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Montezemolo e l’auto elettrica: va bene solo in città…

Montezemolo e l’auto elettrica: vero e falso nelle affermazioni dell’ex presidente della Fiat e della Ferrari, intervistato da Corrado Formigli a Piazza Pulita, su La 7.

Montezemolo: “Mai stato un fautore, la UE ha deciso troppo in fretta”

Si sa che Formigli non vede di buon occhio la svolta elettrica. E anche con Luca di  Montezemolo le domande erano poste in modo da instillare soprattutto dubbi sulle auto a batterie. Ma non ce n’era bisogno: l’ex n.1 del Cavallino ha premesso di non essere mai stato un “fautore delle vetture elettriche. E di ritenere che l’Europa “ha preso una decisione un po’ troppo in fretta” nel fissare al 2035 la data oltre la quale non si potranno più acquistare auto a benzina o diesel. Concordando con l’intervistatore sul fatto che c’è il rischio che, come prima dipendevamo dalla Russia per il metano, ora saremo legati alla Cina per le batterie. Così come c’è un problema non risolto che riguarda lo smaltimento delle batterie stesse. Forse Montezemolo ignora che sono in corso in tutta Europa investimenti enormi proprio per nuove fabbriche di batterie. E anche per filiere di riutilizzo delle celle non più utilizzabili nelle vetture.

Marzo 2022: Luca di Montezemolo ritira la sua auto elettrica, una Renault Zoe.

La stilettata agli Agnelli sulla vendita della Fiat e della Marelli

L’ex n.1 della Ferrari si è poi detto perplesso sul fatto che l’elettrico possa essere utilizzato su bus e camion. Mezzi per i quali da tempo si parla da tempo anche dell’alternativa dell’idrogeno. E infine ha lamentato che “le elettriche sono molto care e siamo ancora molto carenti in termini di colonnine“. Nulla da dire sui prezzi: noi stessi scriviamo da sempre che serve uno sforzo per rendere disponibili vetture che costino meno di 20 mila euro. Renault, Volkswagen e Stellantis ci stanno lavorando, me bisogna attendere almeno il 2025 per vedere su strada queste citycar. Sulle colonnine, invece, l’informazione non è corretta: in rapporto al parco circolante, l’Italia dispone già di una rete tutt’altro che carente. Tenendo conto del fatto che molti ricaricano la loro auto a casa. La morale della favola, secondo il presidente di Italo, è comune che l’auto elettrica “va bene in città, sul resto ho molti dubbi“.  In realtà sono già numerosi i modelli che superano i 600 km di autonomia. Ma forse la parte più significativa dell’intervista non riguarda l’elettrico. Ma l’attacco indiretto agli Agnelli e alla scelta di vendere l’industria nazionale dell’auto ai francesi e la Magneti Marelli ai giapponesi.  C’eravamo tanto amati…

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