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Costi di ricarica spropositati: “Ci prendono per il…cavo”

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Costi di ricarica spropositati

Costi di ricarica spropositati, così non va! Marco, un lettore piemontese, ci invia gli screen-shot degli ultimi rifornimenti e commenta. “Ci prendono per il…cavo”. Vaielettrico risponde. I vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it

costi di ricarica spropositati
Ricarica con contratto Audi Charging, colonnina HPC Ionity

Costi di ricarica spropositati, provi diverse tessere, ma alla fine il risultato è sempre deludente…Costi di ricarica spropositati

Costi di ricarica spropositati
Ricarica con ChargeNow (che Marco usa quando la tessera Audi non è compatibile), colonnina DC Powy.
Costi di ricarica spropositati
Ricarica in una colonnina “lenta” in AC.

“Torno ad aggiornarvi con una panoramica variegata e con un solo commento: non ci siamo ancora! Di strada ne faremo poca se continuiamo così. Alla fine l’accoppiata vincente resta Audi Charging/Ionity che, con la tariffa base mensile, offre prezzi abbastanza convenienti. Sebbene sempre sopra il costo medio dell’energia.

Poi ci sono le colonnine lente AC che fanno storia a parte. E che offrono prezzi assurdi vista la tipologia di ricarica proposta.  Chiarisco, per tutti quelli che dicono: “Hai una Audi e ti lamenti…”.  Non è una lamentela, è solo una semplice constatazione.

Chi guida elettrico, di norma, si porta in tasca più di una tessera. E prima o poi capita di usarle tutte, provando un leggero senso di malessere e presa per il “cavo”.  Speriamo in un cambio di rotta perché a farci pagare tutto troppo ci pensa già il buon “Bel Paese”. Un caro saluto. Marco da Alessandria. 

 Finché non ci sarà un mercato vero, i prezzi…

Risposta. Non c’è dubbio che il costo delle ricariche in Italia sia insopportabilmente salato. Per due motivi, soprattutto. Il primo: un prezzo della materia prima energia, più alto che in gran parte del resto d’Europa. Il secondo: un tasso di utilizzo ancora scarso delle colonnine, che induce gli operatori ad alzare i prezzi per recuperare un po’ di ricavi(ma è il gatto che si morde la coda…).

Così chi va all’estero, Francia in primis,  si stupisce di quanto poco costi ricaricare. E a volte non c’è neppure bisogno di andare oltre-confine. Qualche tempo fa un o lettore, Eugenio Davolio, ci ha fatto questa segnalazione da Modena: “Il gruppo di utenti EV della Tetra Pak ha recentemente ‘scovato’ che il MSP svedese Northe (ditta Charge4Go AB) è incredibilmente interoperativo con le colonnine AC di Hera. All’incredibile prezzo di 0,39 €/kWh, come indica la schermata allegata relativa alla colonnina Hera presente in via A. Delfini 1, a fianco dell’ingresso della Tetra Pak“.

Insomma, a volte non serve neppure arrivare fino in Svezia per scoprire che le AC le pagano 30 centesimi/kWh meno di noi.

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13 COMMENTI

  1. Ho acquistato una EV lo scorso novembre e iniziavano a leggere varie news sul “cartello” fatto dai principali operatori italiani, subito ero rimasto deluso, soprattutto perché con prezzi più alti si riduce il vantaggio economico rispetto all’uso della termica che andavo a sostituire.
    Pensare di caricare a casa per il costo inferiore, ma è necessario farlo in sicurezza per il condominio/garage che ha diversi anni dove abito, quindi altro costi per avere la possibilità di ricaricare a casa, poi scopro anche che l’efficienza di ricarica a bassissima potenza si paga quasi con un 20% in più di kWh.
    Sono a Modena (il 90% delle colonnine pubbliche sono di Hera) e fortunatamente hanno scovato northe a 0,39€/kWh più vantaggiosa addirittura di wroom su enelX.

    • // …quindi altro costi per avere la possibilità di ricaricare a casa… //

      Salve Mattia, non importa l’età del condominio, quanto piuttosto il fatto di avere un garage individuale e collegato al proprio contatore domestico.
      Nel caso del condominio di 31 anni in cui vivo, i garage sono così, e quindi ho dovuto solo far adeguare la linea che dal contatore va al garage ai 6 kW a cui avevo portato il contratto di fornitura, far montare la wallbox che avevo acquistato direttamente dal sito di un noto produttore italiano, e farmi rilasciare certificazione del tutto.
      Spesa totale: 720 € per la wallbox + 440 € di elettricista.

  2. Carico in DC ai diffusi e validi Supercharger. Senza abbonamento pago la metà di qualsiasi fast. Altrimenti abbonamento a2a. C’è quindi possibilità di risparmio, anche in confronto con gpl o diesel, ma il risparmio non è sempre l’unico motivo per guidare un’auto elettrica.

  3. Durante le ferie di agosto di due anni fa, raggiunto il luogo di villeggiatura ho poi percorso altri 2500 Km.
    L’hanno scorso… 150 circa.
    Ci avranno guadagnato o perso?
    Ma a parere mio non è questo il punto, credo che non si tratti di incassare più o meno, penso invece che vi sia semplicemente ostilità verso l’elettrico.
    Se pensiamo che Enelx è fra le peggiori di tutti manco fosse Eni.

    • Enel X, dipende da Enel
      Be Charge dipende da Eni
      Free to X dipende da Autostrade

      Enel, Eni e Soc. Autostrade dipendono dal Ministero delle Finanze

      il Ministero delle Finanze è comandato da Giorgetti (Lega).

      Agli uomini dislocati dal governo in Enel, Eni, e Autostrade non interesse che le loro aziende dedicate alla ricarica delle auto elettriche facciano profitti, per loro lo scopo principale è ostacolare e fermare l’elettrico.

      Anzi, siccome alle loro colonnine ci va pochissima gente non mi meraviglierebbe che inizino a dismetterle con la scusa che sono poco utilizzate.

      Non abbiamo scampo.

      • Non dismetteranno perché la strategia è occupare posti e creare inefficienza. Forse avremo una lieve flessione dei prezzi se il PUN riuscirà a rimanere in calo in modo strutturale.
        Poi, non che gli altri gestori brillino per efficienza, quindi tutto resterà più o meno cristallizzato fino a quando non arriverà l’ azienda cinese che facendosi due conti arriverà all’ attacco, e allora vedremo in azione il solito schema “all’ armi, all’ armi, i cinesi sono arrivati per fare dumping, vanno fermati a costo di norme liberticide”.

  4. Il pun viaggia sui 15 centesimi al kw. Pagarne 39 su una ac o.95 su una dc é semplicemente sabotare il mercato delle auto elettriche per altre vie.

  5. ipotizzando viaggio di 300 km andata e ritorno in giornata potremmo uscire di casa la mattina con 100 % di carica notturna , durante il viaggio rabboccare 10 kw se serve , al ritorno a casa ricaricare . per me il discorso fila ,dipendera’ dall’auto .. e dai km a volte non c’e’ scampo !

  6. Se un giorno avremo la grazia di avere un governo non ostile alle auto elettriche vedrete che magicamente i prezzi si abbasseranno.

    Io ricarico mi sforzo di ricaricare solo a casa ed ai supercharger, per questione di soldi, ma anche di principio.

  7. Ora ci sembra una tariffa economica, 0.39€/kWh, ma fino a 2 anni fa con BeCharge caricavi normalmente a 0.40€/kWh su ogni AC BeCharge, senza abbonamenti.
    Se nei primi due anni in cui avevo l’auto ero propenso, duranti i miei viaggi, a ricaricare alle colonnine anche se non ne avevo bisogno, per ringraziare in qualche modo del servizio offerto, da agosto ricarico solo se indispensabile. L’ultima ricarica con l’app di NorthE su colonnina EnelX.
    Molto utile il servizio offerto da https://tariffev.it !

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