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Città & ricarica, le italiane tra le peggiori d’Europa

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Città e ricarica, le italiane sono tra le peggio attrezzate d’Europa, secondo un’indagine di Uswitch. Voti molto bassi per Torino e Roma, migliori per Milano.

città & ricaricheCittà & ricarica, Milano meglio di Roma e Torino

I punteggi sono stati ricavati secondo quattro parametri, il primo dei quali, la disponibilità di ricariche gratuite, ci sembra piuttosto discutibile. Gli altri parametri sono il prezzo medio delle colonnine, la potenza media di ricarica e la distanza tra una colonnina e l’altra all’interno delle città. Dalle pagelle esce decisamente bocciata Torino. Nel capoluogo piemntoese puoi trovare il 120% in più di caricatori gratuiti (il 22% del totale) rispetto a Roma (10%). Ma  le colonnine a pagamento nella capitale costano il 5% in meno: 0,44 euro a Roma contro 0,46 euro a Torino. Milano, invece, si conferma la migliore città italiana per i conducenti di veicoli elettrici. Con un punteggio di 6,36/10, la distanza media tra due caricatori è di 1,03 km, la più breve in Italia e il 6% in meno rispetto a Torino (1,09 km).

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I 4 parametri con cui è stato costruito il punteggio finale.

Nord Europa: ancora tante le ricariche gratuite

I voti complessivi delle tre città italiane considerate sono comunque ben lontani da quelli conseguiti dalle città considerata più virtuose. Reykjavik è in testa con un punteggio di 7,94/10, grazie a una rete di ricarica capillare (0,55 km tra una colonnina e l’altra) e soprattutto a un 65% di caricatori gratuiti. Seguono Glasgow (7,54), Lisbona (7,31), Budapest (7,14) e Oslo (7,04).  Colpisce in tutte queste l’alto numero di ricariche gratis tuttora disponibile. Tra le tre città italiane censite, solo Milano merita la sufficienza, con il voto di 6,36, mentre a Roma è stato assegnato un punteggio di 5,97 e a Torino di 5,91. In fondo alla classifica, a sorpresa, si trovano cinque grandi centri come Liverpool, Parigi, Vienna, Francoforte e Rotterdam.

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2 COMMENTI

  1. Criteri bizzarri… quantomeno per l’Italia. Che però, si sa, non è rappresentativa.
    Anzichè considerare le colonnine gratuite (interessanti, per carità, ma non sono affatto dovute e non potranno essere così per sempre) era meglio considerare il “grado di disponibilità”, cioè: funzionante, non occupata abusivamente, segnalata con cartelli.

    • Concordo con quanto detto da Guido, a mio parere i parametri da considerare per un’eventuale punteggio sarebbero:
      Numero di colonnine funzionanti e non abusate per parco circolante, potenza disponibile e costi di ricarica.
      Inutile avere colonnine gratuite da 3 kW utilizzabili per un massimo di due ore, meglio averle da 22 kW a pagamento e funzionanti.

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