Test di 48 ore con la Leaf di un amico piemontese che ogni giorno normalmente guida la sua Toyota ibrida. Il giudizio, quindi, è doppiamente interessante.
di Giuseppe Marone
Test di 48 ore con la versione da 40 kWh
“Il 26 ottobre alle 8:30 mi presento alla concessionaria di Torino e mi viene data in consegna la Leaf. Il briefing è piuttosto sbrigativo: il venditore si limita a chiedermi se so usare un’auto con il cambio automatico e fa ad andarsene. Sul cruscotto noto subito che con una carica del 99% il chilometraggio residuo è di 249 km.
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Test di 48 ore / Prendo confidenza con l’e-pedal…
“Decido di soffrire un po’ e di non accendere il riscaldamento per farmi un’idea dei consumi base. Dopo qualche prova di accelerazione, decido inoltre che il modo ECO è più che sufficiente per i miei scopi. A parte qualche brevissima “sgasata” in modo standard, lo manterrò in permanenza nel corso del test. Dopo un breve percorso urbano e 62 km di autostrada, esco al casello di Quincinetto per proseguire il mio test su strada.
—- Qui il link per prenotare un test-drive con la Leaf
Test di 48 ore: autostrada e salite, i consumi iniziali…
“Le indicazioni sul cruscotto ora sono: 129 km percorsi in totale, carica residua 31%, 75 km residui, consumo medio 20.9 kWh/100 km. Il consumo medio è quindi piuttosto elevato, d’altra parte ho percorso circa 800-850 m di dislivello totale positivo e la temperatura esterna e’ ora di 8⁰ C e questo puo’ avere ulteriormente stressato la batteria.
Test di 48 ore: in discesa recupero 1 km ogni km percorso
“Dopo circa 2.5 h di carica (5.5 kWh) il cruscotto indica: carica residua 54%, 128 km residui. Nel pomeriggio parto quindi per un giro su strade di montagne in Val Pelline per misurare le potenzialità della carica rigenerativa. Il percorso prescelto non è in realtà dei migliori: presenta qualche saliscendi e non è facile isolare il dato di mio interesse, la carica “riguadagnata” in discesa. Mentre mi fermo nel piccolo parcheggio pubblico di Variney, noto una stazione di ricarica di Enel-X, che peròsembra non attiva.
- Partenza da Bionaz, 1600 m. s.l.m, carica residua 28%, 61 km residui
- Arrivo a Variney (19 km percorsi), 700 m s.l.m., carica residua 32%, 81 km residui
Su una pendenza media del 5%, con una grossolana stima si puo’ quindi ricavare:
- Circa 1 km “guadagnato” per ogni km percorso
- Circa 180 Wh di ricarica ogni 100 m di dislivello “
Test di carico: a fatica, ma una MTB ci sta
“Rientro quindi a casa. Il cruscotto ora indica: 1682 km percorsi, carica residua 25%, 64 km residui. Mi annoto i valori del contatore e rimetto l’auto in carica. La mattina seguente è una splendida giornata e decido di andare al Col Champillon (2.100 m s.l.m.) per un po’ di foto di foliage. Mentre la batteria finisce di caricarsi, ne approfitto per un test “statico”: riuscirò a caricare una bici in macchina?
In montagna (Valle D’Aosta) devi saper fare i conti
Dopo 23 km raggiungo quindi il termine della strada al Col Champillon a circa 2100 m. La temperatura esterna è di 3⁰ C e devo fare attenzione alle pozze d’acqua ancora parzialmente ghiacciate. La vista delle montagne dell’alta valle di Ollomont è stupenda. Su tutte, con i suoi 4.314m, domina il Grand Combin, con le caratteristiche due punte. Il cruscotto ora indica: 1705 km percorsi, carica residua 74%, 164 km residui. Quindi, avendo percorso 23 km su una pendenza media del 5%, la batteria si e’ “mangiato” circa 10.4 kWh, pari a circa 450 Wh/km (87 km equivalenti). Occhio quindi a farsi bene i conti se si utilizza l’elettrica in montagna! Mi preparo per una lunga discesa, su una strada più lunga a pendenza più dolce. Lungo la discesa cerco di impratichirmi all’uso dell’e-Pedal per ottimizzare il recupero di energia (gliding). Come ovvio, è più redditizio rilasciare progressivamente il pedale avvicinandosi alle curve, piuttosto che sollevare bruscamente.
Faccio un test di ricarica con l’impianto fotovoltaico
Pasticciando con i numerosi comandi, scopro la possibilità di misurare i consumi dei soli servizi, separatamente rispetto a trazione e riscaldamento. Avendo spento tutto, l’indicatore sul cruscotto segna un baseload fra 200 e 250W. Mi sembra una cifra importante, che non riesco a spiegarmi. D’altra parte elettronica, connettività e sensoristica su questa auto sono molto complessi (lo spessore del manuale del sistema Nissan EV Connect è intimidante!). Al rientro a casa (a circa 1000 m s.l.m.) il cruscotto indica: 1737 km percorsi, carica residua 74%, 186 km residui.
Torno alla mia Toyota ibrida e già mi manca l’e-pedal
Avrei voluto anche fare un tentativo di ricarica presso una colonnina pubblica, ma la batteria è più che sufficientemente carica per il ritorno. Mi ero comunque installata sullo smartphone la app di Duferco Energia, che segnala un gran numero di punti di ricarica in Val d’Aosta. Ma buona parte di questi sembrano introvabili. Per evitare la costosa tratta valdostana della A5, percorro la Statale fino a Quincinetto, quindi l’autostrada (a circa 110-120 km/h) fino a San Giusto. Negli ultimi km, su Statale e consapevole di farcela, mi concedo il lusso di un po’ di riscaldamento! Arrivato a casa il cruscotto indica:
1880 km percorsi, carica residua 38%, 107 km di autonomia.
Complice un dislivello negativo netto di circa 750m, il consumo al ritorno è stato di circa 137 Wh/km. La mattina seguente riconsegno l’auto al concessionario: la pratica è ancora più rapida della presa in carico: consegno la chiave, grazie e arrivederci. Il test di 48 ore è finito, torno a casa sulla mia Toyota Auris ibrida. Alla prima rotatoria arrivo pericolosamente lungo… Quanto mi manca già l’e-Pedal!