L’Europa non è più sola nella difesa del clima. Ricalcando il modello del Green Deal, infatti, anche l’amministrazione americana ha messo a punto un piano da 390 miliardi di dollari che affronta i vari aspetti della decarbonizzazione con sovvenzioni e incentivi per la sostenibilità.
Un accordo a sorpresa annunciato mercoledì scorso mette sul piatto un pacchetto di incentivi per i cittadini che adotteranno comportamenti virtuosi. Le misure sono in un disegno di legge chiamato Inflation Reduction Act 2022. Ora il Senato deve votare la legge, probabilmente entro la prossima settimana. Quindi dovrà farlo la Camera prima che possa firmarlo il presidente Joe Biden.
I capitoli principali riguardano l’adozione di veicoli elettrici, di pompe di calore per la climatizzazione domestice e miglioramenti dell’efficienza energetica degli edifici.
Veicoli elettrici, purchè (quasi) made in Usa
La proposta prevede crediti d’imposta al consumo per le “auto pulite” sia nuove che usate, definite come veicoli con una batteria almeno in parte fabbricati o assemblati in Nord America e costruiti con materiali estratti o trasformati in paesi che vantano accordi di libero scambio con gli USA.
Lo sgravio fiscale ammonterebbe a 7.500 dollari per i nuovi veicoli elettrici acquistati da contribuenti con reddito inferiore a 150.000 dollari lordi all’anno o con un reddito familiare combinato inferiore a 300.000 dollari. Lo sgravio si applicherebbe al momento dell’acquisto. Sarebbe circostritto ai vecoli di prezzo inferiore a 80.000 dollari per Suv e pick up e 55.000 dollari per i vecioli passeggeri più piccoli.
Per i veicoli usati lo sconto sarebbe di 4.000 dolari su un costo massimo di 25.000 dollari e limitato a contribuenti con reddito annuo lordo di 75.000 dollari.
«Questo è qualcosa che abbiamo sempre detto, è un problema dormiente», ha dichiarato a Bloomberg Andres Hoyos, vicepresidente della Zero Emission Transportation Association. «Sarà un punto di svolta per l’adozione di massa».
Niente incentivi invece per bici e moto elettriche, che comunque stanno andando a ruba nel Stati Uniti. Tuttavia la legge stanzia 3 miliardi di dollari per il potenziamento delle piste ciclabili nelle città americane
Pompe di calore ed elettrificazione domestica
Il disegno di legge prevede poi consistenti incentivi per le famiglie a reddito basso e mediobasso per elettrificare le case. Si parla di sostituire forni a combustibili fossili, caldaie, scaldabagni e stufe con dispositivi elettrici alimentati da energia rinnovabile. L’importo totale è di 4,28 miliardi di dollari. Si va da un contributo di 8.000 dollari per le pompe di calore, 1.750 dollari per scaldabagno elettrici, 840 per elettrodomestici ad alta efficienza e piani ad induzione, 4.000 per il rifacimento degli impianti elettrici. In totale una famiglia potrà cumulare incentivi fino a 14.500 dollari.
Chi si rivede? Gli obiettivi climatici degli Stati Uniti
Il clima torna così protagonista del dibattito politico americano. Secondo gli analisti l’intero pacchetto, permetterebbe agli Stati Uniti di raggiungere l’obiettivo di una riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030.
Mancherebbe ancora qualcosa, però, per raggiungere il taglio del 50% entro fine decennio promesso da Biden in campagna elettorale.
Cattura del carbonio, idrogeno e tassa sul gas
Un impulso aggiuntivo potrebbe venire da miliardi di dollari di sussidi stanziati per la cattura della CO2 nelle centrali a carbone, che passerebbero da 50 a 85 dollari a tonnellata, e da sussidi all’adozione dell’idrogeno verde come combustibile industriale.
Spunta infine una supertassa per le emissioni accidentali di metano incombusto dai pozzi di petrolio e di gas naturale, i cui effetti sull’alterazione del clima sono fino a 28 volte superiori rispetto alla CO2. Ogni tonnellata emessa verrebbe tassata per 1.500 dollari.
Eh, Biden e le sue promesse. Mi fido davvero…. ma per piacere….
L’informo che il piano è stato appena approvata al Senato e ora passerà alla Camera dove i democratici hanno una larga maggioranza. Entro la settimana sarà legge. Si rifaccia vivo, mi raccomando.
bah, queste iniziative sono abbastanza aleatorie e per lo più totalmente inutili ai fini del Climate Change o del Global Warming…..
Lei Mattia non se ne dà per inteso: le ho già detto che non pubblichaimo post di negazionisti climatici. Cambi argomentazioni o continuerà a riempire il cestino
Fa piacere vedere come, nonostante i soliti benaltristi che hanno detto ovunque, anche su queste pagine, che l’Europa è energeticamente ininfluente per cambiare le sorti del pianeta, il “lead by example” europeo sta funzionando.
E spero che i prossimi siano i cinesi. Si, i cinesi; magari lo faranno solo per opportunismo, ma se vorranno continuare a vendere i loro prodotti in mercati (europeo e americano) dove vigeranno parametri ambientali molto ristretti, si dovranno adeguare.
Ci voleva una primavera estate INFERNALE come questa ..
per convincere i “conservatori democratici” USA che il climate change è una cosa seria ..
e non si può scherzare
chissà quando i conservatori rossi e neri italici , cominceranno ad aprire gli occhi ?
tra venti anni ?
._.
Leggendo le incredibili campagne stampa contro i progetti di pale eoliche in Sardegna viene da pensare che quello che succede non sia ancora nulla. Ai giornali fanno poi eco i rappresentanti di quasi tutti i partiti locali. Tutti contrari affinché venga installata anche solo 1 pala eolica (a 40 km dalle coste!). Mi piacerebbe riuscire a postare una infografica dove un giornale sardo ricostruisce i progetti e mettendo ciascuna pala eolica, sulla cartina, grande come la città di Cagliari. A tanti arriva ormai la folle mistificazione.
Gli stupidi abbondano sul pianeta Terra.
La Sardegna si trova sul pianeta Terra.
Non ho capito bene che tipo di articolo fanno i giornali sardi. Pro o contro?
Ho fatto un po’ di conti approssimativi per capire l'”impatto visivo” di una pala eolica in mare aperto.
A 40 chilometri dalla costa, una torre di 200 metri dovrebbe sottendere un arco di circa 0.29 gradi, o 17 primi, che vuol direche sono circa un quarto dello spessore dell’ultima falange del mignolo con il braccio esteso. Diciamo come un oggetto di un paio di millimetri tenuto a un metro.
E dalla spiaggia, data la curvatura terrestre, se ne potra’ vedere se va bene la meta’ superiore, in una giornata tersa.
Inoltre… il limite delle acque territoriali e’ di 12 miglia credo, e a 40 kilometri l’Italia non ha giurisdizione. Se non verranno concessi i permessi per l’allacio alla rete sarda, c’e’ sempre la Corsica…
Mi piacerebbe conoscere quanti sono i miliardi di dollari destinati alla cattura della CO2.
Sperequato destinare incentivi alle centrali a carbone, escludendo le acciaierie che adotterebbero l’idrogeno verde come combustibile industriale.
Il cerchio della CO2 si chiuderebbe se queste attività industriali riuscissero a produrre sul posto energia elettrica da fonte rinnovabile da impiegare per produrre idrogeno verde anche se avranno certamente previsto idrogenodotti per alimentarle.
Chiaro è che la vera svolta è convertire dal fossile all’eFuel Saudi Aramco, Chevron e Gazprom, responsabili da sole di più di un decimo delle emissioni di CO2 e CH4 generate su scala internazionale negli ultimi 50 anni circa. Aggiungendovi: ExxonMobil, National Iranian Oil Co., BP, Royal Dutsch Shell, Coal India, Pemex, Petroleos de Venezuela, PetroChina, ConocoPhillips, Total e consorelle ci sarebbe una svolta inimmaginabile.
Alberto, prevedi “guerre al contrario” per l’energia se questa svolta USA è reale, effettiva ed efficace entro questo decennio?
Ritengo che Biden abbia informazioni che non sono alla nostra portata. Diversamente non avrebbe definito il cambiamento climatico un problema di sicurezza nazionale.
Il primo passo è il CHIPS+ Act che il Congresso ha approvato il 28 luglio e che il presidente Joe Biden firmerà a breve per rilanciare la produzione di semiconduttori e chip.
Poi sarà la volta dell’Inflation Reduction Act che prevede 369 miliardi di dollari per investimenti nell’energia eolica, solare e di altro tipo, il più grande sforzo del Congresso mai realizzato per affrontare il cambiamento climatico.
La Bidenomics prima si è concentrata sulla pandemia di COVID-19 ora sui chip e la Green Economy all’idrogeno verde.
L’idrogeno verde degli Stati Uniti diventerebbe non solo l’idrogeno più economico al mondo, nell’ambito del piano di credito d’imposta nel nuovo disegno di legge dell’anticonformista Joe Manchin, aiutato dal rialzo dei prezzi del gas naturale al di fuori degli Stati Uniti.
L’incentivo prevede per i produttori di idrogeno verde fino a 3 dollari al kg, a seconda del livello di emissioni di gas serra nel ciclo di vita e sul salario del personale, se l’Inflation Reduction Act venisse autorizzato dal Congresso.
I prezzi attuali dei gas naturali e degli idrocarburi fossili e le sovvenzioni dell’IRA per creare i nuovi plant imporrebbero al mondo l’idrogeno verde americano e i suoi derivati: metanolo per alimentare le fuel cell ed eFuel in tutto il mondo.
Chi non si adeguerà ai nuovi vettori energetici verdi ed ai prezzi della Bidenomics metterà in pericolo il suo business. Emirati Arabi Uniti e Federazione Russa in primis.
Grazie, Alberto, per le informazioni e lo sguardo geopolitico sul possibile futuro.
Come accennavo altrove, la mia irrilevante opinione è che i governi in giro per il mondo (Biden con l’idrogeno, Giorgetti con la neutralità energetica etc.) stiano provando l’ultima carta del tipo “cambiamo tutto (per non cambiare nulla e fingere di) per accontentare Greta” parafrasando Tomasi di Lampedusa, ben consapevoli che il valore dell’energia, al netto delle convulse oscillazioni che abbiamo visto nell’ultimo secolo, sia destinato ad avvicinarsi a zero.
Prodotte almeno in parte in nord America. Quando qualcuno sa come creare profitto dagli incentivi..