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Giovani imprenditori crescono

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Attilio Piccolo, 31 anni da Napoli, laurea in tecnologia dei trasporti, esperienza professionale in Francia ed imprenditore nautico è il protagonista di questa storia. Un ragazzo che grazie all’innovazione ha conquistato una nicchia di mercato per la sua Green Boat Technology, naturalmente specializzata in motori elettrici.

Le competenze tecniche le ha coltivate all’Università di Napoli dove a 24 anni si è laureato in Scienze Tecnologiche della Navigazione, quelle imprenditoriali le ha affinate in Francia lavorando per delle aziende specializzate in mobilità elettrica. Dai cugini d’Oltralpe ha capito che nel mondo cresceva la domanda di motori elettrici e da solo si è reso conto, siamo nel 2013, che nello scenario nazionale l’offerta era limitata. Uno spazio economico da occupare per Attilo Piccolo che a soli 31 anni – ha iniziato ancora ventenne – rappresenta l’avanguardia degli imprenditori nautici elettrici.

Una realtà piccola, certo, ma ricca di innovazione questa Green Boat Technology di Pollena Troccia, a Napoli. Sfogliando il catalogo aziendale si scoprono: motori elettrici entrobordo da 5 a 100 CV; ibridi fino a 50 CV; fuoribordo per piccole imbarcazioni da 4 a 25 CV. Per agevolare la conversione all’elettrico al cliente offrono batterie e pannelli fotovoltaici. La consegna chiavi in mano, ripetuta dal 2015 per 30 barche ovvero 10 unità l’anno.

Quanto costa convertire una barca

I prezzi alti, come per l’auto, frenano il settore. Attilio lo sa bene: “Abbiamo puntato su sistemi fruibili ad un pubblico ampio, altre applicazioni non hanno avuto successo per i costi elevati. Faccio un esempio: motorizzare una barca con 30 mila euro, spesso il valore della barca, non ha senso. Noi per una barca da 10 metri, motore da 10 KW, un parco batterie da 200 ampere chiediamo dai 7 agli 8mila euro. Il gioco, considerando l’abbattimento del costo del carburante, vale la candela”.

Una delle barche motorizzate da Green Boat Technology

Il “segreto”? “Abbiamo scelto di lavorare su linee d’ asse, S Drive e IPS come sistemi di trasmissione. Più semplici e non abbiamo mai creduto nella generazione di energia con il motore elettrico a barca ferma perché antieconomico e poco valido per il peggioramento del comfort a bordo dovuto alla rumorosità del motore propulsore rispetto ad un generatore. Andrebbe aggiunta una frizione meccanica o elettromagnetica che complica il sistema, lo rende più pesante e costoso”. I vantaggi di un motore elettrico? “Navigazione silenziosa nel rispetto della natura, accesso in alcune zone delle aree marine protette e miglioramento della manovrabilità a bassa velocità”.

 Pescatori, velisti ed operatori turistici

I clienti sono per lo più   privati,  pochi i cantieri. “E’ più sensibile l’utilizzatore finale. Si rivolge direttamente a noi o alla rete di rivenditori diffusa tra Toscana, Liguria, Calabria, Puglia e Veneto – disegna la mappa Attilio -. Tra i clienti ci sono pescatori che  possono navigare a qualsiasi velocità grazie alla sostituzione dei trolling che non consentono la stessa regolazione di velocità e di manovrare facilmente in caso di necessità”.

Poi i velisti: “regatisti e croceristi che completano il sistema con i pannelli a cui si accompagnano le batterie per alimentare motore ed utenze di bordo. Infine ci sono gli operatori turistici che operano nelle aree marine protette“.

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