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Roba da ricchi le elettriche, parola di Urso

Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Roba da ricchi le auto elettriche, parola del ministro Adolfo Urso. Una posizione in appoggio alle intemerate di Salvini contro il bando UE alle termiche dal 2035.

La produzione della Fiat 500e a Mirafiori. L’altra elettrica made in Italy è la Maserati Folgore Gran Turismo, lanciata da poche settimane.

“Siamo partiti tardi, non c’è tempo per riconvertire le nostre fabbriche”

Il presupposto è sempre lo stesso: l’Italia non ce la può fare. E invece di accettare la sfida della conversione industriale alle emissioni zero, come Francia e Germania, il ministro delle Imprese e del Made in Italy vuole sfidare Bruxelles: “Dobbiamo confrontarci con l’Europa: i tempi e i modi che ci impone non coincidono con la realtà europea e italiana. Siamo impegnati affinché con la clausola di revisione del 2026, si possano determinare altre tempistiche e altre modalità“. Urso ha messo l’accento sulle implicazioni per il lavoro in Italia, ricordando che, nella filiera dell’automotive, lavorano 250mila persone, che equivale al 20% della produzione. Attaccando non solo la UE, ma anche i governi precedenti “Con questi tempi e con queste modalità c’è un rischio lavoro. Non abbiamo tempo per riconvertire il nostro sistema industriale perché siamo partiti tardi e perché sono stati fatti diversi errori nel passato“.

Le 10 auto elettriche più vendute in Italia in gennaio: siamo a 3.342 immatricolazioni, solo il 2,6% del totale, in calo anche rispetto allo stesso mese del 2022.

“Roba da ricchi le elettriche, anche con gli incentivi…”

Urso ha ricordato che esistono anche il biocombustibile, il biometano e l’idrogeno, non soltanto l’elettrico. Ed ha parlato degli incentivi per le elettriche, che “lo scorso anno sono rimasti in gran parte inutilizzati“, perché “le macchine elettriche costano troppo” e sono ad appannaggio dei ricchi. “Sono invece stati utilizzati gli incentivi per le macchine ibride a basse emissioni“, ha aggiunto. Forse il ministro ignora che la UE ragiona a lungo termine e che la data del 2035 è stata individuata dopo una lunga concertazione. E che è vero che oggi le elettriche costano troppo, ma in tutto il mondo si sta lavorando per farle costare molto meno e con autonomie sempre maggiori. Purtroppo l’Italia si è tagliata fuori da questo sforzo, arroccata com’è nel cercare improbabili rinvii e sostegni a produzioni sul viale del tramonto. Parlando degli incentivi, Urso ha spiegato poi che sono andati in gran parte a Stellantis”, ma su “auto prodotte fuori dall’Italia“.Si è accorge ora che la nostra industria dell’auto è in ginocchio da anni. E non certo per colpa dell’elettrico.

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