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Un salto nel buio: l’auto elettrica secondo l’ACI

Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobil Club d'Italia.

Un salto nel buio: questo è l’auto elettrica secondo il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani. Questa e altre affermazioni nel presentare un accordo con l’ENI.

Un salto nel buio, dice il n.1 ACI, ma sugli incentivi…

Con l’Ente petrolifero di Stato, l’ACI ha raggiunto un accordo per decarbonizzare l’Autodromo di Monza. E nei giorni scorsi l’intesa è stata presentata un po’ in sordina, vista la concomitanza con il Gran Premio d’Italia. Ma continuano a rimbalzare le affermazioni del numero uno dell’Automobile Club, da sempre strenuo oppositore dell’auto elettrica: “Se dovessi da qui al 2030 immaginare che non ci saranno più in produzione mezzi con motore a scoppio, ci troveremmo in una situazione peggiore di quella attuale“, ha detto. Con argomentazioni sorprendenti come questa: “Gli incentivi riescono ad ottenere risultati solo nelle auto di fascia medio alta, che la maggior parte degli italiani non si possono permettere“. Pare proprio che nessuno abbia avvertito il presidente che i bonus 2022 escludono le auto con un prezzo a partire da 35.000 euro (esclusa l’Iva). Tutte le Tesla e le fascia di auto medio-alta sono escluse.

Le auto elettriche più vendute in Italia nel 2022: come si può vedere dominano le citycar, ai primi 3 posti. (fonte: Unrae).

Dice che l’elettrico riguarda la fascia alta: dove? Non in Italia…

Dall’ACI ti aspetteresti che, tutelando tutti gli automobilisti, si adoperi per risolvere i problemi che ancora affliggono l’elettrico. E invece no: il presidente continua nella sua difesa a oltranza delle termiche e nell’elencazione dei difetti delle EV: “Poi bisogna fare i conti con l’autonomia vera dell’auto. E considerare che non abbiamo una rete di infrastrutturazione con le colonnine e che l’energia elettrica è insufficiente. Stiamo quindi parlando di un salto nel buio. Andiamo a fare un sostituzione nella fascia alta che è quella che già inquina di meno”. Anche qui ci sarebbe da eccepire: in Italia si vendono soprattutto citycar elettriche, ma anche questo Sticchi sembra non saperlo. E rincara la dose: “Non è vero che elettrico è bello e tutto quello che riguarda il motore a scoppio no. La soluzione, lo diciamo da tempo, è che bisogna trovare un equilibrio. La transizione deve essere eco sostenibile, ma deve essere anche socialmente sostenibile. È inutile andare a imbarcarci una operazione che non ha possibilità di successo”. Amen.

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