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Greg Garage, quanti scheletri nell’armadio dell’uomo che ci insulta

greg garage

«Molti nemici, molto onore». Lo disse più volte Benito Mussolini quando l’Italia fascista fu colpita dalla famose “sanzioni”. Forse riprendendo _ ma non è certo _ una frase pronunciata due millenni prima da Giulio Cesare. Ma il Duce aveva contro la Società delle Nazioni (quasi tutti i Grandi della Terra) e Cesare i Galli da un lato e il Senato di Roma dall’altro. Di onore in ballo ce n’era tanto. Cosa che certamente non si può dire del nostro nemico _ di Vaielettrico e del professore Nicola Armaroli, intervistato una settimana fa _ Greg Garage, al secolo Gian Luca Gregis. Greg infatti è il più disonorato dei già abbastanza disonorevoli Youtuber italiani.

Smorfie da asilo & balle spaziali

 

Il 2 gennaio ha pubblicato sul suo canale un video di un’ora sbeffeggiando una per una tutte le affermazioni di Armaroli nei 37 minuti della  sua chiacchierata con noi. Dosando in egual misura insulti e disinformazione. Tutto talmente grossolano da non meritare ulteriori parole (una sola chicca, per capirci: «La CO2 è vita, l’emettono gli alberi di notte»). E meno di un’ora dopo i suoi fans avevano già infestato anche il nostro canale ripetendo a pappagallo gli stessi insulti e le stesse fake news.

Vediamo allora chi è Greg Garage.  In due anni di disonorata carriera, ha collezionato di tutto: querele perfino da Le Iene, sanzioni da Youtube, smentite brucianti da tutti i siti di fact checking.

Sempre cavalcando le balle più spaziali raccattate in rete, pare sia approdato perfino al terrapiattismo; ma di questo non abbiamo trovato la prova.

Il Covid? Colpa del 5G

Prove che invece abbondano su altri suoi spregevoli tentativi di disinformazione. Solo quest’anno si è distinto per per aver sostenuto, fra gli abituali squittii e le solite smorfie da asilo infantile, che il Covid è causato dal 5G (3 aprile).

Facta l’ha bollato così

Greg Garage: ” Spaccate le ossa ai poliziotti”

E successivamente è stato oscurato da Youtube per aver fomentato i suoi follower a “spaccare le ossa a giornalisti, poliziotti e politici” durante le manifestazioni “No Mask” di Napoli (24 ottobre).  Sarebbe una macchietta _ e come tale è stato raccontato da tutti i media che si sono occupati di lui (unica eccezione il fattoquotidiano) _ se i suoi adepti non avessero toccato la ragguardevole cifra di 65 mila unità. E questo deve seriamente preoccupare, perchè dimostra che l’Italia, smemorata com’è, è sempre pronta a dar credito a una Vanna Marchi e un Mago do Nascimiento, piuttosto che allabuona scienza. Fin qui, tuttavia, si potrebbe parlare di semplici “provocazioni”: in fondo solo di parole in libertà si tratta.

Firme false per comprarsi il marchio ATS

Ma scavando un pò più a fondo sulla “first life” del 46enne Greg, quando ancora era Gian Luca Gregis e abitava a Merate anzichè a Tenerife dove  oggi si è rifugiato e da dove trasmette  le sue invettive, si scoprono anche i fatti. Sono una condanna per aver falsificato un documento (2014, sentenza n 1735/2017) e un rinvio a giudizio per truffa e riciclaggio nell’ambito della sua precedente attività, cioè il commercio di auto. Il primo “incidente” di Gregis sembra una farsa alla Totò, tipo vendita della Fontana di Trevi. Infatti falsificò la firma dell’amministratore delegato di una società torinese, la  DM9 srl, su un atto di vendita del marchio automobilistico ATS.

L’affaire Golden Motors scuote Bergamo

Il rinvio a giudizio a Bergamo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio è invece qualcosa di decisamente più serio.

Così il sito del Corriere della Sera, edizione di Bergamo

Riguarda fatti del 2014: un pauroso giro di falsi, curruzione, truffe per l’omologazione fittizia di auto importate illecitamente, taroccate o riassemblate con pezzi di risulta. Sono 104 veicoli in tutto, tra cui pseudo Lamborghini e Harley Davidson spacciate per nuove e ora sotto sequestro. L’inchiesta si chiama “Golden Motors” e, dopo un balletto di intercettazioni annullate e poi riammesse, vizi di forma con proscioglimenti poi rientrati, si è conclusa nell’ottobre 2019 con il rinvio a giudizio.

Per la Procura è associazione a delinquere

Ancora il Corriere della Sera, edizione cartacea: è il rinvio a giudizio

Si vedrà come andrà il processo. Il nostro Greg Garage, e il padre, sono fra i 14 imputati assieme ad intermediari  e funzionari della Motorizzazione Civile. I veicoli arrivavano in Italia con documenti firmati, a sua insaputa, da un funzionario di Sua Maestà britannica e qui un’agenzia di pratiche auto inesistente, di un inesistente Richard Hole, richiedeva l’omologazione e puntualmente l’otteneva; chissà come.

Ma non facciamola più lunga di quel che merita: se questo non vi è bastato per prendere la misura del personaggio che dà dell’incompetente a un membro dell’Accademia delle Scienze come Nicola Armaroli, siete pronti per comprarvi a 300 euro un bagno di alghe Scioglipancia al “Vanna Marchi Show”.

 

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