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Roba da ricchi le elettriche, parola di Urso

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Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Roba da ricchi le auto elettriche, parola del ministro Adolfo Urso. Una posizione in appoggio alle intemerate di Salvini contro il bando UE alle termiche dal 2035.

roba da ricchi le elettriche
La produzione della Fiat 500e a Mirafiori. L’altra elettrica made in Italy è la Maserati Folgore Gran Turismo, lanciata da poche settimane.

“Siamo partiti tardi, non c’è tempo per riconvertire le nostre fabbriche”

Il presupposto è sempre lo stesso: l’Italia non ce la può fare. E invece di accettare la sfida della conversione industriale alle emissioni zero, come Francia e Germania, il ministro delle Imprese e del Made in Italy vuole sfidare Bruxelles: “Dobbiamo confrontarci con l’Europa: i tempi e i modi che ci impone non coincidono con la realtà europea e italiana. Siamo impegnati affinché con la clausola di revisione del 2026, si possano determinare altre tempistiche e altre modalità“. Urso ha messo l’accento sulle implicazioni per il lavoro in Italia, ricordando che, nella filiera dell’automotive, lavorano 250mila persone, che equivale al 20% della produzione. Attaccando non solo la UE, ma anche i governi precedenti “Con questi tempi e con queste modalità c’è un rischio lavoro. Non abbiamo tempo per riconvertire il nostro sistema industriale perché siamo partiti tardi e perché sono stati fatti diversi errori nel passato“.

roba da ricchi le elettriche
Le 10 auto elettriche più vendute in Italia in gennaio: siamo a 3.342 immatricolazioni, solo il 2,6% del totale, in calo anche rispetto allo stesso mese del 2022.

“Roba da ricchi le elettriche, anche con gli incentivi…”

Urso ha ricordato che esistono anche il biocombustibile, il biometano e l’idrogeno, non soltanto l’elettrico. Ed ha parlato degli incentivi per le elettriche, che “lo scorso anno sono rimasti in gran parte inutilizzati“, perché “le macchine elettriche costano troppo” e sono ad appannaggio dei ricchi. “Sono invece stati utilizzati gli incentivi per le macchine ibride a basse emissioni“, ha aggiunto. Forse il ministro ignora che la UE ragiona a lungo termine e che la data del 2035 è stata individuata dopo una lunga concertazione. E che è vero che oggi le elettriche costano troppo, ma in tutto il mondo si sta lavorando per farle costare molto meno e con autonomie sempre maggiori. Purtroppo l’Italia si è tagliata fuori da questo sforzo, arroccata com’è nel cercare improbabili rinvii e sostegni a produzioni sul viale del tramonto. Parlando degli incentivi, Urso ha spiegato poi che sono andati in gran parte a Stellantis”, ma su “auto prodotte fuori dall’Italia“.Si è accorge ora che la nostra industria dell’auto è in ginocchio da anni. E non certo per colpa dell’elettrico.

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77 COMMENTI

  1. il cambiamento climatico, non esiste
    l’incidenza di tumori polmonari relazionata all’inquinamento delle citttà ,non esiste
    l’incidenza di malattie cardiovascolari relazionate all’inquinamento delle città ,non esiste
    il risparmio energetico non è un valore per un paese iportatore come il nostro, quindi non esiste
    la produzione energetica da rinnovabili non è un vantaggio per un paese che importa energia fossile anche quando anche i paesi produttori di energia fossile OGGI lo trovano conveniente ..

    continuiamo così
    con la nostra IDIOCRACY,
    prevedo un futuro di m. per parecchie generazioni basato sui principi di cui sopra
    tanto le escort della politica , troveranno sempre un sultano rinascimentale che gli sarà “riconoscente” come negli ultimi decenni

    “ecchemme frega amme io ciò il disel ”
    cit Maccio Capatonda :italiano medio

    -_-

  2. Stai tranquillo che stanno arrivando i cinesi a vendere macchine popolari a costi bassi. Continuate pure a denigrare l’elettrico senza fare nulla. Sarà troppo tardi quando non riusciremo a produrre neanche i tergicristalli per auto.

  3. Sbaglio o Urso è ministro da poco più di tre mesi? Se è così allora quella di Urso è una fotografia dell’album dei governi precedenti. Governi che si sono prodigati in voti per le decisioni del Parlamento Europeo ma hanno lasciato una situazione ingestibile per l’Italia . Certo avessimo fatto come in Norvegia o in Germania oggi parleremmo diversamente . Ma questo comunque non toglierebbe i dubbi di fondo. Come si gestirebbe la gran parte della popolazione che non ha o non può permettersi un impianto di ricarica privato? Come si gestirebbe il traffico di milioni di veicoli con autonomie più che dimezzate rispetto all’endotermico e tempi di “rifornimento” più che quintuplicati? È veramente efficiente dover disporre di varie app e carte dedicate per accedere agli impianti di ricarica? Sarà possibile conciliare le esigenze di parcheggio con quelle di ricarica specialmente nelle grandi città oppure si preannuncia un Far West come già si intravede nelle lettere che arrivano a questo blog? Non mi sembrano domande faziose e ancora non vedo risposte adeguate!

    • Il governo attuale nulla ha a che fare con i parlamentari che abbiamo eletto al parlamento europeo.
      Come fai a non poterti permettere un punto di ricarica? Una presa di corrente c’è in tutte le case.
      Per i tempi di rifornimento, se la carichi mentre dormi la notte, non hai problemi di tempistiche, se sei in viaggio ti fermi ad una fast ed in mezz’oretta la carichi.
      Non mi pare che debba attendere chissà quanto tempo per la sosta.
      Non è nemmeno realistico pensare che dall’oggi al domani si cambi tutto il parco auto circolante, quindi, all’aumentare delle auto aumenteranno anche le colonnine. Già vedere quante ne sono state installate nell’ultimo anno, la strada è in discesa.

  4. Sono d’accordo su tutto ma, vi prego, basta con questa storia che il 68% degli italiani potrebbero ricaricare a casa, perché non è così. Da qualche parte avevo postato dei dati su Milano disaggregati, ma vi faccio 3 semplici esempi personali:

    – casa mia a Milano, zona quasi centrale, in affitto, 12 appartamenti, 4 box, 10 posti auto all’aperto senza collegamento di alcun tipo (costo quasi 4.000 Euro annui). Io parcheggio in strada perché è una zona tranquillissima ed ho il pass della zona Pagano-Fiera;

    – casa dei miei genitori a Milano, prima periferia, di proprietà, 70 appartamenti, una decina di box e una trentina di posti auto all’aperto ad uso esclusivi senza spina. I miei genitori sono espressamente censiti come titolari di posto auto, tanto che non hanno mai avuto il pass per parcheggiare nelle strisce gialle:

    – casa in Val di Sole, Trentino, abbiamo due appartementini con 1 posto nel box sotterraneo (pagato) privo di impianto elettrico dedicato (praticamente uno spazio tra due pilastri). Su una cinquantina di appartamenti, ci sono solo 2 box chiusi con impianto elettrico e 6 posti auto sotterranei. All’aperto c’è un piazzale con una ventina di posti a rotazione – chi prima arriva – se lo piglia.

    Ecco, da statistiche, risulta che nel secondo e nel terzo caso, noi avremmo un posto auto e che, magari, siamo scemi a non ricaricarci la Bev, ma non abbiamo manco la presa per caaricare il cellulare.

    Occhio anche al primo caso perché, dalle statistiche, risulta che su 12 appartamenti ci sono 12 posti auto, ma 10 di questi sono totalmente privi di collegamento all’impianto elettrico!

    Attenzione alle statistiche che non sono nate con riferimento alla ricarica elettrica, ma solo per verificare quante auto sarebbero finite per strada. Servono infrastrutture per la ricarica in strada almeno 2 o 3 volte maggiori di quanto alcuni dichiarano. Tutto si può fare, basta avere i dati precisi.

    • PS: aggiungo che, per le statistiche, i posti auto vengono visti come pertinenza del singolo immobile, senza tener conto che in un monolocale ci vivranno massimo 2 persone ed in un appartamento di 150 metri magari anche 5 o 6 ed avranno certamente più vetture. Sicché la statistica da fare è quanti spazi auto di uso esclusivo attrezzati o attrezzabili per la ricarica esistono in rapporto al numero di auto. Sbrichiamoci a farne un censimento.

      Gli altri dati esistenti sono del tutto inconferenti.

    • La ricarica in strada servirà certamente. Ma collegare alla rete i posti auto privati è un’impresa impossibile?

      • In astratto tutto è possibile. Nei 3 casi citati, forse sarebbe relativamente facile a casa mia a Milano ma quasi impossibile, per come sono disposti i posti auto, in Val di Sole e molto complesso anche a casa dei miei. Per questo credo che sarebbe necessario un veloce censimento.

    • luca
      Non voglio assolutamente sminuire il problema o liquidarlo con un generico “si può fare”, però alcuni commenti me li permetto.
      La statistica ISTAT parla di posti macchina e quelli posti macchina sono: qui si parla di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma di qualcuno che il bicchiere ce l’ha! Perchè se non hai nemmeno il bicchiere, non lo potrai mai riempire.
      12 anni fa ho installato impianto fotovoltaico sul tetto (a spese mie) e 11 anni fa pannelli solari per l’acqua calda sanitaria (idem): non c’è bisogno che dica che prima sul tetto non arrivava la corrente elettrica, vero? Non c’era la predisposizione, come è ovvio. Calata di 3 piani fino al contatore a piano terra e calata di 2 piani fino alla caldaia di tubi idraulici, non elettrici, dall’altra parte della casa, rompendo muri e pavimenti. Pagando di tasca mia.
      Ribadisco: non voglio sminuire il problema, soprattutto nei condomini. Però più che un impedimento tecnico o economico, io vedo impedimenti culturali: quanti sono disposti a spendere per elettrificare il garage condominiale se lo vedono come un costo puro e basta? Ho vissuto in condominio anche io e so che si litiga per le briciole buttate nel cortile, figuriamoci per aprire il portafoglio. Con tutto il comparto “media” (giornali, TV, social, chiacchiere da bar) che è lontanissimo dal diffondere il messaggio che oggi spendi ma domani risparmi e comunque, risparmio o spesa che sia, è la strada che DEVE essere presa.
      Come se domani si decidesse di sostituire il metano con l’idrogeno, tanto per dirne una come provocazione, i benpensanti credono che non si dovrebbero sventrare TUTTE le strade d’Italia e TUTTI i muri di casa per sostituire le tubazioni le cui guarnizioni NON sono nate per trattenere l’idrogeno?

      • Scrivi sempre cose ragionevoli, perciò figurati se ti do contro. Lo scopo del mio intervento era solo di sottolineare che “posto macchina” non vuol dire nulla di preciso, perché è molto generico e non è di per sé indicativo dell’effettiva disponibilità di un attacco alla rete elettrica.

        Poi, a Milano, dove obiettivamente ci sono macchine parcheggiate ovunque la notte è già ovvio che le ricariche pubbliche farebbero molto comodo, ma esattamente quante non è noto.

        I discorsi su idrogeno etc. sono condivisibili, ma io mi limitavo a dire che, a mio modo di vedere, è urgente avere dati freschi ed aggiornati (il “censimento”) per capire quante ricariche pubbliche servono e dove. Previsione che dovrebbe andare di pari passo con l’incentivazione dei posti auto privato con spina annessa, non ci piove.

        E’ solo che aspettare che faccia tutto il mercato quando il passaggio all’elettrico avviene per previsione di legge e non per scelta degli acquirenti, rischia di non funzionare. Un minimo di “dirigismo” dovrà esserci anche per i punti di ricarica. Soprattutto per le zone poco profittevoli per gli operatori privati.

        • “Lo scopo del mio intervento era solo di sottolineare che “posto macchina” non vuol dire nulla di preciso” è un posto macchina potenziale, certamente. E non necessariamente un box è più facile da elettrificare rispetto agli 8 mq riservati nel cortile condominiale (certi solai in cemento armato da forare…). Ma è sempre una questione di chi dice che non ha il garage perchè lo usa da magazzino o che non ha il contatore e quindi niente auto elettrica.
          Più serio (e insormontabile) il problema di chi ha il garage anni 50 largo 160 cm… Torniamo sempre a lampioni, parcheggi, punti ricarica in AC da 3kW nei marciapiedi etc. etc. I Comuni dovrebbero dare le regole, i privati metterci l’investimento, i cittadini metterci il rispetto delle regole: ho appena raccontato praticamente una leggenda metropolitana dove solo un terzo rappresenta la realtà…

          “Un minimo di “dirigismo” dovrà esserci anche per i punti di ricarica. Soprattutto per le zone poco profittevoli per gli operatori privati.”
          Che è il punto che più di tutti spaventa, dato che il “dirigismo” corrente (e sono gli anni più importanti in cui andrebbe data la direzione) dirige in direzione opposta e sono i privati che in questo momento, ovviamente non per amore dell’ambiente ma per profitto, spingono in quella direzione, ostacolati dagli altri di interesse opposto.

          L’ho già scritto tempo addietro in altro commento: alla fine l’Italia probabilmente ne verrà fuori, avendo sprecato fantastiche occasioni di ritornare ad essere quella che è stata tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 70; penso che quel piccolo tessuto di imprenditoria geniale italiana riuscirà da sola ad alzare la media, non certo con il settore automobilistico (auto complete) ma con il settore componenti per il settore automobilistico.
          Ma che fatica…

  5. Roba da ricchi? La verità è che in Italia chi lavora guadagna poco e negli ultimi 15 anni abbiamo perso il 25-30% della retribuzione rispetto a molti paesi europei. Gli stipendi fermi e varie crisi ci hanno portato a questo. Sfortunatamente in questo paese non possiamo avere una risposta né dalla politica né tantomeno da un tessuto industriale troppo piccolo per competere con questa rivoluzione. Dovevamo prepararci da almeno una decina di anni (se non di più) a questa riconversione e ora questi non sanno cosa fare e appellarsi alla nostra particolarità come paese non aiuta. Comunque la colpa è nostra come cittadini perché mandiamo al potere persone che non hanno minimamente sensibilità e lungimiranza per uno sviluppo ecologico sostenibile, ma tantomeno un senso affaristico del mercato. Politici che sono lo spauracchio di piccole lobbies, ma però fortissime, e che ci faranno stare sempre un passo indietro al resto del mondo. Pensare che sarebbe possibile creare migliaia di posti di lavoro nuovi come tecnologia e competenze in tutti i campi fa un po’ rabbia, come vedere la Tesla che è andata in Germania, regno dei migliori marchi di macchine, a fare la sua Gigafactory.

    • in un paese serio e normale
      questo crollo della retribuzione verrebbe ascritto a chi ha governato,
      e il crollo è ben precedente, circa 1995.

      invece qui se governi male una regione ti rieleggono,
      se fai funzionare la sanità nel peggior periodo della storia ti bocciano alle urne.
      è democrazia, ed è giusto che i cittadini ottengano quello per cui votano.

      (non votavo in Lombardia nè in Lazio e nemmeno so cosa avrei votato,
      ma di certo son successe cose in Lombardia e Lazio durante la pandemia
      e di certo le elezioni sono state chiare nel risultato, quale che sia la preferenza personale)

  6. Ma non possiamo fare una class action contro questi che annunciano di voler, come effetto collaterale, ammazzarci i figli continuando a fargli respirare la robaccia che spacciano per conto dei loro amici petrotrafficanti?

  7. Quello che non emerge dai vostri commenti è che c’è un attacco sistematico al diritto alla mobilità individuale. Tranquilli che ben prima di aver ucciso il termico arriveranno problemi anche per le elettriche. Garantito.

    • Sono temi che timidamente cerco di sollevare pure io, ne vedo il rischio e non l’ho mai nascosto.
      Cerco però di essere ottimista e cogliere il lato positivo della cosa.

      Comunque la si guardi, al netto della questione climatica, l’andazzo che tanto ci è andato bene fin qui in ogni caso non è destinato a durare in eterno dato per buono l’esaurirsi più o meno remoto delle fonti fossili.
      Trovo che per una fortunata sorta di eterogenesi dei fini, questo discorso ci giunga con forte anticipo come una colossale “botta di culo” per affrontare anche questo tema. Tema che altrimenti, come di consueto nella storia dell’umanità, si affronterebbe solamente quando ci trovassimo nella palta fino alle ginocchia.

      Basarsi su fonti esauribili e non porsi il problema del “dopo”, vuole semplicemente dire che presto o tardi scoppierebbero tensioni generalizzate tali da far sembrare la guerra in Ucraina una rissa fra ragazzini.

      Poi è evidente che la cosa, secondo me, andrebbe affrontata dandosi una prospettiva più lunga. Facendo ovviamente la doverosa “media” con l’altro innegable problema trattato da questo sito. Problema che però, purtroppo, anch’esso deve venire a patti con la crudele realtà che il rischio di un “massimalismo” spinto (per quanto magari assolutamente corretto nella forma e nella teoria) visto che i problemi esistono rischia concretamente di creare un rifiuto. Immotivato fin che si vuole, ma reale e realistico e tale da poter vanificare le pur giuste intenzioni.

      E siccome alla fine quello che conta davvero è il risultato, purtroppo, a malincuore e se vogliamo con un filo di strizza mi tocca pensare che l’umanità (quindi tutti noi) dovrà giocare un po’ a poker con il destino. Prendendosi dei rischi nell’uno e nell’altro senso.
      In fondo nulla di nuovo se ci pensi, ma qui la posta è alta.
      E tutti dovremo mangiarci la nostra fetta di compromesso.

      Qualcuno saluterà i V6 biturbo a benzina, qualcun’altro dovrà imparare a ricordarsi che ogni 300/400 km oltre a far pipì dovrà ricaricare la vettura, qualcun’altro ancora dovrà serenamente farsene una ragione circa il fatto che la gran parte dell’umanità non sta aspettando con ansia di “fare tutti un passo indietro per stare tutti un po’ meglio”, qualcun’altro ancora dovrà ingoiare l’amaro boccone e accettare che quasi certamente, da qualche parte, qualche centrale nucleare in più bisognerà farla alla fine…
      Eccetera.
      (a proposito: lisciata la notizia che l’idrogeno “rosa” da nucleare è ufficialente diventato verde).
      Tutti dovremo mangiarci il nostro rospo, ma l’alternativa credo che sia sicuramente peggio.

      Chiaro che i momenti di passaggio sono quelli più belli da studiare sui libri di storia ma anche quelli più difficili e incerti da vivere nel concreto.
      Arriveranno i problemi anche per le auto elettriche e più in generale per la riconversione energetica? Di sicuro. Lo dico tutti i giorni. E non si esorcizza la cosa dicendo un fideistico “va tutto bene”.
      Ma voglio pensare che li risolveremo. 😉

      • Esistono anche i diritti acquisiti però. 😉
        dopo quasi un secolo in cui almeno “in occidente” a tutti o quasi è stato concesso di vivere la mobilità personale fortemente incentrata sull’utilizzo dell’automobile…
        Giusto dire che le esagerazioni vadano corrette, sono il primo a dire che si deve lavorare tantissimo sul trasporto pubblico. eccetera.

        Ma dire “ok, abbiamo scherzato, facciamo come se non fosse successo niente dal 1950 in poi…”

        Ecco, quando parlo di “creare un rifiuto” mi riferisco anche a prese di posizione come la sua.
        Detto con la massima serenità. 😉

        • Quando ho cominciato a lavorare, si andava in pensione dopo 35 anni di lavoro.
          Oggi mi dicono che ci andrò con 48 anni di lavoro. 13 anni della mia vita.
          Questo perchè hanno regalato per decenni le pensioni. E oggi, milioni e milioni di lavoratori, pagano il conto.
          Con l’ambiente è uguale. Chi è vivo oggi, paga il conto di chi ha inquinato ieri.
          Giusto? Ma neanche un po’. Però se non facciamo nulla, sarà ancora più ingiusto verso chi deve ancora nascere.
          Detto con una grande tristezza.

        • Quindi il diritto acquisito è farmi spennare per mantenere e muovermi con l’auto, se avessi un servizio pubblico che mi permettesse di andare al lavoro e rientrare a casa tutti i giorni, avrei risparmiato 2.000.000 di km pari a 167.000 litri di carburante, potete benissimo fare i conti di quanti € avrei risparmiato di solo carburante senza tener conto di tutti i mezzi per poterli percorrere e senza tener conto bollo assicurazione e tagliandi.
          Salvini al posto di sparare cazzate, cominciasse a fare qualcosa di veramente serio visto che qui non esistono i mezzi pubblici 🤬🤬🤬🤬

        • E nessuno ti vieterá di possedere un’auto.
          Nemmeno di acquistarla.
          Certo che non possiamo certo sapere oggi quanto costeranno le auto tra 12/15/20 anni.
          Quindi i ragionamenti sul potere d’acquisto sono tutti delle stime basate su sensazioni, che potrebbero rivelarsi tutta fuffa.
          Tra 12 anni, avremo ancora batterie al litio oppure delle supercazzole strabilianti al guscio di gallina con ricariche wireless da milioni di km a costi irrisori?
          Boh la ricerca sicuramente va avanti, ma fare previsioni è come giocare al SuperEnalotto. Qualcuno vince, ma sono colpi di fortuna, non previsioni azzeccate.

  8. Molte delle cose che abbiamo oggi sono state in passato cose da ricchi (basti pensare a quanto costavano le prime TV LCD), sarà così anche per le auto elettriche. A ben vedere poi, non è così già oggi. Avevo una normalissima Focus C-Max, 2 litri turbodiesel… classica auto media, listino attorno a 27000 €. Due anni fa l’ho cambiata per una model 3, che costava il doppio, perchè facendo due conti avevo scoperto che passati sette anni, mi sarebbe costata tanto quanto la vecchia Ford pur essendo di categoria superiore, con prestazioni nemmeno paragonabili ed al riparo da qualsiasi blocco del traffico. Ebbene, passati due anni, posso dire che i miei calcoli erano stati mooolto pessimisti e che rispetto a prima sto risparmiando soldi e tempo (quello che perdevo prima per fare rifornimento, adesso ci pensa la macchina mentre dormo).

    • Quindi dai ragione al ministro.

      È roba da ricchi visto che stai dicendo che hai un garage per ricaricare e una potenza tale, da ricchi, per avere una potenza elevata

      • ma perché scrivi senza documentarti. Puoi avere i 6kW notturni non consoci il decreto?
        A 6kW ricarichi completamente la macchina. Perché batti i mastini sulla tastiera senza informarti? Io ad esempio ricarico a 2.4 kW e i cento km al giorno mi bastano e avanzano. Che goduria non andare dal benzinaio!!

  9. Io trovo solo molto curioso che chi ci impone ste regole per non inquinare si sposti con jet privati che bruciano tonnellate di kerosene senza fap o catalizzatore, abbia tre parlamenti sempre belli riscaldati e illuminati…
    Uno vuole l auto elettrica… la compra. Uno vuole il termico… se lo compra uguale…smettiamola di sfracassarci gli attributi con ste diatribe quando chi dovrebbe darci il buon esempio, fa tutt altro.
    L europa si impone regole assurde che sembran fatte ad oc per un declino inesorabile europeo e una definitivo strapotere asiatico, siamo gli unici al mondo a dare sti paletti. L economia mondiale e i capitali si spostano verso l asia ,quindi la vecchia europa deve soccombere. Panzeri col qatar credo siano una scoreggina a confronto delle pressioni e soldi che fa girare il fenomeno green… e i fantapolitici europei vanno dove tira il dollaro…
    Ultima cagata… bisogna inquinare pocooo… crisi energeticaaa… riscaldamento globaleeee… e poi ci troviamo auto elettriche(bellissime oh) che hanno 800 cv 1000Nm di coppia… facciamo ridere.
    In Giappone c era il limite dei 280 cv anni fa… non sarebbe male, e gia sono tanti.
    Pace 🤟

    • Ben vengano i paletti, senza di quelli avremmo ancora la benzina con il piombo, i CFC nelle bombolette, ecc. ecc. Ci sono elettriche da 1000cv come ci sono termiche con 1000cv, ma fra un motore elettrico ed uno termico c’è una differenza fondamentale: quando gli chiedi 50cv e non mille, lo fa con la stessa efficienza di un motore più piccolo. Una Tesla da 350cv consuma come una dacia spring da 45.

    • Dire “chi ci impone ste regole” rivela che

      – o sei Salvini
      – o non sai che il Parlamento europeo ha dentro anche i rappresentanti italiani e che possono perfino votare
      – o non sai che l’Italia ha fondato l’Unione europea e ne è attualmente un suo stato
      – o credi che le leggi italiane non valgano nella tua regione, perché non vivi nel Lazio dove le votano

  10. Sfogliando il listino interattivo, ho trovato solo 3 auto sotto i 30 mila euro, nessuna delle quali adatta a una famiglia media… Sicuramente in futuro andrà meglio, ma oggi è così, c’è proprio poco da dire

  11. “Urso ha ricordato che esistono anche il biocombustibile, il biometano e l’idrogeno, non soltanto l’elettrico.”

    Non ho capito. Ha confessato, in pratica. Ha fatto i nomi dei suoi amici.

  12. Infatti io ,riccone, che ho preso la Kona ( con tutte le diavolerie disponibili) non escludo che l’autorità competente mi chieda conto…anzi quasi me lo aspetto visto che è capitato con la R 9…come hai fatto con una pensione di 900 € a permetterti l’auto elettrica ? P.S. Con la R9 risultavo nullatenente quando invece ero coadiuvante nell’azienda agricola di famiglia…in regola…lascio immaginare la risposta e la considerazione finale di dove cercare gli evasori!La Kona l’ho presa perché CAMPO UNA VOLTA SOLA!!

  13. Ci credo che gli incentivi non sono stati utilizzati tutti per le auto elettriche: i parametri per l’erogazione del contributo erano calcolati per sovvensionare i motori a scoppio.
    Anzichè ampliare la platea dei beneficiari o aumentare il cotributo per singolo acquirente hanno promosso ancora le vetture a motore tradizionale od ibride.
    Che si usino quei fondi avanzati per potenziare l’ifrastruttura di ricarica e produzione di energia elettrica, e forse si farebbe qualcosa di buono.

  14. Speriamo che l’Italia blocchi gli incentivi alle elettriche. A me non dispiace l’odore del diesel soprattutto in montagna. Mi fa sentire vivo mi fa sentire un vero patriota come Urso e La Russa.

    • -un vero patriota come Urso e La Russa.-

      🤣🤣🤣🤣

      Benzina agricola!
      Piramidone!
      Mitragliatore!
      Torpediniera!
      Mototrebbia!
      Ok ragazzi ora cerchiamo di farlo più da uomo Ricordatevi di mettervi sempre le Mutande Ragno Cotone fuori
      Lana di vetro sulla pelle!
      E gli anfibi vanno messi senza calze a callo vivo!!
      In marcia!! Ignazio Jouer!

      🤭🤭🤭🤭

      • tu rìdici Alessandro ma quella canzone lì l’ha sdoganato e se oggi è presidente del senato … 😉 così come il video sulla Meloni sono una donna sono cristiana … queste cose funzionano al contrario, più li prendi in giro e più li fai risultare simpatici … Meloni e La Russa dovrebbero staccare un assegno a Propaganda Live e a Fiorello …

        • -quella canzone lì l’ha sdoganato … come il video sulla Meloni –

          Lo so, lo so… lo so… 😉

          -queste cose funzionano al contrario, più li prendi in giro e più li fai risultare simpatici –

          Guarda, te la sparo grossa come se fossimo al bar. e lo so: sono una linguaccia. E la mia è un’esagerazione iperbolica. E che in realtà non vuole offendere nessuno (pur offendendo bonariamente un po’ tutti, magari compreso il sottoscritto)

          Ma ormai sono arrivato alla conclusione che la differenza antropologica (come minimo in Italia) tra destra e sinistra sia in realtà piuttosto semplice.

          A destra ci stanno gli stronzi.
          A sinistra ci stanno i coglioni.

          Quindi perchè stupirsi se da un lato si tira a fregare costantemente il prossimo e dal’altro si passa da un autogol all’altro?

          Pensaci bene, usa (un po’…) questa chiave di lettura per interpretare le azioni degli uni e degli altri, come se fosse un “sostrato metafisico” del pensiero, una sorta di coazione a ripetere… e vedrai che tutti i torti non li ho. 😉

          Mi raccomando, vi prego, sempre e solo con un sorriso. 🙂

    • Ahahaha per un attimo ho pensato che fossi serio… poi ho letto “specialmente in montagna”….

      Ma i patrioti che ci governano non hanno figli? Non pensano al futuro?

      • Si, li hanno, ma con i nostri soldi si stanno procurando le mappe seguenti

        – aree non sommerse nel 2050
        – aree non in crisi idrica nel 2050
        – aree non in crisi alimentare nel 2050
        – aree non in crisi migratoria nel 2050
        – aree a basso rischio idrogeologico nel 2050
        – aree che non provvedono sussidi per i poveri
        – aree che privilegiano i ricchi e le loro proprietà
        – aree con polizia ed eserciti che difendono ferreamente i confini esterni
        – aree che …

        e, sempre con i nostri soldi, i loro figli si pagheranno il viaggio per andare nei luoghi abitabili nel 2050, mentre noi e i nostri figli resteremo qui guidando Panda con il gasolio di Salvini nei polmoni.

        L’importante, oltre a sapere dove andare nel 2050, è tenere lontana più gente possibile, specialmente i poveri.

  15. Premesso che non li voterò mai perché sulle questioni importanti (giustizia, diritti, sociale, etc.) la penso in modo diametralmente opposto, purtroppo quest’uomo ha ragione. L’Europa è partita per ultima e vuole arrivare per prima semplicemente dando una data di scadenza.

    E’ come se il CEO di Nokia andasse dai suoi dipendenti e dicesse: “ah, la concorrenza è molto più avanti di noi in questo settore QUINDI entro 2 anni dobbiamo superarla e far uscire il miglior sistema operativo per smartphone sul mercato”. Sì, certamente (citazione).

    USA e Cina, che SONO più avanti di noi (basta pensare a GM che è partita molto prima e che infatti quest’anno ha una gamma strepitosa, poi c’è Tesla, Rivian, Ford, etc.) per quanto vadano forte non ci pensano nemmeno al 2035, è irraggiungibile per loro lo stop alle auto termiche per quella data.

    La nostra industria automobilistica (che per incisa è la voce numero 1 nel pil europeo, quindi non parliamo dell’industria che produce zip per jeans), che è in enorme ritardo e che ha davanti a sé delle sfide che neanche è ancora riuscita a quantificare (si pensi a tutti gli errori e ritardi di VW sull’elettrico), non solo deve raggiungere quella straniera ma anche superarla. E che ci vuole, basta approvare una legge e quindi si fa.

    Poi c’è da rifare tutta l’infrastruttura di ricarica. Ma anche qui basta poco, io scrivo che per legge si fa e allora si fa. Urso non dice che “rinuncia alla sfida” (che è cosa ben diversa!), parla di tempi più ragionevoli: “i tempi e i modi che ci impone non coincidono con la realtà europea e italiana”.

    Nel frattempo, in Europa:
    – stiamo ancora cercando le materie prime
    – stiamo ancora cercando di mettere su una rete di ricariche, un minimo di smart grid (in Italia le wallbox bidirezionali sono ancora illegali – V2H, V2G, V2X)
    – non si sa ancora se e dove partiranno le giga factory (su quella italiana più importante, ItalVolt, hanno appena scoperto che l’area inizialmente individuata non riceve energia a sufficienza … no comment)
    – non c’è una norma che regola un SLA per il servizio di ricarica (ad esempio garanzia uptime e intervento, con tanto di persone che restano col cavo “intrappolato”) e con una percentuale di colonnine guaste che cresce spaventosamente in tutto il mondo (negli USA leggevo siamo al 39% di probabilità di trovare una colonnina guasta)
    – non c’è una norma che semplifichi l’adozione nei condomini
    – ancora si discute sulla garanzia minima che i costruttori devono offrire
    – nulla si sta facendo a livello politico per calmierare i listini e la corsa all’elettrica premium

    Però, hey, quanto fa figo aver messo la bandierina al 2035, eh? Detto fatto, ma quanto siamo i più fighi del mondo? Scansatevi, cowboy e cinesi, arriviamo noi, i fighissimi 28 …

    • Bell’esempio di “pensiero debole”: poichè siamo in ritardo, rimandiamo ancora. Come gli studenti somari che ai miei tempi dicevano “domani studierò”. E non si sono mai laureati.

      • Però Massimo, io che ste cose o le vedo da vicino (lato case) o le pascolo da una vita (lato “motori”)…
        Ecco, tutti tutti i torti enzo non li ha nel suo elenco.
        Poi magari la vedo come te: giù il testone a studiare, giù il gobbone a lavorare e colmiamo il divario.
        Però sinceramente stavolta è dura coi tempi che ci stiamo dando.
        Passare dall’ambizioso al velleitario è un soffio.

        • A me viene in mente quel genitore che dai figli pretendono tutto: pianoforte, studio, lingua straniera, arti marziali e catechismo. E poi succede che il figlio fa tutto male e finisce dallo psicologo, una vita distrutta. Da qui al 2035 dovremmo fare quello che non abbiamo fatto in 100 anni. Come no.

          E mi viene in mente anche il codice della strada aggiornato, quello che devi sapere quando prendi la patente. Se ti chiedono “in Italia puoi personalizzare la targa?” devi rispondere “sì, certamente, infatti il D.Lgs. n. 285/1992 ha modificato il codice della strada e all’art. 100 comma 8 è prevista tale facoltà: Ferma restando la sequenza alfanumerica fissata dal regolamento, l’intestatario della carta di circolazione può chiedere […] una specifica combinazione alfanumerica. […]” [ https://www.nuovocodicedellastrada.it/articolo-100-codice-della-strada.html ]

          Risposta corretta, promosso. Quando acquistai l’auto andai alla motorizzazione con la legge in mano e la combinazione alfanumerica da me scelta nell’altra mano. Mi risero in faccia. E’ dal 1992, mi dissero, che si aspetta il decreto attuativo (ad oggi sono solo 31 anni) di una legge che è regolarmente in vigore e che tutti noi patentati abbiamo studiato e dobbiamo conoscere.

          Altro che ponte sullo stretto, qui pure per stampare una targa dopo 31 anni ancora non ci riusciamo. Però, hey, quanto siamo fighissimi a bandire le auto termiche nel 2035? Number one, ragazzi, siamo solo noi …

      • Infatti la tua classe è piena di studenti che, partendo da un 4 al primo anno, hanno preso 10 e superato i primi della classe dopo un biennio. Se quelli che sono i primi della classe pensano di non farcela a superare l’esame del 2035, vuoi che quelli che oggi prendono 4 lo superino? Contaci …

        • No caro, quelli che prendevano 4 si sono fatti un bel culo e hanno già superato i primi della classe fannulloni. E i fannulloni stanno a frignare

        • Ti stimo Enzo sei uno dei pochi non ideologici quando fai dei ragionamenti, ma purtroppo cerchi di fare ragionare dei fanatici…tempo perso.

    • Questo però presuppone che se gli europei NON corrono gli altri si fermano ed aspettano.

      NON funziona così e lo si capirà già quest’anno con Tesla che arriva in fascia media con prezzi da 44900€ e le cinesi che arrivano con roba ancora meno costosa.

      Non c’é l’opzione “aspetto” c’é correre o perdere. Se non siamo capaci NOI le apriranno gli altri le gigafactory a Berlino l’ha aperta Tesla. BYD dovrebbe iniziare anche lei a farne una in Germania.

      Se una legge potesse fermare il mercato mondiale sarebbe bello ma NON é possibile.

    • Dunque, in Italia ( non in Europa, in Italia ) siamo partiti tardi, quindi bisogna rinviare il termine.
      Col cavolo! Ti sei svegliato tardi? Zzi tuoi, corri e spera di recuperare.
      Smettila di piangere e datti una mossa.
      Gli altri lo hanno fatto, perché noi no?

      Le elettriche sono per i ricchi? Bene, e lei, sig. ministro, che povero non è, quante ne ha?

      Rete di ricarica da rifare? Ma ti leggi quando scrivi?
      Semplificare l’adozione nei condomini? Ma sai di cosa stai parlando?
      Nei condomini nessuno, e sottolineo nessuno, può impedirti di installare una wallbox collegata al tuo contatore.
      E nemmeno una presa di corrente, sempre collegata al tuo contatore.
      Colonnine guaste? Ne avrò forse trovate 2, abbondo, di Quick in 2 anni. Con le fast, problemi zero. Sempre ricaricato in autostrada, comodità e flat EnelX.

      Fa più figo la bandierina al 2035 o pavoneggiarsi della media di 132km/h di media facendo il pirla in autostrada?

      • Nei condomini bisogna verificare l’impianto elettrico e magari rifarlo con una spesa esosa. Esempio nel mio che ha solo 12anni i contatori domestici osno separati dal contatore dei box che invece è condominiale con i sub contatori. Se tutti montassimo la wallbox dovremmo rifare completamente l’impianto dello stabile per poter collegare le wallbox al contatore domestico. Praticamente ci costerà una fortuna.

        • “Praticamente ci costerà una fortuna.”
          Hai un preventivo in mano oppure è una tua sensazione?
          Ed hai pensato alla comodità di avere l’auto pronta e carica tutte le mattine quando devi andare al lavoro?

    • Massimo ti risposto garbatamente, lui è paziente. Io ti dico che hai messo in fila in mucchio di fregnacce (affermazioni sciocche e spesso non vere) per giustificare quelli che dici non voterai mai. Continua con questo modo di pensare e fra qualche anno troverai una ragione per votarli.

    • L’esempio di Nokia è calzante…. sappiamo tutti come è andata a finire. Due anni erano troppo pochi? Forse, ma metterci di più voleva dire scomparire, che è esattamente quello che è successo. Restare a guardare vuol dire chiudere bottega.

  16. Se le macchine elettriche costano troppo allora bisogna alzare gli incentivi é semplice.

    La transizione é necessaria e che piaccia o meno all’Italia NON cambia una virgola anche perché NON si nemmeno se esiste un produttore con sede legale in Italia; ma mentre Francia è Germania sono azionisti dei vari Reanult, VW BMW ecc NOI NO.

    Per cui NON ci chiederà nessuno il permesso e nessuna multinazionale si curerà dei miseri 1,31mln di auto vendute in Italia a scapito dei 27mln in Cina, dei 14mln USA o di un mercato come la Germania di 2,65mln.

    Invece servirebbe il decreto per i contributi per l’installazione delle colonnine che per questa settimana aspetto i primi preventivi. Inoltre alzare gli incentivi che quest’anno é l’anno giusto per cambiare la 207 con una Zero Emission BEV.
    Grazie

    • Che non cambia niente non so, proverei a chiedere alla meccanica generica e automotive, che schifooooo la meccanica sporca e rumorosa, che in italia volente o nolente ha il suo bel peso , pil e occupazionale… anche se diciamolo, è destinata a ridimensionarsi vista la carenza di manodopera in italia.
      Mentre in paesi emergenti è un orgoglio lavorare in officina da noi no.

      • Se produci candele quando gli altri chiedono lampade a LED é la fine.

        Se invece di fare meccanica avessimo coperto Musk di incentivi 20 anni fa OGGI Tesla 85 mld€ li fatturata in Italia.

        Invece abbiamo lasciato che Fiat se ne andasse, Magneti marelli é stat comprata mi risulta ed il commonrail lo ha sviluppato e commercializzato la Bosch se non ricordo male.

        Figli miei o prima o poi i nodi vengono al pettine.

        • Le lampade a led prendono il sopravvento sulle altre perché migliori non perché imposte, che comunque imponiamo solo noi in Europa, certo l’auto elettrica avrà giustamente il sopravvento ma lo farà da sola come il DVD sul VHS o il digitale sulla pellicola non certo per imposizione, anzi così facendo la faranno odiare.

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