Un flop come previsto e prevedibile per il bando wallbox da 80 milioni. Ha generato meno di 5.500 domande per poco più di 6 milioni di euro assegnati. Non spesi oltre 70 milioni di euro. Con il paradosso che ben 1,6 milioni sono andati a Invitalia per gestire la misura. Ma i bandi sono stati gestiti malissimo: pubblicità assente, ritardi nelle norme e tempi brevissimi per presentare la domanda.
Dati 1,6 milioni a Invitalia, 6 milioni su 80 ai beneficiari
In proporzione la gestione del bando è costata un terzo della somma erogata ai beneficiari. Il vero dato negativo sono i soldi non spesi. La misura è stata annunciata spesso nel 2022 ma senza certezze e specifiche.
Il 4 agosto 2022 si approva il decreto del presidente della Repubblica e la norma viene poi pubblicata il 4 ottobre 2022. Bene, ecco il via alla misura: “Per l’anno 2022, per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica….“. Un contributo pari al 80% per massimo 1500 euro che finanziano oltre l’acquisto anche la messa in opera. Un buon incentivo.
Una lunga attesa senza certezze per il contributo alla wallbox
Ma se mancano le norme, le procedure specifiche e i termini di partecipazione le persone non si fidano. A ragione visto che l’incentivo dedicato alla nautica è stato approvato in Parlamento e poi evaporato nella realtà. Per le wallbox si è dovuto attendere il decreto del Direttore Generale per la Politica industriale del 14 marzo 2023 dove “sono state definite le disposizioni procedurali per la concessione…“. Parecchi mesi dopo e con poca informazione.
Le notizie certe sono poi arrivate solo ad ottobre 2023 con l’attivazione dei due bandi: uno per il 2022 e uno per il 2023. Peccato che i 40 milioni del 2022 siano stati riservati solo a chi aveva acquistato e installato la wallbox negli ultimi due mesi dell’anno.
Il 2023 si ferma a 11 mesi per il bando wallbox
Solo 500 domande per il 2022, 5.000 per il 2023. Meno di 15 dai condomini
Vediamo i numeri nel dettaglio. Per il bando relativo al 2022 sono state presentate 576 domande e approvate 561. Pochi errori. Sale il numero delle domande nel 2023 dove ne vengono presentate 5.095 e 4.992 sono approvate.
E i condomini? Un aiuto generoso, fino a 8mila euro, ma bisognava approvare una delibera condominiale. Un atto non semplice visto i tempi stretti. Risultato? Meno di 15 domande approvate.
La Verità ci sguazza
Il dossier si poteva gestire meglio, senza dubbio. I numeri autorizzano a parlare di fallimento. Ne hanno approfittato quelli del quotidiano La Verità. Scrivono: “Cinque pannelli solo per la ricarica dell’auto, quando un impianto di una casa privata solitamente varia dai 6 agli 8 pannelli (che devono coprire il fabbisogno energetico di elettrodomestici e quant’altro), dà i limiti di una sbandierata rivoluzione che sa di beffa“. La beffa, in realtà, è quella subita dagli utenti, per responsabilità del governo.
Eppure abbiamo documentato numerosi casi di lettori che ricaricano senza problemi l’auto. Il problema al limite è la mancanza di accumulatori, con l’impianto di casa. Per di più è pieno di operatori che offrono solo energia da fonti rinnovabili e si attendono le comunità energetiche. Insomma si può alimentare l’auto con energia pulita.