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Auto a idrogeno: peggio la CO2 o il vapore acqueo?

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Si continua a parlare di auto a idrogeno, che non emettono CO2 ma vapore acqueo: siamo sicuri che per il clima non sia peggio? Qualcuno ne ha mai parlato, chiede Alessandro? Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.

 

Una Hyundai durante il rifornimento di idrogeno in una stazione in Germania.

Non saprei dire cosa è peggio per il clima. In Pianura Padana, per esempio…

punto interrogativo“Anche oggi al TG5 delle 13.00 alla fine la rubrica di auto ha parlato delle auto ad idrogeno che BMW sta testando.

La mia domanda, magari banale però non credo, è questa: in un mondo dove la somma di tutta questa CO2 che è pur sempre colpa nostra ci sta pian piano uccidendo e causando grossi problemi respiratori causa le emissioni delle auto, delle caldaie , dei Falò , delle flatulenze delle mucche ecc. qualcuno ha mai pensato quali danni può causare tutto il vapore acqueo prodotto dalle auto a idrogeno?  Nelle zone del mondo già umide cosa succederà?  In Italia cosa succederà? In Pianura Padana ci sarà una mega nebbia perenne, le bronchite e polmoniti saranno cosa comune !!!

Perché se adesso la CO2 viene moltiplicata per tutte le auto in circolazione ed è il motivo del cambiamento, pensiamo a cosa potrà succederci con il vapore acqueo, visto che il numero delle auto con il tempo aumenterà esponenzialmente. Perché lo scarto delle auto ad idrogeno è vapore acqueo! Un piccolo pensiero giusto per sapere di cosa morire: CO2  o H2O?„. Alessandro

Il problema  non è il vapore acqueo ma il grande spreco di energia

punto interrogativoRisposta-Caro Alessandro, non siamo mai stati sostenitori delle auto ad idrogeno, ma non certo per il motivo che solleva lei. ll vapore acqueo circola in atmosfera in quantità tali da non risentire certamente di una piccola quota aggiuntiva eventualmente prodotta dalle auto, anche se fossero milioni e milioni. Pensi a quanto vapore acqueo produce il calore del sole su tutta la superficie degli oceani. Un calcolo non ci pare sia mai stato fatto, ma immaginiamo che in un solo secondo ne produca quanto l’intero parco auto mondiale in un anno.

A differenza della CO2 emessa dalla combustione del petrolio, poi, il vapore acqueo ha un suo ciclo fisiologico naturale, condensandosi in acqua che precipita sotto forma di pioggia o neve e di nuovo evapora. Viceversa petrolio, carbone e gas rimettono in circolo nell’atmosfera tonnellate di CO2 rimaste imprigionate, inerti, sottoterra per decine di milioni di anni.

Idrogeno “pulito” e idrogeno “sporco”

L’idrogeno (parliamo di quello “verde”) è ricavato dall’acqua attraverso l’elettrolisi. Si calcola che sia sufficiente il 4% dell’acqua oggi utilizzata nei processi industriali per coprire il fabbisogno di idrogeno per tutto il Pianeta. Il problema è un altro: scomporre la molecola dell’acqua H2O in ossigeno e idrogeno richiede uno spreco di energia che sfiora il 70%. In altre parole: consumi 100 di energia elettrica per ricavare l’equivalente di 30 in idrogeno. Il costo è ancora spropositato, rispetto a quello dell’idrogeno “grigio” o “marrone” ricavato da fonti fossili con processi a forti emissioni di CO2.

LEGGI ANCHE: Che colore ha l’idrogeno? Due parole sulla produzione

E il treno a idrogeno della Valcamonica resta “a secco”

Concludiamo con una notizia di oggi: è andata deserta una gara del valore di 30 milioni per la fornitura di idrogeno “verde” a FNM, società ferroviaria della Regione Lombardia  che sta realizzando in Valcamonica la prima linea ferroviaria per treni  a idrogeno italiana. 

Il progetto si chiama H2ise0. Richiede che il gas, oltre che ricavato da fonti rinnovabili, abbia una purezza quasi assoluta, quindi adatto all’utilizzo nei motori elettrici fuel cell, dispositivi che trasformano l’idrogeno in energia elettrica. Non sono stati resi noti i motivi del fallimento del bando, ma è facile immaginare che il prezzo offerto non fosse adeguato alle caratteristiche previste per la fornitura. A dimostrazione dei problemi di una tecnologia ancora immatura.

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37 COMMENTI

  1. Comunque sia la questione umidità l’avevo presentata anche io in alto loco, ma nessuno aveva mai risposto, la risposta di vaielettrico non la trovo esaustiva , per il motivo che guarda l’ammissione degli oceani , è come dire che la CO2 delle auto non incide se guardiamo le emissioni vulcaniche globali, quindi il pensiero di Alessandro come il mio è la concentrazione nelle città, che già ora vediamo che con l’aumentare del umidità le temperature percepite sono in aumento, poi c’è la questione che respirare aria con percentuali altre di umidità non è salubre, quindi a mio modesto parere ci sarebbe da fare un approfondimento del specifico caso

  2. Premesso che l’emissione sarebbe minima a livello globale e per nulla dannosa…mi chiedo, perché le auto ad idrogeno devono avere una marmitta e non possono avere un contenitore dove fare ricondensare l’acqua che è distillata ed ottima per pulizie od uso domestico?…benvenuti nell’angolo della massaia😂…( Rimango del parere che idrogeno per trasporto leggero sia cmq poco pratico e dispendioso energicamente)…immagino però una nave ad idrogeno,quanta acqua potrebbe produrre?🤔

    • Perché nessuno lo dice ma oltre vapore e acqua nella combustione produce NOX , la causa è la combustione del aria , mentre se ci fosse ossigeno non produrrebbe NOX ma solo acqua.

    • 😂😂😂 Stanotte mi sono Greta sul ciglio della strada che stira nel baule con l’acqua riciclata…😂

      In effetti il recupero dell’ acqua é un tema fondamentale per chiudere il cerchio H2O > H2 > H2O

  3. Bj0rn Nyland il solito Norvegese
    qualcuna di auto a idrogeno ne ha provata
    si lamentava che in inverno , mi sembra la Mirai lasciava dietro di se una scia di ghiaccio
    leggermente pericolosa per chi seguiva

    comunque una decina di giorni fa , “il nostro” ha fatto visita a una delle poche stazioni di rifornimento in Norvegia …
    ABBANDONATA
    come abbandonata , probabilmente da qualche utente disperato anche una mirai nel piazzale sotto un metro di neve
    Why hydrogen is still bullsh*t – part 3

    youtube.com/watch?v=-Xtc_Bd18OA

    la storia dell’idrogeno in Norvegia è arrivata al capolinea ?

    • “la storia dell’idrogeno in Norvegia è arrivata al capolinea”
      Perché qualcosa arrivi al capolinea, bisogna che prima parta. Per l’idrogeno per autotrazione privata il capolinea e la linea di partenza coincidono. Proprio non riesce ad andare da nessuna parte.

      Guardiamo la California, la culla delle auto a idrogeno. Stazioni di idrogeno ovunque, le Mirai te le tirano dietro da quanto poco te le fanno pagare e ti becchi pure 3 anni di rifornimenti gratis. Chi mai direbbe no?
      Eppure, non le vuole nessuno. Tutti comprano le Tesla.
      Forse forse i californiani sanno qualcosa che chi predica della bontà dei cinque minuti di rifornimento dell’idrogeno contro intere ere per ricaricare l’elettrico non sa…

      E se in California dove ci sono tutte le condizioni perfette per farle adottare ai cittadini, e i cittadini non le adottano, perché dovrebbero essere adottate altrove?

      • per forza il prezzo dell’ idrogeno in California vogliono triplicarlo
        un utente che ha commentato il video di Nyland ,ha intenzione di fare causa a Toyota

        “I drive the second gen Mirai in Los Angeles. The situation with hydrogen stations is terrible, way worse than 3 years ago. Don’t even mention the cost of fuel going up from $13 to $36 per kg. Together with other owners, we are suing Toyota.”

        • 36$ al kg sarebbe tragico: la Mirai consuma circa 0,55 kg per 100 km, che così verrebbero a costare circa 20$, una spesa assurda, specialmente in USA dove la benzina costa ben meno che in Europa. Se davvero arriverà a 36$ affosseranno le FCEV

        • Eppure mi dicevano che poter rifornire la propria auto al volo non ha prezzo. Evidentemente un prezzo ce l’ha, eccome!

          Però questa cosa della causa a Toyota me l’ero persa (vidi il video di bjorn praticamente al momento della pubblicazione e di commenti ce n’erano pochini pochini). Preparo i pop corn, non si sa mai.

          • è un ammerricano che commenta sul canale di un norvegese
            Nyland è uno spasso quuando fa la conversione da nok a eur ,
            perchè sa che la maggior parte degli spettatori sono europei

            😀 😛

          • P.S.
            prezzo idrogeno confermato
            hydrogeninsight.com

            18 Settembre 2023

            ” ANALYSIS | It is now almost 14 times more expensive to drive a Toyota hydrogen car in California than a comparable Tesla EV

            The state’s largest H2 fuel supplier has hiked its pump price to $36 per kg across all 37 of its filling stations”

            R.I.P. hydrogen anche in California

      • PS: se due auto a idrogeno arrivano a breve distanza al distributore, il tempo di rifornimento diventa 30 minuti.. serve tempo per pompare l’idrogeno in un serbatoio ad alta pressione intermedio prima di poter rifornire di nuovo un’altra auto auto

        oltre ai costi non sostenibili, 1-2 miioni per installazione di ogni erogatore, più i costi di gestione dello stesso e del trasporto del carburante

        questi e altri motivi fanno capire che è un vicolo cieco, almeno per le auto, che richiedono una rete di rifornimento capillarmente diffusa

        in italia sono state vendute 2 auto a idrogeno all’anno ( letteralmente, non come battuta), e magari sono dirigenti della rete vendita Toyota

        • “se due auto a idrogeno arrivano a breve distanza al distributore, il tempo di rifornimento diventa 30 minuti..”
          Per non parlare poi dell’evenienza del congelamento dell’erogatore durante il rifornimento, cosa che rende impossibile staccarlo dal beccuccio del serbatoio, se non aspettando che si scongeli. Non è di certo un evento comune, ma può succedere.
          E onestamente non so quanto tempo ci voglia in pieno inverno.

          “1-2 milioni per installazione di ogni erogatore”
          Magari fossero 1-2 milioni per erogatore, ho letto di cifre di installazione che possono anche essere 5 volte più alte! Follia!
          Qui su VaiElettrico era uscita la notizia che a Milano verranno spesi 45 milioni per 5 stazioni a idrogeno, e se la matematica non m’inganna, dovrebbero essere ben 9 milioni a stazione.

          Come dice Guido più sotto: lasciamo l’idrogeno alle acciaierie, ai cementifici, alle industrie chimiche, ecc…

          • Se da noi spendono quelle cifre (ancora più alte) per le stazioni di servizio, mi sembra un trucco per incamerare fondi pubblici statali ed europei (alcuni bandi con fondi erano finanziamenti al 30%, ma se gonfi il prezzo diventa al 200% del costo effettivo)

  4. …….poi, il vapore acqueo ha un suo ciclo fisiologico naturale, condensandosi in acqua che precipita sotto forma di pioggia o neve e di nuovo evapora. E’ proprio questo secondo me il problema che andrà a peggiorare il clima!!! Avremo aumento di nubifragi , mega nevicate !!! Il Troppo non fa mai bene !!!! Quando forzi dall’esterno (auto ad idrogeno) l’aumento di Vapore acqueo alteri l’equilibrio del clima!!! Avete tutti negli occhi le foto delle strade di Pechino che quasi non ci si vede dallo smog!!! Immaginatevi con il vapore acqueo !!!! PEr fortuna la Cina potrebbe cambiare direzione con le auto elettriche prima di molti altri stati Europei ……..E HO DETTO !!!! (alla Totò)

  5. Possono parlarle quanto vogliono ed incuriosire l’utente, ma ad oggi se si vuole andare a zero emissioni, caricare a casa, incentivare le rinnovabili ed avere un indipendenza energetica a costo contenuto (molto molto meno di un auto ad idrogeno) l’unica soluzione è l’elettrico.
    L’idrogeno è un argomento che la gente non comprende a pieno, misterioso, con la parola “idro” nel nome… si va ad acqua! Si fa il pieno dalla fontana della città… chiaramente non è così.
    Io vivo il presente, il presente è elettrico a batteria.

  6. Penso invece che il problema del vapore acque se lo abbia in inverno nelle ore di punta fermi a un semaforo rosso… La strada si bagna e poi ghiaccia…

  7. Quello dell’idrogeno è un tema molto complesso in quanto in rapidissima evoluzione.
    Ci sono già progetti in essere pronti per la larga scala di produzione che portano il rendimento di conversione a oltre il 70%.
    Ricordiamo che oggi siamo sul 30% circa.

    Alcuni di questi progetti sono a loro volta in evoluzione ulteriore con la possibilità di avere rendimento superiori all’80%.

    L’idrogeno non sappiamo se sarà conveniente utilizzarlo per le auto di tutti i giorni, ma è un importante sistema di stoccaggio dell’energia elettrica prodotta con sistemi Green come il Fotovoltaico e Eolico.

    Nell’estate del 2023 una quantità enorme di energia FV è andata persa per eccesso di produzione e calo della domanda.

    Il solo utilizzo per la ricarica dei bacini idroelettrici non è sufficiente, mano a mano che la componente Green aumenta.

    In Cina si stanno studiando gli accumulatori gravitazionali, in Europa e in particolare in Italia accumulatori di Idrogeno.

    Questa è una strada ben tracciata di cui l’Italia si appresta a diventare leader mondiale sia per lo sviluppo di tecnologie produttive sia per la relativa produzione, stoccaggio e distribuzione del prodotto.

    Forse in futuro prossimo scopriremo che le batterie per portare appresso energia elettrica non sono il miglior mezzo di stoccaggio, e che invece l’idrogeno sarà un prodotto maggiormente valido e che consente percorrenze più ampie con minori problemi ad esempio alle basse temperature.
    La stessa tecnologia di stoccaggio si sta moduficando consentendo il trasporto meno complesso e dispendioso.
    Anche il prezzo di produzione nei prossimi anni andrà a diminuire di decine di volte.

    Al momento non è ancora utilizzabile su larga scale, vedremo in futuro…

    • Tutto questo, se e quando sarà, mi farebbe solo piacere.
      Si sposa perfettamente col futuro che vorrei, fatto di V2G, accumuli condivisi ed equa remunerazione dell’energia scambiata.
      Idrogeno e batterie sono complementari, a mio avviso.

      P.S. Il diesel invece è il cancro che deve morire il prima possibile

    • Concordo, vedo anch’io margini di miglioramento. Se per le auto vedo l’H2 un’alternativa ancora lontana, per altri usi specifici perche’ necessariamente no? Se puo’ servire gia’ da subito a sostituire grossi e magari anzianotti locomotori diesel che transitano per centri densamente abitati, anche se il rendimento energetico non e’ eccezionale ed i costi dei mezzi e dell’infrastruttura di ricarica saranno alti … alternative oggi a batterie non sembrano fattibili, mentre per elettrificare la linea ferroviaria potrebbero esser necessari anni e costi (presumo) ben maggiori.

      • La soluzione ad idrogeno ma la immagino piuttosto su linee sperdute, ad esempio in Barbagia, dove circolano pochi treni al giorno. In centri abitati densamente abitati hai sicuramente un’alta densità di treni circolanti e quindi l’investimento di elettrificazione si ripaga presto. Un esempio: l’elettrificazione della tratta Como-Lecco, annunciata nel a giugno 2023 e prevista per il 2026 per ca. 40 km di tratta. Effettivamente son lavori lunghi…

      • l’idrogeno è complesso e COSTOSO
        da gestire oltre che da produrre
        700 Bar è per i razzi , non per auto o camion
        imho
        meglio convertirlo in metano allora

        per l’accumulo stagionale meglio
        gravitazionale
        o compressione di CO2

    • Io lo vedo ben utilizzabile non tanto nel trasporto ma nei grandi energivori: acciaierie, cementifici, vetro, ceramiche. Lì ha senso avere localmente grandi impianti di produzione e accumulo locale sotto forma di idrogeno da utilizzare poi come combustibile gassoso piuttosto che riconvertito in energia elettrica.
      Perchè il problema dell’idrogeno rimane il trasporto. Se le batterie al litio hanno un problema gravimetrico (il peso), l’idrogeno ce l’ha volumetrico. Anche nella sua forma più densa, cioè liquido, cosa che puoi avere solo a temperature vicine allo zero assoluto, ha un volume enorme rispetto all’energia stoccabile e il trasporto in idrogenodotti è costoso per via della caratteristica intrinseca di essere la molecola più piccola esistente, che sfugge alle guarnizioni di tenuta tradizionali.
      E la cosa bella è che puoi avere un campo fotovoltaico a 300 km di distanza che alimenta un impianto di stoccaggio accanto ad una acciaieria… è il bello della corrente, la rete esiste già, va solo ampliata.

  8. Ho letto di recente la notizia della rilevazione di possibili “giacimenti” di idrogeno sotterranei e mi sono appunto chiesto: come sarebbe oggi il mondo se fosse “inquinato” dall’acqua invece che dalla CO2?

  9. A energia costante la liberazione del vapore d’acqua è inferiore nel caso della combustione elettrochimica di idrogeno puro che nel casodella combustione chimica un idrocarburo

  10. Il consumo di un lkilo di benzina produce oltre il Co2 1,7 kg di acqua
    Il dirigevoli transantlantici non avrebbero potuto esistere se non avessero potuto compensare la perdita di peso del carburante consumato con la condensa del vapore acqueo dei gas di scarico che le permetteva di mantenere il perso del dirigevole costante

    • Mon ami,

      “Dirigevole” è adorabile.
      Per chi ha bene nelle orecchie il francese e ancora si ricorda del Clouseau di Peter Sellers è qualcosa che scalda il cuore. (Avreste una STONZA? 🙂 )
      Ragin per cui la ringrazio sinceramente del piccolo istante di piacevoli associazioni di idee.

      Detto questo, io adoro i dirigibili in maniera infantile.
      Li vorrei tanto rivedere elettrici sopra le nostre città, un sistema di trasporto aereo che potrebbe essere davvero interessante da riscoprire.
      Chesso: navetta dalle città agli aeroporti per esempio, altro che droni ahaha…

      i dirigibili costicchiano non poco da far funzionare “a spot”, quello che costa è “avviarli” e “ritirarli”, il “gonfia sgonfia” insomma, ma ad usarli intensivamente e con continuità “tipo autobus-navetta” che io sappia il costo chilmetrico crolla vertiginosamente perchè l’energia per tenerli a galla la da il gas dentro al pallone (e una volta che è dentro di lì in linea di principio non dovrebbe muoversi…) e quella che va “persa” è soltanto l’energia per muoveli in orizzontale, che in questo caso è molto minore dovendo fare solo quello.
      Posso sbagliarmi eh?
      Poi si, lo so, l’idrogeno, l’elio e quant’altro…
      Però sarebbe bello.

      • Non sei il solo; in diversi romanzi distopici che parlano di un futuro post-idrocarburi i viaggi aerei avvengono coi dirigibili, mossi da motori elettrici ovviamente.

        Il problema principale è convincere un mondo che va sempre più di corsa, che è giunto il tempo di rallentare. La vedo dura, già abbiamo chi si lamenta che alcune BEV sono limitate a 160-180kmh.

        • Lasciando stare i romanzi distopici, che ovviamente mi piacciono tantissimo da un punto di vista letterario, il dirigibile potrebbe essere un’ottima alternativa a certe forme di eli-taxi. All’elicottero insomma.
          Chiaro, non in tutti gli usi, però dove non è prevista urgenza secondo me avrebbe il suo perchè, posto che a regime il costo di esercizio è di almeno un ordine di grandezza in meno rispetto all’elicottero.

          Esempio? ti carico a Milano sul tetto del Pirellone (è un esempio eh?) e ti scarico alla Malpensa se devi prendere l’aereo.

          Ti carico a Linate e ti scarico alla Malpensa o a Verona, Orio-Milano, Roma Fiumicino… Eccetera, gli esempi potrebbero essere tantissimi.

          Il succo è che si deve rimanere nel range di utilizzo “sensato” per un oggetto che fa 130/140 orari e che volando (anche relativamente adagio) ti fa risparmiare del tempo rispetto a un taxi a terra o a un autobus navetta.

          Il tutto con costi sulla carta minori e (ripeto: a regime di utilizzo) con emissioni tendenzialmente nulle (leggevo per curiosità: siamo sui 10 gr/km scarsi per un dirigibile elettrico…)

          Ovvio, scritta sul blog di Vaielettrico è facilissima… 😉

          • Per tratte già prestabilite la soluzione esiste gia: il treno. Col Malpensa Express in 30 minuti fai Cadorna/Centrale – Malpensa.

          • Ma senza dubbio Luca , però di situazioni così ce ne possono essere decine senza per questo avere sotto mano il Malpensa Express. Avere un oggetto che ti fa in un numero abbastanza ampio di casi lo stesso lavoro dell’elicottero e che alla luce delle ultime tecnologie ti può costare un decimo rispetto all’elicottero… 😉
            Grazie a Dio tutto non si può fare, altrimenti ci guarderei dentro. 😂

          • Chiedso: potrebbe essere un’alternativa (colorita e anche attrazione turistica) ai traghetti per Sardegna/Corsica?

          • Che io sappia un dirigibile grande, da 100 e rotti metri di lunghezza, può trasportare una ventina magari abbondante di persone sedute come se fossero su un pulmino. Magari a 40 ci si arriva, sinceramente a 50 non saprei.
            Il tutto viaggiando grossomodo a 130 all’ora.
            Quindi sinceramente direi di no, Per quanto possa essere simpatico colorito dubito che possa essere un’alternativa ai traghetti.

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