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Il maxi bando colonnine ha un “buco”: lo standard di affidabilità

Il bando colonnine da 713 milioni appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale disciplina minuziosamente numero di installazioni e potenza minima di ricarica tipologia per tipologia ma nulla dice sul problema più grave della rete attuale: l’affidabilità.

La piaga delle colonnine fuori uso

Sappiamo che in Italia circa il 20% delle colonnine sono sistematicamente fuori uso. Perchè non ancora allacciate alla rete, perchè guaste, perchè bloccate da un malfunzionamento del software di gestione o della App necessaria ad attivarle. App, tra l’altro, che molto spesso continuano a segnalarle come “disponibili” traendo in inganno gli ignari automobilisti a caccia di ricarica.

All’estero non va meglio. Negli Stati Uniti la percentuale di colonnine fuori uso toccherebbe addirittua il 39%. Tanto che gli automobilisti americani si lamentano quotidianamente per i punti di ricarica mal progettati, le procedure di ricarica inutilmente complicate e, soprattutto, un’affidabilità miserabile. Ma lì l’amministrazione Biden è corsa ai ripari.

Una stazione di ricarica Electrify America in un outlet di San Francisco, California.

Biden: fondi a pioggia per 500 mila nuove colonnine, ma pretende il  97% di affidabilità

E nel mastodontico piano Inflaction Reduction Act che finanzia l’installazione di 500 mila nuove colonnine con la bellezza di 7,5 miliardi di dollari, ha messo tra i requisiti per accedervi l’impegno degli operatori a garantire uno standard minimo di affidabilità.

Gli standard sono stati messi a punto da Federal Highway Administration (FHWA), insieme al nuovo Joint Office of Energy and Transportation. L’obiettivo, dice la Casa Bianca, è  «rendere la ricarica dei veicoli elettrici comoda e affidabile per tutti gli americani, anche durante la guida su lunghe distanze».

Disponibili, accessibili, interoperabili: ricarica più smart

Questi gli standard che saranno richiesti:

Come poi questi standard saranno tradotti in provvedimenti concreti e controllabili è ancora da vedere. Ci saranno meccanismi di applicazione e multe per le aziende che non riescono a conseguirli? Chi sarà responsabile del rispetto degli standard? Gli operatori dei punti di ricarica saranno in grado di imporre requisiti simili ai produttori di hardware e/o agli installatori?

La partita è appena iniziata, ma sicuramente vale la pena di giocarla. E per la mobilità elettrica vale come una finale di Coppa del Mondo.

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