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113 stazioni Ewiva con bancomat o credit card

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Una colonnina HPC Ewiva con lo sportellino per inserire bancomat o cart di credito.

113 stazioni Ewiva in cui si può pagare con bancomat o carta di credito. Nei primi 3 mesi 2024 se ne sono aggiunte 43 (per un totale di 96 PoC).

113 stazioni ewiva113 stazioni Ewiva, disponibili anche con Apple Pay e Google Pay

Fateci almeno pagare la ricarica in modo semplice“, è l’invocazione che si è sentita spesso negli ultimi anni. E che ora i maggiori network stanno soddisfano chi con la modalità plug&play (la colonnina “riconosce” l’auto) chi con l’abilitazione a carte di credito a bancomat. Ewiva, il network ad alta potenza creato da Enel e Volkswagen, punta su questa seconda strada. Mettendo a disposizione una sezione del proprio sito con l’elenco completo delle stazioni già abilitate, sezione in continuo aggiornamento. Le due regioni con il maggior numero di stazioni in cui si può utilizzare questo sistema di pagamento sono Piemonte e Lombardia, entrambe con 18 siti. Il pagamento avviene in modalità contactless attraverso carte di debito, credito o prepagate dei circuiti Mastercard, Visa, Vpay e Maestro. O tramite Apple Pay e Google Pay.

Una modalità utile non solo per i clienti occasionali

Ewiva fa sapere che il servizio va incontro non solo alle necessità dei clienti occasionali, come i turisti e coloro che attivano un noleggio a breve termine di un mezzo elettrico. Ma anche degli e-driver abituali che, in caso di emergenza, potrebbero aver bisogno di metodi di pagamento differenti per poter usufruire della ricarica. E che si tratta di soluzione ideale anche per chi opta per una ricarica a consumo, senza sottoscrivere un abbonamento con un fornitore di servizi di ricarica (MSP). “Rendere il servizio di ricarica sempre più accessibile è il nostro obiettivo primario. E e siamo  felici di annunciare un ulteriore ampliamento del servizio che consente di pagare con la carta“, spiega Federico Caleno, CEO di Ewiva. “Un numero sempre maggiore di e-driver potranno ora ricaricare in modo ancora più semplice e veloce. Dagli utenti occasionali a chi decide di optare per un servizio a consumo, il progetto risponde ad ogni esigenza di ricarica”.

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3 COMMENTI

  1. Anche a me interessa meno il “come” pago rispetto al “quanto” pago … però bisogna considerare tanti fattori che sono progressivamente intervenuti dopo che i progetti sono partiti e bilanci fatti (e quindi pure prezzi originariamente stabiliti)… non solo chi ha acquistato BEV si è trovato “spiazzato” da aumenti notevoli di costi .. ma anche i … fornitori !

    in risposta a @sa e @robert posso suggerire di vedere l’apposito video ( https://www.youtube.com/watch?v=B1e_s8ciaPw&pp=ygUMdmFpZWxldHRyaWNv) di Paolo Mariano … fa capire bene anche i problemi “dell’altra parte” … ossia degli operatori, sia i monopolisti a partecipazione statale che degli altri, che subiscono sia eventi internazionali che modifiche normative …

    Auguriamoci che tutti gli stakeholders e soprattutto il nostro attuale governo (italiano ed europeo) facciano tutto il possibile per agevolare le imprese e far riversare i risparmi di costi e di tempi a favore dei consumatori….

  2. Esatto Sa ha colto in pieno! Come sempre si vuole fare impresa senza assumersi rischi e scaricando i costi sulla clientela. I soliti (im)prenditori, il rischio è dello Stato, l’utile è mio, se aumentano i costi aumento i prezzi. Facile.

  3. Il problema non é come pagare , MA QUANTO fanno pagare! La solita manfrina , i costi del trasporto , l’infrastruttura , tutte storie, vogliono marginare sempre e comunque alle spalle delle persone. Della transizione non frega nulla alle compagnie begharge, eniplenitude a2a eevviva !!! Viva l’Italia.

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