La Tesla ha presentato la nuova generazione di Supercharger, la V3, in grado di ricaricare fino a 250 kW. E di immettere in un’ora l’energia per fare 1.600 km.
Il Model 3 in 5 minuti carica energia per 120 km
In una prima fase, entro giugno, solo il Model 3 ( e solo negli Usa), con un aggiornamento del software sarà in grado di rifornire con questi picchi di energia. E di stivare nelle batterie in 5 minuti quel che serve per percorrere circa 120 km. Per il Model S e il Model X se ne riparlerà più avanti. In Europa, invece, i Supercharger V3 verranno installati a partire dall’ultimo trimestre dell’anno. Con alle spalle una stazione da 1 MW di potenza. La Casa californiana ha rilasciato un brevissimo video (sotto) che illustra il cambio di passo rispetto ai Supercharger attualmente disponibili. I V2, a loro volta, saranno implementati da 129 a 145 kW di potenza massima (fruibile solo se altre Tesla non caricano nello stallo accanto).
Tesla ha spiegato che l’aumento di potenza è stato raggiunto anche grazie a un “all-new liquid cooled cable design”, un nuovo design del cavo raffreddato a liquido. Più leggero, flessibile ed efficiente. Il sito americano Electrek, sempre bene informato sulle vicende Tesla, ha riprodotto il nuovo (a sinistra) e il vecchio cavo, per mostrarne le differenze.
Tempo di sosta tagliato di un 25%
Tesla assicura che I nuovi Supercharger V3 taglieranno i tempi di sosta di un altro 25% rispetto ai V2. E il miglioramento non è dovuto solo alla potenza, ma anche a un nuovo software, chiamato ‘On-Route Battery Warmup’. Software, interagendo col sistema di navigazione, permetterà di condizionare le batterie alla temperatura ottimale per la carica al momento di arrivare al Supercharger.
Tre motivi per caricare a super-potenze
La rincorsa a caricatori sempre più potenti, come il Supercharger V3, risponde a diverse esigenze:
- Con un flotta di veicoli sempre più importante, grazie all’arrivo del Model 3 (e presto del Model Y, i tempi di sosta devono accorciarsi. Per permettere a tutti di ricaricare ed evitare intasamenti e code. Tanto più che l’elettrico sta uscendo dalla fase pionieristica: un prodotto di massa non può richiedere fermate troppo lunghe, che gli early-adopters vivevano quasi come una sfida.
- La concorrenza, soprattutto europea, si sta dirigendo verso colonnine sempre più potenti. Grazie soprattutto alla rete Ionity (guarda), creata dai grandi costruttori tedeschi. Costruttori che, in prospettiva, saranno i concorrenti più temibili per Tesla.
- All’orizzonte di Tesla ci sono anche un camion e un pick-up. È chiaro che questi veicolo richiederanno rifornimenti importanti di energia e avranno bisogno di potenze importanti per svolgere efficiente il loro lavoro.