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Multe ai monopattini: ADUC protesta dopo il caso Torino

monopattini elettrici

Multe ai monopattini fuorilegge: una jungla. Ne fioccano ormai a decine in tutta Italia, e spesso spropositate.

Al punto che ADUC (Associazione Diritti Utenti e Consumatori) è scesa in campo con una nota che contesta la causale e gli importi di molte delle sanzioni elevate in questi mesi. Un ennesimo caso di «interpretazione creativa delle norme da parte dei Comuni» il cui unico scopo sarebbe «fare cassa in tutti i modi».

Torino, la stangata a un immigrato

Il casus belli è stata la multa elevata a Torino a un immigrato nigeriano di 24 anni in attesa del permesso di soggiorno: 6.500 euro. Una verifica del verbale ha portato a una revisione con ampio sconto: 1.087 euro. Resta comunque una cifra esorbitante per un’infrazione che certo non riguarda un “pirata” della strada.

Partendo la questo episodio Aduc chiede di fare chiarezza e disciplinare meglio il ginepraio delle norme che determinano gli importi delle multe ai monopattini fuorilegge.

 

“Un monopattino non è uno scooter”

Nel caso torinese, scrive l’associazione in una nota, il conducente del monopattino è stato multato «per violazione degli articoli 97 e 193 del cds, ovvero per circolazione senza targa, libretto e assicurazione». Questo perché il Comandante dei vigili urbani avrebbe  diramato una circolare nella quale stabilisce che i monopattini con velocità superiore a 6 km orari si equiparano ai ciclomotori. A Torino l’amministrazione non ha ancora adottato il regolamento per la sperimentazione prevista dalla legge di Bilancio 2019. Quindi non è ancora stata disciplinata la circolazione dei monopattini elettrici e degli altri “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica” in città (hoverboard segway  monowheel).


«A nostro avviso _ scrive Aduc _ la multa comminata è contestabile e la prendiamo in considerazione perché non divenga un punto di riferimento».
«E’ vero che la circolazione sulle carreggiate di questo tipo di veicoli è vietata _ prosegue Aduc _ ed è altrettanto vero che a Torino non è stata adottata la sperimentazione quindi non vi sono regole a cui riferirsi, ma non si possono equiparare i monopattini elettrici ai ciclomotori».

La multa? “Al massimo 102 euro” 

Per l’associazione dei consumatori «se proprio si volesse un riferimento si potrebbe rifarsi alle biciclette elettriche, che sono considerate velocipedi se dotate di motore che si interrompe al raggiungimento dei 25 km orari, e che quindi sono equiparabili ai ciclomotori se superano questa velocità».

«Al limite _ suggerisce Aduc _ il conducente poteva essere multato per violazione di una norma di comportamento oppure per violazione del già citato divieto di circolazione sulle carreggiate con sanzione variabile da 26 a 102 euro».

Lyke, questo il nome del ragazzo incappato nella trappola delle multe ai monopattini fuorilegge, era stato beccato mentre percorreva una strada contromano.  Per i vigili il monopattino è equiparato ad uno scooter, e il giovane non ha nemmeno la patente. I vigili, spuntate tutte le norme violate, gli presentano un conto finale di 6.500 euro. Una cifra, dice Lyke in lacrime parlando al Corriere di Torino, che non avrebbe mai potuto pagare. Lui studia italiano e si mantiene facendo il lavapiatti.

A Torino paga l’anonimo benefattore

La multa era sbagliata, verificano in Centrale. “Bastano” 1.087 euro. L’errore deriva dal fatto che le norme sono confuse ed è difficile stabilire esattamente quali e quante norme del Codice della strada siano state violate. Ma anche restando al limite inferiore previsto, sostiene la Municipale, il conto finale resta salato. La storia di Lyke ha comunque un lieto fine: si fanno vivi due avvocati che si offrono per difenderlo gratuitamente. E addirittura spunta un benefattore che gli paga la multa.

Ma il nodo delle multe ai pattini fuorilegge resta tutto. Non solo a Torino, ma anche Milano, Bologna e Roma dove si segnalano ormai molti episodi analoghi.

Un’immagine simbolo di monopattini elettrici abbandonati.

“Un segnale anti inquinamento”

Val la pena infine di riportare integralmente anche la motivazione del gesto di generosità che ha chiuso la vicenda. L’anonimo benefattore, un imprenditore milanese, l’ha data al Corriere di Torino. «Voglio dare un segnale _ dice _. Si fa tanta morale sull’inquinamento e i cambiamenti climatici, ma alla fine, l’uso del monopattino elettrico viene ostacolato nel modo più assoluto». Le ordinanze in tutti i comuni sono «molto restrittive. Non contesto la multa, è giusto pagarla. Ma se uno vuole dare un incentivo serio all’ uso di mezzi ecologici, bisogna farlo, davvero».

 

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