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Energica e PoliMi, insieme per la moto a guida autonoma

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La Casa modenese ha avviato un’importante collaborazione con il Politecnico di Milano per studiare e sviluppare la guida autonoma anche sui veicoli a due ruote. I primi test su una Eva Ribelle RS.

Lo studio di una tecnologia complessa come quella della guida autonoma dei veicoli investe già da tempo anche il settore motociclistico. È vero, il tema è molto “caldo” soprattutto nel mondo auto, dove lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è certamente ad uno stato più avanzato, ma non per questo il settore delle due ruote è estraneo alla rivoluzione in atto.

L’introduzione di sistemi sempre più intelligenti sulle nostre moto è ormai una costante e abbiamo già assistito ad alcuni esperimenti di guida autonoma, più o meno riusciti, da parte di BMW, Yamaha e Honda.

In questa visione di futuro che non appare poi così lontana sembra crederci seriamente anche Energica, punto di riferimento nel settore delle moto elettriche ad alte prestazioni. La Casa modenese ha infatti da poco avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano per studiare e sviluppare la tecnologia di guida assistita sui veicoli a due ruote.

I primi test di guida autonoma di BMW risalgono al 2018

Una Eva Ribelle che si guida da sola?

Il “robo-rider” per motocicli è un’ambiziosa innovazione che Energica supporta e valorizza tramite #StayChargeEDU, progetto di formazione dedicato a scuole ed Università per promuovere la cultura dell’elettrico Made in Italy tra i giovani.

Questa nuova unione di intenti, ma soprattutto di know-how ingegneristico, con il PoliMI è guidata da un team di ricercatori del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, al quale Energica ha consegnato una Eva Ribelle RS su cui iniziare a lavorare al progetto di guida autonoma.

Ad oggi è in corso la prima fase, quella di installazione di sensori sul veicolo, con potenziometri sospensione, IMU e GPS RTK per il posizionamento. È stata progettata inoltre una scheda di acquisizione dei canali analogici e CAN per convertirli in uno stream di dati ethernet.

La gamma di moto elettriche di Energica

Moto e guida autonoma: futuro incerto

Tra qualche settimana gli ingegneri del Politecnico porteranno in pista la moto per i primi rilevamenti, da cui poter trarre dati utili per la realizzazione effettiva del progetto guida autonoma.

Troppo avveniristico? Inevitabile? Impossibile? La risposta la darà il tempo. Certo, se la e-mobility va verso una precisa destinazione, anche un settore importante come quello delle due ruote dovrà essere capace di inserirsi nel nuovo sistema. E chi produce le moto del futuro lo sa bene.

Con l’introduzione di un auto-pilota, alcuni dogmi fondamentali come il piacere di guida e il divertimento, intrinsechi quando si sale in sella ad una moto, saranno a rischio. Resta da capire se sarà un’evoluzione accettabile o meno dai motociclisti di domani.

Le auto del futuro potrebbero essere così. E le moto?

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6 COMMENTI

  1. Da motociclista accanito non commento…anzi solo uno…deve essere lo stesso gusto come stare a letto con una bambola gonfiabile…che a qualcuno piacerà pure…ma meglio all’antica !

  2. -Resta da capire se sarà un’evoluzione accettabile o meno dai motociclisti di domani.-

    Mah….

    non saprei…

    ahahahaha!

    Fantastico.

    Scusatemi, ma mi vien da ridere.
    Cioè, uno la moto se la compra perchè vuole divertirsi a guidarla… cioè la moto in ultima analisi è un giocattolo.
    perchè dovrei spendere fior di soldi per comprare un giocattolo con cui a rigor di logica non posso giocare? Assurdo.
    Allora prendo una spider piuttosto.
    o banalmente un’automobile.
    Ma non lo so, ma un minimo di buon senso, ma giusto un minimo…

    Mi sembra tutto così surreale.
    Fanno moto elettriche che costano il doppio di quelle a benzina, hanno ancora autonmie insufficienti e tempi di ricarica improponibili, una guidabilità che sì… piacevole… le ho provate, vanno anche bene… ma che non “coinvolge” ancora abbastanza.
    Morale: non si vendono.
    E niente, avantui a testa bassa a picchiare la testa contro il muro. Avanti così, noi abbiam ragione, “sono i clienti che devono ancora maturare”.
    Adesso pure la guida autonoma.
    No ma non ci credo, non si può essere così cocciuti.
    specie di fronte ai risultati oggettivamente fallimentari.

    Nel frattempo, quello che secondo me si venderebbe a vagoni manco gli passa per l’anticamera del cervello di farlo.
    Dov’è il T-Max elettrico? dove sono il burgman e l’ X-ADV a batteria?
    Ma ci pensate a un X-ADV elettrico con un bel 15 kw di batteria messo per la lunga nel tunnel centrale?
    Crossover urbano totale. Figata assurda.

    Invece niente.
    La guida autonoma sulle moto.
    continuiamo così, facciamoci del male.

    • Ho fatto vedere questo annuncio ad un paio di amici mie motociclisti. Hanno fatto tutti una faccia strana, che non so nemmeno descrivere.

      • Al di là dell’ innegabile piacere scientifico del dimostrare che la cosa è fattibile e che si è stati in grado di farla, ipotizzare una moto che si guida da sola è cosa tale e quale a teorizzare un bel piatto di succulenta pastasciutta che si mangia da solo.

          • In realtà pensò sia abbastanza riduttivo pensare che gli studi sulla guida autonoma della moto portino effettivamente “solo” a quello.

            Uno studio e una realizzazione di questo tipo sono un punto di partenza per migliorare i sistemi di sicurezza automatici della guida su due ruote…

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