In casa e sul lavoro

Lucien Mathieu, analista di Transport & Environment, ha dichiarato: «Il Green Deal per i trasporti può concretizzarsi solo con la mobilità a zero emissioni. Ciò significa investire denaro nella creazione della rete di ricarica in Europa, soprattutto a casa e al lavoro, e non nella costruzione di altri gasdotti fossili. Finora il numero di punti di ricarica ha tenuto il passo con la domanda, ma l’imminente sovraccarico elettrico deve essere potenziato espandendo notevolmente la rete di ricarica». 

L’imminente revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi dell’UE è il momento chiave. La Commissione europea deve mettere i conducenti di auto elettriche in condizione di caricare senza problemi in tutta l’Ue. Inoltre aiutare le aziende a cavalcare l’ ondata di elettrificazione , afferma T&E. La direttiva deve essere rivista quest’anno e dovrebbe essere trasformata in un regolamento. L’ambizioso obiettivo è garantire un lancio rapido e armonizzato della rete di ricarica in Europa.

«Il passaggio ai veicoli elettrici _ ha aggiunto  Mathieu _ creerà un’opportunità di mercato multimiliardaria per l’industria europea nelle opere di rete e produzione, installazione e manutenzione di addebiti pubblici. Questo garantirà anche nuovi posti di lavoro in Europa».

Nel 2030 il 40% delle nuove auto deve essere EV

L’analisi di T&E si basa su una nuova metodologia di calcolo del fabbisogno di infrastrutture di ricarica. E’ stata sviluppata per aiutare i regolatori a fissare obiettivi e determinare quanti caricatori pubblici saranno necessari.

I trasporti rappresentano il principale problema climatico dell’Europa. Generano oltre un quarto (27%) delle emissioni totali di gas serra del Continente. Le auto emettono il 44% delle emissioni di CO2 dei trasporti e il loro impatto è ancora in crescita. Per realizzare l’ambizioso Green Deal, l’Europa avrà bisogno del 40% di nuove auto ad emissioni zero nel 2030. Dovrà vendere l’ultima auto con motore a combustione entro il 2035 al massimo. 

 

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