Anche Audi dice no all’idrogeno: “Non fa per le auto”
Redazione
Anche Audi dice no all’idrogeno. Il n.1 della Casa di Ingolstadt, Duesmann, non vede alcun futuro per questa propulsione “nei prossimi decenni”.
Anche Audi vede solo “l’elettrico a batterie”
Markus Duesmann non è solo il presidente della marca premium della Volkswagen. All’interno del colosso di Wolfsburg ricopre anche incarico di leader del progetto Artemis, che deve trasformare il Gruppo in un’azienda digitale. Riunendo sotto un unico cappello tutte le competenze hardware e software, con investimenti enormi. Insomma, è una figura di riferimento per la proiezione futura della Volkswagen, molto vicina al presidente della holding, Herbert Diess. Intervistato da “Die Zeit” (qui l’articolo)sulle opzioni tecnologiche per il futuro, Duesmann è stato netto: “Nei prossimi decenni, non saremo in grado di produrre quantità sufficienti di idrogeno necessario per la propulsione in modo CO2 neutral. Quindi non credo nell’idrogeno per l’uso in auto “, ha detto al settimanale tedesco”. “La soluzione per l’auto è l’elettrico a batteria“. Punto.
“La guida autonoma? È pronta, ma è un rischio…”
Sul tema dell’idrogeno è in corso una grande spaccatura all’interno dell’industria tedesca. Con il Gruppo Volkswagen opposto a BMW e Mercedes nella lobby dell’automotive VDA sulle prospettive dell’auto a fuel cell (guarda l’articolo). Il capo dell’Audi ha comunque specificato che “il mondo è grande e non è detto che l’elettrificazione sia il mezzo giusto per ogni paese“. Ammettendo che sulle auto a batterie gli automobilisti «si fanno ancora tante domande. “Fino a che distanza posso arrivare? Da dove arriva l’energia? Quanto dura la batteria? Come faccio quando vado in vacanza?”
Nell’intervista a Die Zeit, Duesmann ha parlato anche di guida autonoma: “La tecnologia l’abbiamo, ma non l’abbiamo ancora attivata”, ha detto. Il motivo? “Se un modello Audi commettesse errori gravi perché il pilota automatico non funzionava in modo affidabile, metteremmo in pericolo l’intera azienda con quasi 90.000 dipendenti. Ecco perché siamo così cauti“.