Sono elettriche cinesi, tutt’altro che brutte, alla faccia di chi si aspetta che da laggiù arrivino solo utilitarie dal look superato. Ultime novità da Polestar e Lynk.
Sono elettriche cinesi: la Polestar al suo 3°modello…
Polestar non è un marchio sconosciuto in Europa. Appartiene al gruppo Geely, ma il management viene in gran parte dalla Volvo, anch’essa controllata dal colosso cinese. E ha già venduto le sue prime auto auto elettriche, le Polestar 2, in alcuni Paesi del Vecchio Continente, come Germania, Norvegia e Svezia. Con ottimi risultati.
…e arriva la Lynk col coupé crossover da 700 km
Restiamo in casa Geely per parlare della Lynk, che invece è un marchio ancora sconosciuto in Europa. E che ora ha svelato il suo primo modello, denominato (senza troppa fantasia) Zero Concept. Qui si parla di una nuova piattaforma che consentirà un’autonomia fino a 700 km. Il look ricorda un po’ il Model 3 della Tesla, ma con elementi di design di famiglia come fari e luci posteriori simili alla Lynk 01, un modello a benzina. La forma è da coupé crossover, lungo 485 cm (16 cm. più del Model 3).
La Zero Concept si basa su una piattaforma chiamata SEA (Sustainable Experience Architecture), con una batteria da 100 kWh e un’autonomia da 640 km (la 4×4) a 700 km. Due motori elettrici per ogni assale (quindi quattro per la versione a trazione integrale e due per la trazione dietro). Sono elettriche cinesi, ma guai a sottovalutarle.