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Un altro ministro che pensa all’idrogeno

Gilberto Pichetto Fratin, nuovo ministro dell'Ambiente.

Un altro ministro che pensa all’idrogeno: il neo-titolare dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è un altro cultore della neutralità tecnologica.

Un altro ministro, Pichetto Fratin, che non ama l’elettrico

E intanto i distributori di idrogeno, senza clienti, chiudono

Capisco chi fa slogan e si schiera da una parte o dall’altra“, ha aggiunto il ministro. “Io ho sempre cercato, in tutte le attività svolte, di argomentare le mie scelte. Noi abbiamo un dovere preciso: quello di dare soluzioni e non di fare campagne“. Le soluzioni, però devono essere praticabili. L’idrogeno e i biocarburanti sono due soluzioni molto care ai nostri governi, che però trovano ben pochi sostenitori a livello globale. Per l’automotive, in particolare, l’idrogeno si sta rivelando un…buco nell’acqua. È di pochi giorni fa che la Shell ha deciso di chiudere la sua rete di rifornimento nel Regno Unito, avviata con il partner Motive- ITM Power, gruppo specializzato nell’elettrolisi. Motivo: a fronte di investimenti costosissimi per ogni stazione, il giro d’affari era nullo, perché non esistono in circolazione auto a idrogeno. In Italia idem: quest’anno si sono immatricolate 7 auto a idrogeno. Immatricolate, non vendute, probabile che servano a scopi dimostrativi. Ma il nuovo governo ci tiene all’idrogeno e butterà soldi in un vicolo cieco.

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