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Idrogeno troppo caro, molto più dell’elettrico

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Qui e in basso due immagini della Toyota Mirai, a idrogeno.

Idrogeno troppo caro, fino a 14 volte più costoso dell’elettrico. La nuova rilevazione viene dalla California, comparando Toyota  Mirai e Tesla Model 3.

idrogeno troppo caro
Tesla Model 3, molto meno costosa da rifornire di un’auto a idrogeno.

Idrogeno troppo caro: confronto Toyota Mirai – Tesla Model 3

I calcoli non sono stati fatti da una lobby dell’elettrico, ma da una testata specializzata proprio nell’idrogeno come Hydrogen Insight. E aggiornati dopo un massiccio aumento del prezzo dell’idrogeno stesso. L’articolo spiega che il primo rivenditore di carburante H2 della California, True Zero (gestisce 37 delle 53 stazioni di rifornimento nello Stato), ha rincarato a 36 dollari al kg. In precedenza il prezzo era di circa 30 dollari al kg. Andando indietro, all’aprile 2021, addirittura 13,14 dollari: in due anno e mezzo, è quasi triplicato. E così ora un pieno nella Toyota Mirai (5,6 kg) costa la bellezza di 201,60 dollari. Dato che l’autonomia è di 647 km, si tratta di un costo di circa 0,31 dollari per km. Il confronto è stato fatto con una Tesla Model 3 con batteria da 60 kWh, la cui ricarica completa costa in California solo 11,94 dollari. Qui l’autonomia è di 535 km e il costo al km è di circa 0,023 dollari. Stiamo parlando di costi dell’energia elettrica americani, particolarmente bassi, ma resta comunque un dislivello impressionante.

idrogeno troppo caroIn Italia finanziati 36 distributori: troveranno clienti?

Hydrogen Insight riferisce anche che le autorità californiane pensano di concedere un sussidio di 300 milioni di dollari per il rifornimento di idrogeno. Pur ammettendo che la mossa rischia di rivelarsi uno “spreco di denaro pubblico”. C’è da chiedersi a questo punto se non rischi di rivelarsi un azzardo anche l’ingente investimento che si sta facendo in Italia per finanziare una prima rete di distributori di idrogeno. A marzo è stato annunciato dove saranno collocati i 36 impianti finanziati dal Ministero dei Trasporti con un contributo di 103,5 milioni di euro ottenuto grazie al PNRR. Le. Le aree scelte riguardano soprattutto zone strategiche per i trasporti stradali pesanti, i più accreditati a servirsi dell’idrogeno, dato che la vendita di auto resta sostanzialamte a zero. Ma è chiaro che anche per questi mezzi, camion o bus che siano, i prezzi devono essere competitivi, anche nel rapporto con il metano e la stessa elettricità.

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21 COMMENTI

  1. Quella dell’idrogeno è anch ‘essa una tecnologia in via di sviluppo ; il 27-28 sarò a Brema per la hydrogen technology expò, 550 espositori

  2. L’idrogeno verde va bene solo per le aziende energivore, tutto il resto è solo propaganda, se ho energia elettrica in esubero la stocco su serbatoi di CO2 per poi riutilizzarla per produrre energia elettrica quando le avversità non la producono, sicuramente non mi sognerei di portarmi a presso un gas altamente infiammabile e con la molecola più piccola al mondo visto che ci sono pochi materiali che la riescono a trattenere.
    E sicuramente non in forma liquida visto le estreme temperature che raggiunge .
    Come studio tecnico e di ricerca nulla da dire ma tale deve restare per autotrazione.

  3. GLI IDROLIZZATORI HANNO IL LORO SENSO.
    Gli idrolizzatori hanno un senso quando sono collegati al fotovoltaico per produrre h2. Puoi arricchire la miscela di metano o puoi usare l’idrogeno per la trazione di bus in una stazione. Gli idrolizzatori potrebbero tranquillamente migliorare la miscela di combustione dei veicoli termici e se guardate su internet ci sono modelli molto facili da costruire. Pensate di costruirne uno e di piazzare lo stesso di fronte alla bocchetta di aerazione di una semplice caldaia. Oddddio … non fatelo se non siete preparati sull’argomento!!!
    Ma il concetto è semplice. Arricchisco la miscela d’aria con la giusta quantità di idrogeno cosicché la combustione migliori.
    E’ un modo… ma non fatelo mi raccomando.
    Può essere utile in una sovraproduzione di energia elettrica considerato che l’Italia ha tantissima materia prima, l’acqua. Può darsi che io abbia accoppiato il microeolico al fotovoltaico e che in una giornata di brutto tempo ci sia vento. Con l’energia riempio le batterie e poi mi resta energia in eccesso. Con un interruttore accendo l’idrolizzatore che mi fornisce un combustibile gratuito sul posto a km zero. Ecco il concetto..

    Un altro sistema studiato con successo ma poi installato nei paesi arabi è il frutto degli studi di Rubbia, il concentratore solare. Realizzato e denominato HCPVT dalla IBM.
    Principalmente però il fotovoltaico e il termico non si discute.. sono e saranno gli strumenti principali. Tutto il resto fa da contorno e deve restare da contorno perché partire dal presupposto di sfruttare il fotovoltaico per produrre solamente idrogeno è diseconomico e porterebbe a puntare su una tecnologia che non farebbe altro che salire il prezzo dell’energia elettrica.
    Sta cosa del FACCIO IL PIENO IN CINQUE MINUTI… sembra che nessuno abbia il tempo eppure transizione ecologica significa anche sviluppo sostenibile. Sostenibile non è innalzare un palazzo in cinque minuti, non puoi piantare un pomodoro in cinque minuti e raccoglierne i frutti in cinque minuti.
    Il concetto di base è semplice… si sono dimenticati di un piccolo aspetto. Noi facciamo il pieno in cinque minuti con una miscela di idrocarburi che ci ha messo milioni di anni per formarsi. Fino a quando ce n’è il problema non si pone. Se finisce? aspetti un milione di anni per ricrearla?

  4. Un domani sicuramente costerà meno, comunque il paragone dei prezzi USA va bene solo local su local, come a dire che se vai in Venezuela dove fai benza a 0.06 € litro e quindi li non avrebbe senso sponsorizzare l’eletteico
    Per me è un bene proporre e-fuel, idrogeno , gpl ,elettrico ed altro come possibili alternative al gasole e benzina tradizionale. ; puntare su un unico fattore lo considero un errore

  5. Ma dai, io fra 50K€ una Model 3 LR AWD con 350CV, 0-100 in 4s” e 600L di bagagliaio, con la possibilità di caricarla a casa spendendo meno di 5€X100 Km ed una Mirai da 70K€ con 300 L di bagagliaio, 0-100 in 9s”, e dover girare fra gli unici due distributori d’Italia, prenderei la Mirai.
    Ma cierto.

  6. Ci vorrebbe l’intelligenza di fare un passo indietro:almeno x ora l’idrogeno non è competitivo, soldi buttati fare una rete di distributori…appunto…l’intelligenza…

  7. La tecnica e’ per i tecnici, la diffusione non e’ solo di fatturato. L’idrogeno e’ una alternativa, c’e’ solo il full electric, altro non esiste.

  8. Vogliamo parlare di quel possessore tedesco di una Hyundai a idrogeno che adesso si ritrova con un fermacarte dato che la cella a combustibile si è fritta e il costo di sostituzione supera i 100.000€ e che ovviamente non è disposto a sborsare? Tra l’altro il più vicino distributore di idrogeno dista 100km da casa sua, però almeno faceva il pieno in 5 minuti, così dicono.

    Se avesse letto VaiElettrico, avrebbe preso ben altro e non sarebbe incappato in questi problemi, peccato che non conosca l’italiano 😁😁😁

    • Perchè dovrebbe sborsare 100K€ per una fuelcell quando con 50K€ può prendersi una Model 3 LR AWD e con gli altri 50K installarsi 10KW di FV e 20KWh di batterie.
      Ed avanzerevbero anche 8K€ per pagarsi 10 anni di bollette di casa (macchina inclusa).

  9. abbiamo buttato solo 300 milioni per seguire una moda ,infatti al momento non vedo grossi sviluppi, dobbiamo capire che per fare idrogeno verde per forza dobbiamo passare dal fotovoltaico .

  10. Quando le tecnologie per la produzione di idrogeno e delle celle a combustibile miglioreranno di 15 volte l’efficienza fatemi sapere, fino ad allora lascio l’idrogeno a Salvini ed ai suoi esperti.

    • Selfini che ha appena annunciato, più unico e disconnesso del più caparbio soldato giapponese che non sapeva della fine della 2a guerra mondiale, l’apertura della “Hydrogen Valley” (sigh…) a Malpensa…non metto link per decenza, ma se siete feticisti qualche link in giro lo trovate.

    • Le fuel cell sono al 60%. L’idrogeno da elettrolisi in un range ampio ma paragonabile. I problemi credo siano altri ma è un’opzione, almeno per i trasporti a lungo raggio, locomotive (In US vanno a gasolio) e navi.
      Certo il trasporto privato forse è in fondo alla lista.

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