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Deluso dai rincari, metto in vendita l’elettrica

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Deluso dai rincari, mette in vendita l’elettrica e torna alle auto tradizionali, forse un’ibrida. È la decisione presa, non senza amarezza, da Giuseppe, un lettore. Vaielettrico risponde, Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

deluso dai rincariEcco i 6 motivi che mi inducono a tornare indietro

“Leggo con sempre appagante piacimento il Vostro blog. E riscontro sempre più spesso, nei vari articoli postati, che non sono il solo ad essere deluso dai troppi rincari che i  gestori apportano all’energia elettrica dedicata alle E-car. Se poi aggiungete: 1) la carenza di punti ricarica in piccoli paesi di provincia, ove solitamente i vari amministratori mostrano in toto la loro ostilità verso le innovazioni tecnologiche o ambientali. In particolare nella mia comunità di tempra contadina e poco affine al green. 2) la totale assenza di senso civico da parte di taluni automobilisti. Nello specifico vi porto alcuni esempi vds colonnine occupate da veicoli termici o elettrici non in carica,  parcheggi selvaggi nei pressi di detti punti ricarica ecc..3) la non perfetta conoscenza da parte di taluni operatori di Polizia locale sulle norme del C.d.S. che regolano la materia…“.

deluso dai rincariDeluso dai rincari e dalle troppe difficoltà di ricarica

4) la mancata o tardiva manutenzione da parte dei gestori di punti ricarica guasti. O, addirittura, postazioni con solo accesso wi-fi dove tale servizio non è presente o giunge a singhiozzo. Spingendoti a comprare, con ulteriore spesa, la famosa RIFT CARD (non utilizzabile con altri gestori, se non partner esclusivi della società erogante). 5) le lunghissime attese di ricarica (due o tre ore di media), nel mio caso con una presa esclusiva di tipo 2 e sempre con colonnine poste in zone poco servite. O in punti ove stazionano isole ecologiche con olezzi di svariata intensità. 6) che la mia percorrenza annuale è di circa 28.000 KM annui. A questo punto, sia il più convinto sostenitore dell’elettrico sia chi, come me, ha creduto nel futuro, si pone la fatidica domanda “Ma chi me lo ha fatto fare?“. Rispondo: “La speranza che un domani tutti questi ostacoli si possano abbattere”. Nel frattempo, per non rimanere un sognatore insoddisfatto, ho messo in vendita il mio veicolo elettrico per tornare al termico. Magari ibrido, ma accompagnato da un crescente senso di amarezza e delusione. Giuseppe Di Matteo

deluso dai rincariRisposta. Giuseppe si trova in una posizione particolarmente svantaggiata per quanto riguarda la ricarica. Con attese o carenze di colonnine che non si riscontrano in molte parti d’Italia. Ma non c’è dubbio che gli ultimi aumenti decisi dalle società maggiori, anche per gli abbonamenti, abbiamo ingenerato in molti lettori la sensazione di essere stati traditi. Con rincari sproporzionati rispetto al costo nell’energia elettrica, anche se i gestori si giustificano con la necessità di ammortizzare i costi di installazione e gestione.

  • Per passare all’elettrica devi avere il fotovoltaico e almeno 10 kW di fornitura? Senti Paolo Mariano… VIDEO

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41 COMMENTI

  1. Mi permetto di suggerire al signor Giuseppe di fare l’esatto contrario di quanto dichiara: venda la sua EV e compri una Tesla. Il prezzo a rate può essere diluito a piacere e, a meno che stia in Sardegna, no avrà mai alcuno dei problemi citati. Quanto ai gestori, beh, è chiaro che ci stanno marciando. Prendiamo il caso BeCharge. L’aumento recente è disgustoso. Io ho deciso che per principio non caricherò da loro finché non rivedranno le tariffe. Posso permettermelo. BeCharge è ENI, che non ha interesse a spostare i cosiddetti grandi volumi di consumo dagli idrocarburi all’elettrico. Cosa che accadrebbe se il costo di quest’ultimo lo rendesse conveniente rispetto al primo per l’utilizzatore medio, al netto dello spread sul prezzo di un’auto elettrica. Il governo poi fa di tutto per non aiutare questa transizione. Basta ascoltare l’idiota padano per eccellenza (nota: sono padano e posso dirlo), il si Salvi chi può, per rendersene conto.

  2. Noto con nessuna sopresa (la natura umana è prevedibile) che a ogni rincaro o a ogni vantaggio perso (grattini, ztl, agevolazioni) bulk di elettronauti minacciano di ritornare ad essere dinosauri che guidano caldaie (usando la terminologia ricorrente spesso in molti commenti). Quindi devo dedurre che davanti al portafogli non ci siano CO2 e gas combusti inquinanti che tengano e che quelli del pianeta da salvare siano slogan utilizzati per giustificare l’acquisto di ciò che per alcuni è un gadget all’ultima moda più che un mezzo di trasporto?
    Io sono completamente scettico sulle modalità politiche e industriali della transizione, ma non sull’auto elettrica in se, e so che prima o poi, se l’industria va verso l’elettrico al 100%, dovrò acquistarne una a prescindere dal legislatore sempre se potrò permettermela sia in capex che opex; poichè mi ritengo una persona schietta il motivo principale non sarà salvare il pianeta, dato che per salvarlo non vanno proprio prodotte auto e in generale inquinanti, ma sarà perché avrò necessità di un mezzo personale; ma chi compra l’auto elettrica oggi trincerandosi dietro le etichette ecogreen e portando una battaglia contro i dinosauri, facendo loro la moral, sembra un po’ ipocrita se scatena il suo disappunto in caso di aumenti o perdita di vantaggio fiscale; è palese che la bilancia delle motivazioni metta la questione ecologia come un surplus non necessario nella scelta, detto che oltretutto con i vari rincari si rientra in un regime tariffario che pareggia l’endotermico e quindi il motivo di riprendere una diesel comunque non sussiste. Ora è chiaro che questo discorso non è generale, ma noto che la casistica è frequente.

  3. I nostri cari distributori, come in tutte le cose in questo disgraziato Paese, hanno fatto cartello ed è molto evidente! Chi può ricaricare a casa specie se non è passato al mercato libero ha ancora un vantaggio eccellente anche se si accontenta del contratto base a 3kw.. non ci sono grossi problemi. Io penso comunque che l’auto elettrica va interpretata e giudicata se la hai, molti che commentano qua parlano per sentito dire ed è un peccato, alimentando concetti fuorvianti che non servono a niente. Siamo nel 2000 ma siamo sempre Guelfi e Ghibellini… e con questa mentalità si rimarrà sempre un paese sottosviluppato sul piano energetico e industriale.

  4. Tra pochissimo mi troverò nella posizione privilegiata villetta e fotovoltaico e, quando a fine noleggio a lungo termine, dovrò passare ad una nuova vettura, con grandissima probabilità sarà un’elettrica. Poter ricaricare a casa non è una condizione necessaria, ma ritengo che possa ancora essere determinante nell’utilizzo di una Bev.

    Detto questo, non ha molto senso incavolarsi per i limiti della singola auto acquistata, come il tempo di ricarica, e direi nemmeno per i rincari dell’elettricità che, più o meno, ricalcano gli aumenti di diesel e benzina che abbiamo avuto nei decenni precedenti e che sono sempre stati accettati come le carestie e l’invasione delle cavallette, se non come l’armageddon o il ragnarok.

    Quello che è inaccettabile, a mio modo di vedere, e che colpisce chi non possa ricaricare a casa o faccia spesso viaggi lunghi oltre l’autonomia della propria vettura, è questa giungla di burocrazia, la necessità di più carte, quella di fare abbonamenti o di disdirli a fine mese od addirittura a fine viaggio. Certo, ci si può adattare a tutto, ma non c’è alcuna necessità tecnica di avere una situazione simile. La vita è già abbastanza complicata ed aggiungere complicazioni inutili è illogico e stressante.

    Mi spiego: se uno mi dice che la sua Bev, una a caso, ha un’autonomia ridotta rispetto ad una termica e ci mette più tempo a ricaricarsi ma, in compenso, inquina molto meno e lui accetta il compromesso, ha perfettamente ragione. E’ felice di accettare questo trade-off che è dovuto a ragioni tecniche, magari temporanee, non a burocrazia o scelte politico-amministrative. Anche l’incompleta capillarità delle stazioni di ricarica è tutto sommato accettabile: lo si sa prima di comprare l’auto ed è abbastanza illusorio pretendere che gli operatori, visti i numeri ancora bassi delle Bev in Italia e con tutti gli annunci di nuove batterie con ricarica da 10 minuti (che cambierebbero il tipo di stazioni di ricarica, spingendo verso un modello più simile a quello degli odierni distributori di benzina) si mettano a realizzarne a profusione col rischio di fare il bagno. In fondo nelle autostrade ormai ci sono molti punti di ricarica e ci si può adattare: con una Bev di quelle non solo da città non si resta a piedi, salvo scegliere di fare cose molto strane.

    Quello che non ha motivazioni tecniche o logiche è dire ad un automobilista “elettrico” che deve svegliarsi ogni giorno e controllare le opzioni degli abbonamenti a consumo, attivarne uno e disdirlo a fine mese, munirsi di più tessere etc.. Anche la logica del roaming ha senso per le reti dei cellulari, ma è una palese idiozia in relazione alla fruizione di energia elettrica, non ha alcun senso tecnico: faccio rifornimento dall’operatore Pluto e pago Pippo, magari con l’aggiunta di un pizzo, così per gradire? Geniale, non c’è che dire, sicuramente ideato da Gambadilegno, che è sempre stato un po’ losco. Pensa quanto sarebbe più semplice pagare ogni singolo operatore con la carta di credito od il bancomat… Questo è un delirio di un mercato energetico immaturo rispetto al quale credo che si dovrebbe protestare ad altissima voce.

    • Sono assolutamente d’accordo con lei, è quanto ho cercato di sollevare anche in un mio commento ad un altro articolo.
      Ma assolutamente d’accordo.

    • Sul rischio del divario sociale tra coloro che hanno le villettine con garage e tutti gli altri si è parlato già tante volte qui nei commenti, con l’assurdo che il signore con la villetta pagherà i rifornimenti meno della metà dell’operaio con l’auto in affitto. Il futuro sul fronte tecnico è il plug & pay su tutte le colonnine (è possibile fare l’upgrade anche di quelle esistenti o comunque della maggior parte) ma resta il problema del costo: il plug & pay è collegato al portafoglio del produttore del veicolo la cui offerta – se ho ben capito il giochino – non è collegata al tuo abbonamento A2A (per capirci) ma ai prezzi di ricarica del tuo produttore, meno vantaggiosi. Per me questo libero mercato tanto libero non è, è chiaro che il cartello di fatto si verrà a creare, quando ci sono pochi soggetti in campo certo non c’è interesse a tenere i prezzi bassi. Dopotutto già oggi chi ricarica presso le colonnine lo fa perché non ha altra strada, quindi non c’è il rischio che un aumento dei prezzi riduca troppo l’uso delle colonnine. Come ho già avuto modo di proporre, l’unica via d’uscita è un price cap imposto dalla UE che preveda in tutti i paesi un margine massimo di sovrapprezzo (rispetto al costo del kWh) in base alla potenza di ricarica: del tipo (esempio) per ricariche in AC fino a 44 kW il sovrapprezzo massimo applicabile è del 50%, per le ricariche fino a 150 kWh è del 100%, per quelle oltre i 150 kWh è del 130%.

  5. “Dovrebbero invece darci dei vantaggi con delle tariffe agevolate perche stiamo facendo degli sforzi”.
    Caro Giorgio Z., mi faccia capire.
    Lei (generalmente inteso come cliente BEV) spende 25.000€ per una FIAT 500e (?!) o, addirittura, 90.000€ per una AUDI Q8 e-tron….E POI PRETENDE AGEVOLAZIONI DALLO STATO O DAI VARI SOGGETTI CHE VENDONO RICARICHE ALLA SPINA?!?!
    Tutto questo, dopo gli incentivi statali già gentilmente concessigli per l’acquisto dell’auto, l’esenzione dal bollo per 5 anni, le striscie blu gratuite, ecc. ecc.?!?!
    Suvvia, un po’ di senso del limite e dignità, per favore!
    Prima dell’avvento delle BEV, ha mai visto qualcuno comprare una Porsche o una Maserati e poi lamentarsi perché la benzina o il bollo costano troppo?!?! E allora……!

    • Invece sì, caro Giovanni. Abbiamo assistito allo psicodramma del superbollo: istituito nel 2012, dopo anni di piagnistei proprio ora il governo ha promesso di cancellarlo (nella legge delega fiscale).

      • Lo stato lo cancella perché ha perso soldi per via del superbollo, solo il primo anno solo 140 milioni secondo l’UNRAE [ https://unrae.it/sala-stampa/altri-comunicati/2608/il-fallimento-del-superbollo-auto-persi-dal-fisco-in-un-anno-140-milioni-di-euro ]: nessuno ha comprato auto con potenze superiori a 250 cv (quindi ha perso i soldi del bollo ma anche l’iva all’auto dell’acquisto) e peggio ancora è nato il giochino di affittare auto potenti con targa estera (giochino che l’Italia ha cercato invano di fermare prima di essere bacchettata dalla UE) [ https://www.ilsole24ore.com/art/targhe-estere-senza-piu-limiti-italia-risparmi-tutti-ed-entrate-fiscali-rischio-AEb82rMB#U401106662143bHB ]. L’aspetto assurdo di quando si fanno questi errori madornali nati da una certa ideologia dell’automobilista-limone è che adesso che vogliono abolire il superbollo non c’è la certezza che gli italiani torneranno a immatricolare auto potenti (a giusta ragione, non fidandosi più del governo): quindi mentre la perdita di gettito di quella minima parte residua che paga il superbollo è certa, non c’è la certezza di un ritorno al mercato pre-superbollo, col rischio che la cancellazione determini un minimo buco di bilancio.

        Un capolavoro assoluto dovuto ad una ideologia stupida e punitiva di tipo lost-lost: hanno perso i cittadini e ha perso lo stato, gli unici che gongolano sono le società estere (e quindi gli stati esteri) che immatricolano questi veicoli e poi, a pagamento, li affidano agli italiani per circolarci in Italia. Campioni del mondo.

        • Il sugo non cambia. I pitocchi in Ferrari equivalgono ai pitocchi in Tesla. Elettrico o benzina nulla cambia. Quindi puoi risparmiarti le tue insulse 50 righe.

  6. É insopportabile sentire i gestori parlare di costi di impianto senza dire quanti finanziamenti sono stati dati dalla unione europea e altri organismi per costruire gli impianti. Freetox ha costruito 100 impianti senza chiedere un euro agli utenti che pagano il prezzi del loro gestore.. basterebbe anche solo guardare il prezzo di ricariche tesla in abbonamento per capire l assurdita dei prezzi degli altri gestori in Dc , quasi doppi. Tant é che ho mollato becharge per fare un abbonamento tesla e uno a2a.
    Ma capisco la delusione dello scrivente. La scelta di prezzi così alti é una scelta politica e non per niente accaduta dopo l avvento del attuale governo, non certo durante la crisi del 2021 quando i prezzi rimasero sostanzialmente stabili. Infatti adesso il costo del kwh é crollato rispetto al 2021 ma i prezzi dei gestori sono paradossalmente aumentati

  7. “anche se i gestori si giustificano con la necessità di ammortizzare i costi di installazione e gestione”

    Già, anche quando aprono distributori di benzina nuovi vedi raddoppiare i prezzi…..
    Qui hanno visto che ci possono fare soldoni e, come tutti i cartelli che si rispettano, fanno il c…o che gli pare!
    Altro che Mr. Prezzi……se lo acchiappo! Nero lo faccio!
    E non soltanto per i prezzi dell’energia elettrica, ma, di tutti i prezzi al consumo senza controllo!

  8. Per il problema degi stalli occupati

    i vigili sono sotto organico, si dedicano alle prorità, e hanno anche delle direttive su cosa sia prioritario e di intereresse sui tanti servizi di tipo diverso che possono svolgere in città, lo stesso fare multe sui parcheggi in modo rigoroso non è considerato prioritario e magari a volte nemmeno desiderabile dai comuni

    il giorno che ci fosse la volontà di liberare gli stalli occupati inziando a dare qualche multa per far correre l avoce tra gli automobilisti, secondo me basterebbe una classica direttiva inviata ai vigili per mail dal Ministero

    comunicazione ministeriale in cui si dice che diventa desiderabile sanzionare questo, e si fissano un paio di linee guida su come l’agente deve comportarsi rispetto ai vari casi che può trovare, per facilitarlo, dopo averlo “autorizzato” con la direttiva stessa diciamo

  9. Comprendo la delusione… gia dobbiamo fsre da cavie, siamo i pionieri di questa nuova mobilità, contribuiamo a migliorare l’aria delle città, e veniamo ripagati a pesci in faccia.. dovrebbero invece darci dei vantaggi con delle tariffe agevolate perche stiamo facendo degli sforzi. Dovrebbero togliere i vantaggi un domani che la mobilità green sarà una normalità… davvero si rischia di fermare (e gia sta succedendo) il progresso.. e che alcuni comincino a tornare indietro ad una vita meno difficoltosa..

    • Ma perchè andare avanti e il progresso significano una vita più difficoltosa? E’ uno strano concetto quello che viene veicolato su questo sito. Possiamo tornare indietro al medioevo, ed in Italia già lo stiamo facendo, così la vita sarà difficilissima e potremo finalmente dire che siamo progrediti fino a livelli siderali.

  10. Riguardo ai prezzi degli abbonamenti, suggerisco di dare un occhio anche alle tariffe a consumo di alcuni operatori esteri che si sono da poco affacciati in italia. Sul resto obiettivamente non si può dare torto al lettore, anch’io come lui sono costretto alla ricarica su strada e nonostante a differenza sua disponga di un punto di ricarica collocato praticamente sotto casa, non poter ricaricare per colpa di maleducati che scambiano gli stalli di ricarica per punti di sosta gratuita capita circa un giorno sí e uno no. Farli multare pare impossibile e intanto anche oggi si ricarica domani. Solidarietà per il lettore

  11. Caro Giuseppe,
    sono d’accordo con te che i prezzi alla colonnina pubblica sono ancora troppo elevati.
    In famiglia utilizziamo un’elettrica con grande risparmio ma grazie al fotovoltaico, senza la cosa è diversa.
    Spero che i soldi del PNRR possano servire anche a finanziare le infrastrutture di ricarica che sono un servizio strategico per il futuro del paese.
    Purtroppo abbiamo una classe dirigente politica scarsamente preparata quando non oppositrice dell’elettrico.
    Qualsiasi decisione prenderai domani, spero tu possa tornare in elettrico il prima possibile.

  12. Caro Giuseppe: direi che forse hai comprato il modello sbagliato di auto elettrica !
    Dato che comprare una auto dotata solo di ricarica di tipo 2 e lamentarsi del tempo di ricarica non si può ascoltare .

    • Io presi la Zoe apposta ben sapendo che non aveva CCS . Per come la usiamo va benissimo. Peccato che ora abbia problemi di sterzo e la concessionaria dice che non ha nulla. Mai più un auto francese per quanto mi riguarda..

      • Esagerato. I modelli difettati capitano ovunque. Fatti valere presso la concessionaria se sei in garanzia, anche per vie legali se necessario.

    • Oltretutto per percorrere 28000 km l’anno.
      Io sono di natura scettico, vari indizi mi fanno pensare che sia un fake, magari mi sbaglio, la redazione avrà forse fatto gli accertamenti del caso.

      • ma tra l’altro, percorri 28k km l’anno e stai sempre nei paesini con mentalità contadina e carenza di colonnine?
        particolare come situazione

  13. Acquistate una stupenda vettura a metano del gruppo VW e spendere il 40% rispetto al pari modello a benzina.

    Io possiedo un elettrica che ricarico a casa, ma col cavolo che vendo la Passat Ecofuel, e neppure quelli che possiedono GOLF, Audi A3, Polo ecc. se ne liberano, la fanno diventare seconda auto.

    Credetemi sono motori fantastici ed ultra economici.

      • Fra i motori endotermici , quelli alimentati a CNG sono fra i più puliti in assoluto, definirli che appestano l’aria mi pare eccessivo.

        La combustione del metano, formula chimica CH4 , lega l’atomo di carbonio con due di ossigeno producendo una molecola di CO2 ed i quattro atomi di idrogeno si legano a due atomi di ossigeno, producendo 2 H20 , cioè due molecole di acqua.

        A parità di normativa Euro , la combustione del metano produce comunque meno anidride carbonica, basta verificarlo anche di persona con un analizzatore gas di scarico di quelli che si utilizzano durante la revisione. Commutando tra benzina e metano, rimanendo invariati tutti gli altri valori ( cioè tendenti a zero per motori con catalizzatori efficienti ) si apprezza un notevole abbattimento della CO2 .Il metano è l’idrocarburo più leggero presente in natura ed è quello con la combustione più pulita che ci sia .

          • Gli ossidi di azoto sono la bestia nera dei propulsori a gasolio, motivo per cui sono stati introdotti i catalizzatori SCR e l’urea sulle euro 6.

            Per i motori a benzina, che lavorano mediamente con il rapporto stechiometrico corretto ( 14,7 parti di aria per una parte di carburante ) generano molto meno NOX che sono comunque efficacemente abbattuti dalla valvola EGR.

          • La bestia nera dei diesel sono le polveri sottili. Gli ossidi di azoto derivano da ogni combustione, non li abbatte ne’ il metano, ne’ gli e-fuel, ne’ i bio carburanti.

          • Che il metano sia più impattante a livello ambientale rispetto all’auto elettrica lo sanno anche i miei gatti (che sono arrabbiati con l’auto elettrica in quanto il cofano rimane freddo).

            Ma se una persona per n motivi non può acquistare un’elettrica io gli consiglio una vettura a metano (e soprattutto del gruppo VW).
            Ragazzi la filiera del metano è anni luce meno impattante a livello ambientale rispetto a benzina, gasolio e gpl.

            Cos’è adesso mi dite che benzina e gasolio inquinano meno del metano????

            E i motori VW (al contrario dei fiat) sono utilizzabili anche a serbatoio di benzina vuoto (provato personalmente con la Passat).

        • Nessuna voglia di far polemica ma qualche difetto c’è l’ha anche il metano: questo è il primo commento che si trova su Google:
          “Il metano è, dopo la co2, il principale responsabile del riscaldamento globale. Nonostante sia relativamente facile ridurne le emissioni, il miglioramento è lento e di entità ridotta. Il metano ha un tempo di permanenza nell’atmosfera molto inferiore a quello della co2, ma il suo effetto è 84 volte più forte”
          E lo dico nonostante fossi un felice possessore di una Multipla a metano

          • infatti il metano viene bruciato ed è meglio bruciarlo che disperderlo in atmosfera per le motivazioni che ha riportato.

          • I problemi legati alla forte componente climalterante li ha solo da non combusto (fughe), quando è bruciato emette meno CO2 di tutti gli altri.

      • A metano si abbattono molto le polveri fini e ultrafini, per la spiegazione data da Stefano; in pratica il particolato che esce dallo scarico di un ‘auto a metano è più dovuto all’olio motore che viene bruciato nei cilindri che al carburante

        Lato emissioni CO2, a metano a parità di energia leggo che usata ci sarebbe una riduzione del 20% rispetto ai carburanti classici, che è meglio di niente

        ci sarebbe anche il GPL, butano e propano, come pulizia di combustione è un compromesso tra benzina e metano, ma ragionando come “impatto”, il GPL ha più lavorazioni ed emissioni equivalenti da pozzo al serbatoio rispetto al metano

        Mi è stato anche fatto notare che usando il metano bisogna sperare che sulla filera di rifornimento non ci siano perdite di gas in atmosfera, ha un coefficenti GWP (climalterante) pari a 25-28 rispetto alla Co2;

        se ci fossero perdite rilevanti nella filiera, si va a perdere il vantaggio poi dato da quel -20% nel motore

        • Non dimentichiamoci che le perdite degli altri combustibili fossili creano danni pure loro, e devastanti in alcuni casi (gpl).

      • In modo infinitesimale rispetto a benzina, gasolio e gpl.

        Certo l’elettrico è perfetto, ma in alternativa…

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