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Kawasaki Ninja e-1 e Z e-1, debutto “scarico” per le prime giapponesi elettriche

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Le due nuove moto Kawasaki si presentano come 125 elettriche, ma hanno l’aspetto di un 400 e il motore un po’ fiacchetto (almeno sulla carta).

Kawasaki aveva svelato le sue moto elettriche lo scorso anno ad EICMA. Ora a quasi un’anno di distanza sappiamo quasi tutto. Saranno una Ninja e una Z e, giusto per avere qualche riferimento, saranno comparabili come prestazioni a delle 125 cc termiche. Le dimensioni sono un po’ più generose, visto che di fatto derivano dalle kawasaki 400, ma la potenza arriva a “soli” 9 kW. Strano che Kawasaki non abbia voluto avvicinarsi di più al limite di legge fissato a 11 kW per chi ha la patente A1. Anzi ad essere precisi 9 kW è la potenza di picco mentre quella nominale si ferma a 5 kW, poco meno di 7 cavalli. La velocità massima nella modalità Road raggiunge gli 85 km/h mentre nella modalità Eco è limitata a 60 km/h. Insomma non si può dire che Kawasaki per questo debutto abbia puntato sui muscoli.

Per chi è in cerca di uno spunto in più Kawasaki ha pensato all’e-Boost. Un pulsante sotto alla manopola dell’acceleratore che quando viene schiacciato incrementa la velocità. Per un tempo massimo di 15 secondi, in Eco si possono raggiungere i 73 km/h e i 99 km/h con la Road.

Passando alla ciclistica: le due moto hanno un telaio a traliccio in acciaio, specificatamente destinato a loro. All’anteriore le moto elettriche Kawasaki montano una forcella tradizionale e un freno a disco da 290 mm. Al posteriore monoammortizzatore non regolabile e freno da 220 mm. Le e-1 e Z e-1 sono gommate 100/80 e 130/70 posteriore.

Batterie e autonomia delle nuove moto elettriche Kawasaki

Le Kawasaki e-1 e Z e-1 sono dotate di due batterie agli ioni di litio collegate in parallelo. Soluzione ideale per garantire maggior semplicità di utilizzo facilità di ricarica. Ogni pacco batteria persa infatti 11,5 kg ed è rimovibile. Si tratta di batterie da 50,4 V e 30 Ah che quindi in totale arrivano a poco più di 3 kW. Di certo anche qui non siamo di fronte a numeri da capogiro, ma tanto basta per percorrere circa 70 km (secondo i dati forniti da Kawasaki). Per una ricarica completa da 0 a 100% servono 3,7 ore per ogni pacco batteria utilizzando la corrente domestica.

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Pochi muscoli

Così, sulla carta, i numeri non sono emozionanti. Non ci si aspettava certo una coppia di supersportive, ma – da Kawasaki – qualche cavallo in più magari sì! Di fatto la casa giapponese debutta con due moto che, nonostante l’aspetto muscoloso, hanno prestazioni comparabili a scooter L3 destinati al commuting urbano. Potenza e autonomia sono studiate per bilanciare capienza e soprattutto peso delle batterie e di conseguenza della moto. In questo hanno fatto un buon lavoro, fermando la bilancia a 135-140 kg. Per sapere i prezzi dovremo attendere ancora un po’, magari li scopriremo a EICMA.

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11 COMMENTI

  1. Molto molto interesante l’approccio alle batterie, rende la moto praticamente eterna (20-30 anni, anche 40 anni se esisterà ancora l’hobby dei veicoli storici), potrà avere chissà quanti proprietari

    Cioè tra molti anni un upgrade (fornito dalla casa o aftermarket certificato) o una sostituzione delle batterie (2 pacchi estraibili da 11,5.kg l’uno) è estremamente facile, e anche economico (già ai prezzi attuali, e ancora di più ai prezzi previsti futuri, in discesa)

    lo si può considerare come l’equivalente di rifare motore termico quando usurato (oltre al carburante che si risparmia)

    Queste batterie di primo equipaggiamento hanno densità
    — 13,6.kwh x 100.kg
    – cioè 136.Kwh x 1.kg

    Tra 12 anni, anche molto prima, saranno scese di costo batterie già esistenti con densità circa doppia (vari costruttori cinesi l eusano su vecoli premium, batterie semisolide da 260.Kwh x 1.kg

    Trovo molto interessante anche la scelta di tenere bassa la potenza dle motore
    ( adatta per neofiti e commuter urbano o corto raggio, certo non chi non è già assuefatto a potenze e veolocita molto più alte)

    Dovrebbe aver semplificato motore e batteria ( massima affidabilitò anche senza necessità raffreddamenti complessi o addirittura a liquido come sulle moto di punta)

    Ecco, se (se) escono con un prezzo basso, coerente con queste impostazioni di semplicità costruttiva, per me forse ne vendono e anche parecchie, commuter urbano o prima moto per ragazzi, non troppo veloce/pericolosa ma già con un ciclistica/astetica seri e divertente per la risposte immediata e precisa del motore elettrico

    Inoltre, sempre se il prezzo sarà buono, “cavallo di troia” perfetto, per provare la mobilità elettrica e formare una nuova cultura per il decennio prossimo, un ragazzo/a che inzia a guidare con una di queste, poi probabilmente vorrà elettriche anche le moto e auto successive

    • refuso, per automatismo a scrivere più spesso “Kwh” di “wh”:

      — 13,6.Kwh x 100.kg
      – cioè 136. wh x 1.kg (non Kwh)

      – 260. wh x 1.kg (non Kwh)

      • /// Molto molto interesante l’approccio alle batterie, rende la moto praticamente eterna \\\ Quale soluzione tecnica renderebbe la moto eterna ? Da quello che so quello che aumenta l’affidabilitá nel tempo delle batterie (da parte del costruttore) è la qualitá costruttiva e la chimica delle celle. Piú che altro non capisco la scelta di una tensione inferiore a quella della maggioranza dei modelli a due ruote, compresi gli scooter “utilitari”..

      • Ciao, “eterna” intendevo soprattutto come riparabilità e assenza di obsolescenza

        in parte la potenza bassa e la semplicità costruttiva

        poi la facilità di sostituzione e upgrade delle batterie; sono estraibili e sono di taglia piccola, per cui economiche; in più la moto è di un produttore affermato, sarà prodotta in grandi numeri e ben standardizzata, ci saranno ricambi e kit

        cioè potrei scommettere che anche tra 15 anni ci sarà ancora o un ricambio originale, o un upgrade con più capacità (questo già tra 5 anni), realizzati dalla casa madre, e se questa non lo facesse, o da qualche produttore aftermarket, anche aquistabili on-line

        il taglio piccolo delle batterie assicura anche che la sostituzione varrà la pena anche se tra molti anni la moto fosse diventata, come è normale che avvenga con moto ed auto molto usate e datate, di basso valore commerciale

        con questo “equilibrio”, in cui non c’è un singolo pezzo troppo costoso da sostituire che ti spinga a rottamarla quando avrà un po di graffi, la sella stinta e poco valore commerciale, mi pare che non è destinata a diventare obsoleta

        manterrà sempre un valore d’uso per qualcuno (se non anche hobbistico/vintage) e la riparabilità (e gli altri pezzi diversi dalla batteria, dopo ventanni magari non sono più disponibili, ma alla peggio si trovano usati)

        in questo caso, con la batteria che è quasi un accessorio, facile da estrarre e economica da sostituire, il fatto che siano moto elettriche non dovrebbe spaventare gli hobbisti vecchio stile abituati alle moto vecchia maniera che ci tenevano a riparare e restaurare da sé mezzi anche datati

  2. Forse hanno preferito tenere basse le prestazioni per non compromettere l’affidabilitá ma se continuano cosí dovranno lasciare il campo ai piccoli costruttori venuti dal nulla che hanno osato di piú.. Anche se a dire il vero finora non hanno avuto un grande successo neanche loro.

    • Io valuterei a questo punto anche una Peg Perego tanto le prestazioni sono simili, sarà un pò più piccola ma almeno costa meno ed è italiana!

      Scherzo ovviamente ma il livello di queste Kawasaki è questo..

      • Peg perego già fatto. 🤣 si sono già stufati, roba da bimbi piccolissimi.
        Mi stanno chiedendo qualcosa di più però non voglio nemmeno esagerare… 🤣🤣🤣🤣

        • /// Peg perego già fatto. 🤣 si sono già stufati, roba da bimbi piccolissimi.
          Mi stanno chiedendo qualcosa di più \\\ Secondo me il salto di qualitá (al livello delle moto descritte nell’articolo 😈) potrebbe essere questo 🏍https://www.betamotor.com/moto/minitrial-electric-20/

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