Urso contro l’elettrico: il ministro delle Imprese parla di “visione ideologica, quasi religiosa“. E festeggia l’ammordibimento della normativa Euro 7.
Urso contro l’elettrico: “Una voragine per industrie e lavoratori…”
L’Italia continua la sua crociata contro la road map dell’Unione Europea per arrivare alle emissioni zero. Di rientro dal Consiglio competitività Ue, Urso dice di avere finalmente riscontrato “orientamenti improntati a ragionevolezza, buon senso, realtà e pragmatismo“. Continuando a premere affinché dal 2035 siano ammesse le produzioni non solo di auto alimentate a e-fuel (come ottenuto dalla Germania), ma anche da biocombustibili. Intanto porta a casa un primo traguardo con la revisione della normativa Euro 7, con i nuovi limiti in arrivo sulle emissioni della auto tradizionali: “Abbiamo raddrizzato una strada che sembrava portare a una voragine per industria e lavoratori. Ora la larga maggioranza che si è registrata oggi su Euro 7 va consolidata per superare una visione ideologica, quasi religiosa della batteria elettrica. Che non corrisponde alla natura, ai valori, all’identità e alla natura del lavoro in Europa“.
La UE impone requisiti minimi per la durata delle batterie delle EV
I limiti imposti inizialmente dall’Euro 7 sono stati addolciti tenendo conto delle proteste delle industrie per gli investimenti aggiuntivi richiesti. Ma per i veicoli leggeri (auto) vengono mantenuti i limiti di emissione esistenti, mentre per i veicoli pesanti (camion) vengono dettati limiti più bassi. La nuova normativa contiene poi una disposizione speciale sugli autobus urbani. L’Euro 7 stabilisce limiti anche per le emissioni “non di scarico“, come le particelle provenienti da freni e pneumatici. Previsti inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche con requisiti più severi. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni. La partita ora si sposta sulla scadenza 2035 per il passaggio alle emissioni zero: se ne discuterà nel 2026. Con le industrie schierare contro il passaggio al solo elettrico-idrogeno e il presidente dell’ACEA, Luca De Meo, a definire le auto a batterie “una rivoluzione solo per ricchi“.
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