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Stop al solare nei campi? “Così triplica il costo del fotovoltaico”

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fotovoltaico
Impianto fotovoltaico
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Cin lo stop al solare nei campi “triplica il costo del fotovoltaico” denunciano gli operatori delle rinnovabili e le aziende pubbliche dei servizi. E l’Italia continua a smentire i suoi impegni internazionali.

Sono saliti sulle barricate gli operatori delle rinnovabili. E fin qui è più che comprensibile. Ma a protestare con forza contro il decreto del governo che vuole vietare l’installazione di pannelli fotovoltaico a terra nelle “aree agricole” è anche Utilitalia, l’associazione delle aziende di pubblici servizi. Quelle che ci portano a casa l’elettricità, per intenderci, ma anche l’acqua e si preoccupano di ritirare e riciclare i rifiuti.

Francesco Lollobrigida

Ultimo atto contro la transizione energetica. E gli impegni internazionali?

Il cosiddetto “decreto Lollobrigida” dal nome del ministro dell’Agricoltura che l’ha presentato, è solo l’ultima presa di posizione del governo Meloni contro la transizione energetica.

Lo ha già fatto in Europa votando contro la Direttiva casa green, in cui il Parlamento ha varato le regole per rendere più efficienti (e quindi limitandone le emissioni inquinanti) degli edifici. Lo ha fatto schierandosi per la difesa dei combustibili fossili, insistendo con progetti che ci legheranno ancora per anni alle infrastrutture del gas.

Per non parlare dei ritardi con cui l’Italia non si smuove dalle ultime posizioni continentale per la diffusione di auto elettriche: gli incentivi promessi ai primi di febbraio non hanno ancora avuto il via libera da parte del ministero delle Imprese, provocando il tracollo delle vendite di “green car”.

E ora è la volta dell’attacco al fotovoltaico. Con la scusa di difendere le aree che a piano regolatore sono segnate come agricole da distese di pannelli solari a dismisura, il governo  ha approvato in consiglio dei ministri un decreto legge che vieta nuove installazioni a terra.

In realtà, a ben guardare, ci sono una serie di eccezioni. Ma l’iniziativa è quanto mai significativa, perché crea un nuovo precedente in cui l’esecutivo dimostra di non guardare al futuro dell’ambiente e alle nuove tecnologie legate alla decarbonizzazione.

fotovoltaico
Un impianto fotovoltaico a Viterbo Grotte (foto dal sito di Juwi).

Il decreto: divieto totale del fotovoltaico nei campi (ma ci sono le eccezioni)

Perché nelle slide diffuse dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, fedelissimo e cognato della premier Meloni, si legge che il divieto d’ora in poi sarà totale.

Le uniche eccezioni riguardano:
-i progetti già in corso e quelli di sostituzione dei pannelli che non impegnano nuova superficie;
-gli impianti che trovano spazio nelle aree di risulta di autostrade, aeroporti o aziende;
-i pannelli posti su piani rialzati o su pali, in modo che non tocchino terra.

In attesa di leggere il testo definitivo che non è stato ancora diffuso, non solo le associazioni ambientaliste ma anche gli operatori privati e le aziende pubbliche che stanno sviluppando impianti fotovoltaici in tutta Italia hanno protestato nei confronti del governo.

fotovoltaicoLa rivolta degli operatori: questo è un danno per il Paese

Riteniamo che il Dl Agricoltura, col divieto dell’agrivoltaico a terra, sia un danno per il Paese. Nessuno vuole una conversione selvaggia dei terreni agricoli, ma andrebbe fatto un ragionamento sulle aree agricole non più in produzione, che potrebbe essere conveniente convertire al fotovoltaico. Invece il divieto generalizzato non permette valutazioni economiche, non ha la flessibilità necessaria“. Come ha dichiarato il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo.

Il quale ha posto un tema centrale per comprendere la vicenda: “Attendiamo ancora il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili, e con questo provvedimento si riducono le potenziali aree di sviluppo“. In altre parole, il governo preferisce mettere un divieto che pregiudica lo sviluppo delle rinnovabili.

Accontentando così le lobby più arretrate delle associazioni degli agricoltori, quando dovrebbe impegnarsi in un lavoro più razionale: decidere le aree da preservare per le culture di pregio o per i vincoli paesaggistici e fissare le regole perché le due attività possano convivere dove i pannelli non provocano danni alle attività agricole.

Il che porta alla conferma di un’altra contraddizione dell’attuale esecutivo. All’estero, si presenta agli appuntamenti internazionali confermando il suo impegno per la riduzione delle emissioni e della decarbonizzazione dell’economia. In politica interna fa l’esatto contrario.

Ed è quello che è appena successo. Solo pochi giorni fa, il governo ha ospitato alla reggia di Venaria a Torino il G7 dell’energia dove sono stati confermati gli impegni presi alla Cop28 di Dubai. Con l’aggiunta della chiusura delle centrali a carbone al 2030.

Una settimana dopo, il blitz del ministro Lollobrigida che ha provocato la reazione polemica del persino del suo collega all’Ambiente Gilberto Pichetto.

Pichetto  ha fatto capire, anche con un comunicato, di essere stato preso alla sprovvista. E – a quanto riferiscono le cronache di Palazzo – sarebbe stato protagonista di un lungo scontro in Consiglio dei ministri.

anie rinnovabili
Un’installazione di agrivoltaico (credit foto: Enel Green Power).

Ma il risultato non cambia: come ha scritto in una nota, Elettricità Futura – associazione industriale del settore energia aderente a Confindustria – con lo stop al fotovoltaico a terra “si compromettono gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030“. Da un punto di vista economico-industriale “con questa decisione si renderebbe più cara l’energia che costa meno in assoluto, quella prodotta dal fotovoltaico a terra. L’elettricità prodotta con gli impianti fotovoltaici utility scale, infatti, costa un terzo dell’elettricità generata dagli impianti fotovoltaici residenziali sui tetti“.

Sempre che, una volta passate le elezioni europee, in sede di conversione del decreto il governo non cambi ancora la carte in tavola.

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Phoenix
Vesper
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51 COMMENTI

  1. Mi sembra paradossale che, in un Paese dove l’occupazione del suolo supera i 2 mq/secondo si intende proibire le installazioni energetiche che diminuirebbero la nostra dipendenza dall’estero, fornendo anche decine di migliaia di posti di lavoro per oltre 20 anni.
    Invidio Spagna ed Olanda(!!!!), che hanno superato, in pochi anni, il 20% di produzione elettrica da fotovoltaico
    Noi siamo inchiodati all’11%, ma siamo praticamente fermi da oltre 10 anni.
    Per giunta la maggior parte delle nostre installazioni risale a più di 10 anni fa, quando il costo dei moduli era 10 volte superiore. Adesso ci siamo bloccati!
    Evidentemente, dal punto di vista economico non abbiamo molto intuito! Meritiamo la posizione di fanalino di coda.

    • Non è paradossale, è la filiera fossile che sta lottando per rallentare la sua estinzione.
      La stessa tecnica è stata usata con le colonnine per le quali c’è stata una corsa a “occupare posti” con il risultato che i prezzi delle ricariche fatti da due operatori condizionano commercialmente anche i concorrenti.
      In informatica è stata coniata la frase “Embrace, Extend and extinguish” ovvero “Abbraccia, estendi ed estingui” per riferirsi ad una strategia utilizzata da Microsoft per limitare la concorrenza.
      Nel caso delle ricariche pubbliche in Italia si può supporre che questa tecnica sia stata utilizzata dai grandi operatori:
      – abbraccia: installa quante più colonnine possibile
      – estendi: proponi piani in abbonamento che la concorrenza non può sostenere
      – estingui: alza i prezzi fino a rendere le ricariche non più convenienti rispetto ai carburanti
      La stessa strategia potrebbe essere stata utilizzata in autostrada con l’introduzione di un operatore creato ad hoc anziché mettere a gara tra tutti gli operatori gli spazi nelle aree di servizio.

  2. rileggendo i commenti, penso che c’è confusione tra il concetto di:

    >>> terreni agricoli del tipo coltivati
    cioè i “campi”, compresi i terreni messi a rotazione o riposo delle colture;

    per questi terreni sia la legge precedente che quella modificata prevedevano solo installazioni più costose con pannelli alti, messi a una altezza da un minimo di 2,1 metri a oltre 3 metri, per continuare le coltivazioni, compreso l’uso dei macchinari

    >>> terreni agricoli del tipo non coltivati
    (prati e pascoli perenni, cioè che anche negli anni precedenti non sono stati coltivati; oltre a terreni non usati)

    per questi terreni la legge precedente permetteva di installare l’economico e veloce fotovoltaico “a terra”, che già permette al prato/pascolo/terreno di continuare a svolgere la sua attività di prato/pascolo/terreno durante il periodo (es. trentennale) di utilizzo come FT

    mentre la nuova legge secondo quanto riportato dai giornali ha imposto impianti più sollevati (il minimo sarebbe 2,1 metri) aumentandone i costi senza un apparente vantaggio; costi che poi si scaricano su un prezzo del kwh meno basso di quanto potrebbe essere, oppure nell’erogazione di incentivi che annullano il risparmio sul kwh

    ==========
    Perchè non installare prima sui tetti? perchè i panneli sui tetti, oltre a costare di più (3 volte rispetto al FT a terra), ne puoi aggiungere pochi ogni anno (qualche GW quando va bene come nel 2023) per tanti motivi pratici; allora piuttosto la strategia sarebbe installare “anche” sui tetti, e non “solo prima” sui tetti

    ==========
    Perchè ci tengo tanto? vendo pannelli?
    no, è per lo scenario di sviluppo che potremmo avere come nazione

    il FT “a terra” su terreni classificati agricoli ma quelli del tipo non coltivati, che è stato prontamente vietato, era il sistema per mettere in rete altri 20-25 GW di solare in tempi rapidi, anche solo in 2 anni ( e altri GW ancora negli anni successivi) e che potevano produrre molti kwh a prezzi stracciati e senza incentivi

    l’effetto sarebbe dirompente, decine di miliardi risparmiati, direttamente sul Pun medio più basso (scenderebbe da 9-8 a 6-5 cents come valor medio, e quasi 0 nelle ore centrali), e indirettamente sul minor uso dei fossili, grazie a un effetto valanga, con velocizzazione degli investimenti in elettrificazione dei servizi (auto-furgoni-camion-riscaldamenti-industria)

    il ministro e il gruppo che lo ha mosso hanno scelto con un blitz rapido e per tutti noi, di farci continuare a spendere e avere bilanci e investimenti dello Stato peggiori e rimandare di altri anni questo momento epocale di svolta; tranne per ENI o Agip, per il resto della nazione mi sembra una scelta da masochismo cosmico

    un’idea di quanto ci sarebbe da guadagnarci su tanti livelli, liberando ingenti risorse economiche da spendere meglio, esempio salari, Sanità, investimenti tecnologici; secondo me si intuisce dalla storia recente dalla Spagna che sta rifiorendo (ma anche Portogallo, Grecia, etc) perchè pochi anni fa ha scelto di puntare (anche) sugli impianti FT a terra, che hanno permesso velocità, economicità e quantità di energia e in tempi brevissimi sta raccogliendo i frutti;

    consiglio di leggere questo articolo comprese le riflessioni su come grazie alle risorse economiche liberate stanno provando a modificare in meglio anche il loro mondo del lavoro:

    https://www.repubblica.it/economia/2024/05/05/news/spagna_economia_sanchez_welfare_riforme-422803031/

  3. Ammetto la mia ignoranza a riguardo , ma non sarebbe meglio destinare gli eventuali incentivi a trasformare le case e i tetti in essere in posizione efficiente in Italia adottanti li tutti i fotovoltaici possibili tranne i centri storici e poi saturato i tetti passare ad eventuali terreni non più agricoli ?

    • Posso ipotizzare, anche io da profano, che costi meno installarlo a terra nei campi che sui tetti.

      • Certo è scritto nell’articolo , dico dal punto di vista di chi ha i pannelli , sarebbe meglio diversificare che dare a pochi investitori un “potere” energetico .

        • nel Fotovoltaico anche di media e grande taglia (utility) hai tanti soggetti diversi proprietari degli impianti, perchè gli investimenti sono relativamente accessibili, con meno barriere di ingresso (anche se Coldiretti e il Ministro stanno esattamente cercando di metterne)

          poi il carburante è il sole, la struttura dei prezzi non è quella di “potere” delle centrali termiche, che hanno i costi variabili del carburante di unica fornitura (metano) soggetta a speculazioni

          il prezzo del kwh FT o viene fissato al ribasso in libera competizione dalla Borsa energia, e tipicamente competono a prezzi stracciati, avendo il FT un costo margianale di funzionamento Zero, cioè la luce solare; oppure quando è prevista anche una incentivazione, l’incentivo è regolato dai decreti ministeriali

          altra nota positiva del FT a terra su terreni agricoli non coltivati (prati, pascoli, o terreni non usati) è che costando poco di suo non avrebbe bisogno di incentivi per decollare in fretta, cosi veniva eliminata anche la variabile potenzialmente soggetta a pressioni e scambi di favori degli incentivi regolati dal ministero, invece presente e con un costo, per l’agri-voltaico con pannelli messi in quota, quelli per i terreni agricoli di tipo coltivato (campi)

          • Concordo con tutto , ma siamo in Italia purtroppo e meno gli si dà e meglio è .

    • economia di scala , per i produttori di energia
      implicazioni anche legate alla proprietà privata
      che facciamo un “Esproprio proletario” dei tetti ?

      i privati sono già liberi di farlo o di non farlo
      il pubblico e il mantenimento delle città ,darte e non è altra storia

      • Naturalmente non mi riferivo ad un esproprio , ma esistono aziende che prendono in affittano i tetti per inserire fotovoltaici dove i proprietari non possono permettersi impianti .

        • I condomini sono la fonte maggiore di lavoro per i tribunali italiani ..

          ci sono aree pubbliche più abbordabili e più profittevoli per i produttori di elettricità
          in Francia hanno fatto una legge per coprire con pensiline fotovoltaiche , i parcheggi di medie grandi aziende e supermercati

          io aggiungerei edifici pubblici,ospedali e perché no ..
          cimiteri

  4. Carissimo R.S. la smetta di fare propaganda (probabilmente ha interessi in tal senso) e soprattutto prendere in giro la gente. Occupare decine di ettari precedentemente coltivati a mais, girasole, soia…nelle campagne vicino Udine, e metterci cemento, pali e pannelli, significa CONSUMO DI SUOLO. NON NEGARE COME FA LEI .

    • lo 0,4 % delle aree coltivate
      trasformate in serre fotovoltaiche coltivate a ortaggi ..
      sono un problema ?
      30 anni di cementificazione incontrollata per centri commerciali e outlet noo ??

      meglio coninuare a dipendere dagli sceicchi rinascimentali
      e daglizar-mafiosi vero ?

      foco BONO !!
      scossa NO BONA !

      troglo-troll

    • se scrivi che si userebbe il cemento ti (s)qualifichi da solo

      sono pali e canaline interrate, con i pannelli si coltiva energia dal “sole”, il suolo è “in parte occupato, non consumato”, continua a fare quello che faceva prima, es un prato o un pascolo; poi un domani si puo’ andare avanti, oppure ripulire dai panneli e dai pali e cambiare utilizzo

      la definizione di “consumo di suolo” sarebbe quando un terreno che non rende viene cementato per speculazione edilizia o simili, in tal caso è perso per sempre

      poi è stata fatta confusione di proposito dal ministro e da coldiretti, tra:
      >> “terreni agricoli”
      >> “terreni agricoli coltivati”
      >> “terreni agricoli non coltivati” (dove il FT a terra era perfetto ed economico)

      • personalmente penso che con le serre fotovoltaiche ;
        i terreni agricoli coltivati AUMENTERANNO !!
        nel documentario di presadiretta “Rinnovabili, consumo di suolo zero”
        dice proprio questo ;
        in queste serre l’acqua necessaria per la coltivazione è ridotta ,
        diventano PRODUTTIVI anche i terreni che normalmente vengono scartati per la coltivazione di qualità ad alto reddito per gli agricoltori

        Non dico che sia giusto arrivare al “mare di plastica” di Almeria Spagna
        detto anche ORTO D’EUROPA con il fotovoltaico al posto della plastica ;
        nato “per scherzo” in una zona desertica e priva d’agricoltura importante

        però con quello che costano gli ortaggi al supermercato oggi ..
        è oro verde .
        Penso che molte aree depresse italiane potrebbero tornare ad avere vitalità e FUTURO con questo tipo di coltivazioni

        l’importate che gli agricoltori capiscano che il loro e il nosto futuro passa di li e se non sono in grado da soli , si consorziassero o che sia la regione o lo stato dargli l’incentivo e a costruire gli impianti

        l’importante è fare le cose fatte bene ,

        i Romani hanno fatto acquedotti e strade in tutta Europa per millenni
        opere che sono giunte fino a noi e sono state di ispirazione ..
        all’epoca nessuno gli ha rotto le p…alette perchè rovinavano il paesaggio

        le rinnovabili e la loro integrazione con l’ambiente naturale e le città d’arte
        sono l’equivalente di quelle opere in questo millennio

        la pala eolica e la serra fotovoltaica
        potebbe benissimo entrare ne quado di un futuro
        Jean-Baptiste Camille Corot

        my “Canestro di frutta di Caravaggio”
        da serra fotovoltaica rigorosamente km pochi

  5. Bha dipende cosa si coltiva

    ecco l’agrivoltaico fatto in italia che ha un senso

    https://www.youtube.com/watch?v=tWm3mpeyIVY&t=42s

    i terreni marginali , ai margini di autostrade e ferrovie ,
    i piazzali dei parcheggi di aziende private e pubbliche ,
    supermercati,centri commerciali e outlet (che hanno cementificato il suolo negli ultimi 30 anni )
    potrebbero fare il resto
    anzi a questi ultimi andrebbero assocate le cisterne di accumulo acqua piovana
    per contenere i disastri idrogeologici degli ultimi anni

    inoltre ,se è vero che le strutture alte costano molto e i pannelli molto poco
    l’italico genio dovrebbe e potrebbe spremersi le meningi per ridurre il costo di queste trutture ..

    my 2 cent

  6. Senza fare polemiche, alla radio ho sentito che la mitazione è solo per le aree agricole produttive. Niente limitazione per i marginali e aree non produttive.
    Inoltre il vincolo è di 2 metri per le aree agricole e 1.3 metri per quelle di allevamento.

    A me sembrano tutte cose sensate. IL consumo del territorio e l’abbandono delle coltivazioni non sono un problema da poco. Così si permette all’agricoltore di continuare a coltivare E la produzione di elettricità.

    Piuttosto avrei visto bene qualche altra norma come l’obbligo di copertura dei parcheggi con fotovoltaico invece che con pensiline classiche.

    • peccato che:

      – il consumo di suolo è una bufala, basta informarsi,
      anzi potrebbero averlo aggravato (terreni che in assenza di un uso redditizio come il FT, vengono cambiati di destinazione d’uso e cementati)

      – la limitazione a 2 metri sulle aree “agricole” è proprio il problema, potrebbe impedire di avere rapidamente impianti ceh per costo contenuto e numero avrebbero potuto abbassare rapidamente il costo energia nazionale

      – la norma di 1,3 metri per le aree a pascolo sembra la legge precedente di Picchetto, quella che ora è stata vietata

      – pare hano sottratto le aree marginali confinanti con industriali, le più significative e sfruttabili, lasciando quelle confinanti con le autostrade

      nella legge precedente erano già previste installazioni solo su aree a prato perenne, pascolo, aree marginali non coltivabili, ma senza obbligare al raddoppio dei costi per non renderle troppo competitivive

      • Perdonami ma:
        – la destinazione d’uso non si cambia in un secondo ed è sempre soggetta all’ìapprovazione di un soggetto pubblico: comune, provincia, regione e via dicendo. Cambiare un piano regolatore non è questione di un minuto.
        IL fatto che il consumo di suolo sia una bufala non è affatto vero. Avere terreni agricoli incolti è parte del problema perchè dovrebbero essere coltivati E riempiti di pannelli. Questo è interesse pubblico e pazienza se i pannelli costeranno di più. Nei 30 anni di vita utile comunque permetteranno di guadagnare bene.

        – non esiste il “pare” con un decreto approvato. Ora non ho modo di vederlo ma sarà sufficiente guardare la norma invece di parlare a sentimento. Io ho riportato quando sentito a radio 24, focus economia di un paio di giorni fa.

        • ho scritto “pare” proprio perchè la legge nuova non è ancora stata pubblicata; ma prima di risponderti avevo ricontrollato in rete e non c’è traccia di quanto hai riferito tu, forse in modo incorretto

          al contrario tutti lamentano il danno inutile e apparentemente fatto di proposito relativo a obbligare a montare in quota non solo i pannelli sui campi coltivati (come era già previsto..vedi che non sta in piedi la motivazione farlocca?), ma ora anche i pannelli su prati, pascoli e terreni non coltivati o quelli marginali alle aree industrali, come se la pecora avesse bisogno che il pannello stia più in alto e costi il doppio, per brucare l’erba o godersi l’ombra

          “interesse pubblico” qui coincideva per tutti, lasciare una possibiltà in più agli agricoltori, anche salvare dei terreni, soprattutto permettere installazioni di FT basse per generare intempi brevi energia in quantità a basso prezzo e velocizzare la transizione energetica e il rifiorire dell’economia, come successo in Spagna (i risparmi sono stati destinati ad alzare gli stipendi ed ad investire in altra innovazione) e in Portogallo, dove hanno un costo energia stracciato grazie alle istallazioni di eolico e di FT “a terra”

          per me il ministro/ Coldiretti/ BF Spa sono andati contro l’interesse generale (ma a favore di ENI) a testa bassa, come fossimo una repubblica delle banane, con la foglia di fico del “consumo di suolo”

          secondo me sono stati buttati nel ….. decine di miliardi in maggiore costo energia nei prossimi 3 anni (sempre chi ci vende metano e petrolio ringrazia e continuerà a mungere) come se fossimo uno stato ricco che può scialare, e altri ancora in mancato rinnovamento

          >> sulla cementificazione edilizia dei terreni, tentare di discutere il come e in quando tempo avvenga, per sanatoria di un abuso o cambio di destinazione di un terreno, distoglie dal punto; il punto è che succede, ogni anno sono circa 7000 ettari che vanno persi, più altri che si aggiungono ai terreni non coltivati e abbandonati

          sarebbero stati buoni candidati per una azienda in difficoltà ad essere messi a FT, cioè protetti per 30 anni, e le installazioni sono rimuovibili, il terreno resta terreno

          >> invece di parlare “a sentimento”, guardare i numeri:

          > 0,1 milioni di ettari è il massimo che può servire per il FT (installando 100 GW, 50% pannelli e 50% spaziature)

          > 13 milioni di ettari sono i terreni agricoli utilizzati; attezione che un a parte di questi ( vari milioni di ettari ! ) prati e pascoli, dove non si fa fatica a mettere 0,1 milioni di FT

          > 3,5 milioni di ettari sono ulteriori aree non utilizzate o abbandonate, dove pure anche qui non si farebbe fatica a mettene questi 0,1 milioni di ettari di FT

          già il FT numeri alla mano anche fosse lasciato in totale libertà non intaccherebbe la quantità di suolo, ne contivabile, ne di prati o suoli non utilizzati,

          in aggiunta, la nuova legge non serve a proteggere le coltivazioni da questa ipotetica invasione, visto che già la legge precedente vietava installazioni di tipo basso su terreni che negli anni precedenti erano stati coltivati

          la nuova legge impone di rendere più costose (sollevate in quota, come sui veri campi) senza un motivo logioco ( se non azzopparle) anche le installazioni su prati, pascoli, terreni non coltivati ai margini di aree industriali

          non c’era un problema di spazio, e neppure di tutela, però con questi slogan viene creato un problema di costo di sistema italia

  7. Queste leggi sono, a livello nazionale, analoghe a ciò che sta venendo a galla circa le commistioni politco-affaristico-mafiose Liguria.
    Purtroppo.

  8. Come noto ci governa un manipolo di retrogradi, detto questo a me non sembra un gran problema porre i pannelli ad un paio di metri invece che a terra, anzi la produttività e la manutenzione ci guadagnano e mi domando se ci sia qualcuno che li mette realmente a terra. Sinceramente a me pare una mossa più elettorale che altro. Finché c’è qualcuno che si beve le loro cretinate possono dormire sonni tranquilli.

    • speravo anche io avessero fatto solo finta, ma purtroppo è stata studiata per fare danno, anche con solo 2 metri di spazio libero sotto gli addetti stimano un raddoppio dei costi:
      https://www.ilpost.it/2024/05/07/agrivoltaico-fotovoltaico-divieto/

      i sostegno e la manodopera costano più dei pannelli; invece di pali semplici, devi montare dei pali molto più robusti, oppure una sorta di pergolato; poi il montaggio e la manutenzione “in quota” (controllo o lavaggio) richiedono un certo sforzo, ostacolati anche dal pergolato stesso

      • R.S. capisco cosa vuoi dire e anche il fatto che ci sia qualche implicazione. Detto questo, occorre stare attenti al tipico piagnisteo italiano. Magari i costi aumentano un po’ ma nulla di drammatico. Mi piace pensare (e spero tanto) che in realtà quel gran simpaticone del presidente di Coldiretti resti con un pugno di mosche in mano.

        • il “simpaticone” si è esibito ad andare ad aggredire in piazza un parlamentare (è stato fermato dalla polizia al primo contatto), per far vedere che oggi segue lo stile di moda “bulletto vestito di nero che risolve menando le mani”, fa rimpiangere il padre che di magheggi ne faceva, ma con meno sfrontatezza

          comunque mi pare che lui sarebbe più la facciata, insieme al ministro agricoltura che ne ricava visibilità e chissa che altro; il potere vero di questo conglomerato di politica, incentivi, affari, terreni, filiera agro-alimentare, mi sembra lo avrebbero i dirigenti storici, Gesmundo (Coldiretti) e Vecchioni ( BF Spa)

  9. Torno ora da 4 giorni ad Amsterdam e ripiombare in questo “clima” è veramente difficile da accettare…so già che mi risponderanno i ben informati, che l’Olanda ha benaltri problemi…(e non ho motivo di dubitarne) e che l’energia la fanno con l’atomica (non saprei)…ma ho vissuto 4 giorni di apparente normalità che nel mio paese sono un miraggio o peggio una parziale concessione (e vi scontento subito…non voglio emigrare…resto qui a scassare la uallera a chi mi rende difficile la vita)…

    A parte la quantità smisurata di auto elettriche (tesla in particolare), ho preso principalmente tram, visto tantissimi furgoni elettrici per le consegne, e soprattutto preso un bus elettrico dall’aeroporto…mentre noi stiamo ancora a discutere dei bus ibridi…mi sono fatto una chiaccherata con chi quel bus lo guida giornalmente ed era felicissimo della loro introduzione 4 anni fa).

    Ho visto migliaia di persone in bici incuranti del meteo (ah si non hanno le salite…già vi sento) e ho visto le strade divise in maniera da non permettere (soprattutto al centro) la doppia fila…marciapiedi all’esterno, a seguire ciclabile, poi parcheggi auto, UNA corsia per le auto, e una per i tram…stop…

    Poi torni qui e leggi certe notizie…
    Ah si… i paesi bassi hanni scarsi 18 milioni di abitanti…facile per loro…e poi in soli 4 giorni che vuoi capire…

  10. Rimanendo in tema fotovoltaico e lasciando stare la politica, il fatto di non permettere il fotovoltaico a terra è una buona cosa, non è negativa, con il fotovoltaico a terra c’era il rischio di andare a sottrarre terreni coltivabili, rischio molto concreto, fino a poco tempo fa venivano fatte proposte a tappeto a tutti i possessori di terreni agricoli.
    Purtroppo il reddito derivato dalla coltivazione è molto basso e “coltivare fotovoltaico” sarebbe molto più remunerativo.

    • il consumo di suolo è impossibile se uno guarda i dati

      Ci sono milioni di ettari non usati:
      – 13 milioni di ettari “agricoli” utilizzati (tra cui anche prati e pascoli)
      – 3,5 miloni di ettari “agricoli” non utilizzati, abbandonati o aree marginali

      Per il FT ne servono:
      – 0,1 milioni di ettari ( cioè 0,6% ) per installare 100 GW, e per installarne cosi tanti ci vogliono 15 anni, e per legge erano previsti sui prati e sulle aree marginali

      Vengono invece persi ogni anno 7600 ettari per cementificazione:
      – 0,1 milioni di ettari di terreni che vengono cementati in 15 anni

      Che i mediatori abbiano contattato anche tutte le aziende non è indicativo, fanno come le agenzie immobiliari che battono a tappeto il territorio, o la pubblicità spam nella mail

      Per me il ragionamento è opposto:

      limitando il fotovoltaico a terra, che rendeva 3000e a ettaro, volendo anche solo di affitto del terreno ad aziende i grado di realizzare e gestire gli impianti, vai a far chiudere più aziende agricole in difficoltà, che potevano mettere a FT sino al 10% dei loro terreni;

      invece così rischiano di svendere o abbandandonare i terreni (o peggio farli cementificare).. compresa l’offerta di ENI e BF Spa / Coldiretti dell’osso masticato, cioè 42 euro a quintale di girasoli o altri semi oleosi, per fabbricare biodiesel, 22 quintali a ettaro all’anno, sono 1000e da cui togliere le spese, praticamente una miseria.ma si vatano di offrie 20% più del “costo di mercato” imposto dalla filiera agro-alimentare, cioè da loro stessi

      • con la superfice convertibile a biocarburanti che abbiamo in Italia si possono alimentare giusto i trattori per … coltivare le medesime aree..

        • infatti, sappiamo ci vogliono 40-50 ettari di biocarburante per ottenere la stessa energia sfruttabile per autotrazione (gli stessi km percorribili) pari a 1 ettaro “coltivato” a Fotovoltaico

          in un vecchio articolo leggevo pare sognino di arrivare a 2 milioni di ettati italiani a biocarburanti (20.000 km2, circa 14% delle aree agricole), tra aree agricole normali e terreni marginali, per fare gasolio HVO per le auto (con dubbio bilancio sulla Co2, e che da dubbio diventa negativo se coltivato dove prima c’erano aere verdi invece di campi)

          forse la EU li bloccherà, ma tra 2-3-4 anni, con un po’ di ritardo, come fece con le coltivazioni di colza nel 2022

          intanto non contenti ostacolano il potenziale del FT a più basso prezzo, eliminano per legge la concorrenza energetica, FT che al massimo ne avrebbe potuti usare 0,1 milioni di ettari (1000 km2)

          nel giro di 2 anni forse avremmo avuto Pun a 5-6 cents kwh come in altre nazioni ed elettricità abbondante nelle ore centrali, sarebbero partite le installazioni di accumuli di rete e l’abbondono più rapido dei carburamenti fossili e del metano da riscaldamento

          se il Pun invece resta sui 7-8-9 cents, i fossili ancora costano ma ancora non vanno completamente fuori mercato, l’elettrificazione dei servizi è più lenta

          qui parlano di luci e ombre della Spagna, le luci sembrano legate ai risparmi che hanno cumulato nel settore energetico con le rinnovabili, reinvestiti ad esempio in stipendi più alti
          https://www.repubblica.it/economia/2024/05/05/news/spagna_economia_sanchez_welfare_riforme-422803031/

  11. ma a Confindustria va bene ritrovarsi il paese con un pessimo mix energetico adesso … e completamente fuori mercato nei prossimi anni ??

    • Ma chi, i mitici “capitani coraggiosi” che privatizzano i guadagni e socializzano le perdite, trasformando ogni buco di bilancio in un problema sociale cui deve mettere mano lo stato? Sai che gli frega a loro del costo dell’energia.

      Fatti questa domanda: perchè restiamo con le aziende già esistenti, e di nuove (specie quelle energivore) non ne apriamo una nuova da secoli? Le tasse, la burocrazia, l’energia, se sommiamo tutto quanto costa produrre in Italia? In confindustria ci sono le stesse famiglie da sempre perchè siamo rimasti ancora a quanto realizzato col “boom economico” degli anni 50-60, che era oltretutto principalmente basato su bassa qualità (fiat che cadevano a pezzi per dirne una) e costo del lavoro paragonabile al sud-est asiatico moderno.

      • il guaio grosso è che dei visionari imprenditori che han fatto il boom economico negli anni ’50-60 adesso se ne vedono ben pochi …
        mentre l’ottusità e la malafede in politica dilaga…

        • forse abbiamo lasciato a metà i compiti a casa?
          – decreti concorrenza e liberalizzazioni
          – trasparenza e semplificazioni
          – direttiva Bolkestein

  12. === in italia
    al momento un impianto “a terra” (pannelli inclinati solo leggermente sollevati da terra, diciamo 1 metro nel bordo più basso, sorretti da pali su prato) con i prezzi dei pannelli molto bassi attuali dovrebbe poter produrre energia per almeno 30 anni a circa

    – 2 cents/kwh al Sud italia ( + affitto terreni e margini di guadagno)
    – 3 cents/kwh al Nord italia ( + affitto terreni e margini di guadagno)

    forse nel mercato italiano ( non abbastanza competitivo/trasparente) sarebbe rivenduta mediamente tra 4 e 6 cents al kwh, che però avrebbe già ottimi effetti sui prezzi energia (oltre a un quasi azzeramento nelle ore centarli di irraggiamento)

    === in Spagna
    con meno spese burocratiche, balzelli, e basse spese per affitto dei terreni, arrivano a:

    – 1,3-2,5 cents/kwh compresi (!) margini di guadagno, prezzo finito dell’energia che entra in rete, in linea con il prezzo Pun stracciato del kwh attuale in Portogallo e Spagna ( mix idroelettrico + eolico + solare)

    === i nuovi impianti 2024-2025 europei e americani stanno inoltre già iniziando ad avere anche stazioni di accumulo a batterie, visto che stano scendendo di prezzo, stoccare 1 kwh con sistemi batteria già costa al massimo 8 cents tutte le spese LCOE comprese

    === Italia impianti domestici
    il solare domestico, con acceso più scomodo e costoso ai tetti, e installazioni di piccola taglia, su cui incidono i costi di installazione, burocrazia, e anche i materiali sono (molto) più prezzati, produce a prezzi:

    – quasi 3 volte quelli del solare a terra di media-grande taglia (“utility”)

    è ottimo per l’autoconsumo, ma come prezzi e quantità più limitata, fa scendere i prezzi dell’energia nazionale solo molto lentamente

    lo stesso per l’agrivoltaico montato sopra 3 metri di altezza, è abbastanza costoso (tipicamente viene sussidiato, vanificando eventuali risparmi sull’energia) e le intallazione procederanno più lentamente

    una via di mezzo di costo sono i pannelli sui tetti dei capannoni, comunque disponibili e installati in quatità limitata

    l’eolico off-shore poi non ha ancora i prezzi stracciati del fotovoltaico a terra, e non sarà funzionate in quantità prima di 3-4 anni

    === bersaglio ottimale
    insomma rallentare o bloccare le installazioni su terreni, le più veloci ed economiche, è un buon sistema per farci perdere altri 2 anni come prezzi energia, competitività sistema energia, installazioni di storage (che vengono trainate dal fotovoltaico per renderlo più redditizio al mattino, sera e notte), un regalo fatto a ENI e alla filiera carburanti e metano in generale che vale decine di miliardi

    e sono circa 50 miliardi gli investimenti in impianti FT che sono messi a rischio se non proprio resi impossibili ( bisognerà vedere i dettagli della legge) o comuqunue fatti scappare dall’Italia

    ENI che dal 2021 è entrata in società con i gruppi:

    – BF Spa ( Bonifiche Ferraresi) (terreni e colosso della filiera agro-alimentare)
    – CAI (Consorzi Agrari di Italia)
    – SIS ( Società Italiana Sementi)
    – Eurocap Petroli ( carburanti per agricoltura e autotrasporti)

    di cui COLDIRETTI mi pare si fa portavoce politica anche tramite il Ministro dell’Agricoltura

    per aumentare le quote di terreni agricoli italiani messi a coltura per biodiesel, con contratti di acquisto sulla produzione di girasoli e altre piante oleose, ma forse anche direttamente dei terreni svenduti

    === a me sembra una legge per favorire cementificazione o svendita dei terreni

    nel 2023 sono stati cementati 7600 ettari, ogni anno, tramite cambio di destinazione d’uso da precedente terreni agricoli, per dargli valore tramite la speculazione

    ci sono 3,5 milioni di ettari non coltivati o abbandonati o margiali, che rischiano i cambio di destinazione d’uso, e aziende agricole con probllemi di bilancio; il fotovoltaico a terra, rendendocirca 3000euro a ettaro all’anno tolte le spese/investimenti, era un soluzione anceh a questo problema

    in generale, a me sembra che oltre a bloccare il FT, si cerchi di affamare gli agricoltori e abbassare la redditività delle aziende, per abbassare i prezzi dei terreni e favorire i contratti proposti per coltivazione a biodiesel (poco redditizia)

    non contenti, nella bozza c’era anche lo smantellamento dei corpi forestali (in favore di altre nochiare associazioni), cioè un’altra tutela dei territori; da vedere i dettagli delle leggi nelle forme appropriate

    la presa in giro ad uso dei telegiornali governativi, è che usano slogan opposti all’effetto, ovvero tutela dei prodotti italiani e riduzione del consumo di suolo

    100 GW di FT a terra richiedono 100.000 ettari (calcolando una spaziatura al 50%), ovvero 0,6% dei terreni agricoli ( 16,5 milioni di ettari, di cui 3,5 milioni non coltivati o abbandonati); installati in 15 anni, sono 6.600 ettari l’anno, presi tra i terreni non coltivati (prati/pascoli perenni o terreni marginali)

    === se è grave il danno al Paese per il prolungare la dipenza dai fossili, è ancora più grave che potrebbe favorire la perdita di suolo per cementificazione, oltre che le aquisizioni di grandi operatori per metterli a biocarburanti

    • qui parlano di 2 metri di altezza (non 3) e un RADDOPPIO del prezzo rispetto agli impianti cosidetti “a terra” (anche se spesso sono sembrano 80cm da terra)

      https://www.ilpost.it/2024/05/07/agrivoltaico-fotovoltaico-divieto/

      fanno anche altre osservazioni interessanti sugli effetti grotteschi della norma (riclassificazione degli impianti, maggior visibilità, sostegno più complessi per resistere al vento, probabile uso a prato/pascolo senza coltivazione (2 metri è una via di mezzo) come sarebbe stato con i pannelli a bassa altezza, ma facendo pagare il doppio le installazioni e la manutenzione

      aggiungo un calcolo a spanne:

      un mancato abbassamento rapido del PUN di -3 cents a kwh moltiplicato per un ritardo di 3 anni (finché non cambia il governo e la norma viene corretta), significa un danno diretto di 9 miliardi x 3 anni = 27 miliardi di euro da pagare in bolletta o in sussidi, più almeno altrettanti di danno indiretto per il costi in minore sviluppo e ammodernamento verso la transizione ergetica se l’energia rimane piìù cara (se invece di elettrificare un serizio si usano ancora combustibili fossili, questi risultano molto più cari dei 24 miliardi in elettricità, di base senza contare le partite di giro delle varie tassazioni e sussidi)

      – questi signori hanno buttato nel …… decine di miliardi nostri o statali con 2 ore del “lavoro” del furbetto messo all’agricoltura, in un momento in cui come bilancio statale fatichiamo a trovare anche gli spicci

      – mettiamoci anche che circa che metà del debito superbonus è legato alle proroghe concesse da questo governo, in continuità con i precedenti, mentre se e lamentano in TV

      mi pare che questo altro ennesimo giro di “voto di protesta” del 2022 ci sta costando caro

  13. “i pannelli posti su piani rialzati o su pali, in modo che non tocchino terra.”

    Sicuramente questa è una sintesi di una legge molto più lunga, ma veramente hanno scritto così? Perchè altrimenti non c’è un singolo progetto di fotovoltaico nei campi che tecnicamente tocca terra, hanno mai visto questi come sono fatti i campi fotovoltaici? Sono TUTTI su pali, mica si appoggiano i pannelli al suolo.

    Certo che vedendo chi è il ministro, il dubbio che abbiano scritto la legge al volo e con i piedi mi viene sempre… io non li sopporto non perchè son pseudofascisti, ma perchè sono degli imcompetenti cosmici che stanno facendo danni epocali.

    • sì vero, siamo ridotti a sperare che abbiano scritto un pastrocchio di difficile interpretazione (che comunque finché non esce dopo 1-2 anni una circolare attuativa che spieghi come vada “interpretata” la legge, diventa un blocco al settore), piuttosto che un no secco

      idem per le aree escluse dal divieto.. tra i terrreni marginali forse hanno concesso le cave (ma sono terreni non facili da usare), le fascie autostradali

      ma forse non le fasce a confine con le aree industriali (le più usabili e contendibili dal biodisel, che però paga molto meno del FT all’agricoltore), ne i prati/pascoli perenni agricoli (grosse quantità)

    • ..le tradizioni dei loro predecessori vanno rispettate .. sia come capacità cognitive e visione del futuro (nero, ovviamente).. che come programmi..

      ora bisogna aspettare l’annuncio del ministro Lollobrigida sul prossimo inizio della nuova “campagna del grano” (in senso monetario, ovviamente..) basato su idrocarburi importati (dalle “mancate colonie”) ma anche bio-carburanti Autarticamente prodotti sul patrio suolo (una quota numericamente irrilevante.. ma a prezzi non nazional-popolari) per le italiche carrette fumanti… (chissà se chiederanno a Stellantis di produrre a Melfi o Pomigliano una nuova Balilla Euro7 ; già pronto lo slogan “dove c’è Balilla c’è l’auto italiana”.

  14. il fatto che non si possa mettere fv a terra non mi sembra un limite, i pannelli posti su piani rialzati o su pali, in modo che non tocchino terra rendono come quelli a terra e se bifacciali anche di piu’. e sotto ci puoi coltivare anzi , miglior ombreggiatura torna utile per il risparmio idrico .

    • … e possono tranquillamente pascolare e riposare le greggi … così non c’è neppure la spesa per il taglio d’erba sottostante…

  15. Probabilmente sono io ad essere ipersensibile per ciò che attiene fauna e caccia, ma per me è altrettanto grave aver previsto in un decreto che il controllo della caccia e della fauna venga demandato alle associazioni venatorie. Toglendo nel contempo il corpo dei carabinieri antibracconaggio.
    In questo paese, non solo da oggi, diamo sempre il controllo del pollaio alle faine.
    O ad un ministro cacciatore.
    Ma agli italiani va evidentemente bene così.

    • Ivano agli italiani non frega niente, finchè non gli si tocca il loro misero orticello, che nemmeno si accorgono diventa sempre più piccolo. Altrimenti non avremmo il 50% di astenuti a ogni votazione. Preferisco chi vota questi mentecatti piuttosto di chi non vota per niente.

    • anche io trovo grave, se sarà confermato dai dettagli delle legge definitiva

      che abbiano smantellato ulterormente i corpi forestali, che esercitano un controllo sul territorio;

      erano già stati dimezzati una quindicina di anni fa da un governo berlusconi, spartendoli tra più forze dell’ordine e con meno fondi e personale, me lo aveva fatto notare all’epoca un conoscente guardia forestale

      la legge faceva il paio con la depenalizzazione (passati a semplici multe monetarie) di una serie di reati ambientali, e di condoni per abusivismo; i reati ambientali (riempimenti delle tante cave di ghiaia esaurite con riufiuti tossici e sversamenti idustriali non trattati nelle acque) e il consumo di suolo annuo per cementificazione si sono impennati da allora

      la legge di lunedi, non so se motivata dal prendere i voti di quattro cacciatori (sarebbe ancora più miserevole) oppure peggio, comunque potrebbe essere un assist ulteriore a operazioni illegali che consumano altro suolo, cementificazioni abusive, poi da passate in sanatoria con gli appoggi politici giusti, o discariche non a norma nei terreni e nelle acque

      a me sembra che abbiamo dato le chiavi della cosa pubblica a una banda di dementi e corrotti

      • Guardi che il disastro della Forestale, inglobata in parte nei Carabinieri è opera del ministro Madia, governo Renzi.

        • grazie per la correzione,
          un altro personaggio che considero populista e abbastanza dannoso;
          le altre norme invece erano dell’unto del signore, fecero un certo scalpore (e purtroppo anche effetto)

          • Eh sì, purtroppo la nostra classe dirigente è quella. E se qualcuno ha bine idee di sicuro non viene eletto

          • pare che più le cose vanno male, e più tendiamo a votare di pancia, senza ragionare, affidandoci a chi promette soluzioni facili e magiche, esempio:

            – taglio delle tasse senza riforme per la concorrenza e produttività (siamo un paese bloccato dai monopoli di fatto in atnte categorie)
            – regali a gratis, cioè a debito
            – confusione normativa e liberta di fare i fatti propri

            è lo stesso paradosso per cui nei paesi in difficoltà economiche, le lotterie e il gioco d’azzardo aumentano

            la sequenza delle ultime votazioni di pancia/protesta per ora ininterrotta, è stata ( questa la rubo da una intervista fatta a un giornalista):

            – l’imprenditore unto dal signore che (non) risolveva i problemi
            – il giovane che rottamava
            – il comico pazzo che sfanculava
            – l’uomo becero della strada
            – la borgatara “una di noi”

            invece che tornare a votare “normali/grigi” personaggi/gruppi seriosi e istruiti, non perfetti ma con qualche scrupolo morale in più

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