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Quelli come Gassmann, ecco chi dobbiamo convincere

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Alessandro Gassmann, testimonial di UnipolSai

Quelli come Gassmann, ecco chi dobbiamo convincere a passare all’auto elettrica. Il famoso attore qualche giorno fa ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui spiega bene quali sono le remore più diffuse. Anche tra chi ha una spiccata sensibilità ambientale.

Quelli come Gassmann che…la moto sì, ma l’auto elettrica no

Le parole di Alessandro raccontano molto più di tante dotte analisi fatte da titolare società di ricerca. Gassmann si è comprato una bella moto elettrica da fuoristrada, una Zero FX, ma sulle auto ha ribadito di non essere ancora convinto. Spiegandone i motivi ancor meglio di quanto aveva fatto due mesi fa in tivù (qui l’articolo).

Un ritaglio dell’intervista pubblicata lunedì dal Corriere

Il bello di una moto così? L’impatto ambientale e le sensazioni in sella. Le emissioni zero e l’accelerazione fenomenale. Qualcuno dice che l’autonomia sia un limite, ma credo che sia più un problema per le auto…Con una moto come questa mi faccio un giro e rientro a casa -solo una volta ho dovuto spingerla…- dove non è difficile attaccarsi alla spina. Ma a Roma con un’auto, alla penuria di parcheggi e di colonnine di ricarica pubblica, si aggiunge l’inciviltà di chi ci parcheggia davanti senza averne titolo, rendendole inutilizzabili. Così ho acquistato un’auto ibrida, al momento la soluzione più efficiente“. Amen.

Penuria di colonnine, abbondanza di abusivi

Morale della favola: l’auto elettrica può prendere piede solo se la sensazione del grande pubblico è che sia semplice usarle, anche se si vive in una grande città come Roma o Milano. Ma questa sensazione ancora non c’è. E più ancora dell’autonomia, pesa la convinzione che la rete di ricarica sia ancora scarsa e comunque, anche laddove c’è, è difficilmente utilizzabile. Questo tema dei parcheggi abusivi è troppo sottovalutato. Lo sa bene chi di colonnine di ricarica si occupa per lavoro, come Franco Barbieri.

Nel grandi città come Roma troppe auto termiche occupano gli spazi per la ricarica,

Il fondatore di EvWay non ne può più di segnalare ai Comuni e alle Polizie Municipali (inascoltato) che la sosta di auto a benzina o a gasolio negli stalli per le elettriche è ormai la regola. Ce ne siamo occupati (qui l’articolo) a febbraio, riprendendo  anche diverse segnalazioni dal profilo Twitter di Barbieri. Morale della favola: le colonnine vanno rese più visibili e veramente fruibili. Imponendo sanzioni severe (e carro-attrezzi) per chi se ne approfitta. Così si accompagnando il lavoro che spetta ai costruttori: darci auto che costino meno con più autonomia. Per convincere quelli come Gassman, intanto. Poi tutti gli altri.

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