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Primo viaggio Nord-Sud e primi errori. “Ma ho imparato la lezione”

viaggio nord-sud
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Primo viaggio Nord-Sud e primi errori per l’amico Ivan, che ha impiegato 12 ore anziché le solite 7-8 (con auto diesel) per arrivare dalla Brianza a Monopoli (940 km) con la sua Skoda Enyaq 80X Sportline  appena scelta come auto aziendale. Colpa dell’inesperienza, ammette, ma «ho imparato la lezione». Al ritorno, domani, promette di far molto meglio.

                                di Ivan Bernardi

Dopo oltre due anni che leggo praticamente ogni vostro articolo, vi scrivo dall’auto guardando il fantastico mare di Polignano. Dato che ho un’oretta libera a causa della ricarica completa della batteria, la dedico per scrivervi la mia recentissima esperienza di viaggio Nord-Sud.

Solo 15 giorni di prove con Skoda Enyaq

Sono il felice utilizzatore (non possessore) di una Skoda Enyaq 80x Sportline (batteria utilizzabile 77 kWh) da esattamente due settimane: finalmente, dopo più di un anno e mezzo dall’ordine, è arrivata la nuova auto aziendale che avevo scelto ad Aprile 2022.

Premetto che in passato sono stato un convinto possessore di diversi diesel Renault (Laguna II serie sw, Megane II serie e Laguna III serie sw), poi utilizzatore di un’auto aziendale Toyota Corolla ibrida sw e infine sono approdato a una BEV.  Scelta fatta andando decisamente contro-corrente rispetto a tutti gli altri colleghi e, come accennato, dopo essermi lungamente informato sia tramite voi che altri siti dedicati alla mobilità elettrica.

Dopo aver fatto circa 600 km nei primi 15 giorni in cui ho apprezzato i pregi di un motore elettrico (scatto deciso anche se non fulminante nel caso della Enyaq, silenziosità interna, zero emissioni, energia per spostarsi quasi a costo zero), ieri pomeriggio sono partito dalla grigia Brianza (temperatura media 5°) per raggiungere la ridente Puglia (temperatura media 14°) con un viaggio di circa 940 km pianificato qualche settimana prima di ritirare la Enyaq.

Ultimo valzer con le vecchie tariffe A2A

È una tratta che faccio abitualmente da circa 20 anni A/R due volte l’anno, tipicamente in notturna per evitare sia il traffico che i bambini svegli a tediarsi. In genere con diesel/ibrida ho sempre impiegato tra le 7 ore e mezzo e le 8 ore e mezzo in caso di incidenti o traffico intenso.

Già un mese prima della partenza avevo acquistato strategicamente un abbonamento A2A E-moving Extra
Large (280 kWh a 90€ per 0,32 €/kWh) facendo in modo che il rinnovo scada domani e avere quindi altri 280 kWh per il ritorno previsto per dopodomani.

Inesperienza e spirito d’avventura

Per inciso, sono alquanto contrariato con A2A per il recentissimo rincaro ma, avendo i rincari applicazione dal 15 dicembre, posso contare ancora sulla tariffa pre-rincaro anche per il ritorno: poi lo disdirò sperando di trovare tariffe più convenienti per il prossimo lungo viaggio estivo Nord-Sud. Ovviamente l’idea è quella di utilizzare solo colonnine autostradali Free To X da 300 kW in roaming sia per il viaggio di andata che di ritorno.

Sapevo già che sarebbe stato un viaggio nelle condizioni a dir poco sfavorevoli per una BEV. Ma avevo poche alternative e soprattutto lo spirito di avventura mi ha fatto desistere da farlo per l’ennesima volta col solito diesel (la Laguna III ora in uso a mia moglie). Clima invernale, gomme invernali, vettura a pieno carico (io, mia figlia 11enne e i suoceri 70enni con bagagliaio quasi colmo), percorso autostradale e soprattutto mia
nulla esperienza in un lungo viaggio in elettrico. Avevo solo fatto qualche simulazione con ABRP cambiando di volta in volta i consumi stimati e le conseguenti tappe di ricarica.

Ad ogni modo, ieri alle 14:40 siamo partiti con batteria al 100% beneficiando sia dei pannelli FV che dei 3 Powerwall di casa. La mia speranza era di riuscire a completare il viaggio in 11 ore totali comprensive di 3 soste. Ma le cose sono andate un po’ diversamente anche per la scelta di ripianificare il viaggio con ABRP durante ogni sosta in base ai consumi effettivi da infotainment dell’auto.

Tre tappe diventano quattro

Qui le tappe:

– Prima tratta con andatura da cruise control tra i 120 km/h e il 130 km/h ma comunque molto traffico in A1 fino all’area di sosta di Sillaro Ovest (Castel San Pietro Terme). Arrivati esattamente 3 ore dopo avendo percorso 258 km con batteria al 16%. Sosta di 48 minuti per fare merenda e pipi-stop in cui la Enyaq ha caricato un po’ lentamente 57kWh.

– Seconda tratta con andatura un po’ più spedita intorno ai 130 km/h fino all’area di sosta Conero Ovest (Castelfidardo) arrivando 2 ore e 10 dopo la ri-partenza, avendo percorso 233 km con batteria nuovamente al 16%. Sosta di 45 minuti per 56,5kWh sfruttata per cena in autogrill in cui riflettevo sul fatto che dopo 6 ore di viaggio normalmente ero già all’inizio della Puglia. Preoccupato non tanto per mia figlia quanto per la pazienza dei suoceri…

La scelta scellerata: ricarica al 100%

– Terza tratta in cui, ponderando un po’ male la situazione, nel tentativo di recuperare tempo, ho preferito tornare alla velocità di 136 km/h dei miei soliti viaggi autostradali (unica eccezione circa 1 km a 160 per verificare la limitazione dell’auto in prossimità dell’area di servizio).

Risultato: batteria al 7% dopo aver percorso solo 190 km in 1 ora e mezza; altrettanto scelta scellerata di ricaricare al 100% per esattamente un’ora caricando 74,2 kWh con l’idea di moderare la velocità dell’ultima tappa e arrivare direttamente a destinazione senza ricaricare oltre.

– Quarta tappa quindi con andatura costante a 120 Km/h con strada completamente libera in cui però i consumi non sono scesi quanto avevo previsto rispetto alla terza tappa (forse complice la temperatura più rigida, andando verso il cuore della notte). Dopo una fermata in prossimità dell’aeroporto di Bari per far recuperare l’auto ai suoceri, riparto con mia figlia e uno scarno 10% di batteria, convinto però di poter rabboccare ad una colonnina fast a 110 kW sulla statale 16 a Poggiofranco di Bari necessaria per raggiungere senza patemi l’area Q8 di Polignano a 300kWh e arrivare quindi a Monopoli, nostra destinazione finale.

Brivido finale e “rage anxiety”

Peccato che la colonnina di Poggiofranco è all’interno di un’attività commerciale che ovviamente alle 2 di notte è chiusa dal cancello e quindi non accessibile: in effetti nell’app A2A era riportato che l’accessibilità non è 24h ma nella fretta non l’avevo visto.

A questo punto scatta il piano di emergenza, spegniamo l’AC impostata dalla partenza tra i 21,5° e i 22° e il riscaldamento di tutti i sedili usato per circa il 40% del viaggio e, data la situazione critica, spengo anche le luci a led dell’abitacolo (in effetti, a mente serena, alquanto inutile come ulteriore accortezza) per dirigermi ai 90 km/h fissi alla stazione di Polignano dove arrivo con solo il 2% di batteria per 7 km di autonomia residua e il battesimo dell’ansia da ricarica di mia figlia (e lo confesso, anche mia).

Dagli errori si impara

Finalmente dopo 287 km in 2 ore e 45 minuti di viaggio riesco
a ricaricare in 10 minuti esatti 24,8 kWh (batteria al 31%) necessari per raggiungere Monopoli e tornare oggi a fare il pieno per esaurire prima della scadenza del mese i kWh residui dell’abbonamento A2A.

Che dire dopo tutto questo excursus alla Furio di Verdone? Lesson learned:

Più ricariche, ma più brevi

– Lo sapevo ma ho voluto lo stesso sbattere il naso: meglio evitare la strategia di fare poche ricariche al 90% o addirittura il 100%. Rispetto all’ultima ricarica fatta a Polignano a colonnine di pari potenza, in media la ricarica completa (o quasi) in 1 minuto ricarica la metà dei kWh (circa 1,2 kW/h) contro i 2,48 della ricarica fatta al 31%. Per il ritorno conto di fare soste più frequenti, magari per caricare dal 10% al 60% (mia stima circa 25 minuti), senza caricare oltre.

Chi va troppo veloce perde tempo

– Confermo a mie spese che la velocità è un fattore altamente impattante sull’autonomia della batteria: rispetto a circa 24/25 kWh/100 km delle prime due tappe, la terza a 138 km/h ha
comportato un incremento del 36% dei consumi (34 kWh/100km) a fronte di un misero 7% incrementale di velocità.

Meglio sedili e volante riscaldati

– Il riscaldamento dei sedili e del volante ha consentito di avere un clima interno tra i 21,5° e i 23° senza portarlo mai oltre e contribuendo così a contenere un po’ i consumi, specie per chi come me ha rinunciato alla pompa di calore. Unica eccezione: clima a 25° mentre stavo caricando per pre-riscaldare l’abitacolo prima della ripartenza.

Free to X 10 e lode, ABRP 7 meno

– Ho sempre trovato tutte le colonnine Free-to-X libere e ben visibili: un po’ mi è spiaciuto perché avrei preferito avere l’occasione di confrontarmi con altri guidatori elettrici.

– ABRP non si è rilevato particolarmente affidabile (premium ma senza dongle BT). Ma voglio riprovare a settarlo meglio per il ritorno: probabilmente è in buona parte dovuto a mia inesperienza ad usarlo nella vita reale.

Con queste tariffe addio risparmio

– Il costo del viaggio Nord-Sud è stato più conveniente avendo avuto la fortuna di aver acquistato l’abbonamento prima degli ultimi rincari. Ai prezzi attuali, non credo ci sia un risparmio rispetto ai carburanti fossili.

In sintesi quindi: 940 km in praticamente 12 ore e 4 soste, l’ultima davvero molto rapida, spendendo in totale meno di 70€ (212 kWh a 0,32€, essendo partito col 100% gratis). Se lo dico a mia moglie, quest’estate mi obbliga a scendere in aereo. Scherzi a parte, per le poche volte che facciamo viaggi così lunghi, il problema non è particolarmente impattante, considerando che per i restanti 361 giorni dell’anno difficilmente facciamo giri di oltre 400 km lontani da casa dove possiamo ricaricare praticamente gratis grazie alla nostra generosa stella.

Elettrico promosso, al ritorno farò meglio

Obiettivo per il viaggio di rientro: risparmiare almeno 1 ora. Vi farò sapere nei commenti come sarà andata.

Al momento, in barba ai miei colleghi ancora molto orientati al diesel (sì Diego, sto pensando proprio a te!), confermo la scelta dell’elettrico che si sposa perfettamente alle mie esigenze di quasi tutto l’anno.

Per questo viaggio Nord-Sud due sole volte nell’anno conto di contenere il danno “temporale” in circa 2/2,5 ore in più a tratta a fronte di spostamenti praticamente gratis per buona parte dell’anno grazie al FV con qualche integrazione dalla rete nei mesi dicembre/febbraio: direi un ottimo compromesso.

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