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O la Volkswagen è impazzita o il futuro è elettrico

La nuova elettrica Volkswagen, ID.3, durante una pausa di un test di durata e consumi.

O la Volkswagen è impazzita o il futuro è elettrico. Il n.1 del colosso tedesco, Herbert Diess, non ha dubbi:  la strada giusta è quella delle auto a batterie.

O la Volkswagen…/ “L’elettrico una scommessa? No”

Herbert Diess, n.1 Volkswagen Group

Diess ha scritto una lettera aperta sul suo profilo Linkedin per spiegare i motivi dell’enorme impegno del Gruppo tedesco nell’elettrico. Con una premessa “Più e più volte ho letto di una ‘scommessa sulla e-mobility’. È un’espressione molto superficiale: un management che ha la responsabilità di 670 mila posti di lavoro in tutto il mondo non fa scommesse! Tanto meno sulla e-mobility. La decisione di utilizzare la propulsione elettrica per ridurre le emissioni di CO2, e quindi raggiungere gli obiettivi climatici, è molto razionale. È basata su fatti che vorrei rendere comprensibili in questo articolo“. Diess è convinto che l’auto resterà centrale nella mobilità del futuro. Ma con tre sfide ineludibili: il consumo di risorse, l’impatto sui cambiamenti climatici, la sicurezza stradale. Si possono vincere con le motorizzazioni attuali? Diess prende ad esempio la Golf 8, la più recente.

— Leggi anche: la Volkswagen ecologista, chi l’avrebbe mai detto?

O la Volkswagen…/ Le emissioni della Golf insegnano

Ecco allora le emissioni dei motori più avanzati ed efficienti della Golf:

“Neanche sulle citycar bastano i motori tradizionali”

Che cosa di dicono queste cifre? Diess non ha dubbi:

  1. Con i motori a combustione interna più avanzati e con gli sviluppi  prevedibili per il futuro, non è possibile raggiungere gli obiettivi fissati dalla UE. Non si possono centrare né i limiti a 99 grammi di C02/km di oggi né i 55 grammi previsti per il 2030.  Neppure se alla Golf sostituiamo una citycar come la Up: si perde in spazio e comfort, senza guadagni significativi nelle emissioni.

    La VW Up: neppure le citycar centreranno i limiti di emissioni con i motori tradizionali

  1. Nemmeno l’ibrido (e-TSI), con sistema 48V aggiuntivo erecupero dell’energia frenata, è sufficiente per avvicinarsi agli obiettivi di emissioni di CO2. Non solo: l’ibrido oggi ha un senso per chi guida soprattutto in città ed è per questo che si vedono tanti taxi con queste motorizzazioni. Ma in un uso misto rischia di esser meno efficiente di un motore benzina o diesel di ultima generazione.

Perché l’elettrico: “Energia più economica e green”

Dunque la soluzione può esser l’elettrico? Diess ne è fermamente convinto. Perché “sarà ancora più economico in prospettiva, non solo nella produzione di energia, ma anche per i costi di manutenzione. 1 chilowattora di energia solare costa solo dai 4 agli 11 centesimi per essere generato. Solo per la distribuzione, le tasse e i margini di profitto ci ritroviamo con gli attuali prezzi elevati dell’elettricità… Per i clienti, questo si traduce in un prezzo  da 20 centesimi/kWh. Tuttavia, la tendenza per l’energia che deriva da rinnovabili a diventare sempre più economica“.

A un’auto, aggiunge Diess, servono tra 15 e 20 kWh per 100 km: a 20 cent/kWh fa 4 euro. Un valore che non può essere raggiunto con i combustibili fossili. Le batterie durano a lungo, presto ancora di più, hanno una seconda vita dopo l’auto e presto in un’economia circolare il recupero sarà al 99%. L’auto elettrica, secondo il n.1 VW, accelererà anche il passaggio alla produzione da rinnovabili. Questo perché le batterie dell’auto potranno fungere da accumulo per altri sistemi, aiutando a gestire i picchi di energia prodotta dal vento e dal sole.

Carburanti sintetici o idrogeno? Solo per usi limitati

A differenza di altri produttori, la VW non crede nell’idrogeno per le auto.

Ma perché non usare carburanti sintetici o idrogeno verde? Non per testardaggine o reticenza, assicura Diess, ma per i risultati di un lungo lavoro di ricerca. I combustibili sintetici hanno un bilancio energetico più scarso rispetto all’elettrico. Saranno necessari, secondo la VW, laddove l’elettrificazione è impossibile, ad esempio negli aerei o nelle navi. O forse, tra molti anni, “quando tutto sarà elettrico, per i veicoli d’epoca a cui non vogliamo rinunciare“.  I costi di esercizio di un veicolo a idrogeno, invece, sono “circa due o tre volte superiori a quelli di un’auto elettrica comparabile. Perché i livelli di efficienza, dall’elettrolisi dell’idrogeno alla complessa distribuzione e alla combustione nella cella a combustibile sono ben inferiori. Nell’auto elettrica, circa il 70% dell’energia viene convertita in movimento, i veicoli a idrogeno ne convertono solo il 20-30%“. Secondo Diess, poi, “dovrebbero essere effettuati investimenti in una costosa rete di stazioni di rifornimento. L’idrogeno verde è necessario con molta più urgenza nelle industrie che non possono decarbonizzare senza idrogeno: acciaio, produzione di fertilizzanti.

“Aggrapparsi ai motori tradizionali è senza speranza”

Conclusione di Diess: “La mobilità elettrica è l’unica soluzione sensata“. Le aziende che “si aggrappano ancora al motore a combustione e stanno perdendo tempo senza speranza. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici, non abbiamo più tempo per aspettare e discutere di possibili tecnologie per le quali oggi mancano le basi“. Ed è anche pericoloso, secondo la VW, sprecare risorse in progetti senza prospettive di successo.

Dobbiamo guidare il cambiamento con la tecnologia che raggiunge gli obiettivi climatici in modo più affidabile, sostenibile ed economico. Per la circolazione stradale significa elettrico e funziona già oggi. In Norvegia, il 61,5% dei clienti opta per questa tecnologia, in Germania siamo già il 15%. Quasi tutti i nostri concorrenti lo hanno riconosciuto, la gamma di veicoli sta crescendo rapidamente. In Volkswagen, ci siamo preparati per tempo a questa trasformazione e siamo ben posizionati. Non è certamente una scommessa!“. Insomma: o la Volkswagen è impazzita, o il futuro è elettrico.

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