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Basta tifoserie, l’elettrico va usato quando serve

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La Volkswagen e-Up seconda serie, una delle due auto di casa di Giovanni.

Basta tifoserie, l’elettrico va usato quando serve, ci scrive Giovanni, un lettore che alterna l’uso di di una Volkswagen e-Up a una Peugeot Rifter. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

basta tifoserie
Una Peugeot Rifter, l’altra auto di famiglia del lettore.

Basta tifoserie, guardiamo che motorizzazioni servono per quali usi

“Leggo ormai da parecchio tempo le vostre corrispondenze, in particolare sulle News di Google. Le mail degli altri lettori ed i vostri commenti sono sempre molto interessanti. Vorrei raccontarvi brevemente la mia esperienza con l’elettrico. Da circa 4 anni possediamo una Volkswagen e-up (seconda generazione), l’auto di mia moglie, inoltre abbiamo una Peugeot Rifter (la mia, acquistata di seconda mano). Le due auto sono assolutamente complementari per qualsiasi uso famigliare e per questo siamo molto soddisfatti di questa scelta. Abitando a circa 30 km da Milano e avendo alcuni motivi per andarci almeno una volta alla settimana (sebbene da alcuni mesi io sia andato in pensione), la e-Up è perfetta. Il costo chilometrico, ricaricando sempre da casa, è molto meno della metà di quello del Rifter. Inoltre, ZTL gratuita, assicurazione RC di 160 euro contro i 400 dell’altra (a parità di classe), tagliandi al 50% del costo rispetto al Rifter.

basta tifoserieHo una e-Up e una Peugeot termica, nel 90% dei casi uso l’elettrica

Le considerazioni che leggo spesso sono relative a:
in inverno diminuisce l’autonomia dell’elettrico;
i viaggi lunghi devono essere programmati bene e comunque qualche contrattempo e relativo patema d’animo sono dietro l’angolo. Una sorpresa solo per chi fa finta di non saperlo, per denigrare qualcosa che non gli va a genio. Noi abbiamo speso in totale 34.000 euro per entrambe le auto, cifra in linea con l’acquisto di una sola auto a benzina media (e per questo non mi sento “radical scic”).
Per i viaggi lunghi, dove oltre all’autonomia spesso serve la capienza del bagagliaio o magari anche solo il 5°posto, risolviamo con la Rifter. Negli altri 90 casi su 100 utilizziamo la e-Up, con risparmio e comodità di utilizzo ottimi.
Pertanto io credo che sia un errore, arrivando al 2035, obbligare all’acquisto di sole auto elettriche. Prima sarebbe molto più utile all’ambiente sostituire gradualmente e con incentivi ragionevoli, le auto che non sono Euro6-temp ecc.. Egli integralismi, soprattutto ad alto livello (da una parte e dall’altra), quasi sempre nascondono secondi fini. Poi il popolino credulone fa gratuitamente il resto del danno.Non voglio dire che tutti debbano avere due auto con alimentazione differenziata, ma certamente è una delle possibilità più utili e complessivamente economiche.. Giovanni

troppe tifoserieRisposta. L’analisi è condivisibile: c’è troppa emotività (e a volte faziosità) su un tema che andrebbe trattato in modo più razionale. La situazione familiare descritta da Giovanni è comune a molti possessori di auto elettriche, spesso citycar, che dispongono anche di un modello termico per i viaggi più lunghi. Noi siamo convinti che presto entrambe le vetture saranno a batterie, ma le nostre previsioni valgono poco. Ci interessano di più le scelte concrete e le esperienze dei lettori.

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35 COMMENTI

  1. A mio parere auspicare ulteriori gabelle e tasse (peraltro in uno dei paesi più tassati in assoluto) a sfavore di chi usa l’automobile non è ragionevole…non c’è solo chi usa il 3000 abitando in centro per andare al più vicino centro commerciale …anzi… per lo più ci sono persone e famiglie (penso ne conosciamo tutti e in realtà sono più di quelle che pensiamo) che usano un’auto vecchia ,ma ancora funzionale,magari per andare al lavoro in zone e orari non serviti da mezzi pubblici e perché (vedi pragmatismo) il proprio reddito è destinato ad altre spese famigliari dove il cambio dell’auto o non è economicamente possibile oppure sta all’ultimo posto delle priorità .
    Quindi , cosa vorremo fare a queste persone ?!? Obbligarli a cambiare auto anziché fare la spesa o comprare libri e scarpe ai propri figli ? Penso sarebbe profondamente ingiusto al di là dei vari ideologismi !
    La verità è che ogni caso è a se…impossibile decidere flat per tutti e solitamente quando lo si fa sono poi gli anelli più deboli della catena a rompersi per primi…un po’ di calma insomma e le cose si “sistemeranno” da sè come lo è stato per tanti altri settori.

    • Se può traquillizzarti:

      le proposte di incentivi e di disincentivi, messi in pratica in altri stati, si concentrano sulle spese di aquisto delle auto nuove

      disincentivano progressivamente le auto termiche nuove, in modo proporzionale a quanto consumano ( penalizzano auto termiche più grosse, non le utiliarie e le auto più efficenti)

      vengono risparmiate da nuovi balzelli le auto termiche usate, proprio per evitare disuguaglianze sociali; al massimo vedi ci sono sgravi sui bolli delle elettriche

      poi sono tutti discorsi teorici, il governo italiano attuale (purtroppo secondo me) non sembra voler andare in questa direzione

      PS: nelle regioni del Nord Italia, esistono anche le scatolette GPS che permettono di usare ancora anche nelle aree a circolazione limitata (per chilometraggi non eccessivi) anche auto con normativa “Euro” vechiotta; i Lombardia si chiama ” Move-in “

  2. Complimenti a Giovanni…lettera equilibrata e di buon senso con contenuti a mio parere condivisibili (keep calm insomma)!

  3. Vista l’articolo con l’esperienza di Giovanni, posto la mia: circa 11 anni fa ho sostituito la mia Ford Focus 1.8TDI che andava ancora bene ma che, visto l’avvicinarsi di una nuova sostituzione della catena di distribuzione e del logorarsi di altri meccanismi che avrebbe comportato un’ingente spesa, e visto l’incentivo alla rottamazione del periodo di 5000€ per passare ad auto più ecologiche, passando ad una Toyota Auris HSD, ossia una ibrida (11 anni fa era una scelta ecologica buona, ora, con i suoi 24-25Km/litro, vista l’evoluzione delle elettriche, non tanto). Mia moglie girava con una piccola Matiz a GPL ma che, dopo oltre dieci anni, era ridotta ai minimi termini. Abbiamo deciso quindi di sostituire quest’ultima e, approfittando degli ingenti incentivi dati nei governi precedenti per passare all’elettrico, abbiamo acquistato una Renault Twingo ZE che io chiamo “il fo**utissimo go-cart” per quanto è scattante nel traffico e per come riesce a girare in un fazzoletto (angolo di sterzata impressionante).
    Ora la voglia di passare anche io ad una BEV è tanta ma, visto che ho da poco sostituito in garanzia la batteria della mia Auris (Santa Toyota e la sua garanzia di 10 anni) pagando ZERO e ritrovandomi praticamente l’auto quasi nuova (il termico si accende si e no il 50% del tempo, con i miei tragitti quotidiani) e dati gli importi necessari per passare ad una elettrica di pari dimensioni (gli incentivi attuali non mi incentivano tanto…) mi fa rimandare la scelta a tra qualche anno, magari sperando in una continua evoluzione per acquistare un’auto che non diventi “obsoleta” dopo 3-4 anni (non voglio sapere il dramma di chi anni fa ha acquistato la Leaf… i punti di ricarica Chademo li conti sulle dita di una mano ora). Per ora la moglie gira in elettrico (e la usiamo nel WE) e io giro in ibrida, usata anche per viaggi più lunghi, in attesa di tempi più favorevoli

  4. Personalmente, ho appena acquistato una Peugeot e2008 GT del 2021 con 16mila km, dando dentro la 500x 1.6 diesel del 2017, dopo attenta analisi degll’andamento quotazioni negli ultimi 2 anni perchè:

    – acquistando adesso la e2008 con 136cv mi facevano un buon prezzo vista l’uscita sul mercato della versione a 156cv con 50km in più di autonomia (che nel mio caso non mi cambiavano la vita, essendo la seconda auto che utilizza la moglie);

    – la valutazione della 500x era ancora molto buona, avendo lo stessa solo 31mila km in 7 anni per cui mi ha permesso di passare all’elettrico con un esborso decisamente umano.

    Conclusione: ora, tolto l’utilizzo settimanale casa/lavoro di mia moglie, negli spostamenti del week utilizziamo sempre la peugeot così, oltre ad azzerare le sepse della seconda auto, abbasso le spese di mantenimento della prima (una Nissan Xtrail 1.6 dci del 2015).

    PS: ho fatto il controllo OBD della batteria e dal check, dopo 2 anni di vita la sua capacità massima risulta ancora al 95,9% di carica.

  5. Caro Giovanni ma come ti è venuto in mente di fare un’affermazione simile proprio dove regna il culto della BEV senza se e senza ma?
    Qui o professi l’elettrico come soluzione a tutti i problemi o sei un ribelle!
    Poco importa che siamo in Italia dove il trasporto su gomma con mezzi diesel regna sovrano, tu cittadino ti devi sacrificare e comprare elettrico.
    È proprio questo approccio che mi rende ancora più restio ad acquistare una BEV.
    Senza stare a menzionare tutte le carenze del sistema Italia i costi di una transizione di questo tipo non possono essere a carico del cittadino che di costi già ne sconta parecchi.
    Ogni volta che qualcuno accenna ad evidenziare degli svantaggi dell’elettrico subito si scatena la contro offensiva dei “si ma…”, “non consideri che”, “non la devi usare com una ICE” e via discorrendo. Il governo dovrebbe indire dei corsi su come usarle queste BEV!
    La realtà è che i costi di queste auto ad oggi sono ancora troppo alti e le infrastrutture in Italia carenti, le auto usate BEV subiscono una svalutazione ben superiore rispetto alle ICE perché le tecnologie applicate sulle elettriche non sono mature ma in continua evoluzione facendo invecchiare precocemente modelli di pochi anni.
    C’è ancora molta strada da fare in questo ambito e l’Italia ne deve fare il doppio.
    Per me in questa fase andrebbero promosse molto più le ibride o i motori in stile E-power (elettrico ricaricato da un termico) invece di buttare soldi in incentivi sull’elettrico.
    Se gran parte del parco circolante fosse di tipo ibrido/e-power già abbasserebbe di molto le emissioni inoltre sarebbe appetibile ad una platea più ampia di utenti visto che puoi fare anche lunghi tragitti senza dover pianificare nulla.
    La COP-28 è stato l’ennesimo fallimento dove appare chiaro che del clima interessa poco quando ci sono di mezzo le economie. Arabia e Russia in primis seguiti da India e anche Cina ad oggi primo produttore al mondo di batterie per auto.
    Oggi l’economia del fossile non vuole dare spazio all’ economia Green.
    Se io coltivo senza pesticidi e tutti intorno non lo fanno non ha senso, le mie culture saranno comunque contaminate.

    • Un mondo, il suo, visto dallo specchietto retrovisore. Guardi avanti. Per esempio, i giornali di questa mattina sull’esito di Cop 28: lei è rimasto a quelli di ieri…

        • L’articolo che ci segnala è equilibrato e condivisibile. Conclude: “Siamo ossessionati dalla ricerca di notizie eclatanti e decisioni rivoluzionarie, trascurando la necessità di seguire un percorso sostenibile composto da molti piccoli passi successivi.
          Se, da un lato, la COP 28 ha evidenziato significative divisioni tra i paesi esportatori di petrolio e nazioni particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico, dall’altro, sono persuaso che l’evento abbia potuto costituire un’occasione per instaurare numerosi piccoli collegamenti utili a tessere una rete composta da individui e iniziative. Questa rete rappresenterà il fondamento per intensificare l’azione globale a favore della protezione ambientale.
          In fondo, parafrasando Greta, il Bla Bla a volte può essere utile
          “.
          Una domanda sorge spontanea: l’ha letto fino in fondo?

    • Della sua analisi condivido solo questa frase:
      ///Senza stare a menzionare tutte le carenze del sistema Italia i costi di una transizione di questo tipo non possono essere a carico del cittadino che di costi già ne sconta parecchi.///

      Difatti occorrono incentivi pubblici, nazionali ed europei, per quanto riguarda le infrastrutture per l’elettrico e per la ricerca di nuove fonti energetiche e di accumulo.

      Tutto il resto non lo condivido, ma rispetto le sue opinioni.

  6. Sono nella situazione di Giovanni: una piccola elettrica con batteria da 30 Kwh, una crossover diesel per gli spostamenti lunghi. Il risultato è che scegliamo deliberatamente di viaggiare in 3 con la BEV, lasciando a casa il diesel che ha sempre bisogno di qualche manutenzione. Ultimo week end 900km di autostrade senza problemi e patemi.

  7. Prenderla sul personale, o sul politico, non fa altro che dividere. Trovo semplicemente ridicolo che fino a ieri una persona normale valutava la motorizzazione più conveniente in base alle circostanze personali ed era una cosa normalissima. Spesso era il venditore stesso che ti aiutava a prendere la decisione migliore grazie alla sua esperienza e conoscenza dei prodotti.
    Oggi si assiste a rimpianti per non trovare più certe motorizzazioni diesel su vetture segmento A e odio per l’elettrico senza nemmeno sapere cosa sia. E questo sia da parte di chi vende che di chi compra così che se anche magari la scelta più conveniente sarebbe la seconda, essa non viene neppure considerata. Sembra di vedere i bambini all’asilo col broncio e le braccia conserte.

  8. Bravo Giovanni, intanto una è BEV. Prossimo passo, prendere l’eRifter! 🙂
    (se ci mettono la batteria da 75kwh del eTraveller, l’attuale da 50kwh è piccolina per quel veicolo).

    • ed è il disturbo che ho, in questa stagione, con la cugina identica, Proace city verso 50kWh.
      buona giornata a tutti.

      • Ciao, se posso approfittarne, come ti trovi col veicolo? Possiedo una Dacia Lodgy e la piattaforma K9 (ProAce/eDoblò/eRifter) mi ha sempre interessato come potenziale sostituto, specie dopo aver provato il Rifter diesel di un’amica.
        Si trovano diversi usati con pochi km e prezzi interessanti (23-25k contro gli improponibili 40k del nuovo) ma le dimensioni della batteria, unite al tipo di veicolo appunto, mi hanno sempre un pò frenato.
        In un uso non autostradale ma caricando magari 3 bici e 3 persone con borse varie, quanti w/km consuma? O qual’è l’autonomia media estiva e invernale?

  9. “Pertanto io credo che sia un errore, arrivando al 2035, obbligare all’acquisto di sole auto elettriche. Prima sarebbe molto più utile all’ambiente sostituire gradualmente e con incentivi ragionevoli, le auto che non sono Euro6-temp ecc.. ”
    Questo passaggio non ha oroprio senso…
    In primis perché sono ormai molti anni che esistono incentivi per l’acquisto dell’ultimo modello di termico se rottami quelli precedenti perciò si chiede di fare una cosa che già si sta facendo da molti anni prima di quando sono nati gli incentivi per le elettriche…

    In secondo luogo perché obbligare all’acquisto di elettriche (quabdo e se avverrà) non esclude o limita di certo la sostituzione del parco auto più vecchio e di “classe” più bassa…. perchè mai dovrebbe?

    In ultimo non sarei poi così certo che molti Euro-6 D che circolano sono molto meglio dei vecchi Euro 1 o 2…. I motori di oggi risultano più puliti in gran parte non perché hanno eliminato i fumi dannosi ma perché li hanno trasformsti in qualcosa di non misurabile (o che la legge non impone di misurare) ma in realtà ancora più dannoso e velenoso… i FAP non fanno mica scomparire il famigerato PM10…. Lo bruciano in modo da spezzettarlo in particelle ancora più piccole e portarlo sotto la soglia in cui vengono misurate per lo standard Euro 6-D : diventano PM 2,5 o ancora meno ma le schifezze sono ancora tutte lì anzi sono rese ancora più pericolose perché più piccole sono e più facilmente “aggrediscono” il nostro corpo… in più c’è tutto il discorso di cone e quabdo vengono misurate le emissioni dei motori termici (anche quelli Euro-6D) che rendono le misurazioni enormemente sottostimato rispetto la realtà… ed i costruttori lo sanno bene, lo sanno così bene che quarta quante levate di scudi hanno fatto contro l’ingresso dell’euro 7 che come principale modifica aveva quella di iniziare a misurare le emissioni durante tutta la guida e non solo nelle condizioni ideali ricreate in laboratorio…

    In fondo a tutto c’è il fatto che molti Euro 6D dopo pochi mesi che sono in strada sono tali solo sul libretto di circolazione perché è pratica molto diffusa (illegale ma non per questo non diffusa) di farsi disattivare o proprio disinstallare qualsiasi tipo di filtro alla prima volta che richiede manutenzione (perchè “si spende troppo e non si può stare tare ogni 2 giorni a ripulirli o cambiarli”… questo è il pensiero di una larga parte di automobilisti…. il web è pieno di guru del motore termico che definiscono i dispositivi antiinquinamento il “cancro” dei motori e che ne consigliano caldamente l’eliminazione alla prima occasione)

    Per tutti questi motivi il mio pensiero è che il 2035 è fin troppo tardi per smettere di mettere in commercio motori termici, altro che troppo presto

    • – prima cosa fanno disattivare la valvole l’Egr
      ( e qui già addio alle limitazioni sulgli NOx)
      perchè causa un accumulo di spessa morchia nei collettori di aspirazione (che poi può causare manutenzioni molto costose), vanno smontati e spesso anche sostituiti

      – fanno escludere l’ADBLU

      – modificano la mappatura del motore

      – alcuni dopo un po’ si spingono a togliere i filtri dagli scarichi, costosi da ripristinare se si intasano/danneggiano (e capita, specie con la mappatura motore modificata che genera più polveri)

      a questo punto siamo ad un Euro 0 nella confeaione esterna di un Euro 6

      • Verissimo tutto ciò e aggiungo, è molto facile riconoscerli su strada dalla nube di fumo che lasciano ad ogni accelerata o dalla targa annerita e spesso irriconoscibile!
        Queste persone però circolano tranquillamente senza che le forze dell’ordine intervengano mai per fare un controllo sulla regolarità del mezzo, anche su questo chiudono spesso un’occhio, forse perché sono accecati dal fumo?

    • Infatti di dati sul numero di tumori parlano chiaro. Le nuove diagnosi stimate nel 2023 sono 395000 in base al censimento “I numeri del cancro in Italia” presentato all’Istituto superiore di sanità. E c’è chi si lamenta perché dal 2035 non si potranno vendere auto inquinanti. Purtroppo non si ammalano solo i minus habentes.

  10. La soluzione di Giovanni è anche la mia: l’elettrica (quando uscirà il modello adatto a me) per città e breve/medio raggio, benzina per le grandi distanze (anche perché a 120 km/h muoio, rischio il colpo di sonno). Colonnina pubblica mai, tempi di attesa zero. A meno che in futuro non usciranno batterie a ricarica super rapida e rete in grado di ricaricarle.

  11. Se togliamo l’emotività dall’ equazione non vedo proprio perché dovrei avere un’ auto termica per coprire 10 casi su 90.
    Nel nostro caso abbiamo invece la grande elettrica (e-Niro) e la piccola ibrida (Yaris) e non mi viene in mente minimamente di utilizzare l’ibrida nei viaggi lunghi: la nostra conclusione è che la piccola, quando sarà ora, sarà sostituita da una elettrica, probabilmente se avessi la piccola elettrica e la grande a benzina sarei arrivato alle stesse conclusioni di Giovanni.
    Alle volte basta soltanto guardare le cose da un’ angolazione diversa per arrivare a conclusioni totalmente differenti.

  12. come diceva qualcuno , non e’ impossibile governare gli italiani , e’ inutile . e per guidare il gregge italia gli devi dare input chiari e precisi esempio grande fratello , ferragni etc . l’italiano si sente obbligato all scelta green ma non e’ cosi ragazzi . siamo 8 miliardi nel mondo e l’italia bisogna che faccia la propria parte anche se sembra un’imposizione e sembra una partita persa e non ecologica .dobbiamo andare in una direzione, diciamo non per tutti digeribile ma accettabile, perche’ in fondo non ti dicono vai a piedi ,ma, per favore utilizza altri mezzi che non siano inquinanti come i motori termici . abbiamo 12 anni per organizzarci al meglio , facciamolo ! e la scusa che l’europa va in elettrico e il resto del mondo no , non regge visto che almeno 3 miliardi di individui cominciano ad utilizzare elettrico ! 1 miliardo cinesi ,1 miliardo indiani 1 miliardo tra usa ed europa e qualcosina in australia si stanno” convertendo” . finisco , mai piu’ endotermico sono troppo soddisfatto delle auto elettriche .

      • E si domandi perché…..
        Forse perché nel resto del mondo non serve un obbligo per “convincere” le case costruttrici a prepararsi alla transizione, anzi a cavalcavia….
        Da noi se non metti un obbligo col cavolo che le case costruttrici tradizionali si muovono… stavano tanto bene a fare miliardi con le termiche dove non c’è più da spendere 1 € in ricerca e sviluppo che chi glielo fa fare di cambiare…
        L’obbligo del ban al 2035 non sarà il motivo per cui si perderanno posti di lavoro, semmai sarà il motivo per cui se ne perderano molti meno di quelli che se ne sarebbero persi semza… perchè senza quest’obbligo è sicuro che tempo 10-15 anni tutte le case costruttrici europee avrebbero fatto la fine di Nokia al tempo dell’uscita degli IPhone

      • Perché non hai annoverato i 10 stati degli USA 🇺🇸 in cui ci sarà lo stesso BAN? O il 🇬🇧 che non fa più parte della 🇪🇺 perché l’hai escluso?

      • In qualche misura il 2035 se lo sono dato anche i cinesi… anzi lo fanno già ora!
        Se vuoi prendere un’auto a combustione in Cina la targa la paghi un equivalente di 10.000 12.000 € e devi anche partecipare alla “lotteria delle targhe”, quindi non basta pagare ma bisogna anche avere fortuna.
        Direi che il sistema funzionerebbe anche da noi senza mettere una data di ban del termico, semplicemente chi vorrà una auto termica la pagherà, targa compresa, più di un’elettrica, e i carmakers si affretteranno, se non vorranno fallire a fare una ricerca seria per auto innovative ecologiche, non il cazzeggio che hanno fatto fino ad ora.

        • @Fabio della lotteria lo stavo per scrivere anch’io ma ho desistito. Forse la cosa migliore è mettere la sovrattassa sulla CO2 omologata a libretto e come dicono in molti sul peso (dove però ad oggi le BEV sono escluse) da pagare in fase d’acquisto come fanno in Francia e molti dirotterebbero il loro prossimo acquisto su di una BEV o FCEV (anche se di distributori d’idrogeno non ne esistono poi tanti sul territorio nazionale).
          In ogni caso questa tassazione non va ad incidere sulle auto di segmento A/B se queste ultime sono veramente parsimoniose. Quindi verrebbero esentati i ceti più deboli come in molti chiedono con i loro commenti. Oppure si desidera avere SUV ICE a basso costo che come l’MG ZS pesano poco più di 1.200 kg ed emette CO2 149-163 g/km o una DR 4.0 che pesa poco più di 1.300 kg ed emette CO2 tra 158-189 g/km?

  13. Personalmente non sono d’accordo, perchè l’emotività nel dibattito occorrerebbe escluderlo, ma è proprio l’emotività e non la razionalità ad inquinare il dibattito. Il limite del 2035 serve non ai consumatori, ma all’industria per effettuare la conversione. Se mi viene detto guarda tra due anni tutti dovranno avere un Iphone (mai avuto uno) perchè consumano il 10% di tutti gli altri marchi. Questo servirà affinchè tutta l’industria arrivi agli stessi standard, in alternativa non c’è programmazione. Tanto ci si lamenta spesso che non esistono politiche industriali, ebbene questa è politica inustriale. Io comprendo Giovanni, ma oggi, e spero che nel 2035 non ci sia più, almeno per l’Europa e soprattutto per l’area più inquinata d’Europa, ovvero la pianura Padana, un solo motore endotermico in vendita.

    • Come hai scritto (Roberto Pallaoro) anch’io penso che il 2035 è una programmazione industriale. Per questo non credo che sia un’imposizione. Ma confrontandomi con un mio amico mi ha dato un altro punto di vista ovvero che il BAN del 2035 può porre problemi ai consumatori visto che i produttori sapendo che le elettriche dovranno essere il 100% delle auto per quella data potrebbero adottare una politica di prezzi alti delle BEV fino a quella data senza farsi una reale concorrenza. D’altro canto potrebbero cogliere l’occasione anche per rialzare i prezzi delle ICE.
      Da questo punto di vista è ciò che sembra stia accadendo. Perciò per lui il BAN dovrebbe essere eliminato ed eventualmente dovrebbero essere promosse politiche che disincentivano la circolazione delle ICE nelle aree urbane più inquinate.
      Ma se già oggi in molti si lamentano delle limitazioni al traffico in città come Milano e Roma quale può essere l’intervento per disincentivare la vendita e l’uso delle ICE?
      Attualmente in Italia politiche disincentivanti (eccetto le aree a traffico limitato) non ce ne sono. Sarebbero disposti gli Italiani a pagare una tassa maggiorata e legata alle emissioni delle ICE come avviene in Francia? Sarebbero disposti a pagare ticket d’ingresso salati in aree soggette a traffico limitato alle ICE? Oppure c’è un no a prescindere dei pro ICE?
      Allo stato attuale non credo sia un problema avere BEV ed ICE in una famiglia ed usarle in modo intelligente. Ma se l’obbiettivo è quello di ridurre l’inquinamento da trasporto privato fatto tramite ICE in qualche modo queste ultime dovranno essere disincentivate e dovranno essere messi a disposizioni alternative a quella fascia di popolazione che economicamente non è attualmente in grado di passare alle BEV. Ma quali potrebbero essere le alternative? Car sharing sociale elettrico per gli spostamenti metropolitani? Noleggio sociale di BEV? Trasporti pubblici che coprano meglio il territorio? oppure un mix? Ma poi chi paga?
      A questo punto forse sarebbe meglio creare le condizioni per cui un ICE costi più di una BEV e vengano create dei livelli di incentivi all’acquisto di BEV per prezzo. Mi spiego se una una BEV costa fino a 20 k€ l’incentivo potrebbe essere di 5k€, per auto fino a 25k€ potrebbe scendere a 4k€, per auto fino a 30k€ scenderebbe a 3k€ per poi passare a 2k€ per auto fino a 35k€ (prezzi IVA compresa). Per tutte le BEV con prezzi superiori ed analogamente per tutte le ICE nelle varie declinazioni gli incentivi dovrebbe essere esclusi. Anzi per le ICE dovrebbero essere pensati dei disincentivi in base alle emissioni di CO2, escludendo tutte le ICE con prezzi inferiori ai 20k€ ed appartenenti ai segmento A/B.
      Tutto questo dovrebbe spingere i prezzi al ribasso sia delle BEV che delle ICE per chi vuole una ICE, senza penalizzare i cittadini a reddito basso.
      Fin qui ho escluso il discordo autonomia e possibilità di ricarica perché è un’altra storia.

      • Beh, il prezzo delle ICE è già aumentato. Nel novembre 2015 la topo 3 volumi costava 12500€. Dopo 8 anni la tipo 2 volumi costa 25200€, ed è sempre la stessa macchina. A 12500€ era una buona macchina, a 25000 dopo otto anni non è neppure mediocre, è una presa in giro.

      • UN sistema potrebbe essere, come già scrivo in un post più sopra, quello cinese, di far pagare le targhe delle ICE 10.000 – 12000 € in più del prezzo delle targe per le BEV. E con i soldi ricavati dalle targhe finanziare l’acquisto delle BEV.

  14. Condivido in pieno l’analisi di Giovanni. In particolare l’accento sull’emotività. Troppi la prendono come una questione personale. Un po’ di calma farebbe bene a tutti e lascierebbe spazio alla comprensione delle diverse esigenze e dei punti di vista.

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