Intervista choc di Bob Lutz all’emittente americana CNBC: l’anziano, famosissimo manager, in passato al vertice prima di Ford e poi di General Motors (nella foto con Donald Trump), ha avanzato seri dubbi sulla sostenibilità del business Tesla nel medio periodo, spiegando il suo scetticismo con tre considerazioni fondamentali.
1- La Casa di Fremont continua a bruciare cassa in modo preoccupante e, a differenza dei concorrenti tradizionali, non ha la possibilità di investire sui modelli elettrici i profitti realizzati vendendo automobili a benzina o a gasolio. Ma oggi guadagnare con le elettriche è impossibile, come dimostra anche il fatto che la stessa Gm vende la sua Bolt sottocosto, per non arrivare sul mercato con prezzi esorbitanti. Quello di Tesla, secondo Lutz, è un modello di business “uspide down”, alla rovescia che presto porterà al doomsday, il giorno del giudizio.
2- Presto la Tesla si troverà a fronteggiare la concorrenza delle auto elettriche prodotte da marchi più blasonati, come Ford, Toyota, Volkswagen e la stessa GM, costrette a entrare in questo mercato da norme anti-inquinamento sempre più rigorose, che richiederanno la presenza di veicoli a emissioni zero in gamma. Ma quesi players non commetteranno gli errori in cui è incorsa la Casa di Elon Musk con soluzioni come le portiere ‘ad ali di gabbiano’ della Model X, considerate in genere poco pratiche ed anti-economiche un po’ da tutti i costruttori.
3- La Tesla, sempre secondo Bob Lutz, non ha un reale vantaggio competitivo, dato che le sue batterie al litio non hanno tecnologie migliori di quelli della concorrenza e quindi, di fatto, non può vantare nessuna ‘killer application’ in grado di costringere i competitori a inseguire. Non è né Google né la Apple, insomma. Il che, secondo la vecchia volpe di Detroit, rischia di lasciare del tutto a secco di quattrini la Tesla già nel 2019, cioè dopodomani. Vedremo.
Guarda l’intervista (in inglese) https://www.cnbc.com/video/2016/02/04/teslas-business-model-upside-down-bob-lutz.html
