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Caro Gassman, Roma non è off limits per l’auto elettrica

Le affermazioni dell’attore Alessandro Gassman (Leggi qui) sulle difficoltà di ricarica nella città di Roma _ cosa che l’avrebbe fatto desistere dall’acquisto di un’auto elettrica _  tengono banco da tre giorni sul nostro sito. Ad oggi, infatti, l’articolo è stato letto da oltre 150 mila lettori e commentato da un centinaio di loro. Tra questi anche Dino Marcozzi,  Segretario Generale di MOTUS-E, l’Associazione che rappresenta i principali attori della mobilità elettrica in Italia. Ecco le sue parole:

di Dino Marcozzi

Ok sensibilizzare, ma si rivolga alla Giunta

Ben vengano le dichiarazioni di Alessandro Gassman se possono servire a sensibilizzare chi di dovere sul problema delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici  in una grande città come Roma, dove sicuramente il servizio non è ancora ottimale, soprattutto in alcune zone.  Bisogna specificare però che queste carenze non dipendono dagli operatori privati della ricarica, bensì dalle reticenze dell’Amministrazione comunale nel rilasciare le autorizzazioni per l’installazione dei punti di ricarica.  Tutti i principali operatori, a partire da Enel X, infatti, hanno depositato richieste di installazione per molte decine di unità. Tuttavia al momento l’Amministrazione ne ha accolte meno della metà. E’ quindi alla Giunta Raggi che va indirizzata la sollecitazione a snellire l’iter dei bandi per le concessioni all’utilizzo dei suoli pubblici indispensabili alla realizzazione degli stalli per la ricarica.  La stessa sollecitazione deve essere rivolta alla Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali che pone vincoli ormai anacronistici; di fatto un blocco preventivo a qualsiasi intervento. Per esempio, richiedendo una larghezza minima dei marciapiedi di 2,6 metri, pur in un centro storico dove quasi nessuna strada è fisicamente in grado di rispettarli.

Le colonnine potrebbero già essere più del doppio

Numeri alla mano, tuttavia, la situazione di Roma non è drammatica come viene dipinta.  Il piano di Enel X Mobility per l’infrastrutturazione del territorio capitolino conta già 332 punti di ricarica installati, pari a 166 colonnine;  ulteriori 54 sono già pianificati e di prossima installazione. A questi numeri si aggiungono 860 punti di ricarica, pari a 430 colonnine, in corso di approvazione presso il Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune di Roma. Per una indicazione delle localizzazioni proposte è possibile consultare il sito del Comune di Roma:  https://romamobilita.it/it/progetti/mobilita-elettrica).

 Altri operatori hanno progetti di installazione di punti di ricarica in corso, tra questi BeCharge e ACEA, incontrando le stesse grandi difficoltà autorizzative da parte di vari decisori amministrativi. 

I punti di ricarica oggi presenti a Roma sono generalmente del tipo a colonnina. Permettono di fare il pieno a due veicoli contemporaneamente, con potenza massima pari a 22 kW in corrente alternata. Questo consente di ricaricare il proprio veicolo in circa due ore.  A queste si aggiungono infrastrutture di ricarica Fast, che con una potenza massima di 50 kW in corrente continua e 43 kW in corrente alternata, permettono di fare il pieno simultaneamente a due veicoli in meno di un’ora.

Qualche piccolo sforzo per essere davvero green

 Infine vorremmo porre qualche domanda al signor Gassman.. Dove abita? Quanti chilometri percorre mediamente ogni giorno? Dispone di un box o un posto auto dove effettuare la ricarica privata durante la notte? Potremmo sbagliarci, ma ci sembra improbabile che un personaggio come lui non disponga dei mezzi necessari per mettersi in condizione di utilizzare un’auto elettrica. Se, come dice e scrive in maniera meritoria sugli organi di stampa, si sente così vicino alle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità. E se, come ci fa sapere promuovendo in TV le polizze di un primario gruppo assicurativo, è il tipo di consumatore che “guarda al futuro”.

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