La Polestar 2 vende più della Tesla Model 3 in Svezia e Norvegia. Il dato è ancora parziale, riferito al solo mese di agosto, ma è comunque un segnale che colpisce.
La Polestar 2 vende al Nord: in agosto 768 consegne
Premessa: Svezia e soprattutto Norvegia sono due mercati importanti per l’auto elettrica. Ma qui la Polestar gioca in casa: la nuova marca, che costruisce solo vetture elettriche e ibride plug-in (come la Polestar 1) è infatti nata da una costola della Volvo. Anche se è prodotta in Cina, dato che (come la Volvo) fa parte del gruppo Geely di Hangzhou.
Il dato dei agosto va interpretato: è verosimile che la Polestar nei mesi scorsi avesse fatto incetta di ordini, poi evasi nelle settimane scorse. Mentre il dato di Tesla è spesso influenzato dall’arrivo di vetture dagli Stati Uniti. Fatto sta che, come riferito dalla testata economica Forbes, la Polestar 2 in agosto è stata venduta in 504 unità in Norvegia, contro le 264 Tesla Model 3 immatricolate. Stesso risultato nella vicina Svezia, con 284 consegne contro le 235 del Model 3.
In Italia nel 2021, prezzo a circa 60 mila euro
Oltre che nei Paesi scandinavi, le consegne della Polestar 2 sono iniziate da pochi giorni in Germania (guarda l’articolo). Si tratta di una cinque-posti con due motori elettrici e un pacco-batterie da 78 kWh (il Model 3 si ferma a 74 kWh), composto da 27 moduli. Dichiara un’autonomia finoa 500 km (standard WLTP) e si basa su una nuova piattaforma tecnica di Volvo, la Compact Modular Architecture platform (CMA).
Le prestazioni dichiarate sono impressionanti: 300 kW (408 cavalli) di potenza massima e 660 Nm di coppia massima. Accelerazione: 0-100 km/h in meno di 5 secondi. Per l’Italia si è parlato di un prezzo di circa 60 mila euro, allineato alla versione AWD Long Range del Model 3. Insomma, la Polestar 2 sbarca in Europa e le intenzioni sono bellicose, come dimostrano i primi dati da Svezia e Norvegia.
Va paragonata perché una Polestar 2 é della stessa classe di una Model 3.
Poi, se entriamo nel dettaglio, ognuna delle due avrà pregi e difetti.
Gli estimatori del marchio la apprezzeranno sicuramente, infatti, non dobbiamo dimenticare che molti, pur credendo nell’elettrico, non abbandonano il marchio con cui viaggiano da anni.
Questo vale per Audi, Jaguar e Mercedes e sarà valido anche per Volvo (o Polestar, il suo brand EV)
Paragonare la Polestar alla Tesla è una eresia. Avete elencato prestazioni e consumi, ma nemmeno una parola sulla guida autonoma di Polestar.
È paragonabile a quella della Tesla?
Altrimenti il paragone non regge
Saluti
… non credo che sia un eresia, anzi, è arrivata una super macchina, costruita ed assemblata come una vecchia volvo e non come una paragonabile alla qualità costruttiva della tata (confronto effettuato personalmente l’anno scorso al salone di ginevra con la model 3…) poi per carità, come guida autonoma la tesla è superiore, ma penso che dal 2021 in italia chi sborserà da 60mila € in su acquisterà più polestar che tesla …
Nessuna parla del costo “ambientale ” di produzione delle batterie , di con che combustibile o con che forma viene prodotta l’elettricità necessaria , dello smaltimento ecologico , se possibile , delle batterie . Se tutti andassero elettrico sicuramente non basterebbero neanche al 3% i gw prodotti dalle rinnovabili . Credo fermamente nell’elettricoa per ridurre la CO2 ci vogliono tanti alberi …che ogni anno ne vengono abbattuti per una superficie uguale a varie regioni , riducendo di fatto l’assorbimento della CO2 .
E dai con “nessuno parla…”. Ci legga un pò meglio e vedrà che ne parlianmo continuamente. Però i fatti non stanno come dice lei. Forse è questo che non le piace? Se vuole dedicare 20 minuti del suo tempo ad approfondire la materia legga qui: https://www.vaielettrico.it/i-veicoli-elettrici-a-zero-emissioni/
Veramente ne parlano tutti, con studi che prendono in considerazione l’impronta ecologica delle elettriche nella produzione delle batterie, nell’uso e nello smaltimento. Ne abbiamo scritto decine di volte, da ultimo riferendo di uno studio del Politecnico di Eindhoven, Olanda (https://www.vaielettrico.it/un-altro-studio-le-elettriche-inquinano-meno-sempre/). Prima lo aveva certificato l’Agenzia ambientale della UE. Dicono tutti la stessa cosa: l’elettrico, nel ciclo di vita, emette meno C02 delle auto endotermiche, persino se l’energia è prodotta col carbone. Figurarsi se viene da rinnovabili.
Come nessuno parla del costo ambientale di estrazione e trasporto del petrolio, della raffinazione e trasporto della benzina, della raffinazione e trasporto degli olii lubrificanti, e del loro trattamento a fine vita. E nemmeno del costo ambientale dei loro incidenti.
Hai mai sentito parlare del FV? Magari sui tetti delle case? Il mio oltre ad alimentare la casa senza il gas, carica anche l’auto.
per la redazione:
“Si tratta di una cinque-posti con due motori elettrici e un pacco-batterie da 78 kWh (il Model 3 si ferma a 74 kWh), composto da 27 moduli. Dichiara un’autonomia fino a 500 km (standard WLTP)”;
per correttezza sarebbe stato meglio “Dichiara un’autonomia fino a 500 km (standard WLTP, il Model 3 arriva a 560, a prezzo simile)”
Oggi tutti molto pignoli nei commenti, ma va bene così, giusto spingerci a essere precisi.
Beh ultimamente voi di VAIDIESEL sembrate schierarvi apertamente dalla parte di chi ci ha preso per il naso con le emissioni diesel per tanti anni e che vorrebbe continuare a farlo quando si sapeva già 15 anni or sono che il diesel sarebbe morto. Piuttosto però che convincere chi guida diesel a provare un’auto elettrica (una qualsiasi non dico Tesla) e sentire le sue impressioni continuate questa serie di articoli ridicoli dell’elettrico non è per tutti ecc. ecc. State peggiorando giorno dopo giorno, presto andremo a leggere Cavallo.it
Se abbiamo fondato un sito che si chiama Vaielettrico.it un motivo ci sarà. Ma non siamo talebani o propagandisti: cerchiamo di vedere i pregi dell’elettrico (che sono tanti e non a caso io ne guido una tutti i giorni), ma anche i limiti, che per alcuni lo rendono ancora sconsigliabile. Poi sorvolo sull’accusa ridicola di essere prezzolati dalla pubblicità, guardi i nostri bilanci e vedrà che fatturati dalle Case auto…
sarei il primo ad essere contento di trovare un’auto elettrica europea, o meglio ancora italiana, in linea con il rapporto costo/benefici di Tesla Model3. Immagino, per esempio una bella Fiat 120 a 17.000 euro con batteria di base (100 km) e altri 2.000 euro per ogni batteria aggiuntiva. Niente scatto da supercar, autonomia cittadina, software quanto basta, numeri alti… per dimezzare i costi o anche di più. Solo immaginazione? speriamo di no. ma se uscirà la base a 35000, nascerà morta.
La base della 500e uscirà a 29 mila (meno incentivi 8-10 mila), per ora.
ci vuole un piccolo sacrificio in più 🙂 speriamo
La VW e-Up, prodotta in Europa, tolti gli incentivi di 6000€ e lo sconto concessionario l’ho pagata 16000€. E ci faccio circa 300km con uso extraurbano. La ricarico con il FV, e spendo 0€, e non emetto CO2 od altro.
Vaielettrico, continuate così!
Ancora 🙁
Questa NON è mobilità elettrica sostenibile: vuol dire cercare di soddisfare i capricci dei ricchi con il “paravento” dell’energia elettrica pulita, che neppure in Norvegia (petrolio) e Svezia (nucleare) copre tutto il fabbisogno
quindi lasciamo che i ricchi si comprino le solite “corazzate” da 5 m a benzina che producono mezzo kg di CO2/km usando combustibili che di rinnovabile non hanno nemmeno uno zero virgola…
Intanto mettiamo limiti di velocità più severi e facciamoli rispettare come fanno (facevano?) proprio negli USA. Poi, dato che neppure le rinnovabili sono a emissioni zero, una sana carbon tax potrebbe aiutare sia aumentando il costo dell’energia da fossili, sia aumentando il costo – come leggo anche su Vaielettrico – delle batterie al di sopra di certe capacità di accumulo.