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Imprese e mobilità: “Determinanti i contributi pubblici”

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sostenibilità

Il 42% delle imprese pensa che per rendere sostenibile la mobilità “sono determinanti i contributi pubblici“. Siano incentivi o altre forme di sostegno è chiara la necessità di un intervento statale o regionale.

Lo studio non è nazionale ma realizzato dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Università di Bologna su 2500 imprese – un campione abbastanza ampio – che hanno partecipato ai bandi regionali. Una ricerca che da utili informazioni soprattutto perché tocca una regione ricca di aziende.

auto elettriche
Auto elettriche polizia municipale Emilia-Romagna nella sede della Regione copyright REGIONE ER

Lo studio s’intitola Profilo di sostenibilità delle imprese in Emilia-Romagna ed è stato presentato nei giorni scorsi. Non indaga solo l’approccio alla mobilità ma rileva anche  la riduzione dei consumi di materie prime e da energia di fonti fossili, l’efficientamento dei sistemi di logistica, interventi per il risparmio idrico e il recupero delle acque. Questo per la dimensione della sostenibilità ecologica. Poi vengono analizzati anche gli elementi legati alla sostenibilità sociale.

Si chiedono incentivi ma si investe poco nei mezzi elettrici e ibridi

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Il sistema delle imprese chiede contributi per la mobilità sostenibile

Le aziende investono in sostenibilità ma ancora poco su logistica e mobilità. Nella ricerca si legge che  “più del 50% delle imprese dichiarano di mettere in atto, anche parzialmente, misure per ridurre le emissioni“. Bene. Purtroppo come rilevano i curatori della ricerca è “ancora molto limitato l’utilizzo di mezzi sostenibili per il trasporto di merci e persone“.

studio mobilità
I dati sugli investimenti in mobilità sostenibile delle aziende

Vediamo i numeri con la differenza tra le imprese che hanno partecipato solo ai bandi regionali e quelle candidate al premio Innovatori Responsabili (dedicato alla responsabilità sociale d’impresa). Nelle prime per quanto riguarda il trasporto green delle merci solo il 4% ha investito stabilmente sulla mobilità sostenibile e parzialmente il 15%; tra le seconde la percentuale si alza al 14 e 29%.

Sull’introduzione di bici e auto elettriche/ibride nelle flotte aziendali abbiamo questi numeri: 6% (12%) e per le imprese del premio 16% (21%). Siamo ai primi passi.

C’è interesse a ridurre le emissioni

incentivi autoPiù consistenti fino ad interessare metà del campione le azioni per ridurre le emissioni nocive e di sostanze tossiche e nocive nella lavorazione. Percentuali un po’ più più alte ma non esaltanti per la produzione di rinnovabili in azienda (11% e 22%) e più consistenti per ottenere l’efficienza energetica (38% e 44%).

Il 70% delle imprese intervistate ritiene che per investire sulla sostenibilità “siano fondamentali gli incentivi pubblici“. Più nel dettaglio “il 38% considera utile un sostegno pubblico per migliorare le competenze interne sul tema e il 27% propone detrazioni fiscali e semplificazione amministrativa per le imprese più virtuose“.

Non è solo, quindi, una questione di macchine – dalla mobilità alla produzione – ma di menti da formare. L’investimento nell’innovazione sostenibile è “ancora visto dalla maggioranza delle imprese come un costo in conflitto con altre priorità di investimento“. Come mai? “Il 25% per la bassa redditività e la difficoltà a trovare clienti sensibili“.

Al link si può scaricare tutto lo studio 

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